Guardalinee

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Un guardalinee sventola le bandierine per segnalare un fuorigioco.

Il guardalinee è una figura fondamentale nel giuoco del calcio: il suo compito è infatti, come si può dedurre dal nome stesso, quello di guardare le linee, ossia controllare che le strisce bianche presenti sul campo seguano le norme previste dalle direttive FIFA. Questi in particolare i suoi compiti:

  • guardare che le linee siano perfettamente parallele o perpendicolari tra loro,
  • guardare che le linee abbiano lo spessore giusto in ogni punto del campo,
  • guardare che le linee siano bianco gesso e non bianco latte,
  • controllare che il dischetto del rigore abbia il diametro corretto.

In caso di errori, egli sventola una bandierina durante la partita per poi cancellare la linea usando una gomma gigante e correggere gli errori usando un gessetto gigante. Tale operazione richiede alcuni minuti e ci sono spesso polemiche nel mondo del calcio per abolire questa inutile regola che farebbe perdere solo del tempo.

I guardalinee sono spesso vittime di polemiche perché ritenuti incapaci di giudicare correttamente la posizione delle linee durante le partite. Per aiutare i guardalinee Aldo Biscardi promuove da anni l'introduzione della moviola in campo. La moviola, come dice il nome stesso, consiste nel cambiare il colore delle linee in viola, in modo da rendere più facile l'operazione di misura agli arbitri, poiché il bianco a volte può confondersi con il righello.

Storia

Il guardalinee fu introdotto dalla FIFA nella prima decade degli anni '50, quando ormai era chiaro che ogni squadra di calcio non rispettava le regole sulla forma del campo. Questi in particolare gli episodi che fecero propendere la FIFA alla promulgazione di questa nuova norma.

L'area di rigore dello stadio di Basilea, non proprio regolamentare.
  • Nella stagione '54 - '55 lo Stoccarda giocò tutto il campionato in un campo di forma trapezoidale.
  • Nel 1952 il Fulham giocava su un campo attraversato da strisce pedonali.
  • Nella stagione '78 - '81 il Nottingham Forest giocava su un campo che aveva le linee tratteggiate, per cui la palla andava fuori solo se attraversava la linea, altrimenti era ancora in gioco. Fu con questo stratagemma, noto solo ai giocatori del Nottingham, che la squadra vinse due Coppe dei Campioni negli anni '80.
  • Nel 1972 il Porto giocava con le linee del campo a volte continue e a volte tratteggiate; ovviamente si poteva sorpassare o fare inversione a U solo in queste ultime.
  • Negli anni '60 il Napoli di Omar Sivori giocava su un campo con strisce blu per costringere le auto in sosta attorno al campo a pagare il grattino del parcheggio; in alcune zone del campo c'erano anche le strisce gialle per gli invalidi.
  • Nel '70 il Levski Sofia vinse una semifinale di Coppa Uefa giocando in casa su un campo in cui le aree di rigore si estendevano quasi fino a metà campo. Ciò consentì al loro portiere di giocare a palla a mano fino alla propria trequarti e agli avversari di subire un rigore per un fallo a centrocampo.

La FIFA così decise di introdurre la regola del fuorigioco, regola che si applica ogni volta che il campo ha delle linee non regolamentari e la cui violazione deve essere segnalata dal guardalinee.

Voci correlate