Dichiarazione politica

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Inizio di un futuro dibattito a distanza serio e corretto.
«  Ha trenta secondi, dica quello che vuole! »
( Giornalista a un politico prima che gli faccia uno spernacchione )
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, ci dispiace ma questo articolo non è presente sulla diabolica.
Vergogna wiki!

La dichiarazione politica è un atto che trasforma la libertà di pensiero in pensiero in libertà. La dichiarazione serve ad annebbiare la realtà dei fatti e a nascondere l'attività politica seria[senza fonte] tramite veri e propri casi che, oltre a far dimenticare quelli precedenti, fanno montare polemiche di fuoco e dibattiti a distanza salvo poi che tutti se ne dimentichino il giorno dopo.


Come si svolge

La dichiarazione si svolge soprattutto nei palazzi romani dove i giornalisti aspettano con ansia e trepidante attesa di registrare una nuova dichiarazione. Una volta arrivato il politico di turno, egli si limiterà a ripetere la solita parte a memoria che potrebbe aver detto il giorno prima ma che ovviamente nessuno ricorda perché è oramai montato un nuovo caso sul precedente. I giornalisti si affanneranno a registrare con una tempestività pari solo a quella dell'autovelox nel registrare la velocità delle auto, ma il primo si distingue dal secondo per il semplice fatto che il giornalista non registra mai la velocità alla quale si susseguono le cazzate raccontate dai politici.

Classico dibattito da talk show di cui, come sempre, l'Agcom si lamenterà perché a uno è stato dato un millesimo di secondo in più per dichiarare.

Da quel momento in poi si susseguiranno nuove dichiarazioni a valanga che verranno registrate dai telegiornali e dai giornali in attacca x, smentisce y oppure replica z facendo in modo che le dichiarazioni occupino la maggior parte delle notizie di politica interna tralasciando tematiche poco importanti e di poca utilità sociale come la politica estera, la sanità, il fisco e la scuola.

L'effetto sugli elettori è quello di imprimere nelle loro menti lo show mediatico il dibattito politico trascurando quindi se un provvedimento è stato approvato o meno, con i voti di chi e quando. Capita a volte che perfino i giornalisti subiscano questo effetto, ma essi rimediano trovando la risposta a tutte le loro domande girandole all'unica memoria politica rimasta accessibile a tutti: Google[1].

La dichiarazione imperversa anche nei talk show e nei programmi d'intrattenimento dove i politici urlano, sparano cazzate e lottano nudi nel fango, così da garantire ascolti record e polemiche che faranno parlare della trasmissione. Ovviamente vince il primo che urla in un colpo solo "nonmiinterrompacheiononlhointerrotta".

Analisi

La dichiarazione consiste nell'abusare di espressioni e parole, manganellandole fino a privarle del loro senso e significato originario.
Molto spesso esistono nel linguaggio della politica termini molto tecnici e specifici che risultano però molto lontani dall'italiano di tutti i giorni. Tra questi vi sono stalinista, giustizialista, moralista ma è meglio non continuare per non uccidere per sempre la lingua italiana.

Chiunque faccia una critica seria e costruttiva demonizza, strumentalizza, delegittima perciò alza un polverone per niente innescando sterili polemiche. I giornalisti che fanno il loro lavoro sono faziosi, di parte mentre altri urleranno perché non c'è il contraddittorio? e metteranno al rogo il giornalista, reo di aver pubblicato delle intercettazioni definendo il suo atto scandaloso .

Se un giornalista chiedesse perché il deputato dorme allora dovrebbe mostrare una foto di un deputato opposto che dorme così da garantire il contraddittorio.

I politici metteranno in atto quello che loro definiscono il teatrino della politica, dando scena così a odio raccontando menzogne, condendo il tutto con retroscena, tradimenti e complotti degni delle migliori telenovelas sudamericane.

