Ulisse: differenze tra le versioni

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{{Cit2|E ora tutti a casa!|Ulisse e le ultime parole famose}}
{{inrestauro|+KillerQueen+}}

{{Cit2|Prendi le tue cose e vai a dormire sul divano!|[[Penelope]] al ritorno di Ulisse}}
[[File:Ulisse2.jpg|right|thumb|270px|Ulisse si sventaglia il piede, poiché soffre di [[puzza di piedi|bromidrosi plantare]], considerata una malattia mortale ai tempi. ]]
{{NonCitazioniLink}}
{{NonCitazioniLink}}
'''Ulisse''' (chiamato dagli amici '''Odisseo''' o '''Il piacere della scoperta''') è un celebre viaggiatore, protagonista dei due più famosi romanzi erotici, ovvero l’[[Iliade]] e l’[[Odissea]], nonché attore principale nel celeberrimo ''Torna a casa Ulisse!''. Conosciuto per il suo ''multiforme ingegno e [[culo]] stratosferico'', Ulisse viene visto da molti come l’incarnazione dell’intelligenza e dell’astuzia, da altri come il tipico racconta balle che per cuccare un poco con altre donne aveva dovuto usare la solita scusa dell’ ''esco e torno, cara! Tu aspettami, faccio subito'', altri lo definiscono proprio un bel [[delfino]] in quella pubblicità delle caramelle.<br /> Fu re di [[Itaca]], isoletta sperduta nel [[Mar Ionio]], figlio di Laerte e Anticlea, sposo infedele di Penelope, padre di Telemaco e non è da escludersi che lo fosse anche di Gino, Pino ed Evaristo, [[cugino]] di Pierpaolo, cugino di secondo grado di Giulio, aveva un cane, Argo, ed un pappagallo, Polly. Fu un re discreto, ''studia ma non si applica'' era il giudizio dei suoi maestri, per il resto non fece granché nella sua terra natia a parte passare le giornate a giocare interminabili partite a [[scacchi]] con se stesso: e perdeva sempre. Però c’è da dire che sapeva scrivere ''Massachusetts'' senza sbagliare e lo sapeva anche pronunciare. <br /> Vediamo come il nostro seppe far parlare di sé, e di certo non grazie alla sua scaltrezza.
{{Cit|E ora tutti a casa!|Ulisse}}
{{Cit|Troiaaa!|Il grido di guerra di Ulisse}}
{{Cit|Prendi le tue cose e vai a dormire sul divano!|[[Penelope]] al ritorno di Ulisse}}


== La guewwa di Twoia ==
'''Ulisse''' (chiamato dagli amici ''Odisseo'' o ''Il piacere della scoperta'') è un celebre viaggiatore, padre di [[Marco Polo]] e [[Jacques Cousteau]], nati per [[partenogenesi]].
{{Vedi anche|Iliade}}
[[File:Cavallo_a_dondolo.jpg|right|270px|thumb|Il feroce cavallo di Troia costruito da quella faina di Ulisse.]]
Come ben sappiamo [[ma anche no]], Ulisse partecipò alla [[guerra di Troia]] grazie alla raccomandazione di suo cugino mezzo scemo, e grazie alle sue profonde conoscenze nel campo della falegnameria e del [[fai da te]] convinse i suoi compagni a costruire un enorme [[cavallo]] di legno, promettendo loro un bel panino con la porchetta a fine lavoro, che li avrebbe fatti trionfare nella famigerata guerra. Che astuzia eh! In pratica dentro questo cavallo si sarebbero rifugiati tutti i Greci, il cavallo sarebbe stato trascinato fino alle porte di Troia, i troiani, credendolo un dono di Poseidone, poiché spesso offriva loro enormi animali di legno senza un motivo alcuno, l’avrebbero fatto entrare dentro la città, poi, credendo la guerra finita, si sarebbero ubriacati e addormentati e alla fine di tutto ciò, loro, i Greci, sarebbero sbucati fuori dal cavallo e avrebbero trucidato quei babbei dei Troiani. Un piano diabolicamente perfetto.


