Governo

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File:Berluscojoni.jpg
Il capo del governo italiano
« Vieni qui che ti governo! »
(Rocco Siffredi a Selen nel film "Rocco rifà la Costituzione")
« Vi darò il più grande governo della storia della repubblica. »
(Silvio Berlusconi nel giorno del suo secondo insediamento a Palazzo Chigi (2001)")
« Ma quanto sei triste, divertiti ogni tanto. »
(Governo Balneare su governo)
« ItaliANI. »
(La prima parola pronunciata da Romano Prodi da Presidente del Consiglio)
« È caduto il governo? No? Che palle... »
(Emilio Fede fuori onda sul governo Prodi)
« No! No! Peffavore! Togliete quella bottiglia là... Non stiamo mica all'osteria! »


In Italia si usa definire con questo termine il componente attivo di un rapporto anale il cui componente passivo, comunemente definito cittadino, è spesso non consenziente.

File:Il governo italiano.jpg
Il metodo di scelta per le leggi italiane.

Le diverse forme di governo

Tra le principali forme di governo che si sono avvicendate nella storia d’Italia, ricordiamo:

  • Monarchia: un solo membro attivo (il monarca, da non confondersi con il menarca né con il monorchismo, che pure ha afflitto alcuni monarchi) stabiliva a suo piacimento l’identità dei cittadini governati degni delle sue attenzioni nonché tutti gli aspetti dell’agenda di governo, ossia ora, luogo e modalità del rapporto.
  • Oligarchia: evoluzione della monarchia. In sostanza, il monarca concedeva ad alcuni suoi amici (detti aristocratici, oligarchi o nobili oppure ancora stronzi con la puzza sotto il naso) il diritto di essere componente attiva del rapporto e di scegliersi qualche suddito da governare. Solitamente, comunque, il sovrano manteneva il diritto di scegliere per primo i sudditi di suo interesse e di regolare il traffico nelle stanze in cui ha luogo l’attività di governo.
  • Teocrazia: nello Stato della C.H.I.E.S.A. la parte attiva spettava ai sacerdoti, che minacciavano le pene dell’inferno a chi non accettava il pene del governo. Nei paesi cristiani in cui ancora vige questa forma di governo c’è un indubbio vantaggio rispetto al mondo islamico: le stanze di governo sono gradevolmente profumate d’incenso e i governati possono almeno ubriacarsi per sentire un po’ meno bruciore.
  • Fascismo: il manganello e l’ascia bipene (detta, per errore, bipenne) erano gli espliciti emblemi della schietta brutalità di questa forma di governo, che è stata in auge per un ventennio quasi esatto dal 1922 al 1943. L’uso di vaselina era stato bandito in nome di un ritorno agli antichi e virili usi dell’Impero Romano, tutt’al più le componenti attive (Duce e gerarchi) potevano concedere ai cittadini di posizionarsi a cucchiaio. Il cittadino, nel corso del rapporto di governo, era inoltre obbligato a gridare “Sì! Mi piace! Ancora!”
  • Democrazia: originale forma di governo, secondo la quale i cittadini scelgono da chi essere governati attraverso libere elezioni indette ogni 5 anni. I vantaggi sono spesso illusori: basti pensare che il governo più lungo e dur(atur)o dell’Italia democratica è stato il Berlusconi II (2001-2005). La speranza, che ciascuno può coltivare, di diventare un giorno membro attivo del governo è la base psico-ideologica che ha consentito la sopravvivenza, ormai sessantennale, di questa forma di governo (definito il governo della repubblica dei fichi d'india, non essendo presenti in Italia le piante di banano).

Forme di governo mai sperimentate in Italia

Le tre principali forme di governo mai attecchite in Italia, sono invece:

  • Comunismo: secondo l’utopica idea di Marx, in questa forma di governo non ci sarebbero state componenti passive. La maggioranza degli italiani l’ha sempre avversata chiedendosi semplicemente: “e allora chi si diverte?”.
  • Dittatura militare: variante atlantica del Fascismo (v. sopra) di cui avrebbe rappresentato un remix ottenuto cambiando il colore delle divise dei membri attivi, abbandonando le reminescenze antico-romane e abolendo l’obbligo da parte dei cittadini di esprimere gradimento durante il rapporto. Non venne realizzato a causa dell’incapacità da parte dei cospiratori di utilizzare l’alfabeto muto per le comunicazioni.
  • Anarchia: nessun governo, ovvero liberi tutti di governare e farsi governare da chi pare loro. In Italia non ha mai avuto successo perché gli italiani amano le abitudini e tendono ad affezionarsi ai loro governanti, chiunque essi siano (Andreotti, Craxi, Amato, Berlusconi ecc.)
  • Bushismo: ideologicamente simile a una dittatura, questa forma di governo rappresenta la più bassa forma di controllo delle masse. I cittadini vengono schedati, incarcerati, pressati, rincoglioniti e infine stesi dalla raffinata dialettica del mentore supremo.

Altri significati della parola governo

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Governo.

  • "giel'hai dato i' governo a' polli?" frase celebre fra allevatori di volatili da giardino in Toscana;
  • "questa barca non la governo" (Magellano)
  • "stasera non la riGOVERNO", storpiatura della parola governo, dall'uso dialettale toscano RIGOVERNARE che vuol dire sciacquare, lavare i piatti; in questo caso (non la rigoverno) trattasi di persona cosciente del proprio stato di ubriachezza e quindi non più in grado di governarsi.

Voci correlate