Brindisi: differenze tra le versioni

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{{Cit|Nui simu brindisini la la la la la, e addò sciamu sciamu la la la la la la, lu cori vi lassamu la la la la la la, e lu culu vi spaccamu la la la la la la|Inno della città}}
{{Citazione|Lecce e Bari, merde alla pari|
Simpatico coro dei tifosi brindisini rivolto ai conterranei durante le partite di Basket}}


{{città
|Nome=Brindisi
|Stemma=
|Motto= UÉ MA, CCE MI FACI LI STACCHIODDI CU LI PURPETTI?
|Posizione=SCP-094 occidentale
|Abitanti= scimmiette (0.09%); pecori (0,00000000000000001%)
|Etnia=Cacafave
|Lingua= Urla
|Governo= Dittatura di Albano
|Moneta= sigarette
|Patrono= san Ghiatòru
{{Wikipedia}}
'''Brindisi''' è un ridente del giudizio (ahahahahha) sobborgo della [[Lecce|città pòppita]], ma ai brindisini non importa: tanto hanno una voce più bella sia su [[Nonciclopedia]] che su [[Wikipedia]].


I leccesi credono che Brindisi sia il nome dell'aeroporto di [[Lecce]], ma ai brindisini non importa: è sempre meglio che viaggiare con i poppiti.
'''Brindisi''' è un ridente sobborgo della città dei poppiti, [[Lecce]], famoso ai più per l'unico fatto di rilievo storico avvenuto sul suo suolo all'incirca 2000 anni or sono: la morte del poeta Virgilio. La ridente cittadina insiste su un porto naturale dell'Adriatico meridionale che, puta caso proprio all'altezza della città, forma un'insenatura a forma di corna di cervo. Tale fatto è eloquente e basterebbe per descrivere la situazione del maschio brindisino: un cornuto di prima categoria. I leccesi credono che Brindisi sia il nome dell'aereoporto di [[Lecce]], unico loro sbocco verso il resto del mondo.


== Storia ==
La città è famosa ai più per vari fatti di rilievo storico avvenuti sul suo suolo.


Il primo, all'incirca 2000 anni or sono, ossia la morte del poeta [[Virgilio]]<br />.
== Popolazione ==

Brindisi al tempo di Roma era un importante porto di collegamento con l'Oriente e la via Appia fu creata apposta per questo.

Durante la fuga di [[Vittorio Emanuele III]], alla fine della [[seconda guerra mondiale|II guerra mondiale]], Brindisi è stata capitale d'[[Italia]] (questo è vero, ma fa ridere quindi è giusto che stia qui).

Dagli anni '70 agli anni '90 Brindisi è stata nuovamente capitale, ma del [[contrabbando]] di [[sigarette]].<br />
Questo ha lasciato un profondo influsso sulla lingua brindisina: il termine che gli indigeni usano per indicare l'azione del correre, cosa che il brindisino notoriamente paddone fa solo in casi di estrema necessità, è "scappare". Proprio perché se si corre è solo per scappare da qualcuno, di solito la finanza.

Altro retaggio di questo periodo storico si ha nella sala di rappresentanza della provincia, in cui è presente un affresco che illustra in maniera allegorica le ricchezze di Brindisi: il mare con i suoi pescatori, le vigne, ed il dio [[Mercurio]], notoriamente protettore di [[mercanti]], [[ladri]] e [[contrabbandieri]].

Il 19 dicembre 1980, però, accadde un fenomeno che avrebbe ridestato il fascino di Brindisi agli occhi del mondo: SCP-094, un aereo britannico colmo di aspirapolveri per le pulizie, stava trasportando dalla Grecia (e non dall'Australia) un divino oggetto d'oro a forma di boomerang, la Farfallizza, forgiata nell'Etna miliardi di anni fa da Efesto in persona e usata come strumento musicale dagli dei dell'Olimpo, che la persero (sarebbe stata ritrovata dal fondatore della Wharfedale Pio, il celeberrimo "Don Engin"!). A un certo punto, l'aereo, però, fece un incidente e si schiantò a Brindisi, generando un mistico enorme cratere a forma di formaggio, quello che oggi è il Lago Formaggino; la Farfallizza andò perduta e il cratere venne riempito d'acqua formando un lago artificiale, assieme a un altro più piccolo riempito dal sangue dei piloti della cabina caduta sopra la diga, il Formagginonoide Rosserde, detto anche "Di Giematria".