{{quote|Ulisse, ma sei sicuro che funzionerà?|Qualcuno fa una domanda lecita di fronte a questa tremenda stronzata}}
== Carriera ==
Ulisse divenne famoso soprattutto per i suoi servizi su [[Rai 3]] che contribuirono a rendere celebre la trasmissione "''[[Turisti per caso]]''". Sfortuna vuole che ogni volta che decideva di intraprendere un nuovo viaggio, finiva puntualmente agli antipodi della meta scelta. Per questo motivo la moglie [[Penelope Cruz]] lo lasciò, visto che la loro [[luna di miele]], inizialmente prevista nei [[Caraibi]], li portò in realtà a Catamarano sul Naviglio.[[File:Ulisse.jpg|right|thumb|Ecco Ulisse all'opera su Rai Tre]]


{{quote|Ma certo! Perché non dovrebbe?|Ulisse, dopo aver finito di costruire un cavallo a dondolo formato bambino}}
Nonostante la sua sfrenata passione per i viaggi, Ulisse non raggiunse mai il suo vero obiettivo, ovvero quello di vedere un giorno un'agenzia viaggi con il suo nome, cosa che capitò invece ai suoi 2 fratelli, [[Alpitour]] e [[Francorosso]].


Ed effettivamente funzionò, il problema fu trasportare il cavallo fino alle mura di Troia, cosa che lasciarono fare ad Ulisse, ma soprattutto riuscire a starci tutti dentro, visto che il legno non bastava ed erano stati costretti a costruirlo più piccolo del dovuto. <br />Molti storici però mettono in dubbio che l’idea sia stata proprio sua, infatti sono state rilevate recenti epigrafi in cui si fa riferimento ad un certo ''Odisseo il babbeo'', un greco, re di Itaca, marito di una tale Penelope, però stupido e che soleva portare un paio di [[mutande]] sulla testa cantando ''Grazie Roma''; improbabile sarebbe quindi l’ideazione del piano del cavallo di legno, visto che probabilmente non sapeva neppure cos’era un cavallo e tantomeno un ''di legno''. La cosa non trova però un riscontro filologico, antropologico, frenologico, logico quindi non daremo credito a queste notizie fuorvianti e fallaci.<br /> O forse sì.
In punto di morte decise di fare le sue più intime conoscenze ad [[Omero]], un amico cieco e storpio ma abbastanza intelligente da rubare la storia e sputtanarla in tutto il mondo entro le Colonne di Ercole.
Al giorno d'oggi i discendenti di Ulisse hanno fatto causa al governo greco per riavere la percentuale stabiliti per i diritti di autore. Ma hanno perso la causa, perché affidata ad Ally McBeel.


==Da Itaca e ritorno: l'Odissea, ovvero come perdere la rotta di casa per ben dodici volte==
Alla fine, Ulisse decise di fare il contrabbandiere di [[puttana|sirene]] sulla rotta [[Troia]], [[Atene]], [[Reggio Calabria]], [[Cartagine]], [[Marocco]].
{{Vedi anche|Odissea}}
Tutto ha origine dalla Grecia, anche i ricottari.
[[File:Ulisse_e_le_Sirene.jpg|280px|right|thumb|'''Ulisse s'appresta a caricare tre meretrici sulla nave''', ''olio su tela, 3cm x 2cm=6cm''.]]
Dopo aver passato dieci anni a gozzovigliare a [[Troia]], a Ulisse venne in mente di rincasare, anche perché aveva ormai esaurito la scorta di [[calzini]] puliti e Penelope continuava ad addebitargli le chiamate. Si mise quindi in [[viaggio]] con i suoi compagni, ma ecco, proprio mentre stava facendo il pieno alla nave, un [[piccione]] gli cagò in testa per poi finirgli direttamente addosso.


