Donatello

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Donatello, Autoritratto, unghie su pongo, Museo Didoh, Springfield
« Ehi! Ma mi hai fregato l'idea! »
(Donatello a Michelangelo Buonarroti, su David)
« Zitto tu! »
(Michelangelo, attorniato da paparazzi e concubine, a Donatello)

Donatello, "martello e scalpello marcondiron diron dello" fu un grande artista, un discreto cuoco, un padre accettabile e un controverso amministratore di condominio che visse a cavallo tra quattrocento e cinquecento e tra un baio fiammingo e uno stallone latino. È considerato, assieme a Leonardo, Raffaello e Michelangelo uno dei padri del rinascimento italiano, nel campo delle arti marziali. A lui è inoltre attribuito il merito di aver accantonato le esperienze gotiche dall'arte italiana. Tutt'ora in corso le pratiche legali per la rescissione del contratto di queste ultime con la FederRinascimento. Tante grazie, diritto civile.

Biografia

Donatello, Statuetta da collezione del XIV secolo, edizioni DelPrado.

Nacque a Firenze nel 6543 a.C., poi si accorse che allora Firenze non esisteva, quindi si suicidò e procedette di reincarnazione in reincarnazione fino al 1386, quando gli ricapitò di nascere fiorentino. Il padre era un umile bardo e cantautore, che però non riusciva a sfondare e si manteneva cardando la lana, o meglio, chiedendosi cosa volesse dire "cardare". Costui ebbe una vita tumultuosa, partecipò alla rivolta dei ciompi e anche allo sciopero dei tifosi della fiorentina contro l'aumento del prezzo delle bistecche vendute durante le partite.

Il piccolo Donatello in verità non era Donatello, si chiamava infatti Filippo, ma, poiché assomigliava in modo incredibile a Donatella Rettore, gli fu appioppato quel soprannome. "Non capisco perché tutti quanti continuano insistentemente a chiamarmi Donatello" scriveva quel giorno il bambino sul suo diario.

La sua educazione fu inizialmente appannaggio del padre, che ottenne grandi risultati col figlio. Donatello infatti divenne un vero ultrà, tanto che nel 1401 fu incriminato per aver picchiato un crucco al termine della controversa partita di 'oppa dei 'ampioni Florentia - Bayern Magonza.

Diventato adulto volle seguire le orme del padre, dunque diventò un orafo. Visto che era piuttosto bravino, fu acquistato nell'entourage di Filippo Brunelleschi, che all'epoca era il nuovo semidio dell'arte underground e girava con certi pantaloni bragaloni che nemmeno lo sceriffo di Nottingham. Il Brunelleschi se lo portò dietro persino a Roma, dove si era recato a rubare un po' di statue romane per spacciarle per sue. Disgustato dall'immagine del suo capo che nascondeva sul suo carro il tappo del Pantheon al grido di: "Questo starà benissimo nella camera del bambino!", Donatello si licenziò e passò dall'altra sponda. Fu infatti assunto da Lorenzo Ghiberti, noto per essere sempre secondo al Brunelleschi, persino alla gara di rutti rionale.

Approfondimenti

È possibile effettuare una visita guidata all'interno di alcuni canali delle fognature nei pressi di Firenze e leggere all'interno delle Metamorfosi di Ovidio la speciale mutazione di Donatello nella sezione dell'opera dedicata alle "metamorfosi utili al progresso dell'umanità". La paletta e il rastrelli originariamente usati dall'artista sono conservati all'interno della sua tomba, visitabile presso lo sbocco in mare delle condutture fognarie grazie a escursioni organizzate che prevedono l'immersione subacquea.