Demetrio Stratos: differenze tra le versioni

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Stratos voleva creare un genere che unisse il [[Pop]], il [[Rock]], il [[Progressive Rock|Prog]], la [[musica tribale]], il [[Jazz]] e il [[Grunge]]<ref>Non fece in tempo a ficcarci dentro anche il [[metal]], dato che tutti i [[metallaro|metallari]] che avvicinava si suicidavano con uno ''[[stage diving]]'' nel vuoto.</ref>; a tal fine li buttò tutti insieme in una [[pentola antiaderente]] con un filo d'olio, una noce di burro, un po' di timo, un pugno di rosmarino, zafferano e cannella, per poi soffriggere quanto basta. Con tale intruglio, una volta mantecato per bene, si condì la pasta, aggiungendo poi del pecorino grattuggiato<ref>Come vuole la tradizione e il ricettario di [[Suor Germana]].</ref>. Tale doveva essere, secondo Stratos, la musica definitiva, globale, in cui confluivano le spinte popolari di tutto il [[mondo]] e che, nei suoi testi, descrivesse realtà quotidiane, come ad esempio il non trovare parcheggio in centro quando serve. Concepì poi un idea di musica prettamente ''strumentale'', ricolma delle suggestioni che solo la [[musica classica]] e la [[cocaina]] combinate insieme possono suscitare.
Stratos voleva creare un genere che unisse il [[Pop]], il [[Rock]], il [[Progressive Rock|Prog]], la [[musica tribale]], il [[Jazz]] e il [[Grunge]]<ref>Non fece in tempo a ficcarci dentro anche il [[metal]], dato che tutti i [[metallaro|metallari]] che avvicinava si suicidavano con uno ''[[stage diving]]'' nel vuoto.</ref>; a tal fine li buttò tutti insieme in una [[pentola antiaderente]] con un filo d'olio, una noce di burro, un po' di timo, un pugno di rosmarino, zafferano e cannella, per poi soffriggere quanto basta. Con tale intruglio, una volta mantecato per bene, si condì la pasta, aggiungendo poi del pecorino grattuggiato<ref>Come vuole la tradizione e il ricettario di [[Suor Germana]].</ref>. Tale doveva essere, secondo Stratos, la musica definitiva, globale, in cui confluivano le spinte popolari di tutto il [[mondo]] e che, nei suoi testi, descrivesse realtà quotidiane, come ad esempio il non trovare parcheggio in centro quando serve. Concepì poi un idea di musica prettamente ''strumentale'', ricolma delle suggestioni che solo la [[musica classica]] e la [[cocaina]] combinate insieme possono suscitare.
==== La voce come strumento ====
==== La voce come strumento ====
Concettualmente, trovava sbagliato l'approccio della maggior parte dei ''vocals'' del tempo allo studio delle proprie capacità canore, siccome considerava la voce come uno strumento, al pari della [[chitarra a fiato]] e della [[bassotuba]], che come tale andava studiato. Stratos trovò addirittura il modo di emettere più suoni vocali contemporaneamente. Siccome all'epoca non esistevano le strumentazioni tecniche atte a sovraincidere nastri registrati, si avanzò l'ipotesi che Stratos riuscisse a cantare col [[culo]]<ref>Arte tutta medio-orientale.</ref> o, addirittura, riuscisse ad emettere [[Peto ascellare|peti ascellari]]<ref>[[Simpson|Questa è di importazione springfieldiana...]]</ref> talmente perfetti da assomigliare a voci umane. Altri ancora sostennero la quanto mai bizzarra teoria che il suo ombelico fosse un entità senziente dotato di voce propria, il quale, appena l'artista cominciava ad esibirsi, preso da una [[Poser|irrefrenabile voglia di apparire]], cominciava a cantare. Non si sa ancora come l'ombelico di Stratos, se questa teoria fosse vera ovviamente, riuscisse ad evitare il problema della [[lanugine ombelicale]]. Indubbiamente, il livello raggiunto da Stratos nel padroneggiare tali tecniche poli-foniche è ancora oggi imbattuto, anche perché oggi ormai, tutti hanno un budget economico sufficientemente alto da potersi permettere un paio di coriste coi controcazzi.
Concettualmente, trovava sbagliato l'approccio della maggior parte dei ''vocals'' del tempo allo studio delle proprie capacità canore, siccome considerava la voce come uno strumento, al pari della [[chitarra a fiato]] e della [[bassotuba]], che come tale andava studiato. Stratos trovò addirittura il modo di emettere più suoni vocali contemporaneamente. Siccome all'epoca non esistevano le strumentazioni tecniche atte a sovraincidere nastri registrati, si avanzò l'ipotesi che Stratos riuscisse a cantare col [[culo]]<ref>Arte tutta medio-orientale.</ref> o, addirittura, riuscisse ad emettere [[Peto ascellare|peti ascellari]]<ref>[[Simpson|Questa è di importazione springfieldiana...]]</ref> talmente perfetti da assomigliare a voci umane. Altri ancora sostennero la quanto mai bizzarra teoria che il suo ombelico fosse un entità senziente dotato di voce propria, il quale, appena l'artista cominciava ad esibirsi, preso da una [[Poser|irrefrenabile voglia di apparire]], cominciava a cantare. Non si sa ancora come l'ombelico di Stratos, se questa teoria fosse vera ovviamente, riuscisse ad evitare il problema della [[lanugine ombelicale]]<ref>Al lavoro su questo problema vi sono eminenti scienziati del calibro di [[Antonino Zichichi]], il quale è in procinto di pubblicare il suo nuovo [[bestsellers]], ''Buchi neri e buchi rosa - Ombelichi attrattori'', edito dalla ''Analphabet&Son's''</ref>. Indubbiamente, il livello raggiunto da Stratos nel padroneggiare tali tecniche poli-foniche è ancora oggi imbattuto, anche perché oggi ormai, tutti hanno un budget economico sufficientemente alto da potersi permettere un paio di coriste coi controcazzi.


