Sindrome dell'indicazione fuorviante

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- Affetto dalla sindrome: “Passa a trovarmi, domani pomeriggio”
- Amico ignaro: “Va bene. A che indirizzo?”
- Affetto: “Guarda, partendo dalla piazza vai avanti, giri alla terza a destra, superi il sottopassaggio e ci sei.”
- Amico: “Non ho capito, ma se mi dici via e numero a casa controllo su Google Earth.”
- Affetto: “Guarda, è semplicissimo: da casa tua parti, fai la rotonda, esci dove c'è il cartello per il quartiere fieristico, vai dritto fino al campo sportivo, poi giri a sinistra, arrivi in piazza, giri a destra, vai avanti, gira alla terza a destra, superi il sottopassaggio, dopo pochi metri c'è il panettiere, mi trovi di fronte.”
- Amico ormai confuso: “Panettiere... sottopassaggio sotto la piazza sopra la rotonda... Sì, sì, passerò a trovarti.”
« Allora, io abito a Lomazzo. Se arrivi da Como hai presente quel parrucchiere che fa angolo che se giri a destra praticamente ti trovi sulla via Flaminia? Ecco, io abito da tutt'altra parte. »
« San Marco? Par de łà, sempre drito. »
(Gondoliere su indicazione fuorviante)
« Destra destra, sinistra sinistra, avanti indietro avanti avanti avanti »
(Pinguino su indicazioni fuorvianti)
Una spiegazione grafica di come colpisca la sindrome.

La sindrome dell'indicazione fuorviante è una malattia che colpisce molte persone, le cui cause non sono molto chiare e la cui origine è ignota: questa sindrome non si sa se è di origine psicologica o è causa di agenti patogeni. Tuttavia, fortunatamente, sembra non essere infettiva[1]. Il numero di malati, seppur non precisamente conosciuto, aumenta esponenzialmente di anno in anno.

Sintomi

La malattia mostra i propri sintomi solo a causa di sollecitazioni esterne, il più delle volte scatenata dalla domanda "Dove?". Seppur manifestandosi in molte varianti, lo sfogo spesso comincia con un "Guarda, è facilissimo" e si conclude con un "Chiaro, no?". Inutile la seccata risposta "No", in alcuni casi addirittura controproducente, in quanto darà inizio a una ricaduta della malattia. Spiegato in parole semplici, il malato, piuttosto che dare l'indirizzo a cui deve arrivare la persona con cui parla, si lancia in indicazioni via via più complesse.

Prima fase

Dopo la già citata introduzione "Guarda, è facilissimo", l'affetto dalla sindrome spiega come arrivare a una determinata destinazione partendo da un punto di riferimento noto. Solitamente una via o una piazza importante, oppure un luogo comune sia al malato che al suo interlocutore, come la scuola che frequentano, l'ufficio dove lavorano o il bordello preferito. Segue una descrizione del percorso di lunghezza media, citando punti di riferimento relativamente noti ed evidenti, come negozi e altri luoghi di pubblico interesse. Il percorso descritto presenta già una lunghezza superiore alla reale necessità, tuttavia, seguendo le istruzioni, è possibile arrivare a destinazione.

« Guarda, è facilissimo. Parti dal municipio, vai verso la chiesa, giri a sinistra, arrivi fino a un'edicola e sei arrivato. Chiaro, no? »
(Sintomi della malattia al primo stadio del proprio decorso.)
Gli era stato indicato di fare lo stesso pezzo di strada del percorso di una gara ciclistica...

Seconda Fase

In questa fase la sindrome peggiora. Le indicazioni diventano più lunghe e complesse, mentre i punti di riferimento sempre meno noti. Il percorso da seguire è lungo circa il doppio di quello realmente necessario, tuttavia, prestando una buona attenzione e aggiungendo un pizzico di immaginazione, è possibile districarsi dalle informazio di troppo e arrivare dove si intendeva andare. Il malato parla con velocità ed enfasi superiori rispetto alla fase precedente.

« Guarda, parti dal bar di Gino, vicino al municipio, vai giù verso la casa gialla vicino alla chiesa, giri a sinistra quando vedi un campetto da calcio, continui per quel viale fino all'albero che hanno tagliato, prendi la rotonda, esci alla prima, passi davanti all'edicola, fai 50 metri e sei arrivato. Facile, no? »
(Secondo stadio della sindrome.)

Terza Fase

In questa fase la malattia comincia a diventare seriamente pericolosa. Attualmente alcune persone che si sono fidate delle indicazioni del malato risultano ancora disperse. Vengono introdotti punti di riferimento conosciuti solo al malato, come segnali temporanei, sassi particolari e feci canine. Inoltre vengono inserite alcune semplici misure di tempo. Le indicazioni cominciano a essere esasperatamente lunghe, che spesso costringono il malcapitato che le segue a girare in tondo[2].