Quello che prima era di una gravità inaudita si rivelerà in pochi minuti un colossale fraintendimento, sistemando così le divergenze nel miglior ristorante vicino al parlamento dove rideranno, scherzeranno e si divertiranno, addebitando tutto sul conto dei cittadini italiani che, nel frattempo, si trovano sull'orlo del baratro.

I politici dimostrano di avere piena fiducia nella magistratura a meno che un politico non venga indagato o condannato. Prima di tutto tuoneranno contro le cosiddette manette facili contro i politici e verranno accusati di essere politicizzati e di volersi sostituire e governare al posto dei parlamentari e verranno accusati di applicare la classica giustizia ad orologeria, anche se non vi è alcuna elezione alle porte.

Le dichiarazioni si susseguiranno a valanga tramite battibecchi da bambini dell'asilo dibattiti a distanza in cui uno comincia sparando una minchiata e tutti gli altri seguiteranno con espressioni del tipo come si permette, ha perso un'occasione per stare zitto, mentre altri gli pareranno il culo lo difenderanno con non accettiamo lezioni, È lui che dovrebbe vergognarsi o il più classico tanto gli italiani sanno che. Alla fine gli italiani si ritroveranno a non sapere più un cazzo.

Chi dichiara non è sempre tenuto alla coerenza con le sue dichiarazioni. Un politico potrebbe benissimo urlare frasi contro le coppie di fatto e i gay in un Family-Day salvo poi scoprire che è un pluridivorziato e convivente. Come già detto non sono tenuti alla coerenza perché tanto la colpa ricadrà su quei giornalisti che hanno pubblicato la notizia.

Significati

Un noto professionista politico nell'intento di dichiarare. Da notare lo sguardo fisso e serio verso la telecamera nell'attesa che pronunci qualcosa che scateni un nuovo dibattito che sopperisce al precedente.

Qui di seguito verranno riportate alcune espressioni tipicamente abusate adoperate nel linguaggio della politica italiana:

  • Sono stato frainteso: traduzione della frase scusate ma ho sparato una cazzata davvero grossa, serve a esprimere il voltafaccia di fronte ad una espressione detta un secondo prima. Sovente non è colui che ha fatto la dichiarazione a smentire ma dei terzi come portavoci, alleati o altri membri dello stesso partito messi lì apposta per parargli il culo. Questo tipo di dichiarazione è atta a vedere l'effetto che fa o per ottenere visibilità mediatica perché tanto poi ci si può lagnare dicendo sono stato frainteso. Tipiche varianti sono le mie parole sono state strumentalizzate oppure travisate dai soliti giornalisti faziosi e schierati.
  • Giustizia a orologeria: traduzione della frase questa magistratura di merda si deve fare i cazzi suoi e non romperci i coglioni, viene usata solitamente per esprimere il proprio disappunto per un'inchiesta giudiziaria. Normalmente viene usata per inchieste a ridosso di campagne elettorali, ma l'eccessivo abuso di questa espressione ha fatto sì che venisse usata anche nel mezzo di una legislatura evocando ipotetiche connessioni tra magistratura e politica.
  • Macchina del fango: traduzione della frase quel maledetto giornalista di merda lo rovino e lo faccio cacciare dal giornale in cui lavora. Ora chiamo il suo direttore, viene usata per esprimere disappunto perché un'indagine che riguarda un politico o una sua intercettazione è finita su un giornale o in un telegiornale. Il politico medio, quindi, esprime ipotetici collegamenti tra procure e giornalisti e spera di ottenere dal parlamento l'affossamento delle indagini che lo riguardano[2]. Ulteriore variante è la cosiddetta gogna mediatica, nella quale il politico viene spinto dentro da una fantomatica alleanza tra giornalisti e procure.
  • Abbiamo ereditato: traduzione della frase non è colpa mia, io pensavo ai cazzi miei, viene usata per esprimere una promessa non mantenuta dopo la campagna elettorale perché il bello delle campagne elettorali è che si può promettere quello che vuole e che la fauna italiota ci casca sempre. Poi ci si confronta con la triste realtà inventandosi così la scusa che la colpa è del governo precedente per i pochi fondi o troppi immigrati[3].
  • Bisogna aprire una profonda riflessione: traduzione della frase non so proprio che cazzo dire, viene usata quando non si sa cosa dire, né si vuol dire qualcosa o quando tutte le cazzate possibili e immaginabili sono state già dette. Questa formula è usata solo per fare presenza davanti alla telecamera o per fare presenza in parlamento per sostituire un collega[4]. Si invoca, si promette o si apre una profonda riflessione di fronte a certi avvenimenti che spaziano dall'evento di cronaca di moda del momento a una sconfitta elettorale; dal fatto che è Natale a Belen Rodriguez che ha lasciato Fabrizio Corona, ogni momento è quello buono per aprire una profonda riflessione di cui poi non verranno comunicati gli esiti.
  • Fa politica: traduzione della frase fatevi i cazzi vostri, noi ci teniamo i nostri privilegi, voi i vostri viene usata per rivendicare il monopolio gelosamente custodito dalla classe politica nel dichiarare contro semplici cittadini onesti, la magistratura, la Chiesa e altre cariche. Se dovesse succedere e non si hanno argomenti da far valere serve semplicemente presentarsi davanti a un microfono e dire che quella fa politica perciò è un intruso subdolo e maligno.
  • Demonizzazione dell'avversario: traduzione della frase va bene insultarmi ma che mi rinfacci uno scandalo imbarazzante proprio non va bene viene usato perché è stato rinfacciato uno scandalo o una vicenda giudiziaria sconosciuta ai più, a qualcuno quando preferiva essere bellamente insultato dal suo avversario. Quando non si hanno argomenti da replicare a una vicenda imbarazzante si ricorrerà alla demonizzazione dell'avversario demonizzando poi l'avversario che aveva demonizzato un secondo prima. Se prima non ci capivano nulla solo gli italiani stavolta si aggiungono gli esorcisti.
  • Dobbiamo aprire al dialogo: traduzione della frase ora ci mettiamo d'accordo su come spartirci le poltrone, i soldi e altri vari magna-magna, viene usato dopo una sconfitta schiacciante campagna elettorale deludente e la coalizione sconfitta si deve mettere all'opposizione. Capita molto spesso che la maggioranza essendo tale non dia peso alle richieste di dialogo, in quanto maggioranza che vuole tenersi tutto per se, pertanto l'opposizione si infurierà perché non avrà ricevuto le poltrone che le piacevano tanto.
  • Ma anche: traduzione della frase tanto qui rubano tutti, perché non posso farlo anch'io?, si usa quando l'intera categoria politica non può contestare dei dati di fatto quando viene tirata in ballo, quindi si scaglia contro l'alta finanza, i giornali e i magistrati. Viene usata da politici contro altri politici quando un politico di una parte viene coinvolto in uno scandalo non dicendo sono innocente ma dicendo anche voi rubate quindi lo voglio fare anch'io.
  • Il problema è un altro: traduzione della frase piantatela di accanirvi contro di me, si usa quando il politico si è stufato di essere il bersaglio di scandali o polemiche in cui dichiarerà di essere diffamato. Allora dirà che il problema è un altro e ciò può consistere in un debito pubblico troppo alto o gli extracomunitari che entrano illegalmente nel paese per rubare e stuprare.
  • Complotto: termine usato soprattutto quando un politico non sa con chi prendersela e quindi se la prenderà contro i magistrati che passano gli atti giudiziari ai giornalisti perché sono malati di protagonismo e vogliono rovesciare l'assetto politico del paese.

Dichiarazione finale

Questo articolo lascerà una marea di polemiche e un coro di indignazione unanime.

Note

  1. ^ sempre che se ne ricordino gli elettori
  2. ^ che otterrà subito
  3. ^ così, giusto per trovare un capro espiatorio
  4. ^ andato in vacanza alle Hawaii con i soldi dei contribuenti.