==== Recitarcantando ====
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Versione delle 20:36, 15 apr 2010

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« Ma che cacchio di diavolo è stato!? »
(Peter Griffin mentre osserva Demetrio Stratos esibirsi dal vivo)
« Bravo, bravo, devo dirlo, ma per me no! »
(Mara Maionchi su Demetrio Stratos)
« O tzitziras, o mitziras, o tzitzimitzihotziras, anevike sti tzitziria, sti mitziria, sti tzitzimitzihotziria »
Da questa immagine si evince chiaramente che Ligabue e Stratos sono l'uno il sosia dell'altro e viceversa.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Demetrio Stratos

Eustratios Demetriou[1] (Alessandria d'Egitto, 22 aprile 1945 – Bassano del Grappa, 13 giugno 1979), in lingua greca Ευστράτιος Δημητρίου, è stato uno pseudo musicista dai dorici natali vissuto in Italia e un po' in giro per il Mondo, che nessuno conosce. Si mise in mostra esordendo alla Corrida come sosia intelligente di Ligabue e, successivamente, per le sue capacità diplofoniche, triplofoniche e quadrifoniche[2] con cui riusciva ad interpretare contemporaneamente il postino, i testimoni di Geova e un venditore ambulante di aspirapolveri quando per scherzo bussava ad un citofono a caso per la strada.

Biografia

Quegli sfasulati de I Ribelli. Da notare la tizia con gli occhiali ritratta al centro passata di lì per caso al momento dello scatto.

La vita di Demetrio Stratos, pur rappresentativa di un fervente ed eccitante periodo, fatto di rivoluzioni e clamorosi cambiamenti in tutti i campi, pur essendo una figura d'eccellenza per l'Italia e la sua storia musicale, viene ricordato solo da una piccola banda di vecchi hippie inglesi e dalla sua stessa martoriata ugola. Ecco le sue avventurose fasi.

