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Ma cosa lo racconto a fare a [[Tu|voi]], che ne siete grandi esperti?
Ma cosa lo racconto a fare a [[Tu|voi]], che ne siete grandi esperti?

Per motivi {{citnec|sconosciuti}}, il ruolo più ambito pare sia quello della [[locomotiva]].


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 15:48, 28 gen 2017

Prova Trenino

Nota disambigua per Trenino: Ops, forse cercavi un piccolo treno? Allora sei proprio rimbambito! Vai qui!
GIOITE, GIOITE!
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"Nonciclopedia ha questo articolo e Wikipedia no, papparappappero!"
Alla facciazza tua, Wikipedia!
Un divertente trenino.

Il trenino, detto anche trenino di Capodanno, è una tortura consistente nell'essere costretti a procedere in fila a ritmo di musica. Può essere piacevole se assume una connotazione sessuale, in genere gay.

Fenomenologia

Il trenino è una sequenza di persone che, ordinatamente in fila, compiono atti contro la pubblica decenza.

Oppure è un'orgia tra gay.

Nella prima, più diffusa, fattispecie, si tratta di persone che, disinibite per l'assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti, iniziano a ballare[citazione necessaria] in fila indiana, coinvolgendo nella pratica crudele e innaturale tutti i presenti alla

festa.

Solitamente, i trenini aumentano, con il loro tragico bilancio di sangue, nei periodi delle festività, in particolare Capodanno, durante il quale sono causa di stragi inenarrabili [1], ma anche Ferragosto o altre ricorrenze.

Purtroppo, ogni festa può trasformarsi, per scafisti senza scrupoli e DJ improvvisati, in un pretesto per imbastire i famigerati trenini della morte.

Un trenino meno divertente.

In particolare, l'habitat naturale del trenino è il Veglione di Capodanno, complici le basse temperature, che rendono difficile pensare autonomamente, e la lucidità annebbiata dall'abuso di spumante e di zuccheri complessi, provenienti da pandoro e panettone.

L'assenza di binari fa il resto e i deragliamenti si contano a migliaia.

Anche quando non si arriva al peggio, però, la triste routine del trenino può sconvolgere vite, traumatizzare bambini e costringere a comportamenti disumani e degradanti.

Di solito, il segnale del disastro viene lanciato quando risuonano nella sala le spettrali note di Disco Samba, ma, in caso di necessità, anche altre canzoni possono essere trasformarsi i strumenti di tortura per lanciare il trenino.

Tragicamente, non si sa se né quando né chissàdove il trenino si arresterà. Si narra di spedizioni del soccorso alpino ancora alla ricerca di queste strane e inesperte cordate, che probabilmente si perdono nel Triangolo delle Bermuda.

Psicopatologia del trenino

La corretta destinazione di ogni trenino che si rispetti.

Immancabilmente, la persona che ci metterà le mani sulle spalle è quella più sporca del locale o della casa. Si è appena recata alla latrina, senza lavarsi le mani, che, a questo punto, sono appicicaticce per l'impasto di urina e zucchero a velo del pandoro [2]. Immancabilmente, quando vi sarete accorti del problema, sarà troppo tardi: non potrete far altro che pensare a tutte le malattie che avrete appena contratto, mentre un brivido vi percorrerà la schiena.

Non va meglio con la persona davanti. Vi dirigete, infatti, verso la bionda o verso il bel ragazzo che risponde ai vostri gusti sessali, ma che non avete avuto finora il coraggio di approcciare. Sperate, infatti, che, per tacita convenzione sociale, sarà costretto a subire i vostri sgraditi palpeggiamenti. E magari sperate pure che da cosa nasca cosa e che ci scappi anche qualche scambio di parole [3] e una futura storia d'amore da film [4].

Ed ecco che la vittima delle vostre molestie sessali, anche se dotata di tacco 13, riesce ad effettuare un inaspettato scatto degno di un centometrista e improvvisamente ritrovate le vostre mani sulla schiena del ciccione o della cicciona che vanta il record mondiale di sudore sulla schiena.

Non vi resta che attingere a piene mani da quest'acquasantiera ambulante e iniziare a fingere di ballare e di divertirvi. A questo punto, avrete le mani inzuppate di sudore maleodorante sulla schiena di chi vi precede. Sarete peraltro impossibilitati a fuggire, perché chi vi segue nel trenino vi cinge i fianchi o le spalle con mani sporche e collose che non si staccano più dai vostri vestiti, sui quali hanno ormai impresso impronte indelebili e disgustose di sporco e germi.

In tutto ciò, dovrete anche sorridere, fingere di divertirvi e gradire quello schifo di musica, muovendovi a tempo. In caso contrario, le guardie armate presenti alla festa potrebbero risentirsi e fucilarvi sul posto.

Solo la morte naturale del DJ o un calo di corrente possono riportare una breve fase di serenità.

La versione omosessuale

Nel secondo caso, si tratta invece della naturale prosecuzione del gioco del Buio ghei per omosessuali o soggetti affetti dalla Sindrome di Lapo.

Si balla anche in questo caso nudi e spesso si tengono ugualmente le mani sulle spalle dell'individuo che precede... ma questo non è l'unico contatto fisico, anzi.

Ma cosa lo racconto a fare a voi, che ne siete grandi esperti?