La Farfallizza ha fatto aumentare esponenzialmente (dalle esponenziali matematiche utili per la vita di uno studente) il turismo a Brindisi e oggi è ancora un grandissimo mistero il cui scioglimento è bramato. Così, finisce la Storia interessante di Brindisi.

== Geografia ==
Brindisi fa parte del [[Salento]], sebbene se ne vergogni.

La ridente cittadina sorge su un [[porto]] naturale dell'[[Adriatico]] meridionale che, guarda caso proprio all'altezza della città, forma un'insenatura a forma di [[corna]] di [[cervo]]. Il porto, a partire dalla caduta del [[muro di Berlino]], ha conosciuto un turismo sempre crescente di [[Albanesi]] e altri popoli ricchissimi d'oltremare, i quali apprezzano così tanto le bellezze della città che tendono a rimanervi anche diversi anni.

Altra peculiarità del mare brindisino è la pulizia. Chiazze nere ondeggiano sull'acqua del porto 25 ore su 24, mentre di inverno gli stessi brindisini vanno sulle spiagge con i loro cavalli a farli cagare in mezzo alla sabbia. D'estate invece non c'è un giorno dove non te ne esci dalle spiagge con i piedi sporchi di [[petrolio]] scaricato a mare dalle navi.

Di grande rilievo è il parco urbano del Cillarese, la cui attrazione principale è data dal Lago Formaggino, con il suo emissario, noto come Formaggino delle Amazzoni. Tale corso d'acqua, è regolarmente percorso da ararune nere (ancora non abbiamo capito cosa sono) che navigano allegramente, con servizio traghetto regolare, con corse ogni 10 minuti da e per il mare (solo il weekend, dalle ore 5 alle ore 23 in caso di coprifuoco, fino alle 24 in periodo normale). Per l'acquisto dei biglietti ci si può rivolgere presso le Scuole Pie, in via Duomo, o presso un Punto STP.
Si segnala inoltre il Dirupo Michelin ove appaiono, senza alcuna ragione apparente, moto guidate da omini invisibili.

== Società ==
=== Le donne ===
=== Le donne ===
[[File:Brutta.jpg|right|thumb|250px|Miss Sant'Anna 2009]]
Le brindisine usano bighellonare sul lungomare ('''abbasciu alla marina''') o sui corsi della città il sabato tra le 20 e le 22 piene di paiette, stivali di pelle, mega cinte D&G false, giubbotti verniciati rigorosamente rosa, minigonne rasopiccione per rimorchiare con la tipica frase "frati mia ci si beddu" tutti i [[Monopoli|monopolitani]], [[Lecce|poppiti]] e [[Bari|baresi]], (gente notoriamente "amica" del maschio ''brvndisino'') che casualmente passano per la ridente cittadina.
Di sabato, le brindisine usano bighellonare sul lungomare (''abbasciu alla marina'') o sui corsi piene di paiette, stivali di pelle, giubbotti verniciati rosa e minigonne rasopiccione, per rimorchiare tutti i [[Monopoli|monopolitani]], [[Lecce|poppiti]] e [[Bari|baresi]] che passano per la ridente cittadina.
Spettacolare la terga della donna brindisina, che spesso risulta essere giotteggiante (''bellu tundu'', tondo tondo).