Primi anni

Muove i suoi primi passi[3] nella fantasmagorica città di Alessandria d'Egitto, assorbendo come una spugna tutto il pot-pourri culturale della grande metropoli, studiando fortepiano, cembalo piegatorio e armonia delle zone genitali. L'ortodossia della sua famiglia lo costringe a sorbirsi continuamente le messe con rito bizantino, ovvero celebrate bruciando tonnellate di incenso mentre dei drogati si contorcono cantando insulse litanie apparentemente prive di senso. Sotto l'influsso della vicina cultura araba, si sentì quasi invaso dalla voglia di musica, non rendendosi conto piuttosto, che quel moto interno del suo organismo, che lui interpretò come della sua anima, era dovuto per lo più al suo intestino pigro. La famiglia decise, nel 1957, di mandarlo in esilio sull'isola di Cipro, con l'accusa di essere un fancazzista che non faceva altro che bighellonare per la strada; iniziò quindi i suoi primi studi seri nel Catholic College of the Holy Land[4] di Nicosia, o almeno così avrebbe dovuto. Infatti, il detto istituto era cattolico solo di nome, dato che di notte si consumavano festini e concerti jazz con musicisti scadenti. Riuscì, in questo periodo, ad ottenere la parte del belloccio nel film Il mio grasso grosso matrimonio greco, che ebbe comunque scarso successo. Decise quindi di scappare in Italia, a bordo di un gommone di clandestini macedoni; sbarcato a Porto Marghera dopo un viaggio di alcuni giorni, raggiunse Milano, dove senza che avesse alcun requisito di idoneità, nonostante egli si presentasse ad un primo sguardo come un clochard sporco e puzzolente, riuscì ad iscriversi alla facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano. Fu in questo periodo che suonò in giro per locali, guadagnandosi una certa fama con I Ribelli, che essendo tali, si facevano ingaggiare per poi rifiutarsi di suonare senza un motivo valido. Incise inoltre, con questa prima formazione, alcuni 45 giri di successo, tra cui ricordiamo "Pugni chiusi intorno al tuo collo" e "Chi mi aiuterà a finire il puzzle".

Demetrio Stratos ritratto con gli altri membri del gruppo mentre si preparano un uovo alla coque.

La maturità e il progetto AREA

Il gruppo musicale studentesco di musica soul, blues e rhythm&blues[5] in cui milita comincia a stargli pesantemente sulle balle, lo sente come limitante per la sua estrosità e la sua voglia di libertà musicale pseudo-anarchico-comunista/neo-fusion. Fonda così, nel 1972, il gruppo con cui poi diverrà famoso, ovvero gli AREA - International POPular Group o semplicemente AREA, un gruppo di intellettualoidi fighettini dall'aspetto incolto e trasandato, purtroppo accomunati dal grave problema, allora incurabile, dell'aerofagia. Al progetto partecipano nomi prestigiosi della musica italiana, peraltro sconosciuti ai più, come ad esempio Paolo Tofani (alla chitarra), Patrick Djivas (al basso, sostituito poi da Ares Dio della guerra Tavolazzi), Topo Gigio (al synth), Patrizio Fariselli (alle tastiere) e ultimo ma non ultimo Giulio Ringhio Capiozzo (batteria, centraline e gruppi di continuità), con molte variazioni della formazione originale nel tempo. Data la loro evidente petomania, per i primi tempi si trovarono in gravi difficoltà durante le prove in studio, all'interno del quale l'aria[6] diveniva più infiammabile che in un serbatoio di stoccaggio di una petroliera. Proprio per evitare il problema, i membri del gruppo si dedicano ad una laboriosa e feconda attività di ricerca musicale, producendo anche svariate opere soliste, viaggiando molto. In particolare Stratos inizierà a collaborare con il CNR di Padova per quanto concerne l'etnicomusicologia e il canto tribale; dopo viaggi in Mongolia e nell'Estremo oriente, l'evidente abuso di droghe lo porterà a formulare l'idea di voce come strumento, esplorandone le più recondite capacità; tra le tecniche da lui inventate citiamo la flautofonia, in cui si impegna ad imitare il suono di un flauto, ma l'effetto finale sarà più simile ad un attacco d'asma; incise un album solista dal titolo Metrodora in cui canta a cappella tentando di unire la musica antica, quella tribale per intenderci, alla musica moderna. Il risultato sarà una...emh...insomma quello che è.

Gli ultimi anni

Ad oggi, questa è l'ultima immagine disponibile di Demetrio Stratos. A noi piace ricordarlo così.