{{quote|Porco Poseidone!}}
== Curiosità ==

* Ulisse non era un bravo corteggiatore: ci mise 10 anni a conquistare una troia.
Non l’avesse mai detto! Poseidone udì dall’alto dell’[[Olimpo]] e si incazzò come una [[biscia]], quindi decise: gli avrebbe tolto il saluto. Poi ci ripensò, riportò alla mente quella volta che Ulisse aveva scaricato scorie radioattive sui suoi mari e decise di rendergli impossibile il ritorno a casa. Ma fu ampliamente favorito da Ulisse stesso che, nella sua decantata astuzia e intelligenza, aveva perso la [[bussola]]. Letteralmente. Gli era caduta in mare.
* [[checca|Checché]] ne dica la vostra prof. di [[italiano]], Ulisse NON rappresenta un esempio di fedeltà verso la moglie Penelope, in quanto durante tutti quei venti anni ha [[sesso|trombato]] come un [[maiale]] con troie leggendarie come [[Circe]] e Calipso.

{{Dialogo|Compagni|Ulisse da che parte andiamo?|Ulisse|Ehm… di là!|Compagni|Ma di là si va in [[Africa]]!|Ulisse|Ah, ok allora da quella parte!|Compagni|Ma così ritorniamo a Troia!}}

Nonostante tutto, alla fine riuscirono a salpare per un meta indefinita, convinti da Ulisse che disse loro di aver visto una [[stella cometa]] che gli stava indicando la via: meno male che tutti credevano che la stella cometa fosse il gabbiano.<br />Grazie alle indicazioni sbagliate di Ulisse e all’intromissione di Poseidone, che escogitava sempre qualche nuovo burla per evitare loro un felice ritorno, non si persero '''una''' volta, ma ben '''dodici'''! La prima tappa fu a '''Ismaro''', dove incontrarono il sacerdote di Apollo, Marone <ref>Un nome un perché </ref>, a cui chiesero la strada di casa, ma che li ammorbò con [[Sindrome dell'indicazione fuorviante|indicazioni fuorvianti]]:
[[File:Il-Mio-Nome-è-Nessuno.jpg|left|250px]]
{{quote|Allora, vedi l’edicola di Chrisostomos l’edicolante? Bene, prendi la terza traversa a destra, non ho detto né la prima né la seconda né la quarta, ma proprio la terza. Sali, poi giri intorno a quello scoglio a forma di rondella, sai com’è fatta una rondella no? Mio cugino ha un negozio di rondelle, se vuoi te ne procuro qualcuna, i prezzi sono convenienti. Ah dicevo, lo scoglio… Poi prendi quella stradina, quella che c’è accanto alla panetteria di Chrisostomos il panettiere, vai vai vai vai vai, continua a salire, poi ti fermi e prendi per quella strada a sinistra là…}}

Nessuno aveva capito un [[cazzo]] e in tutta risposta lo menarono e gli rubarono il [[vino]], come era d’uso ai tempi. La seconda tappa li portò dai '''Lotofagi''', che li accolsero con grandi cerimonie, ovvero tirandogli secchiate d’[[acqua]] putrida in faccia, e poi li indussero a mangiare il loto, un frutto ''che sballa 1 cifra, cumpà'' e che fece dimenticare loro il perché di quel viaggio <ref> o più semplicemente molti fingevano di averlo scordato per non imbarcarsi nuovamente con quell'ovino di Ulisse </ref>. Ulisse invece rifiutò di mangiarlo, perché era intollerante al lattosio e poi gli veniva l’acidità di stomaco. ''Bah…''<br />Dopo aver caricato a forza i suoi compagni sulla nave, il prode Ulisse si rimise in viaggio consultando stavolta una cartina che tenne per tutto il tempo al contrario: fu così che sbarcarono sulla [[terra]] dei '''Ciclopi'''. Stanchi e con i [[coglioni]] che ruotavano a [[velocità]] direttamente proporzionale alla voglia di uccidere quel testa di pigna di Ulisse, decisero di entrare in una grotta per chiedere ospitalità. E chi ci trovarono se non un orrido, puzzolente, grasso, con la barba malfatta, i vestiti laceri, le unghie rotte e mangiate, i capelli spettinati, i denti gialli ecc ecc... insomma, chi ci trovarono se non un ciclope?

