Paperinik

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Paperinik è l'alter-ego mascherato di Paperino, classificato quale Livello 4 della Sindrome di "Superman non è Clark Kent": gli basta infatti una mascherina da Carnevale per non farsi riconoscere da nessuno. Anche se in proposito vi è dibattito, ma di questo ne parleremo più avanti.

Le origini.

Paperinik compare sulle pagine di Topolino nel 1969, quando Paperino riceve in eredità da un qualche misterioso parente Villa Rosa, un'antica balera fondata dall'ereditiere miliardario paperopolese Lord John Quackett: essendo le balere le progenitrici delle discoteche ed i loro frequentatori i trisavoli dei truzzi, quale mossa di marketing migliore se non quella di darci un nome del genere?

Paperino si reca così alla balera ormai in rovina, pensando di usarla come nascondiglio per evitare creditori e parenti, quando comincia ad imbattersi in curiosi gadget appartenuti al Lord: l'ex-proprietario della balera, un po' per passare il tempo, un po' perché poteva approfittarsi del livello intellettivo medio dei suoi clienti prototruzzi, si era anche reinventato quale ladro-gentiluomo alla Arsenio Lupin col nickname di Fantomius. Vista la scoperta Paperino, noto scansafatiche, decide immediatamente di ri-utilizzare tutti i vattelapesca di cui si era munito Lord Quackett per prendersi in prestito un po' di palanche da Zio Paperone e da Gastone.

Essendo tuttavia ancora attivo il copyright sul nickname di Lord Quackett, Paperino dovette trovarsene uno nuovo, ed essendo di moda nel mondo dei fumetti i criminali-bimbominkia coi nomi pieni di "K" come Diabolik, Satanik (copione!), Belzebuk (un altro?!?), Demonik (a questik puntik Diabolik s'èincazzatik e lihaammazatik tuttietrek; nonprimik diaverik sparsik ilcontagik, comesivedik...), Kriminal (che fantasia...) e Cattivik (il più pericolos di tutt, mic quei principiant di cui prim!), Paperino opta per la via più semplice di tutte: storpia il suo nome in Paperinik. Sfaticato pure nel mondo del crimine...

L'evoluzione.

Dopo essersi divertito per un po' a punzecchiare Zio Paperone e Gastone vestito nella stessa maniera in cui si vestiva Lord Quackett quando si "trasformava" in Fantomius (una mascherina da carnevale, un abito aderente fetish, un paio di stivali da pescatore con sotto incollate delle molle probabilmente prese dalle sospensioni di un camion e l'immancabile mantello da Zorro) Paperino/Paperinik (oooh, quel che è, insomma!...) capisce in fretta che il modo migliore per avere buona pubblicità: colpire chi è in odio alla cittadinanza paperopolese. Non gli ci vorrà molto per capirlo: in mancanza di un (pur incapace) commissario e di un collaboratore per costui (che altrimenti non prenderebbe probabilmente neppure un ladro di polli o di Duna...) come invece sono presenti a Topolinia, a Paperopoli la custodia della Legge è in effetti precaria quando non assente, ed allora scopiazzando Batman Paperino si re-inventa giustiziere della notte. Come faccia un tizio che fino ad allora ha passato il tempo a dondolarsi su un'amaca a fare il supereroe sarebbe un mistero in grado di sfidare contemporaneamente le leggi della Fisica, della Biologia e della NASCAR (perché, ci sono leggi nella NASCAR? Appunto, può sfidare persino leggi mai formulate...), ma considerato che siamo in un fumetto, perdipiù uno della Disney, è inutile parlare di leggi fisiche e corbellerie del genere. I nemici principali incontrati da Paperinik in questo periodo sono:

Paperinik, come Batman, non ha superpoteri, ma compensa con uno strano armamentario: per far fronte a questa truppa di supercattivi Paperinik può fare affidamento sull'aiuto di Archimede Pitagorico e sui seguenti gadget, tutti recuperati da Villa Rosa, riparati dal fido amico inventore in cambio di pochi servizietti assolutamente non affaticanti ed aggiornati per poter essere competitivi sulle soglie del Terzo Millennio:

  • Stivaletti a molla: gli stivali da pescatore con sospensioni da camion di cui abbiamo già parlato; aggiornati in collaborazione con la divisione di Formula 1 della Pirelli, hanno a disposizione anche suole soft, supersoft, dure, intermedie e da bagnato.
  • 313X: la versione elaborata in collaborazione con Carlo Abarth della 313, da automezzo più scadente di una Trabant essa si trasforma con la semplice pressione di un pulsante in una specie di Batmobile in grado di volare, lanciare sostanze appiccicose e paralizzanti di ogni genere, viaggiare nello spazio grazie ad un motore a curvatura e preparare la pizza, il caffè e le brioches. Il problema è che nella versione "liscia" essa continua ad essere un gabinetto come al solito: va bene che sia meglio non insospettire troppo gli altri, ma si poteva almeno migliorare un po' l'assetto, tanto fin lì nessuno sospetta che essa possa nascondere tutti quei marchingegni.
  • Pistola multifunzione: paralizzatrice, sparareti, scioglivetro, tagliasbarre, mal che vada la puoi tirare in testa ai nemici e tramortirli: che volete di più, un Lucano? Beh, può anche distillare ottimi liquori.
  • Car-can: no, non il ballo (che poi si chiama "Can-can", ignoranti!), bensì sono caramelle cancella-memoria, ottime per costringere i nemici a dimenticarsi i piani ed arrestarli mentre provano a rielaborarli. Beh, ed arrestarli e basta no?
  • Incazzatura da Paperino: essendo semplicemente un Paperino in costume da Zorro, Paperinik non ha certo la prestanza di Bruce Wayne e quindi di Batman: il suo fisico può anzi definirsi quale affetto da Atrofia da Amaca. Tuttavia, può compensare starnazzando, assalendo e becchettando i nemici come fa quando si veste normalmente con la maglietta da marinaio e senza pantaloni: assaliti da un'anatra gigante priva di inibizioni emotive e carica di odio e di parolacce essi finiscono spesso per fuggire terrorizzati.

L'identità segreta: un segreto di Pulcinella?

Come già ricordato, Paperinik è al Livello 4 della Sindrome di "Superman non è Clark Kent", ma sotto certi aspetti potremmo considerarlo quasi a metà tra il Livello 4 ed il Livello 5. In effetti, accorgersi che Paperinik e Paperino siano la stessa persona... cioè la stessa anatra... insomma, la stessa cosa, ecco, è talmente semplice che basilarmente chiunque dovrebbe averlo capito: a parte una mascherina di due millimetri di spessore nulla nasconde infatti la faccia di Paperino, la macchina è la stessa ed i due non compaiono mai assieme. Si potrebbe pensare che tutti sappiano, ma nessuno parli, perché Paperinik fa comodo ed allora cercano di coprirlo.

Paperino tuttavia cerca di tenersi coperto in vari modi:

  • Tollera le serate assieme di Paperina e Gastone, ottimo modo per poter fare il supereroe tutte le sere senza dover trovare scuse per non uscire con la fidanzata.
  • Usa la sua tipica voce starnazzante solo di giorno o, come detto sopra, se messo alle strette: quando diventa Paperinik la sua voce normalmente è comprensibile.
  • Continua a fare lo scansafatiche di giorno, così diventa meno probabile che qualcuno possa pensare che possa essere lo stesso supereroe che si fa in quattro per proteggere la città di notte.

Insomma, in realtà va detto che Paperino non si copre neanche malamente, ed effettivamente a vederne le abitudini diurne chi potrebbe sospettarne quelle notturne? Secondo i nostri esimi scienziati potrebbe essere un misto delle due cose: la prima, ma anche la seconda.

Da Paperinik a Pikappa.

A metà degli anni '90 cambia la direzione di Topolino: il nuovo corso, invidioso del successo della Marvel e della DC Comics, vuole allora tentare la strada del fumettazzo coi supereroi ed i supercattivi e, per far ciò, comincia a vagliare i personaggi a loro disposizione: a vincere il ballottaggio è proprio Paperinik, ma considerando che la concorrenza era costituita da vani tentativi di imitazione da parte di Paperina (Paperinika. Fantasiosa, eh?), Paperoga (Paperbat. Beh, questa poi è un'idiozia persino nel frame di riferimento della Disney!), Zio Paperone (Tuba Mascherata, ovviamente fallito perché i superpoteri costano troppo e persino i gadget sono stati costruiti al risparmio) e José Carioca (Bat Carioca, totalmente sconosciuto al di fuori del Brasile) e dal più esperto, ma ancora meno credibile Pippo (Superpippo) non c'è troppo da stare allegri...