Nel 1973 uscirà il primo album con gli AREA, ovvero Arbeit Macht Frei - Ma anche no, seguito l'anno dopo da Caution Radiation Area - Abbiamo petato; i due album riscuoteranno un successo incredibile tra i fun e un discreto apprezzamento dalla critica[7]. Nel 1975 uscirà quello che viene considerato l'ultimo vero lavoro di Stratos con il gruppo, ovvero l'album Crack! - Storia di una sedia sfortunata, che narra di quella volta in cui Capiozzo, mediante violente craniate, distrusse la sedia di vimini a cui Fariselli era molto affezionato. Nel titolo dell'album possiamo cogliere anche un riferimento più o meno esplicito all'uso di droghe come ad esempio l'erba voglio. La successiva pubblicazione con gli AREA di Stratos sarà l'album Maledetti - Quei vecchi balenghi, un concept album che si esprime a toni molto forti contro la strada intrapresa dalla società moderna, protestando soprattutto per la grande mancanza di figa in alcuni territori del Mondo, come ad esempio l'Alaska e il Québec. Dopo di ciò, Stratos decise di lasciare definitivamente gli AREA, per dedicarsi esclusivamente alle attività di ricerca, partecipando inoltre ad alcune manifestazioni culturali internazionali d'avanguardia, come ad esempio il Cotoletta Jazz Festival di Milano, il Braciol&Friends Music Contest di Reggio Emilia e infine il Cotechino's Best Friends Festival di Bassano del Grappa, tenutosi nel prestigioso Alli-galli Theatre, con la partecipazione esclusiva di artisti del calibro di Califano e Tony Tammaro. Purtroppo, proprio in quest'ultima occasione, venne colto da un malore apparentemente non gravissimo; si decise comunque per un ricovero urgente presso l'Ospedale di Bassano del Grappa dove gli asportarono entrambi i polmoni, cercando di prevenire un presunto enfisema predetto dal primario, servitosi di riti aruspici durante gli esami di routine; purtroppo tale previsione si rivelò errata[8] dato che i polmoni di Stratos vantavano un efficienza e una capacità seconde solo a quelle dell'apparato respiratorio di Fausto Coppi; a questo punto però, Stratos era già deceduto non solo per via della mancanza dei polmoni, ma anche per un calcio malauguratamente sferratogli da un mulo preso da attacchi di epilessia, suo compagno di stanza nel reparto rianimazione. Registrata la morte, 13 giugno 1979, purtroppo, a causa di una distrazione di un barelliere, il feretro del grande artista finì a bordo di un volo spaziale in partenza da Cape Canaveral come copilota; l'equipaggio accortosi della sua putrescenza, lo espulse fuori dall'astro-veivolo; dato il colore della tuta all'intero equipaggio apparve come una sorta di cometa rossa.

L'ideale musicale

L'ideale musicale di Stratos. SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM SPAM!

L'ideale musicale di Demetrio Stratos è attualmente annoverato fra i misteri più insodabili dell'intera storia umana ed è stato oggetto persino di una puntata speciale di Voyager; si pensa che in realtà non ne avesse uno e che ciò che conosciamo o si presume di conoscere al riguardo sia solo mito, leggenda, spam. Possiamo affermare comunque qualcosa, giusto per dare aria alla bocca[9], al riguardo; in primis, Stratos era convinto di poter portare un messaggio attraverso il suo impegno musicale, un messaggio di pace e rinnovamento, tuttavia, dimentico di non avere soldi sul cellulare, non riuscì a comunicarlo a nessuno. Inoltre, la sua attività di ricerca musicale voleva riportare l'uomo moderno agli antichi albori, quando, giulivo e gioso, gironzolava, affamato ma felice, per le foreste, cantando e danzando in modi oscuri, utilizzando intonazioni e capacità canore spesso difficili da recuperare per l'individuo civilizzato. Vi sarete ormai accorti, cari lettori, del livello di follia che, semmai fossero vere tali illazioni, aveva raggiunto il cervello di Stratos, apparentemente immerso in un emulsione di rum come solo un babbà napoletano doc può esserlo.