{{dialogo|Polifemo|Chi siete che venite a turbare la mia pace? Proprio ora che ero nel bel mezzo di [[Harry Potter]] poi!|Ulisse|Io sono… [[Nessuno]] e questi sono i miei compagni Pieros, Pinos, Ginos, Giannis, Pinottos…|Polifemo|Certo che tu hai proprio un nome di merda, i tuoi ti volevano proprio male per chiamarti così…}}
Dopo questa constatazione amichevole, Polifemo li annusò per bene uno per uno e siccome aveva voglia di [[pollo]] decise di mangiarli e pulirsi i denti con le loro ossa. I compagni maledirono cento volte quel [[babbuino]] del loro comandante e le loro ultime parole furono spesso <<''Ci rivedremo nell’[[Ade]] e là ti farò il [[culo]] a strisce!''>>. Ulisse usò buona parte del tempo a urlare come una donnetta isterica, finché non si ricordò del vino che aveva rubato a Marone: gli venne in mente un’[[idea]]. Prese la bottiglia e ''pam!'', con un gesto magistrale la gettò nell’unico occhio del ciclope che urlò di dolore.

{{quote|Ahia, ma sei scemo?!}}

Lui e i pochi sopravvissuti approfittarono della confusione generale per fuggire verso la nave e salpare. Ah, e per rubargli il [[portafoglio]]. Polifemo, nero di rabbia, chiese aiuto ai suoi fratelli affinché uccidessero Ulisse e i suoi compagni:

{{dialogo2|Polifemo|Fratelli, nessuno mi ha accecato e mi ha pure rubato il portafoglio, quella cloaca!|Fratelli|… Ma non rompere, torna a giocare con le tue pecore.}}
[[File:Eolo.JPG|260px|right|thumb|Eolo, dio dei venti. Vi immaginavate chissà quale figaccione e invece assomiglia ad uno dei sette nani. ]]
Fu così che Ulisse si salvò <ref> Accidenti!</ref>, ma le cose non migliorarono affatto. Finirono da [[Eolo]], il dio dei venti, che mosso a compassione, donò loro l’otre dei venti accompagnata dal divieto di non aprirla per nessun motivo <ref> vi chiederete a cosa servisse, ma non lo so neppure io.</ref>. Purtroppo però ad Ulisse scappò da pisciare e, siccome i bagni erano tutti occupati, decise di farla dentro l’otre che, una volta aperta, sprigionò i venti che li portarono totalmente fuori rotta.<br /> Da qui in poi quel volpone di un [[re]] di Itaca fa tante immani cazzate, tra cui: finire dai '''Lestrigoni''', mostri brutali e violenti, andare a letto con la maga '''Circe''' e dirle solo alla fine che è sposato con prole a carico, finire nel regno dei morti dove incontra gli spiriti dei compagni deceduti, che finalmente possono suonarlo come un [[tamburo]], la madre, che gli raccomanda di tenere sempre la maglina di lana sennò prende freddo, e l’indovino Tiresia che gli presagirà un ritorno luttuoso e difficile.

{{quote|E capirai!|Ulisse mentre si tocca le palle}}

Per non parlare poi di quando se la vide con le temibili [[sirene]] della [[polizia|pula]] o di quando finì nell’[[isola]] di Ogigia insieme a Calipso e gente come [[Adriano Pappalardo|Pappalardo]] o [[Cecchi Paone]] in un improbabile reality show. Alla fine, dopo ben nove anni sprecati a rimbalzare da un posto all’altro, Ulisse riesce a tornare ad Itaca dopo essere riuscito miracolosamente ad accendere con un cerino il [[navigatore satellitare]]. Quivi trova i '''Proci''', intenti a fare la corte alla moglie per insediarsi sul suo trono, e li scaccia a colpi di [[scopa]] sul [[culo]].

