Svegliarsi la mattina presto per andare a scuola

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Anche lui ha problemi nello svegliarsiprestolamattinaperandareascuola.
« Svegliarsi la mattina, tuturuturutùttu »
(Zero Assoluto su tragedia)

Lo "svegliarsi la mattina presto per andare a scuola" è un'usanza quotidiana della stragrande maggioranza dei ragazzi italiani. Con questa pratica, essi tendono a rovinarsi la vita, lesionarsi il cervello e morire nel giro di pochi anni.

Il fenomeno

Svegliarsilamattinaprestoperandareascuola, secondo uno studio dell'AVPSSC (Associazione Venditori di Panini con la Salsiccia ma Senza Cetriolini), è al numero 3 nella classifica delle torture più spietate in uso sulla Terra, dopo la ginocchiata sull'inguine e la visione forzata di Rete 4.

Svegliarsilamattinaprestoperandareascuola è un fenomeno che colpisce il 70% degli studenti italiani, visto che il rimanente 30% preferisce dedicarsi ad attività più proficue, quali: dormire, rubare, chiedere il pizzo, farsi una pizza.
Gli effetti di Svegliarsilamattinaprestoperandareascuola sugli studenti sono devastanti.
Sonnolenza, attacchi di panico, collisioni varie tra corpo e arredamento (piedi che sbattono sul letto, ginocchia contro gli armadi, coglioni sugli spigoli), nevrosi e alterazione della personalità sono solo alcuni di questi effetti.
Il fenomeno si protrae anche in età adulta mantenendo gli stessi sintomi e prende il nome di Svegliarsilamattinaprestoperandareallavoro. Il disturbo scompare spontaneamente e paradossalmente in età da pensione quando ci si sveglia prestissimo pur senza avere alcun motivo per farlo, suscitando sempre una certa rabbia nel giovinotto di turno, che guarda l'anziano e pensa: ma vecchio rincoglionito, tu che puoi dormire fino a tardi che cazzo ti svegli a fare all'alba?

Le 4 fasi

Il professore italogiapponese Misento Hunapannocchia Inkulo, membro dell'AVPSSC, nel suo studio sullo Svegliarsilamattinaprestoperandareascuola ha individuato quattro fasi in cui si svolge tale fenomeno:

  • Fase 1 (ore 6.30): al suono improvviso e assordante della sveglia, lo studente salta per aria come un petardo. Dopo qualche attimo di paura, in cui si rischia un attacco cardiaco, lo studente lancia una media di tre bestemmie e torna alla posizione precedente con il tentativo di riprendere il sonno, non prima di aver posticipato il suono della sveglia di cinque minuti.
  • Fase 2 (ore 6.35): la sveglia suona nuovamente. Lo studente riapre gli occhi e, ancora frastornato, comincia a interrogarsi sui massimi sistemi filosofici e sui perché della vita. Tra le domande più frequenti: "ma chi cazzo me lo fa fare?".
  • Fase 3 (ore 6.37): dopo aver ripreso conoscenza, lo studente inizia a vagare per casa e inizia la sua routine: va al gabinetto, piscia, vomita lo sfilatino della scorsa serata, si lava la faccia e i denti, si veste e si rende presentabile. Alcuni puristi preparano lo zaino e fanno colazione.
  • Fase 4 (ore 6. 55): lo studente, pronto per una nuova giornata scolastica, esce di casa. Il freddo è pungente, e nel 47% dei casi lo studente si prodiga in nuove bestemmie e parolacce, mettendo a frutto lo studio dei santi del calendario. Lo studente quindi, in base al giorno in cui ha luogo il fenomeno, associa al santo del giorno una quantità abnorme di aggettivi e/o situazioni poco piacevoli. Nel 75% dei casi questa fase si manifesta anche durante la permanenza in classe, a intervali regolari di "14" minuti.

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