Negro umbro della famiglia Bonduelle: differenze tra le versioni

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Versione delle 02:28, 12 feb 2009

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« Ho suberato immio fabbisogno gionnaliero de fibbre »
(Negro umbro della famiglia Bonduelle)


Il Negro umbro della famiglia Bonduelle in una gara di freestyle in umbro strettissimo si appresta a farsi una pera di eroina (nella mano destra)
Till Lindemann all'Umbria Jazz Festival

Rasta e Basta aka il Negro umbro della famiglia Bonduelle è una massa tumorale di oltre 40 chili famoso per il ruolo del negro umbro della famiglia Bonduelle.[1]

Nasce sotto forma di rifiuto tossico in Africa nei pressi di Narni (TN) da Afrika Bambaataa e da uno scimpanzé pieno di Aids. In fasce venne adottato dagli eredi naturali della famiglia del Mulino Bianco, la famiglia Bonduelle.

Cresce a Parco Sempione a due passi dar Vadigano cambiando status sociale: da bambino malnutrito di Bengasi a bimbominkia figlio di papà. Il suo punto di forza è la dialettica, già a 4 anni infatti è un esperto oratore, rompendo i coglioni a tutti con la sua cantilenante lingua umbra. Grazie alle sue doti oratorie si inserisce nell'underground della città proibita a suon di rap, rime taglienti come rasoi e hardcore hip hop politico.

Collabora con il famoso gruppo Macerata Posse, cantando con loro le sue hit più riuscite: Ponte ponente ponteppì, tappe tapperugia, Il Rap Umbro e Vieni a ballare in Umbria, quest'ultima canzone affronta il tema scottante dei caduti durante il lavoro, le cosiddette "morti bianche", e fa preciso riferimento alla situazione in Umbria.

Alla fine scappa dalla casa Bonduelle per aver ingravidato la sorella putativa (di puttana) vivendo di nulla mangiando alla Caritas, vendendo dvd porno masterizzati cercando di arrotondare ai semafori e nei ristoranti vendendo rose (rubate quotidianamente al cimitero) e girovagando per la Padania venendo discriminato da Balotelli per le sue origini umbre.[2] Ora lavora presso un rinomato venditore di droga tagliando per lui la cocaina, con la sua forfora riesce a tagliare anche 5 chili!

Non dimentichiamoci che è un burino della Madonna.[3]

Vieni a cacare a ballare in Umbria

La sua marca d'abbigliamento preferita
File:Raviv.jpg
Raviv Zachariah canta Vieni a ballare in Umbria? durante lo special Negro Umbro and friends all'Umbria Jazz Festival

Qui sotto è riportata l'opera del Piddiddi de noantri. La canzone è a tratti incomprensibile a causa della marcata influenza della lingua umbra sul testo. La canzone è stata segnalata per plagio da Jovanotti.


«  I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento...... Nieeeeeeheeeeeheeeeeeeh »
« E tu, dove vai a ballare?

Vieni a ballare in Umbria Umbria Umbria, tremulo gome una foglia foglia foglia. Tieni la testa alda quando passi viscino allo gnu, perché può cabidare che si stacchi e cada ggiù.

Ehi durista, so che tu resdi in questo posto italigo. Attendo, tu passi il valico ma questa terra ti manda al manigomio. Mare Adriadigo e Ionio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzadura da paura con la diossina dell'ILVA, qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la moria più buona: c'è chi ha fumado veleni all'ENI, chi ha lavorado ed è andado in goma; fuma persino il Gargano, con tutte quelle foresde accese. Durista tu balli e tu candi, io condo i defundi di guesto Paese, dove quei furbi che fanno le imbrese, no, non badano a sbese; pensano che il protogollo di Ghyoto sia un film erodico giapponese.

Vieni a ballare in Umbria Umbria Umbria dove la notte è buia buia (grazie al cazzo), tando che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu, che devi ballare in Umbria Umbria Umbria, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù.

È vero, qui si fa fesda, ma la gende è debressa e scariga: ho un amigo che per ammazzarsi ha dovudo farsi assumere in fabbriga. Tra un ballo che cade ed un dubo che sgoppia, in guella bolgia si accoppa chi sgobba; e ghi non sgobba si combra la roba e si sfonda, finghé non ingombra la tomba. Vieni a ballare, combare, nei gampi di pomodori, dove la mafia sghiavizza i lavoradori, e se di ribelli vai fuori. Rumeni ammassadi nei bugigattoli come peladi in barattoli. Costretti a subire i rigatti di uomini grandi ma come goriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare sgandali se siamo ingradi e gi siamo dimendigadi d'essere figli di emigradi. Mortifigàti, non di rovineremo la gida. Su, bassa dall'Umbria, bassa a miglior vida!

Vieni a ballare in Umbria Umbria Umbria dove la notte è buia buia buia, tando che chiudi le palpebre e non le riabri più. Vieni a ballare e grattadi le palle pure tu, che devi ballare in Umbria Umbria Umbria dove ti asbetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Ardù, si abbre la voragine e vai dritto a Belzebù.

O Umbria Umbria mia tu Umbria mia, ti bordo sempre nel cuore quanno vado via. E subido penso che potrei morire senza de. E subito penso che potrei morire anghe gon de. »
(Capa Merda aka quel negro umbro della famiglia Bonduelle)

Curiosità

  • Caca bianco ed eiacula nero.
  • I palmi delle mani sono bianchi come la cappella.
  • I suoi produttori lo pagano in nero per rispetto della sua pelle.
  • È grande amico di racchetta del tennista Panatta.
  • Il suo piatto preferito sono i tagliolini di Tolendino intindi nel latte maderno, molto buoni devo dire anche grazie al latte materno.

Note

  1. ^ Eeeh, come lo dobbiamo chiamare?
  2. ^ Ebbene si!
  3. ^ È il prediletto di Aurora D'Agostino.