Dario Rossi

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Dario Rossi intento a lucidare la pentola della cassoeula, pezzo pregiato del suo set donatogli da Giorgio Mastrota.
« Senti Dario, dovevo finire la ringhiera ma non trovo più il secchio della vernice. Tu ne sai niente? »
(Suo padre.)
« Scusa Dario, non riesco a trovare il tegame per la coratella. Non è che l'hai visto?! »
(Sua madre.)
« Mammaaaaaaaaaaa! Dario non vuole ridarmi i secchielli e le palette! »
(Un suo compagno di giochi in spiaggia.)

Dario Rossi, pseudonimo di Rossi Dario (Fracasso, 6 aprugno 1988), è un batterista e street drummer italiano.
Quello che lo distingue dagli altri è lo strumento: padelle, secchi di plastica, fogli di cartongesso, griglie da barbecue, tubi ed altri materiali che sembrano prelevati direttamente dalla discarica di Malagrotta, compongono il set di percussioni che utilizza durante le sue esibizioni. Durante una di queste, nella Alexanderplatz di Berlino, la polizia fu costretta ad intervenire per gestire il traffico, andato in tilt a causa dell'enorme partecipazione di pubblico. I video caricati dagli spettatori in Internet sono diventati presto un fenomeno virale, ma è nulla al confronto di quello che si scatenerebbe mangiando cibo preparato in una delle sue padelle. Stiamo comunque parlando di un artista eccezionale. Molti potranno storcere il naso se inseriamo un tizio che suona padelle e secchi nella stessa categoria che comprende Arturo Benedetti Michelangeli, ma in passato qualcuno ebbe a dire:

« Gli artisti sono grandi maghi che rendono gli oggetti leggeri come ombre, se ne appropriano e li fanno creature della loro immaginazione. »
(Francesco De Sanctis (18171883): scrittore, politico e filosofo italiano.)

Biografia

Il piccolo Dario: punito dopo aver distrutto la giostrina con le api a colpi di sonaglino.

Dario Rossi nasce a Forte Botta, frazione di Fracasso, un comune in provincia di Ferraglia. Suo padre è Woody "Picchiarello" Woodpecker, esperto in foratura di precisione presso una ditta di legnami, da lui prende il vizio di colpire in maniera ossessiva qualsiasi superficie. Sua madre è una casalinga che abita ai Castelli Romani, dalla quale eredita la passione per il pentolame. Alla nascita viene registrato col cognome Rossi: l'impiegato dell'anagrafe purtroppo è completamente cretino e non riesce a scrivere Woodpecker, nemmeno copiando, quindi ne sceglie uno alla sua portata.
A sei anni Dario scopre l'amore per i rumori molesti. I suoi vicini di casa faticano a trattenere la gioia, che alla fine esplode, assieme alla Fiat Ritmo di suo padre. In quel periodo realizza che qualsiasi oggetto colpito emette un suono particolare, quando ad essere colpito è invece lui: viene fuori "AHI!"
Incoraggiato dal padre, assetato di vendetta per l'automobile a cui teneva molto, inizia all'età di 10 anni a studiare le percussioni. I suoi vicini gli mandano sue sicari della camorra, con i quali fonda il trio Batteria & Pallottole. Quello che più li contraddistingue è la struttura ritmica del loro sound, basata su un incredibile sincronismo tra i colpi di rullante e quelli di Kalashnikov. La critica ne è entusiata:

Rossi inizia a formare il suo stile.
« È da quando si è schiantato il gruppo di Ritchie Valens con l'aereo che una band non ha più prodotto un suono così coinvolgente. »
(Amedeo Favascotta, Viaggiando senza navigatore nell'underground, Milano 2005, ed. Bumba Music)

Nonostante le buone recensioni faticano però a trovare ingaggi, tanto che alla fine decidono di sciogliersi. D'altronde è una vecchia storia: in Italia con la musica non si mangia, al massimo puoi tirarci a campare suonando in strada col piattino. Ma anche questo è difficile, l'italiano medio è più propenso a dare un euro alla zingara col bambolotto in braccio che ad un artista con due palle grosse come la cupola di San Pietro. Meglio spostarsi all'estero.
Accantonata la batteria, troppo ingombrante da portarsi dietro, Dario Rossi inizia a sperimentare. Dopo aver provato a suonare un set composto da calici in cristallo di Boemia e piatti in porcellana di Limoges, appartenenti al "servizio buono" della madre, per non rischiare di essere diseredato torna a concentrare la sua attenzione sugli oggetti di uso comune.

« La gente rimane spesso stupita dalle cianfrusaglie che utilizzo per suonare, anche se completamente rotte riesco sempre a riciclarle per crearci nuove sonorità. »
(Dario Rossi descrive la sua tecnica.)

Sin dalle prime esibizioni ottiene un buon successo, poi iniziano a circolare i primi video[1] ed esplode il suo mito.


Evoluzione artistica e strumentale

Dario Rossi alla ricerca di nuove sonorità nel suo corti studio.

Elencare le innumerevoli performance dell'artista sarebbe impossibile, ci limiteremo ad evidenziare quelle che hanno segnato una svolta significativa, nello stile o nel set di strumenti usato.

  • Londra 2011, Piccadilly Circus: durante l'esibizione introduce nel set la marmitta di una Apecar. Il pubblico ne è entusiasta e lo acclama a gran voce, tra un colpo di tosse e l'altro.
  • Amsterdam 2012, Piazza Dam: utilizza per la prima volta un compressore e per sbaglio colpisce la valvola di sicurezza. L'oggetto decolla e si perde al largo del Mare del Nord, dopo aver evitato per soli due metri di "silurare" una nave da crociera.
  • Firenze 2013: inserisce nella performance quattro borchie d'auto. Il proprietario si avvede della loro assenza in serata, dopo che nel pomeriggio ha applaudito l'artista senza riconoscerle.
  • Berlino 2014, Mauerpark: al posto delle bacchette utilizza una chiave inglese e un cacciavite. A fine esibizione, quelli che apparivano come semplici rottami si trasformano in una Bianchina, con la quale parte sgommando.
  • Ibiza 2015: suona nello splendido scenario della spiaggia di Agua Blanca, dove per la prima volta utilizza una griglia da barbecue. Al termine del concerto compare una carriola di salsicce e la festa continua fino all'alba.
  • Parigi 2016: con il lodevole intento di perculare la cucina francese, inserisce nel set una porchetta. Il suono della crosta che si rompe esalta i presenti e induce un notevole appetito. Col ricavato dei panini venduti si stabilisce per un mese nell'esclusivo Hôtel Champs Élysées Plaza.

Altre apparizioni

Il grande successo lo porta ad essere cercato per Festival e programmi TV.

  • Durante la sua partecipazione al talent "Tu si que vales", nel 2014, afferma che può ottenere suoni meravigliosi suonando la pelata di Rudy Zerbi e le chiappe di Belén Rodríguez. Purtroppo la produzione non si lascia convincere, sfuma così l'occasione che poteva rendere lo show indimenticabile.
  • L'anno seguente propone un video girato in un supermercato, nel quale suona tutto ciò che gli capita a tiro sugli scaffali. Con i proventi della pubblicità occulta acquista il Kirghizistan.

Note

  1. ^ come quello qua sotto

Voci correlate