{{dialogo2|Ulisse|Penelope non ci crederai mai a quello che mi è successo!|Penelope|Sì, ora chissà quale stronzata ti inventerai per non dirmi che hai dimenticato di comprare il sale.}}

==Curiosità==
{{curiosità}}
*[[Dante]] inserisce la figura di Ulisse nella bolgia degli stronzi e degli uomini di malaffare
* Ulisse è quel [[mona]] che sbatte le porte di [[Troia]] urlando.
* Ulisse è quel [[mona]] che sbatte le porte di [[Troia]] urlando.
* Ulisse è tuo [[padre]].
* Si narra nell'[[Odissea]] che Ulisse abbia sconfitto [[Polifemo]] in una leggendaria partita a [[Magic]] l'Adunanza e l'abbia accecato tirandogli un Black Lotus nell'occhio.
* Si narra nell'[[Odissea]] che Ulisse abbia sconfitto [[Polifemo]] in una leggendaria partita a [[Magic]] l'Adunanza e l'abbia accecato tirandogli un Black Lotus nell'occhio.
* Ulisse, prima di inventare il cavallo di Troia, ha consultato [[Nonciclopedia]].
* Ulisse, prima di inventare il cavallo di Troia, ha consultato [[Nonciclopedia]].
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* Ulisse ha giocato nell'Inter.
* Ulisse ha giocato nell'Inter.
* Ulisse è anche il [[delfino curioso]].
* Ulisse è anche il [[delfino curioso]].
* Ulisse viene anche chiamato Nessuno perché nessuno l'ha sconfitto dicendo a Polifemo che lui era nessuno ma i suoi amici (figli di puttana) non ci credettero che era venuto nessuno nella loro dimora perché Ulisse aveva detto che si chiamava Nessuno a Polifemo ingannando anche Nessuno a non essere nessuno in quella stanza con lui essendo nessuno che diceva di essere nessuno a Polifemo credesse che amasse nessuno e Nessuno capì quello che diceva essendo nessuno di aver detto che lui si chiamava Nessuno... Insomma avete capito.
* Il lungo viaggio di Ulisse fu principalmente colpa delle indicazioni sbagliate di un affetto dalla [[sindrome dell'indicazione fuorviante]].
* Il lungo viaggio di Ulisse fu principalmente colpa delle indicazioni sbagliate di un affetto dalla [[sindrome dell'indicazione fuorviante]].


==Note==
{{note}}


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==

Versione delle 17:37, 23 mar 2010

« E ora tutti a casa! »
(Ulisse e le ultime parole famose)
« Prendi le tue cose e vai a dormire sul divano! »
(Penelope al ritorno di Ulisse)
File:Ulisse2.jpg
Ulisse si sventaglia il piede, poiché soffre di bromidrosi plantare, considerata una malattia mortale ai tempi.
Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Ulisse.


Ulisse (chiamato dagli amici Odisseo o Il piacere della scoperta) è un celebre viaggiatore, protagonista dei due più famosi romanzi erotici, ovvero l’Iliade e l’Odissea, nonché attore principale nel celeberrimo Torna a casa Ulisse!. Conosciuto per il suo multiforme ingegno e culo stratosferico, Ulisse viene visto da molti come l’incarnazione dell’intelligenza e dell’astuzia, da altri come il tipico racconta balle che per cuccare un poco con altre donne aveva dovuto usare la solita scusa dell’ esco e torno, cara! Tu aspettami, faccio subito, altri lo definiscono proprio un bel delfino in quella pubblicità delle caramelle.
Fu re di Itaca, isoletta sperduta nel Mar Ionio, figlio di Laerte e Anticlea, sposo infedele di Penelope, padre di Telemaco e non è da escludersi che lo fosse anche di Gino, Pino ed Evaristo, cugino di Pierpaolo, cugino di secondo grado di Giulio, aveva un cane, Argo, ed un pappagallo, Polly. Fu un re discreto, studia ma non si applica era il giudizio dei suoi maestri, per il resto non fece granché nella sua terra natia a parte passare le giornate a giocare interminabili partite a scacchi con se stesso: e perdeva sempre. Però c’è da dire che sapeva scrivere Massachusetts senza sbagliare e lo sapeva anche pronunciare.
Vediamo come il nostro seppe far parlare di sé, e di certo non grazie alla sua scaltrezza.

