Melevisione

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Melevisione
Il logo della Melevisione. Lo slogan è "Favole e Acidi lisergici (detti anche Cartoni)"

La Melevisione è un lungimirante esempio di come la TV può simulare i devastanti effetti dell'eccessivo uso di LSD. È ambientata nel Fantabosco, paese realmente esistente e collocato esattamente a metà tra Saturno e l'Iraq.


L'etimologia

Voci indiscusse affermano che il titolo del programma originario fosse "Una nuova stronzata in televisione", ma la associazione consumatori di eroina non ha approvato il nome forte.

Così Guglielmo Tell invitato alla prima della trasmissione esclamò "Che due Mele!". Tonio Cartonio che non è uno che se le fa scappare, colse al balzo l'occasione e in preda ad un overdose di latte la ribattezzò "Melevisione" senza rendersi conto delle rime innescate da quel nome.

Personaggi principali

Caratteristiche principali

L'ambientazione è un bosco fatto di plastica. Principalmente i personaggi ruotano attorno le avventure del frocissimo Tonio Cartonio: egli gestisce una sorta di pub ricavato da un tronco d'albero. Qui vende le sue bevande, ossia miscele spesso letali di droghe ricavate da piante o funghi sudamericani. Il suo drink più bevuto è l'energizzante Latte Più! (adorato da Alex di arancia meccanica).[citazione necessaria]

Tipico bicchiere del pub di Tonio

Il tutto è collocato nel Fantabosco, che viene descritto come periferia di una fantomatica Città laggiù, presumibilmente Torino.

Il sovrano di questo regno-pagliacciata è Re Quercia, despota e assassino nonché padre della Principessa Odessa e cognato dell'odioso omosessuale Principe Giglio.

Le avventure dei personaggi spesso si contrappongono al genio malvagio di Lupo Lucio, che a suon di marachelle cerca di indurre al suicidio gli altri personaggi.

Ogni personaggio è irritante e simile ad un comune barbone.

Di recente, l'equilibrio di questa evitabile soap-opera è messo in discussione dalla meleinvasione.

Particolarità

  • Si usano differenti unità di calcolo: è in vigore il sitema Pignico. I numeri sono organizzati in base decimale: Uno, Bue, Re, Gatto, Pingue, Lei, Mette, Sotto, Dove, Ceci. Oltre il 10 (ceci), i numeri sono contraddistinti dal suffisso pignanta-: "Pignantauno, pignantabue, pignantarè...". Il dipartimento di scienze matematiche della University of Columbia ha calcolato che i numeri non vanno oltre il 29.
  • Gli anni hanno il nome di Pignalenti (ex: "Pensate che pignanta pignalenti fa bla bla bla bla...").
  • Non è chiara l'organizzazione del calendario: si fa riferimento a una struttura basata su settimane di sei giorni (Fioredì, Moredì, Lamponedì, Pescedì, Meledì, Pignedì) che compongono un numero imprecisato di mesi (tra i quali si conoscono Nevaio e Fiorembre).
  • L'insulto più diffuso (si suppone l'unico) è "Testa di pigna".
  • L'unica esclamazione consentita è "Accipigna".
  • Guardare la melevisione provoca la comparsa di quantità abnormi di pustole sul glande. Per non parlare dei testicoli....