Alla ricerca della musica globale

Stratos voleva creare un genere che unisse il Pop, il Rock, il Prog, la musica tribale, il Jazz e il Grunge[10]; a tal fine li buttò tutti insieme in una pentola antiaderente con un filo d'olio, una noce di burro, un po' di timo, un pugno di rosmarino, zafferano e cannella, per poi soffriggere quanto basta. Con tale intruglio, una volta mantecato per bene, si condì la pasta, aggiungendo poi del pecorino grattuggiato[11]. Tale doveva essere, secondo Stratos, la musica definitiva, globale, in cui confluivano le spinte popolari di tutto il mondo e che, nei suoi testi, descrivesse realtà quotidiane, come ad esempio il non trovare parcheggio in centro quando serve. Concepì poi un idea di musica prettamente strumentale, ricolma delle suggestioni che solo la musica classica e la cocaina combinate insieme possono suscitare.

La voce come strumento

Concettualmente, trovava sbagliato l'approccio della maggior parte dei vocals del tempo allo studio delle proprie capacità canore, siccome considerava la voce come uno strumento, al pari della chitarra a fiato e della bassotuba, che come tale andava studiato. Stratos trovò addirittura il modo di emettere più suoni vocali contemporaneamente. Siccome all'epoca non esistevano le strumentazioni tecniche atte a sovraincidere nastri registrati, si avanzò l'ipotesi che Stratos riuscisse a cantare col culo[12] o, addirittura, riuscisse ad emettere peti ascellari[13] talmente perfetti da assomigliare a voci umane. Altri ancora sostennero la quanto mai bizzarra teoria che il suo ombelico fosse un entità senziente dotato di voce propria, il quale, appena l'artista cominciava ad esibirsi, preso da una irrefrenabile voglia di apparire, cominciava a cantare. Non si sa ancora come l'ombelico di Stratos, se questa teoria fosse vera ovviamente, riuscisse ad evitare il problema della lanugine ombelicale[14]. Indubbiamente, il livello raggiunto da Stratos nel padroneggiare tali tecniche poli-foniche è ancora oggi imbattuto, anche perché oggi ormai, tutti hanno un budget economico sufficientemente alto da potersi permettere un paio di coriste coi controcazzi.

Recitarcantando

Le scoperte etnomusicologiche

Ritmi tribali e folk

Discografia

Come solista

  • Cantata Rossa per Taal al Zaatar col Catar - 1976
  • Metrodora - 1976
  • O'Tzitziras O'Mitziras - 1978
  • Cantare la voce e camminare le gambe - 1978
  • Recitarcantando e recitarfriggendo - 1978
  • Rock'n roll exhibition in D'oh minore - 1979
  • Le Milleuna Fiat - 1979

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?


Note

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  1. ^ Più conosciuto come Demetrio chi cazzo è? Stratos.
  2. ^ Le quali vennero abilmente sfruttate da Teo Mammuccari durante i suoi scherzi telefonici.
  3. ^ Evidentemente cadendo spesso.
  4. ^ Trad. Collegio Cattolico di Terra Santa.
  5. ^ Che, dopo Massachusetts e Andrianampoinimerina è tra le parole più impronunciabili esistenti al Mondo.
  6. ^ Che per correttezza e conformità redazionale dovremmo chiamare area.
  7. ^ Per via dei titoli dei loro album e dei contenuti dei loro testi, nei quali affrontavano temi scomodi, gli AREA come lo stesso Stratos, vennero spesso censurati in Italia. Che cazzo ti ridi idiota? Vivi in un Paese di merda!
  8. ^ Ma va!?
  9. ^ O, più precisamente, per premere tasti a caso sulla tastiera...
  10. ^ Non fece in tempo a ficcarci dentro anche il metal, dato che tutti i metallari che avvicinava si suicidavano con uno stage diving nel vuoto.
  11. ^ Come vuole la tradizione e il ricettario di Suor Germana.
  12. ^ Arte tutta medio-orientale.
  13. ^ Questa è di importazione springfieldiana...
  14. ^ Al lavoro su questo problema vi sono eminenti scienziati del calibro di Antonino Zichichi, il quale è in procinto di pubblicare il suo nuovo bestsellers, Buchi neri e buchi rosa - Ombelichi attrattori, edito dalla Analphabet&Son's