Nonsource:Il pisello

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A mille ce n'è...
nel mio cuore di fiabe da narrar...
'era una volta un pisello. Un piccolo pisello perfettamente sferico, di un bel colore verde-ramarro. Ma era un pisello molto particolare: era il pisello della famosa fiaba della "principessa sul pisello". Insomma, lui era il pisello sotto la principessa.

La principessa, col passare del tempo, era diventata regina. Era pure invecchiata parecchio, era ingrassata oltremodo e spesso si faceva la pipì addosso.

Per una serie di circostanze che è troppo lungo spiegare, il pisello si era infilato tra le enormi chiappone della regina, restandovi incastrato. In quell'ambiente così compresso, il pisello se la passava piuttosto male, specie quando la regina urinava nel sonno. L'odore era veramente nauseabondo e il povero pisello si era tutto ingiallito.

All'inizio era bello, poi...

Il pisello trascorse così molti anni, pensando in continuazione a come uscire da quella situazione.

Finalmente, un giorno, escogitò un piano che forse avrebbe potuto salvarlo. Ricordò il giorno in cui la vecchia bacucca, allora giovane e bella, convolò a nozze col suo principe azzurro: quella notte lui le disse:

« Maestà, ora introdurrò il mio regale pisello nella sua principesca vagina... »
« Avanti, mandrillo! Fammi godere come una zoccola e sfondami anche l'intestino crasso! »

Poi vide che il principe aveva infilato tra le gambe della sua bella quello che chiamava "pisello", una specie di dirigibile oblungo. Il letto aveva iniziato a ballare e a cigolare sinistramente. La principessa urlava come un'invasata. Soprattutto quando il principe la fece mettere a quattro zampe e le allargò le natiche, prima con le mani, poi con l'ormai noto regale pisello. Con tutto quello spazio a disposizione la libertà poteva davvero essere a portata di mano.

Il pisello rifletté che se il pisello del principe aveva creato quella via di fuga, lui, che era un pisello al 100%, avrebbe fatto senz'altro di meglio. Come aveva fatto a non pensarci prima? Per prima cosa cercò di assumere la forma oblunga del pisello del principe, ma non aveva la più pallida idea di come fare. E si rimise a pensare.

Purtroppo, pochi giorni dopo, la regina cadde e si ruppe il femore. Poiché a quell'epoca non si faceva riabilitazione, fu costretta a letto: l'allettamento le provocò atrofia muscolare, piaghe da decubito e demenza. Morì dopo lunghe sofferenze, con ancora pisello tra le chiappe, che fu sepolto con lei.


Morale: non tutti i piselli si allungano. Ma soprattutto, nessun pisello pensa.