Seconda guerra d'indipendenza

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L'imperatore austriaco Francesco Ferdinando Giuseppe Federico I, II e III, per gli amici Pasquale.
   La stessa cosa ma di più: Guerra d'indipendenza.
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La Seconda guerra d'indipendenza (26 aprile 1859 - 28 aprile 1859) cominciò per sbaglio per colpa di Cavour, l'allora presidente del consiglio.

L'incipit

Dopo la prima fallimentare guerra contro l'Impero Ravensburger i Piemontesi persero qualsiasi speranza di formare una nazione italiana, perciò lo stato sabaudo decise di dedicarsi a tutt'altra attività. Cavour organizzò quindi una sagra del tartufo al confine tra Piemonte e Lombardia; gli Austriaci, vista la grande mole di persone che si avvicinava al confine e non avendo la più pallida idea di cosa fosse una festa, interpretarono questa mossa come un atto ostile e diedero l'ultimatum ai piemontesi di abbassare il volume della musica. D'altro canto gli Italiani, che non avevano la più pallida idea di cosa fosse un ultimatum, continuarono a far baldoria. Offesi nell'orgoglio, gli Austriaci chiamarono i carramba denunciando schiamazzi notturni. D'altro canto anche i carrabbbinieri terroni non seppero resistere al richiamo del profumo del risotto al tartufo e si fiondarono alla sagra lasciando deserta la caserma. Fu così che gli Austrolopitechi dovettero arrangiarsi da soli dichiarando guerra ai Piemontesi.

Gli accordi di Plombière

In realtà Cavour, più furbo di una faina ammaestrata, aveva stipulato un accordo con la Francia di Napoleone III, gli accordi di Pompiere: in caso di attacco degli Austriaci, la Francia sarebbe intervenuta con il corpo dei pompieri per combattare gli Austriaci; in cambio lo stato sabaudo avrebbe ceduto alla Francia:

Una famosa immagine degli accordi di Plombières.

La guerra

Le rivolte nelle regioni occupate dagli Austriaci.

Grazie all'intervento dei Francesi e delle truppe alpine guidate da Giuseppe Garibaldi gli Austriaci furono sconfitti: in particolare i Francesi combattevano e gli alpini cantavano lo yodel e preparavano i vini e il formaggio. Furono così che arrivarono le prime vittorie: a Magenta, a Solferino, a San Martino e a Lepanto.

Intanto in Toscana, in Emilia e in Romagna, le popolazioni si sollevarono contro i loro sovrani sperando di annettersi al Piemonte, dato che Cavour gli aveva promesso l'esenzione dell'ICI sulla prima casa. Impaurito dalle rivolte, Napoleone III, poiché aveva le mestruazioni, cambiò idea improvvisamente e decise di fare un armistizio con l'Austria senza avvertire nessuno, prendendosi la Lombardia in cambio della fine delle ostilità. Dopo essersi prese le bestemmie di tutti i piemontesi, la regione fu poi rigirata a Cavour. Nelle regioni rivoltose intanto fu istituito un referendum, che chiedeva ai cittadini se volevano annettersi al Piemonte: nonostante l'opposizione della Chiesa, che si oppose manco fosse il referendum sull'aborto, il referendum fu comunque vinto e l'annessione fu riconosciuta da Napoleone III in cambio di tutte quelle cose che ho elencato prima.

La trama è finita, leggete in pace.


Voci correlate