Se un esemplare maschio brindisino si accosta ad una brindisina, per salutarla o semplicemente complimentarla, la risposta di rigore per la brindisina è
=== Il truzzo brindisino ===
{{quote|CE CAZZU UEI!? Ci no ti ndi vai amprima mo chiamo frauma cu ti crepenta ti mazzati!<ref>In tempi passati, la frase si confomrava al linguaggio più colorito ed antiquato: ''"CE CAZZU UEI?! Ci no la spicci mo chiamo frauma cu ti sbarra tantu di siddoni!"''</ref>}}
Da questa predisposizione del sesso femminile originario di Brindisi, nasce l'indole violenta del maschio brindisino truzzo, meglio noto al mondo con l'aggettivo di '''''cacafave'''''. Il tipico cacafave si atteggia a persona erudita, frequenta i locali più in della città, veste solo Prada, D&G, Richmond, Gucci (Tutti ovviamente taroccati), adorna la sua automobile con fari al neon dei colori più sgargianti e sveglia tutta la città con canzoni napoletane propagate nell'aria dai subwoofer posti nel vano posteriore dell'auto più diffusa sul territorio adriatico: la Golf nera, degna erede delle ormai estinte Uno Turbo e Punto GT e ancora prima la mitica Alfetta.
Tutto ciò avviene solo al sabato sera, allorquando l'onestissima amministrazione comunale apre le gabbie dei ghetti dove i cacafave sono stati confinati sin dai tempi di Virgilio. Ovvero, i quartieri '''Paradiso, Perrino, Sant'Elia, La Rosa, Minnuta, Villaggio San Paolo e San Pietro nonché Tuturano (gloriosa frazione di contadini e truzzi)'''; fortunatamente resistono a danni irreversibili da infestazione di Cacafave i quartieri '''Centro, Casale''' e parte del quartiere '''Commenda'''. Il luogo di maggior proliferazione naturale di questa specie è la Curva Sud del campo sportivo della città, dove, ogni domenica, avviene il raduno cittadino dei cacafave per fare il tifo per la squadra locale che milita in serie D, oppure al campo da basket, la squadra milita in serie A2. La riunione speciale con cadenza annuale avviene, invece, durante la prima settimana di settembre allorquando il truzzo brindisino sfoggia tutta la sua bravura nel corso della festa patronale. Appostatosi nei pressi delle giostre (attese per 364 giorni), aspetta il suo turno per esibirsi nel "salto sul tagadà in movimento", lo sport più praticato in città e il miglior metodo di rimorchio vista le innumerevoli ricottare che sbavano sotto la giostra per accaparrarsi il saltatore di tagadà più bravo.
Va ricordato che nella maggior parte dei casi chi si cimenta in questo sport estremo finisce nel pronto soccorso cittadino dopo essere stato deriso, picchiato ed oltraggiato (con la tipica frase:" '''''mannagghia chitestramuèrtu ma fattu cateri puru a mei!'''''") dagli altri cacafave; vittime a loro volta della stessa sorte appena 5 minuti dopo.


Essendo così caldamente ricevuti, i maschi brindisini concludono che l'unico modo di accedere al tanto ricercato ''"[[figa|piccione]]"'' è quello di trattare le brindisine come delle troglodite. Quindi, più sono attratti dall'esemplare femminile, più lo insultano.
=== Il Metallaro ===
Nota è anche la parte metallara/fintacomunista o fascista della popolazione brindisina. Questi ultimi oltre a passare ore a scrivere articoli di basso livello lessicale su [[Nonciclopedia]], fanno finta di interessarsi a determinati partiti politici solo per fumarsi liberamente vari tipi di tabacco (o droghe leggere) nei luoghi nei quali poi si ritrovano a fare riunioni. Per nascondere l'odio verso i ricci ribelli della loro folta chioma bestemmiano e invocano satana senza motivo, alcuni studiosi della Svervegia affermano che durante la bestemmia il metallaro raggiunge l'apice del piacere nonchè il noto orgasmo. Quest'odio si scarica soprattutto su qualunque tipo di specie umana, ritenuta diversa dalla sua, specialmente verso gli emo, che, poverini, pur non cagandoli di striscio e fregandosene di questi, i metallari cercano sempre e comunque di prenderli per culo, probabilmente invidiosi di come questi mantengano i lunghi ciuffi lisci e rilucenti.
I metallari sono politeisti per questo ogni anno si radunano per adorare le loro divinità al Gods of Metal. Essendo privi di personalità non fanno altro che copiare qualunque battuta e qualunque atto facciano i gruppi che loro ascoltano, per questo se un cantante dice di odiare gli emo o l’intera razza umana, loro lo fanno, cosi come, se li venisse chiesto di bruciarsi vivi, farebbero anche quello.
Consumano circa 3249582345092039509346293485712394029384 litri di birra al mese e molti di loro hanno forme avanzate di ulcera.
Per cantare le loro canzoni preferite non hanno bisogno di imparare particolari parole in quanto l’importante è gridare fino alla rottura delle corde vocali per poi emettere strani suoni simili a rutti o peti, che loro adorano ascoltare per via della loro indole feticista.


