Nonsource:I vestiti nuovi dell'imperatore: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 18:53, 29 mar 2016

A mille ce n'è...
nel mio cuore di fiabe da narrar...
'era una volta in una grande città un imperatore vanitoso che amava tanto mettersi in mostra e spendeva tutti i suoi soldi in vestiti, di cui ne possedeva uno per ogni ora del giorno. Ogni occasione per lui era buona per sfoggiare i vestiti nuovi, tanto che si curava più di quello che delle condizioni disastrose del suo regno.

Un giorno giunsero nella città dell'imperatore due imbroglioni intenzionati a truffarlo sfruttando la sua vanità. Giunti al cospetto del sovrano, i due si spacciarono per tessitori e sostennero di saper tessere la stoffa più bella che mai si potesse immaginare. I vestiti fatti con quella stoffa non solo avevano colori e disegni meravigliosi, ma avevano anche la peculiare capacità di risultare invisibili alle persone idiote o indegne di tale magnificenza.

L'imperatore, che per tutto il tempo in cui i due imbroglioni avevano parlato della stoffa era rimasto zitto, limitandosi a fissarli con l'espressione di chi ha appena saputo che Valerio Scanu è un artista, chiamò immediatamente le guardie e li fece rinchiudere nelle segrete del castello, dove rimasero fino alla fine dei loro giorni.

Fine.

Morale:
Se devi dire cazzate, che almeno siano credibili.