Nazionale di calcio della Croazia

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"Nazionale di calcio della Croazia"
(Nome)
|
(Stemma)
Federazione Filiale della mafia croata
Soprannome Brodović Hrvatska
Allenatore Topo Gigiović
Record di presenze Hermann Birillović (7 presenze in panchina, 2 in campo)
Record di gol Ivan Castratović (4,5 gol e 2 traverse in carriera)
Migliori vittorie Croazia - Congo 0-0; Croazia - Pergocrema 1-0 (a tavolino, per abbandono del campo di gioco da parte dell'avversario)
Miglior pareggio Croazia - Polo Nord 0-0
Peggiori sconfitte Germania - Croazia 51-1; Croazia - Croazia 0-5
Esordio internazionale Croazia - Nazionale bidelli 1-2
« Sono sicuro che la Croazia vincerà gli Europei, siamo la squadra più motivata quest'anno. »
(Slaven Bilic, allenatore della Croazia, due ore prima di essere eliminato dalla Turchia agli Europei 2008.)


La grande Nazionale di Croaziović è niente poco di meno che la Nazionale di calcio della Croazia[citazione necessaria]. Nata nel 1991 nonostante non ce ne fosse alcun bisogno, fa parte della schiera di squadre utilizzate dalla Fifa per riempire i gironi durante la fase di qualificazione. Di tanto in tanto riesce a qualificarsi per i Mondiali o gli Europei a scapito di qualche squadra sfigata.

La nascita della gloriosa nazionale di calcio croata

Chiamata dai suoi tifosi Hrvatska (in Croazia le vocali si pagano), la rappresentativa croata nasce inizialmente come Nazionale di sputo in lungo. Dopo l'abolizione di questa disciplina (molto in voga negli stati dell'ex Unione Sovietica) viene quindi creata la Nazionale di calcio croata per dare un lavoro agli atleti.

Il primo allenamento si svolse a porte chiuse a casa del vice-capitano Spùtić: su 25 presenti, due si infortunarono, quattro tornarono a casa e i restanti si misero a guardare la tv perché il capitano aveva dimenticato di portare il pallone.

In seguito, grazie all'iniziativa di alcuni giocatori che prenotarono un campetto comunale alla periferia di Zagabria, gli allenamenti cominciarono a svolgersi su un terreno di gioco per calcio a cinque. Stavano un po' stretti, visto che erano in 39, ma semrpe meglio che a casa di Sputić. E proprio un venerdì pomeriggio, mentre si esercitavano nella rimessa laterale, il custode del campetto, un certo Gigić, un alcolizzato col vizio del gioco, si offrì di fare loro da allenatore.

- Calciatori della Croazia: “Quali sono le tue referenze?”
- Gigić: “Da giovane sapevo giocare a dama.”

Gli esordi

Lo stadio di Zagabria in una foto del 1992.

Dopo mesi di duro allenamento, e dopo aver selezionato gli elementi migliori, la Croazia era finalmente pronta a scendere in campo. La prima partita, giocata allo stadio di Vukovar, vide la rappresentativa di casa contro la Nazionale bidelli. Fu un match molto combattutto, che tenne col fiato sospeso i quasi 13 spettatori accorsi da ogni dove per vedere l'esordio della propria nazionale. La partita purtroppo terminò col risultato di 2-1 per gli avversari, ma il gol di Mario il bidello era viziato da un presunto fuorigioco che causò le proteste dei croati. Le altre reti furono segnate da Ragnović e Marcello il custode.

« Meritavamo almeno il pareggio. »
(Allenatore della Croazia parlando di un'altra partita.)

Non andò meglio la partita successiva, in cui la Croazia dovette cedere 3-1 contro l'agguerrita Nazionale di San Marino.

Le successive partite misero in luce le molte lacune difensive della Croazia, che era solita scendere in campo con uno spregiudicato 2-2-6 e a volte anche 2-2-7 (senza portiere), che portò stranamente a clamorose sconfitte.

« Meritavamo almeno il pareggio. »
(Allenatore della Croazia dopo Olanda-Croazia 13-2.)

La nuova Croazia

Tifoso della Croazia incredulo dopo il terzo posto ai Mondiali del 1998.

Il cambio di panchina, inevitabile, ebbe effetti sorprendenti. La Croazia, infatti, negli anni '90 cominciò a crescere notevolmente diventando avversario ostico per le potenze calcistiche europee quali Germania, Italia o Montenegro. Agli Europei del 1996 la Croazia venne eliminata ingiustamente ai quarti dalla Germania, ma due anni dopo si prese la rivincita ai Mondiali di Francia battendo proprio la Germania e ottenendo alla fine uno sbalorditivo terzo posto mentre il suo attaccante più prolifico, Dopatović, si piazzò al primo posto della classifica marcatori. Ebbri di questo successo, i croati si dimenticarono di qualificarsi agli Europei del 2000 poiché stavano ancora festeggiando il terzo posto di due anni prima.

Ai Mondiali in Germania del 2006, invece, pare che la Nazionale croata si sia qualificata ma non abbia disputato alcuna partita nella competizione poiché, a causa di un ingorgo autostradale sulla Salerno-Reggio Cracovia, arrivò quando i Mondiali erano già finiti.

« Ma dove sono finiti tutti? »
(Team manager croato a Berlino il 10 Luglio del 2006.)

Andò relativamente meglio agli Europei del 2008 in Austrizzera: qui, per evitare spiacevoli sorprese la Croazia arrivò con due mesi di anticipo. Il biglietto da visita con cui si presentò alla competizione fu impressionante: la Croazia, infatti, pur essendo già matematicamente qualificata, eliminò l'Inghilterra battendola 3-2 sul campo di Wembley, facendo così eiaculare tutti i croati (e anche i tedeschi) contemporaneamente. Tuttavia il cammino della rappresentativa balcanica, cominciato brillantemente, dovette fermarsi ai quarti di finale di fronte alla Turchia allenata dal califfo Alì Stok-a-fis.