La guewwa di Twoia

   La stessa cosa ma di più: Iliade.
Il feroce cavallo di Troia costruito da quella faina di Ulisse.

Come ben sappiamo ma anche no, Ulisse partecipò alla guerra di Troia grazie alla raccomandazione di suo cugino mezzo scemo, e grazie alle sue profonde conoscenze nel campo della falegnameria e del fai da te convinse i suoi compagni a costruire un enorme cavallo di legno, promettendo loro un bel panino con la porchetta a fine lavoro, che li avrebbe fatti trionfare nella famigerata guerra. Che astuzia eh! In pratica dentro questo cavallo si sarebbero rifugiati tutti i Greci, il cavallo sarebbe stato trascinato fino alle porte di Troia, i troiani, credendolo un dono di Poseidone, poiché spesso offriva loro enormi animali di legno senza un motivo alcuno, l’avrebbero fatto entrare dentro la città, poi, credendo la guerra finita, si sarebbero ubriacati e addormentati e alla fine di tutto ciò, loro, i Greci, sarebbero sbucati fuori dal cavallo e avrebbero trucidato quei babbei dei Troiani. Un piano diabolicamente perfetto.

« Ulisse, ma sei sicuro che funzionerà? »
(Qualcuno fa una domanda lecita di fronte a questa tremenda stronzata)
« Ma certo! Perché non dovrebbe? »
(Ulisse, dopo aver finito di costruire un cavallo a dondolo formato bambino)

Ed effettivamente funzionò, il problema fu trasportare il cavallo fino alle mura di Troia, cosa che lasciarono fare ad Ulisse, ma soprattutto riuscire a starci tutti dentro, visto che il legno non bastava ed erano stati costretti a costruirlo più piccolo del dovuto.
Molti storici però mettono in dubbio che l’idea sia stata proprio sua, infatti sono state rilevate recenti epigrafi in cui si fa riferimento ad un certo Odisseo il babbeo, un greco, re di Itaca, marito di una tale Penelope, però stupido e che soleva portare un paio di mutande sulla testa cantando Grazie Roma; improbabile sarebbe quindi l’ideazione del piano del cavallo di legno, visto che probabilmente non sapeva neppure cos’era un cavallo e tantomeno un di legno. La cosa non trova però un riscontro filologico, antropologico, frenologico, logico quindi non daremo credito a queste notizie fuorvianti e fallaci.
O forse sì.

Da Itaca e ritorno: l'Odissea, ovvero come perdere la rotta di casa per ben dodici volte

   La stessa cosa ma di più: Odissea.
Ulisse s'appresta a caricare tre meretrici sulla nave, olio su tela, 3cm x 2cm=6cm.

Dopo aver passato dieci anni a gozzovigliare a Troia, a Ulisse venne in mente di rincasare, anche perché aveva ormai esaurito la scorta di calzini puliti e Penelope continuava ad addebitargli le chiamate. Si mise quindi in viaggio con i suoi compagni, ma ecco, proprio mentre stava facendo il pieno alla nave, un piccione gli cagò in testa per poi finirgli direttamente addosso.