« Guarda, parti dal palo della luce di fronte al bar vicino al municipio, vai giù verso la casa gialla davanti alla chiesa per 5 minuti circa, giri a sinistra al cartello del campo di calcio, continui per il viale per meno di 10 minuti, fino all'albero che hanno tagliato, entri nella rotonda, esci alla prima, passi davanti all'edicola, fai 50 metri fino a una panchina verde e sei arrivato. Facile, no? »
(Terza fase della sindrome.)

Quarta Fase

La mistica quarta fase è qualcosa di mitologico e apocalittico. Le indicazioni sono di una lunghezza devastante, piene di dettagli irrilevanti, ed hanno l'incredibile capacità di confondere le poche idee chiare che una persona poteva avere. Persone che hanno tentato di seguire queste indicazioni si sono ritrovate misteriosamente al confine della Russia, nel Triangolo delle Bermuda, sull'Himalaya o in altri luoghi altrettanto strani e lontani. Alcuni si sono ritrovati addirittura in epoche storiche diverse. Gli avvistamenti di strani avvenimenti nel passato altro non sono che automobilisti persi.

« Testo censurato per preservare la salute mentale dei lettori[3] »
(Quarta fase.)

Cause

Come già detto, le cause della sindrome sono sconosciute, tuttavia alcuni gruppi di studiosi hanno formulato diverse ipotesi, riassumibili in tre punti: causa psicologica, causa di agenti patogeni e causa mista.

Causa psicologica

Questa è stata la prima ipotesi ideata da degli eminenti scienziati, i quali ritengono che la sindrome sia strettamente collegata alla paranoia: infatti la richiesta di un indirizzo scatena nel paziente una serie di violente reazioni ormonali. Il malato, tutto d'un tratto, vede intorno a sé una realtà orribile e distorta. La gente lo spia, ascolta quello che dice, controlla quel che fa. Lui è solo, solo contro tutti, e l'unico posto dove può essere sicuro è la sua casetta. Ma se dicesse il proprio indirizzo, sicuramente gli Altri lo verrebbero a prendere! Perciò il soggetto in questione comincia la sua eterna descrizione della strada da seguire, cercando di sviare gli Altri, confidando invece con tranquillità nelle facoltà del proprio interlocutore, che certamente non si perderà.

Cause esterne

Alcuni Escherichia coli pronti a confondere le indicazioni.

Altri scienziati, altrettanto eminenti degli scienziati sopracitati, hanno ipotizzato che la sindrome possa dipendere da fattori esterni, e non dalla mente del malato. I più ritengono che sia causata da qualche batterio, probabilmente una versione modificata del notissimo Escherichia coli. Alcuni di questi batteri, nel vano tentativo di ribellarsi alla propria condizione coprofaga, tentano di fuggire dall'intricato labirinto dell'intestino. I pochi che ci riescono sono inevitabilmente destinati alla pazzia. Se riescono addirittura a raggiungere il cervello[4], ne prendono possesso e, memori della prigionia nel dedalo intestinale, decidono di vendicarsi facendo provare anche ad altri la sensazione di smarrimento del continuo viaggiare senza sapere dove si va realmente, per di più con la vaga sensazione di essere presi per il culo.
Un'altra corrente propende per un'ipotesi virale, avvalorata dalla velocità con cui la malattia prende il controllo del malato e dall'incurabilità della stessa[5].
Un'ultima ipotesi legata a cause esterne tenta di spiegare la sindrome come l'effetto di strane radiazioni emesse dai navigatori satellitari, che rendono chi li usa simile a loro nel dare indicazioni lunghe e strane[6]. Questi complottisti scienziati credono fermamente che tutto ciò sia una cospirazione delle macchine contro l'essere umano, e lotteranno fino alla morte per evitare che ciò accada.

Causa mista

Un gruppo di scienziati, mossi dal noto motto "In medio stat virtus", hanno decretato che la sindrome è causata sia da problemi psicologici, sia da virus e batteri, sia dalle radiazioni. Contemporaneamente. Inutile dire che nessuno li ha mai presi sul serio e sono stati allontanati a tempo indefinito dalla nota associazione mafiosa nota come comunità scientifica.

La sindrome nella storia

Dio è notoriamente affetto da questa sindrome, infatti, quando spiegò a Mosè come giungere alla Terra promessa, questi si ritrovò costretto a:

  1. Attraversare il Mar Rosso
  2. Salire e scendere dal Monte Sinai
  3. Vagare per 40 lunghi anni nel deserto

Mosè, ormai stufo, morì poco prima di raggiungere la tanto desiderata Terra Promessa. Ma è meglio seguire un ordine cronologico degli eventi.