Per motivi sconosciuti[citazione necessaria], il ruolo più ambito pare sia quello della locomotiva.

Voci correlate

Note

Template:Legginote

  1. ^ Le stragi dell'ultimo dell'anno
  2. ^ Sì, anche se è Ferragosto, ha ancora lo zucchero a velo dell'ultimo Capodanno!
  3. ^ Allora non avete capito nulla!
  4. ^ Poveri illusi!


Prova Atarassia

ARTICOLO RISERVATO AD UN PUBBLICO DI NICCHIA
Nel caso vi interessi l'argomento trattato sappiate che potreste rientrare in un'esclusiva cerchia di estimatori,
forse un paio.

Template:Antica Grecia

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Inopinato/Sandbox

L'atarassia, in greco antico ἀταραξία, significa imperturbabilità, tranquillità, ma che ve lo dico a fare, dato che siete stati bocciati in seconda asilo.

Si tratta di un vocabolo usato solo dai filosofi o dai nerd come Frankie HI-NRG.

Imperturbabilità è restare indifferenti se il Presidente del tuo Stato ha scelto un asciugamano come vestito per il discorso di insediamento. Le medaglie sul petto sono per quello.

L'atarassia nella filosofia greca

L’atarassia è un concetto filosofico di tranquillità, inventato da Democrito per evitare di menare sua moglie:

« Democrito, stai calmo, Democrito conta fino a 10 prima di risponderle! »
(Democrito davanti allo specchio)

Fu nelle scuole post-aristoteliche stoica, epicurea e scettica che l'atarassia fu adoperata come metodo per ricercare la felicità, assieme alla cocaina, per raggiungere la perfetta pace dell'anima attraverso la liberazione dalle passioni terrene.

In particolare, i filosofi post-aristotelici che avevano elaborato questa filosofia si riconoscevano perché la mattina, pur incolonnati nel traffico per raggiungere la Stoà, non bestemmiavano ma restavano calmi e imperturbabili, limitandosi a augurare una morte straziante all'automobilista che li precedeva ma solo col pensiero e a trombargli la moglie alla prima occasione.

- Cosa fa Aristotele nel traffico?: “”
- Training autogeno!: “”
I filosofi post-aristotelici imbottigliati nel traffico.

Secondo i filosofi greci, l'atarassia rappresenta il benessere, la serenità, il pieno, come contrapposto al serbatoio in riserva, al vuoto, al disordine, al Kaos.

In pratica, nella loro ricerca della felicità, prima di scoprire le spogliarelliste ungheresi, i filosofi greci ci diedero sotto di apeiron e altre sostanze che avrebbero fatto impallidire un fattone giamaicano-olandese dei giorni nostri.

Mentre Democrito sostanzialmente se ne sbatteva di ciò che gli capitava e andava coraggiosamente incontro a quell'arpia di sua moglie, per Epicuro l'atarassia divenne la capacità di sopportare i dolori grazie a doping e analgesici mischiati ai cocktail gustati a bordo piscina.

Pirrone, invece, scambia l'atarassia per indifferenza, fingendo di non riconoscere per strada le persone che gli stanno antipatiche e chiudendo il proprio profilo Facebook.

Antistene propose di applicare l'atarassia come distacco dagli altri e soprattutto dalle altre per potersi dedicare alla masturbazione.

Per Zenone di Cizio l'atarassia era l'assenza di emozioni ed espressività: infatti Zenone viveva facendosi fotografare come mimo dipinto di bianco nelle piazze.

Fu in epoca Ellenistica, dopo la crisi economica della Grecia, che trovò maggiore sviluppo il concetto di atarassia. Per gli Epicurei - udite udite - è meglio stare bene che soffrire. I seguaci dello Scetticismo, invece, non ne erano tanto convinti, perché non si fidavano di nessuna percezione. Infine, per gli Stoici, l'atarassia equivale al controllo delle proprie pulsioni.

L'atarassia in Seneca

« Che roba è? Un'infezione? Una malattia? »
(I Romani su atarassia)

Va da sé che nemmeno i latini capivano cosa fosse l'atarassia, fino a quando Marco Aurelio ebbe l'idea geniale di tradurla con la parola latina tranquillitas.

Finalmente, ignoranti come Lucrezio, Orazio e Epitteto poterono usare questo termine nei salotto chic.

Lucio Anneo Seneca, invece, aveva la fama di essere un grande intellettuale, ma, in realtà, non capiva niente di filosofia. Perciò, mescolò tutti i vari concetti sin qui esposti per pubblicare i propri best seller De Tranquillitate animi, De vita beata e De brevitate vitae. Per fortuna, la televisione romana non trasmetteva in Grecia e Seneca la fece franca per alcuni anni. Quando gli eredi dei filosofi greci plagiati lo scoprirono, Seneca decise di togliersi la vita, optando per un suicidio lento e doloroso, ingerendo cicuta mentre moriva dissanguato in una vasca di acqua bollente, ma morendo solo a causa dei vapori.

L'atarassia ai giorni nostri

Restare indifferenti davanti a una modella strafiga a volte è atarassia, altre volte essere gay.

Oggi l'atarassia è concepita, dai pochi che sanno cosa sia, come imperturbabilità e capacità di rimanere indifferenti davanti alle avversità della vita.

Come nel gioco in cui non bisogna ridere per primi.