« Porco Poseidone! »

Non l’avesse mai detto! Poseidone udì dall’alto dell’Olimpo e si incazzò come una biscia, quindi decise: gli avrebbe tolto il saluto. Poi ci ripensò, riportò alla mente quella volta che Ulisse aveva scaricato scorie radioattive sui suoi mari e decise di rendergli impossibile il ritorno a casa. Ma fu ampliamente favorito da Ulisse stesso che, nella sua decantata astuzia e intelligenza, aveva perso la bussola. Letteralmente. Gli era caduta in mare.

- Compagni: “Ulisse da che parte andiamo?”
- Ulisse: “Ehm… di là!”
- Compagni: “Ma di là si va in Africa!”
- Ulisse: “Ah, ok allora da quella parte!”
- Compagni: “Ma così ritorniamo a Troia!”

Nonostante tutto, alla fine riuscirono a salpare per un meta indefinita, convinti da Ulisse che disse loro di aver visto una stella cometa che gli stava indicando la via: meno male che tutti credevano che la stella cometa fosse il gabbiano.
Grazie alle indicazioni sbagliate di Ulisse e all’intromissione di Poseidone, che escogitava sempre qualche nuovo burla per evitare loro un felice ritorno, non si persero una volta, ma ben dodici! La prima tappa fu a Ismaro, dove incontrarono il sacerdote di Apollo, Marone [1], a cui chiesero la strada di casa, ma che li ammorbò con indicazioni fuorvianti:

« Allora, vedi l’edicola di Chrisostomos l’edicolante? Bene, prendi la terza traversa a destra, non ho detto né la prima né la seconda né la quarta, ma proprio la terza. Sali, poi giri intorno a quello scoglio a forma di rondella, sai com’è fatta una rondella no? Mio cugino ha un negozio di rondelle, se vuoi te ne procuro qualcuna, i prezzi sono convenienti. Ah dicevo, lo scoglio… Poi prendi quella stradina, quella che c’è accanto alla panetteria di Chrisostomos il panettiere, vai vai vai vai vai, continua a salire, poi ti fermi e prendi per quella strada a sinistra là… »

Nessuno aveva capito un cazzo e in tutta risposta lo menarono e gli rubarono il vino, come era d’uso ai tempi. La seconda tappa li portò dai Lotofagi, che li accolsero con grandi cerimonie, ovvero tirandogli secchiate d’acqua putrida in faccia, e poi li indussero a mangiare il loto, un frutto che sballa 1 cifra, cumpà e che fece dimenticare loro il perché di quel viaggio [2]. Ulisse invece rifiutò di mangiarlo, perché era intollerante al lattosio e poi gli veniva l’acidità di stomaco. Bah…
Dopo aver caricato a forza i suoi compagni sulla nave, il prode Ulisse si rimise in viaggio consultando stavolta una cartina che tenne per tutto il tempo al contrario: fu così che sbarcarono sulla terra dei Ciclopi. Stanchi e con i coglioni che ruotavano a velocità direttamente proporzionale alla voglia di uccidere quel testa di pigna di Ulisse, decisero di entrare in una grotta per chiedere ospitalità. E chi ci trovarono se non un orrido, puzzolente, grasso, con la barba malfatta, i vestiti laceri, le unghie rotte e mangiate, i capelli spettinati, i denti gialli ecc ecc... insomma, chi ci trovarono se non un ciclope?

- Polifemo: “Chi siete che venite a turbare la mia pace? Proprio ora che ero nel bel mezzo di Harry Potter poi!”
- Ulisse: “Io sono… Nessuno e questi sono i miei compagni Pieros, Pinos, Ginos, Giannis, Pinottos…”
- Polifemo: “Certo che tu hai proprio un nome di merda, i tuoi ti volevano proprio male per chiamarti così…”

Dopo questa constatazione amichevole, Polifemo li annusò per bene uno per uno e siccome aveva voglia di pollo decise di mangiarli e pulirsi i denti con le loro ossa. I compagni maledirono cento volte quel babbuino del loro comandante e le loro ultime parole furono spesso <<Ci rivedremo nell’Ade e là ti farò il culo a strisce!>>. Ulisse usò buona parte del tempo a urlare come una donnetta isterica, finché non si ricordò del vino che aveva rubato a Marone: gli venne in mente un’idea. Prese la bottiglia e pam!, con un gesto magistrale la gettò nell’unico occhio del ciclope che urlò di dolore.

