Principio di indeterminazione di Heisenberg: differenze tra le versioni

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== Formulazione ==


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== Formulazione ==
Un [[arbitro]], solitamente all'interno di uno stadio durante lo svolgimento di una partita, non può conoscere simultaneamente quante moto sono parcheggiate al di fuori dello stesso e contemporaneamente la loro posizione.
Un [[arbitro]], solitamente all'interno di uno stadio durante lo svolgimento di una partita, non può conoscere simultaneamente quante moto sono parcheggiate al di fuori dello stesso e contemporaneamente la loro posizione.


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== Dimostrazione ==
== Dimostrazione ==
[[File:Cartelli opposti.jpg|thumb|right|180px|Gli addetti ai cartelli sanno benissimo come applicare questo principio.]]
Se nello stadio di cui sopra i giocatori hanno [[stringhe]] troppo lunghe nelle scarpe, sarà direttamente proporzionale al numero di volte in cui essi, pestandole, cadranno in area di rigore.
Se nello stadio di cui sopra i giocatori hanno [[stringhe]] troppo lunghe nelle scarpe, sarà direttamente proporzionale al numero di volte in cui essi, pestandole, cadranno in area di rigore.



Versione delle 00:20, 10 nov 2009

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Questa pagina utente contiene troppe informazioni.

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L'impossibilità di determinare le posizioni e la quantità delle figure geometriche sul piano ricorda il principio di indeterminazione di Heisenberg. Molto più probabilmente però l'autore era completamente fatto.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Principio di indeterminazione di Heisenberg


« Non è possibile conoscere simultaneamente posizione e quantità di moto di un dato oggetto con precisione arbitraria. »
« O forse si?! »

Formulazione

Un arbitro, solitamente all'interno di uno stadio durante lo svolgimento di una partita, non può conoscere simultaneamente quante moto sono parcheggiate al di fuori dello stesso e contemporaneamente la loro posizione.

È uno dei principi fondamentali della Meccanica quantistica, una famosa meccanica di torpignattara che sentendosi chiedere quanto voleva rispose:

"30 in posizione e 50 in moto uniformemente accelerato".

Venne formulato da Werner Heisenberg nel 1927, un noto nazicomunista che per far dispetto ad Adolf Hitler sostenne che per produrre una bomba atomica si sarebbe dovuta produrre una “palla” di uranio del peso di qualche tonnellata, facendogli così perdere la guerra. Se fosse arrivato prima lui degli alleati avremmo avuto l'unico caso nell'universo di un pianeta che diventa una Supernova.

Così come nel macrocosmo (vedi Mastella), anche nel microcosmo le particelle hanno alcune proprietà tipiche delle onde, diventando per così dire ondivaghe... sfuggenti... tipico é il caso di una particella di sodio (NA), che per sfuggire a una maledetta particella di stronzio (SrCO3) fa di tutto per apparire simpatica, risultando così una particella del CaZZo.

Dopo la formulazione della Teoria delle stringhe, il principio di indeterminazione di Heisenberg assunse ancora maggiore importanza essendo questa correlata con la tensione della stringa e la sua lunghezza, cioè, data una stringa di lunghezza x, la sua tensione (t) é direttamente proporzionale al quadrato dell'inverso della sua lunghezza.

Dimostrazione

Gli addetti ai cartelli sanno benissimo come applicare questo principio.

Se nello stadio di cui sopra i giocatori hanno stringhe troppo lunghe nelle scarpe, sarà direttamente proporzionale al numero di volte in cui essi, pestandole, cadranno in area di rigore.

Esperimenti condotti

Albert Einstein, tuttavia, non molto convinto di questo principio, propose a Niels Bohr un esperimento mentale che prevedeva il riempimento di una scatola con materiale radioattivo emittente radiazioni casuali. Questa scatola, aperta da un orologio a un preciso istante e immediatamente richiusa, avrebbe dovuto rilasciare della radiazione permettendo ai due famosi scienziati di pesarla dopo l'esperimento per verificare, attraverso il principio di equivalenza massa-energia, quanta massa avrebbe lasciato la scatola. Questo é il dialogo intercorso tra i due fisici durante l'esperimento.

- Einstein: “Bene Niels, siamo pronti... che ci hai messo dentro?”
- BOHR: “Un kilo di Cesio, du' panini e na' scamorza.”
- Einstein: “Bravo Niels, tu dici che funziona?”
- Bohr: “Mah Albert... dipende dal formaggio... se l'é ancora bono forse la ci se la fa...”
- Einstein: “Dai, attiva l'orologio che vediamo (Einstein si frega le mani e sogghigna vistosamente)”
- Bohr: “Fatto! Andiamo dietro l'orologio a pendolo, un' si sa mai...”

Purtroppo l'orologio applicato alla scatola era a pile, modello non ancora inventato per il tempo.

Fu così che dopo avere fallito l'esperimento Einstein e Bohr vendettero l'idea alla McDonald per produrre i famosi panini.