Non è chiaro il motivo per cui i brindisini maschi vogliano accedere al famigerato piccione, in quanto è risaputo che le femmine brindisine sono notoriamente ignoranti della propria anatomia e raramente si sentono in dovere di manutenere il proprio equipaggiamento genitale. È luogo comune la storiella della tipica brindisina che al terzo anno di scuola media, quando è incinta per la terza volta, si senta in dovere di correggere professori e compagni circa la lezione di anatomia genitale femminile, essendo convinta che ci sia solo un buco ''"dda ssotta"'', e non tre.
== Eroi brindisini ==
La città pare che sia stata fondata da un antico personaggio mitologico denominato '''Antonino''', il quale viene ancora osannato da taluni cacafave che hanno usufruito della sua benevolenza e sono stati assunti in qualità di '''''operatori socialmente utili''''' abbandonando il loro impiego nella SCU, ed anche dalle vecchiette per l'installazione di fantastiche fioriere lungo i corsi (sentito da una vecchietta: "almeno quiddo nde misu li crasti"). Nel mentre però, Antonino svaligiava le casse degli imprenditori del capoluogo richiedendo piccoli contributi per la realizzazione di una dimora personale faraonica, per poter mostrare luoghi esotici alla sua combriccola di amici e poter campare indisturbato una volta scoperto l'inganno.
Eroe meritevole di essere menzionato è anche "Rino Capustorta" che ha subito i danni frutto dell'evoluzione tecnologica ed economica. Dieci anni fa si muoveva nei meandri della terra brindisina dotato di lettore musicassetta e si esibiva al modico prezzo di mille lire. Oggi dopo avere combattuto altre figure che hanno tentato di avvicinarsi a lui, gira in centro con ipod e si esibisce al prezzo di due euro e cinquanta.
Un altro eroe contemporaneo della storia Brindisina è il mitico Orlando (detto "Delle Bicocche") appassionato di debiti divide il suo amore con un altro eroe anzi ora eroina Francesca.
Non dimentichiamo inoltre il celebre Rizza e la sua frase mitica passata alla storia il "Pon Pon con ritocco finale in bocca".E se Manzoni disse "Dalle Alpi alle Piramidi dal Manzanarre al Reno" come dimenticare El Patè "Da Brindisi a Castromendiano da Torre dell'Orso a Lecce" la sua furia d'amore fece si'che il grande eroe detto il "masculazzo amaro" potesse abbandonare definitivamente Papichulo altra eroe storica portatrice di guerra odio e papillomi.
L'ultimo eroe è certamente The Major, uomo che ha deciso di sviluppare il suo futuro economico tramite la vendita di cellulari su internet per contrastare il monopolio di "CellucianoMania". Convinto delle sue idee, è impossibile da smuovere, citazione ormai famosa è: "Mia madre compra le cose dell'erboristeria della Tupperware".


== Economia ==
=== Gli uomini ===
Dopo il florido periodo dei Romani e della valigia delle Indie, dal 1900 in poi Brindisi basa la sua fiorente economia su un'associazione parapolitica denominata SCU (Sacra Corona Unita) che ha dato vita ai maggiori impieghi dei maschi brindisini (compresi fra i 10 ed i 90 anni), quali:


Da questa predisposizione del [[donna|sesso femminile]] originario di Brindisi, nasce l'indole violenta del truzzo brindisino, meglio noto al mondo con l'aggettivo di ''cacafave''. Il tipico cacafave si atteggia a persona erudita, frequenta i locali più in della città, abita a [[Sant’Elia]] (più precisamente piazza Raffaello), veste solo [[Prada]], [[D&G]], [[Richmond]], [[Gucci]] (tutti ovviamente taroccati). Adorna la sua [[automobile]] con fari al neon dei colori più sgargianti, e sveglia tutta la città con [[Gigi D'Alessio|canzoni napoletane]] propagate dai [[subwoofer]], posti nel bagagliaio dell'auto più diffusa sul territorio adriatico: la [[Punto]] nera, degna erede delle ormai estinte [[Fiat Uno|Uno Turbo]] e [[Fiat Punto|Punto GT]] e ancora prima la mitica [[Alfa Romeo|Alfetta]].<br />
* Il contrabbandiere (in calo dal 2000)
Tutto ciò avviene solo al [[sabato]] sera, allorquando l'amministrazione comunale apre le gabbie dei ghetti dove i cacafave sono stati confinati sin dai tempi di [[Virgilio]].
* La guardia di finanza (in aumento dal 2000)
* L'estorsore
* Il borseggiatore
* Il ladro
* L'assassino
* Lo spacciatore
* Il carcerato
* L'operaio socialmente utile (l'ex-carcerato)