« Ahia, ma sei scemo?! »

Lui e i pochi sopravvissuti approfittarono della confusione generale per fuggire verso la nave e salpare. Ah, e per rubargli il portafoglio. Polifemo, nero di rabbia, chiese aiuto ai suoi fratelli affinché uccidessero Ulisse e i suoi compagni:

Polifemo : Fratelli, nessuno mi ha accecato e mi ha pure rubato il portafoglio, quella cloaca!
Fratelli : … Ma non rompere, torna a giocare con le tue pecore.
Eolo, dio dei venti. Vi immaginavate chissà quale figaccione e invece assomiglia ad uno dei sette nani.

Fu così che Ulisse si salvò [3], ma le cose non migliorarono affatto. Finirono da Eolo, il dio dei venti, che mosso a compassione, donò loro l’otre dei venti accompagnata dal divieto di non aprirla per nessun motivo [4]. Purtroppo però ad Ulisse scappò da pisciare e, siccome i bagni erano tutti occupati, decise di farla dentro l’otre che, una volta aperta, sprigionò i venti che li portarono totalmente fuori rotta.
Da qui in poi quel volpone di un re di Itaca fa tante immani cazzate, tra cui: finire dai Lestrigoni, mostri brutali e violenti, andare a letto con la maga Circe e dirle solo alla fine che è sposato con prole a carico, finire nel regno dei morti dove incontra gli spiriti dei compagni deceduti, che finalmente possono suonarlo come un tamburo, la madre, che gli raccomanda di tenere sempre la maglina di lana sennò prende freddo, e l’indovino Tiresia che gli presagirà un ritorno luttuoso e difficile.

« E capirai! »
(Ulisse mentre si tocca le palle)

Per non parlare poi di quando se la vide con le temibili sirene della pula o di quando finì nell’isola di Ogigia insieme a Calipso e gente come Pappalardo o Cecchi Paone in un improbabile reality show. Alla fine, dopo ben nove anni sprecati a rimbalzare da un posto all’altro, Ulisse riesce a tornare ad Itaca dopo essere riuscito miracolosamente ad accendere con un cerino il navigatore satellitare. Quivi trova i Proci, intenti a fare la corte alla moglie per insediarsi sul suo trono, e li scaccia a colpi di scopa sul culo.

Ulisse : Penelope non ci crederai mai a quello che mi è successo!
Penelope : Sì, ora chissà quale stronzata ti inventerai per non dirmi che hai dimenticato di comprare il sale.

Curiosità

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  • Dante inserisce la figura di Ulisse nella bolgia degli stronzi e degli uomini di malaffare
  • Ulisse è quel mona che sbatte le porte di Troia urlando.
  • Si narra nell'Odissea che Ulisse abbia sconfitto Polifemo in una leggendaria partita a Magic l'Adunanza e l'abbia accecato tirandogli un Black Lotus nell'occhio.
  • Ulisse, prima di inventare il cavallo di Troia, ha consultato Nonciclopedia.
  • Ulisse ha conosciuto Penelope mentre stava lurkando il forum di Girlpower. Il suo nick era.::PiKkol@.eM0_PuCcHoZa312::..
  • Ulisse ha giocato nell'Inter.
  • Ulisse è anche il delfino curioso.
  • Il lungo viaggio di Ulisse fu principalmente colpa delle indicazioni sbagliate di un affetto dalla sindrome dell'indicazione fuorviante.


Note

  1. ^ Un nome un perché
  2. ^ o più semplicemente molti fingevano di averlo scordato per non imbarcarsi nuovamente con quell'ovino di Ulisse
  3. ^ Accidenti!
  4. ^ vi chiederete a cosa servisse, ma non lo so neppure io.

Voci correlate