  • In tempi tanto remoti da non poter essere ricordati, visto che ho perso il libro di storia, il fantomatico popolo Indoeuropeo iniziò un'enorme migrazione attraverso Asia, Africa ed Europa. Il tutto cominciò in un anno di carestia, il giorno in cui un vecchio saggio raccontò di aver visto in una visione una terra fertile e di sapere come arrivarci. Il popolo gli chiese come arrivarci, ignorando che il vecchio soffrisse della sindrome dell'indicazione fuorviante.
  • Ulisse, finita intorno al 1200 a.C.[7] la guerra di Troia, decise finalmente di tornare a casa. Purtroppo, a causa di un colpo in testa durante un combattimento, la sua memoria vacillava un po'. Accortosi di non avere delle mappe navali per tornare ad Itaca, si ritrovò costretto a chiedere indicazioni ai fratelli Agamennone e Menelao, inconsapevole che fossero malati. Nel tentativo di seguire le loro indicazioni, vagò per il Mediterraneo per 10 anni.
Un illuso Cristoforo Colombo, convinto di aver seguito bene le indicazioni.
  • Annibale attraversò tutto l'arco alpino in sella agli elefanti per raggiungere Roma centro, perché partendo da Cartagine gli era stata sconsigliata la Salerno-Reggio Calabria perché soggetta a rallentamenti a causa dei lavori in corso (già aperti in quegli anni). La beffa fu che rimase ugualmente imbottigliato sulla tangenziale ovest di Milano e ci mise 1 anno più del previsto per arrivare a destinazione. Nel frattempo, per evitare di morire intossicato dai Camogli avariati che trovava negli Autogrill si pappò alcuni dei suoi elefanti più ciccioni.
  • Cristoforo Colombo, dopo anni di lavoro, decise di farsi una bella vacanza, scegliendo come meta l'India. Chiese indicazioni per giungervi al re Giovanni II di Portogallo, ma questi non aveva fatto geografia alle elementari, quindi non poté aiutarlo. Cristoforo allora si rivolse a Ferdinando II di Aragona e Isabella di Castiglia, ignaro che fossero malati, e si annotò diligentemente tutte le loro lunghe indicazioni. Partì nel 1492, e dopo mesi e mesi di navigazioni si ritrovò in America invece che in India.

Curiosità

  • Chi crea i cartelli stradali, decide dove metterli e cosa scriverci, soffre di una versione cosciente della sindrome: prova un piacere perverso nel far girare inutilmente la gente che si affanna a cercare di capire le indicazioni.
  • I nostalgici affetti dalla sindrome danno indicazioni ancora più difficili da capire: infatti usano i vecchi nomi di vie e piazze. È normale che spieghino di partire da Piazza del Fieno, seguire Viale Romano e arrivare a Piazza Grande, quando da anni non esistono più Piazza del Fieno, Viale Romano e Piazza Grande. Molti tendono a orientarsi nelle indicazioni usando come punti cardinali Littoria e Mussolinia di Sardegna.
  • Alcuni malati, avendo un vago presentimento di non essere stati capiti a fondo, decidono di aspettare in strada, "Così mi vedi e capisci dove devi andare". Sfortuna vuol che questa grande pietà venga compensata dal fatto che il malato avrà bisogno di andare in bagno proprio quando passerà la vittima delle sue indicazioni. La quale, non vedendo nessuno aspettare in strada, tira dritto e se ne va, continuando a cercare.

Note

  1. ^ Ma non è ancora confermato. Se trovi un malato, non toccarlo!
  2. ^ Avete presente i cani che si cercano la coda? Stessa cosa.
  3. ^ Altrimenti vi ritrovereste nel passato.
  4. ^ Cosa non troppo difficile, in alcuni casi. È scientificamente dimostrato che alcune persone hanno il retto direttamente collegato al cervello, ed è per questo che alcune loro idee sembrano delle cagate.
  5. ^ La realtà, però, è che l'ipotesi virale è, appunto, solo un'ipotesi inventata solo per infastidire l'ideatore dell'ipotesi batterica. I due scienziati si sono sempre odiati, fin dai tempi in cui erano in banco insieme al liceo in cui hanno studiato. Ma questa è un'altra storia.
  6. ^ Teoria smentita dal fatto che i portatori della sindrome non hanno mai usato il navigatore satellitare.
  7. ^ Nessuno ha ritenuto l'evento tanto importante da segnarsi la data esatta.

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