Il luogo di maggior proliferazione naturale di questa specie è la [[Stadio|Curva Sud]] del campo sportivo della città, dove, ogni [[domenica]], avviene il raduno cittadino dei cacafave per fare il tifo per la squadra locale. La riunione speciale con cadenza annuale avviene, invece, durante la prima settimana di [[settembre]], allorquando il truzzo brindisino sfoggia tutta la sua bravura nel corso della [[festa patronale]]. Appostatosi nei pressi delle giostre (attese per 364 giorni), aspetta il suo turno per esibirsi nel "''salto sul tagadà in movimento''", lo [[sport]] più praticato in città e il miglior metodo di rimorchio, viste le innumerevoli ricottare che sbavano sotto la giostra per accaparrarsi il saltatore di tagadà più bravo.<br />
Accanto alla SCU, la maggior fonte di lavoro per i brindisini che non scappano via appena compiuti i 18 anni di età sono le industrie presenti nei dintorni del capoluogo (Enel, Montedison) le quali garantiscono ai propri lavoratori uno stipendio da nababbi ed una morte sicura per cancro prima del compimento del sessantesimo anno di età.
Va ricordato che nella maggior parte dei casi chi si cimenta in questo sport estremo finisce nel [[pronto soccorso]] cittadino dopo essere stato deriso, picchiato e oltraggiato (con la tipica frase: "''mannagghia chitestramuèrtu ma fattu cateri puru a mei!''") dagli altri cacafave.
{{YoutubeVideo|gzoH1f2Xw5U|position=right|width=420|height=345|caption=Un esemplare di cacafave marittimo ''Mummificatus'' spiega al telegiornale locale usi e costumi della microsocietà brindisina dinnanzi al ritrovamento di bombe inespolose della seconda guerra mondiale proprio in quel ritaglio di [[mare]] in cui egli suole fare il bagno.}}
Diventato padre di famiglia, il truzzo brindisino raggiunge lo stadio di ''cacafavis mummificatus'': distrutto da una vecchiaia malportata, d'estate infesta la costa, andando avanti e indietro per la spiaggia ad inveire contro le autorità e cercando costantemente rituali di violenza con altri esemplari della propria specie. Non smette mai di rimpiangere "''I bei tempi del contrabbando di [[sigarette]], quando tutti stavano bene''" e quando parla non si capisce niente, perché utilizza una forma dialettale risalente al [[1815]], ormai incomprensibile ai più.


=== Il pranzo ===
In alternativa ci si può sostentare con la redditizia pesca nelle salubri acque del porto interno, grazie alla dilettevole caccia del cefalo gigante o cefalo ''merdarulu'' (pesce che notoriamente si nutre di MERDA!), specie tipica delle acque brindisine, dei ''cuggiuni'', degli ''sparatieddi'', i ''cazzi ti rre'', li ''saraghi'', le ''rascie'' (pesci che popolano il porto brindisino) o del ''lu cauru'' o dei suoi gustosi cugini ''cauru pilusu'' e ''cauru paddoni'' (caùro é l'espressione brindisina per identificare il succulento granchio).
Piccola nota: Lega Ambiente e ARPA hanno realizzato delgi studi nel fondale sulla fauna rilevando il preoccupante decremento di stelle marine ed incremento delle ''pizze ti mare'', a causa dell'inquinamento delle acque.


