Ministero per i rapporti col parlamento

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« Signori, quello che io compio oggi, in questa Aula, è un atto di formale deferenza verso di voi e per il quale non vi chiedo nessun attestato di speciale riconoscenza. Da molti, anzi da troppi anni, le crisi di Governo erano poste e risolte dalla Camera attraverso più o meno tortuose manovre ed agguati, tanto che una crisi veniva regolarmente qualificata come un assalto, ed il Ministero rappresentato da una traballante diligenza postale. Ora è accaduto per la seconda volta, nel volgere di un biennio, che il popolo italiano - nella sua parte migliore - ha scavalcato un Ministero e si è dato un Governo al di fuori, al disopra e contro ogni designazione del Parlamento. Il biennio di cui vi parlo sta fra il maggio del 2006 e il gennaio del 2008. Lascio ai melanconici zelatori del supercostituzionalismo il compito di dissertare più o meno lamentosamente su ciò. Io affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti. Aggiungo, perché ognuno lo sappia, che io sono qui per difendere e potenziare al massimo grado la rivoluzione della videocrazia, inserendola intimamente come forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia della Nazione. Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria. Con 300 mila conti all'estero, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Berlusconismo. Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di escort: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente del PDL. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto. »
(Lui parla al parlamento per l'insediamento del governo Berlusconi IV)
Stemma

Il Ministero per i rapporti col parlamento è una fondamentale istituzione della Repubblica, della cui necessità ci si è accorti solo di recente. Per fortuna, Berlusconi si è accorto della scandalosa mancanza di un tale ministero e ha provveduto a crearlo, risolvendo così il 50% dei problemi del paese[1].

Funzione

La funzione del Ministero per i Rapporti col parlamento è sicuramente una funzione fondamentale per i cittadini e per la Repubblica. Ciononostante, quale sia precisamente questa funzione non è ben chiaro. Partendo dal nome, gli esperti hanno fatto diverse ipotesi, sono qui riportate le principali.

Ipotesi 1

La nostra costituzione antiquata e comunista prevede che ogni legge debba essere votata in parlamento prima di entrare in vigore. Questo ministro potrebbe essere quindi incaricato di controllare che tutte le votazioni abbiano esito positivo, contando i parlamentari del PDL che non sono in ferie e, se necessario, convincendo un po' di rappresentanti dell'opposizione a sostenere la causa.

Ipotesi 2

Il nostro Governo, progressista e di larghe vedute, ha svecchiato il parlamento e aumentato le quote rosa[2]. Questo ministro potrebbe essere quindi incaricato di gestire gli spontanei ringraziamenti delle parlamentari. Questo spiegherebbe perché il primo nome proposto per tale carica sia stato quello di Gianpaolo Tarantini.

Ipotesi 3

Fortunatamente, in questo paese le elezioni capitano raramente. Quando non si è in periodo elettorale, però, non ci sono scuse per evitare talk-show e dibattiti vari. Questo ministro potrebbe quindi essere incaricato di andare a questi dibattiti, consentendo così a membri più importanti del Governo si rimanere in tranquillità a prendere importanti decisioni per il destino della nazione[3]. Questo spiegherebbe perché gli unici posti dove lo si vede siano Ballarò, Annozero e simili, dove ribatte con moderazione e tranquillità[citazione necessaria] alle parole d'odio della sinistra.

Ipotesi 4

Non c'è alcuna quarta ipotesi.

Alcuni calunniatori comunisti, accecati dall'odio, sostengono addirittura che il nostro amato Presidente del Consiglio abbia creato questo ministero solo per darne lo stipendio a un favorito. Ciò è assolutamente falso, e solo grazie alla bontà di Silvio questa calunnia viene messa a tacere, mantenendo intatta la credibilità della sinistra.

Gestione attuale

L'attuale Ministro per i rapporti col parlamento è Elio Vito, un ex radicale che, come Capezzone, si è recentemente pentito ed è passato dalla parte del bene. A differenza di Capezzone, però, lui ha avuto in premio un ministero, anche se senza portafoglio. In questo caso tuttavia non è una grossa limitazione, essendo il ministro piuttosto giovane[4] e quindi non bisognoso di troppo viagra. Nel caso, può sempre rivendersi Capezzone.

Staff

Far parte di questo ministero, stipendiato dalla stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri, è molto prestigioso. Per provare ad entrare bisogna avere un ricchissimo curriculum e solo i più meritevoli ci riusciranno.

Questi sono i posti attualmente disponibili:

  • Capo della segreteria - Richiesta bella presenza, abilità orale[5] e capacità di gestire più di 10 quadernetti contemporaneamente
  • Capo di gabinetto - Richieste 8 lauree, scopa, secchi e molletta per il naso non incluse. Ah, le serrature sarebbero rotte
  • Vice capo di gabinetto - Requisiti richiesti uguali al Capo di Gabinetto. No affetti da diarrea o aereogastria
  • Capo settore legislativo - Richiesta parentela al massimo di 4° grado con Berlusconi, Bondi o Bossi
  • Capo ufficio stampa - O con Vittorio Feltri.

Note

  1. ^ L'altra metà è stata risolta dal Ministero per l'attuazione del programma di governo, ora siamo una Nazione potente e prospera.
  2. ^ In parole povere, lo ha riempito di veline.
  3. ^ Bionda o bruna?
  4. ^ 64 anni, il minimo costituzionale per un ministro che non sia una puttana.
  5. ^ Devi saper parlare bene