Nonsource:Michelo e le Porte Scorrevoli

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A mille ce n'è...
nel mio cuore di fiabe da narrar...
'era una volta un ragazzo di nome Michelo.

Michelo era molto intelligente, così intelligente che aveva battuto Nicola Tesla in una gara a chi indica per primo le cose.

Era sveglio, ma aveva un grosso problema con le porte scorrevoli: ci sbatteva sempre contro. Un problema così problematico che gli creava problemi con le porte scorrevoli anche quando le porte non erano scorrevoli; come quella volta che non riusciva a passare da una porta scorrevole e invece era un cane.

Michelo non si lasciava abbattere, decise di prendere il toro per le corna e si iscrisse alla facoltà di ingegneria meccanica a Gabicce Mare per capire il funzionamento delle porte. Furono settantaquattro anni di studio durissimo, ma purtroppo fu espulso dall'università l'ultimo anno per aver detto "porte scorregge" invece che "porte scorrevoli" davanti alla commissione di laurea.

Quella tremenda disgrazia riportò la sua memoria alla guerra di secessione. A quell'epoca Michelo sarebbe nato dopo centotrent'anni ma, nonostante la giovane età, stava già combattendo in prima linea contro i nordisti. La sua mente fu attraversata dai flash dei terribili due anni passati ad accoltellare la statua di Abramo Lincoln e a chiedersi perché non morisse. Quando finalmente riuscì ad ucciderla, la guerra era finita da anni e i supermercati, zeppi di quelle porte scorrevoli, avevano popolato l'America Settentrionale e anche la provincia di Brescia. Michelo pianse lacrime amare. A Gabicce Mare.

Morale:
Il budino in offerta è comunque buono.