Una delle caratteristiche tipiche del brindisino è l'ossessione rituale per il cibo. Tutti i brindisini ''"A mmenzatdia"'' si radunano con urla scimmiesche e proteste a tavola.<br />
Ultimamente vi è una nuova professione emergente: il pulitore di chianche. Enigmatici personaggi che si aggirano di mattina sui corsi cittadini, salottini costruiti sopra un bel canale: la "mena".
Ci sono due tipi di pranzi, i pranzi quotidiani e i pranzi della domenica. Il pranzo quotidiano è un semplice raduno di un nucleo famigliare di cacafave, la domenica, invece è un raduno esteso di un branco di cacafave. Nei pranzi giornalieri si assiste alla solita scena nonchè pantomima di una realtà praticamente immodificata dai tempi in cui gli uomini erano [[maiale|maiali]].
La loro opera è riconoscibile dall' incompleta inutilità di essa: puliscono, con acqua nera prelevata dalla cascata canalare del Cillarese, le bellissime chianche in origine bianche, ma che dopo 5 minuti dall'installazione hanno attivato il chip acchiappa-smog, diventando di un bel colore grigio topo.
(Le chianche, oltre a dare lavoro, diventano attrazione ludico-turistica in estate quando, alla piacevole temperatura media di 38°, le gingomme -o chewing-gum- che lastricano le chianche nella loro totalità ritornano allo stadio semi-liquido, creando un universo di contorsioni e bestemmie per gli incauti passanti per la gioia degli occhi e delle orecchie di grandi e piccini.)
L' origine di questi pulitori si deve esclusiamente all'oculata politica "magno solo io" da parte dell' eroe di Brindisi.


Il figlio arriva a casa presto, inventandosi una scusante per l'ennesimo giorno di ''"zumpo"'' a [[scuola]]. Il padre, che solitamente è disoccupato, è semplicemente tornato dal bar, dove va a parlare con i suoi quattro conoscenti di malaffare sui problemi di Brindisi, senza rendersi conto di essere egli stesso il problema della città.<br />
== '''Posti caratteristici''' ==
Appena i due si incontrano scoppia la rissa: il padre è incazzato perché il figlio
Luogo caratteristico della movida brindisina è la '''Scalinata delle Colonne Romane''', laddove i ''cacafave'' più alla moda fanno sfoggio di tutta la loro ricchezza morale ed economica. Ma il posto ''cult'' per eccellenza è il lungomare Amerigo Vespucci (volg.'''La Lega''', date le sue immediate vicinanze con la lega navale cittadina) dove il ''cacafave'' si muove più a suo agio a branchi di circa 20/30 esemplari, rendendolo addirittura il suo habitat naturale durante i caldi mesi estivi, nel corso dei quali tutta la Brindisi folkoristica dal il meglio di sé, della propria sciatteria e nobiltà allo stesso tempo. I branchi di cacafave, in novello stile stilnovistico, apostrofano in maniera gentile qualunque bella donzella passi da quelle parti. Tra le frasi più ricorrenti nel '''vocabolario cacafaviano''' ricordiamo:
{{quote|Teni la capustorta e ti mberda e non ci vola vai alla scola cussi faci nù futuru}}
E non vuole che il figlio finisca come lui, povero in canna, ignorante e incazzato con la repubblica italiana perché non gli da denaro gratis. La rissa tra padre e figlio si estende per mezz'ora all'incirca. Il dialetto si infittisce, scompaiono le parole di senso compiuto, la tipica cadenza finale con la U diventa sempre più simile ad un urlo di gibbone inferocito delle pampas inferiori.
{{dialogo2|Figlio|Aouu papai ma ciè cazzzuuuuu uheeeeiii?|Padre|Cussiiii si rispondiiii a ttanuttaaa, chitemmuerthuuuu!}}
{{dialogo2|Figlio|Ahei ma no si po' diri nienti intra shta casa ahou!|Padre|Ahheeeeiii! Vagno' Ohuuu? Ce t'ha misu a'ncampu? AHOOUUU!?}}
{{dialogo2|Figlio|Aheyyyy! Ahouuu?!|Padre|AHOOOOUUUUUUU! AHEEEE!}}
[[File:Brindisi.JPG|thumb|300px|left|Un gruppo di '''brindisini''' che fanno un '''brindisi''' a '''Brindisi'''.]]
Nel momento in cui la lite è più accesa arriva la madre, che butta a terra le buste della spesa e si aggiunge alla rissa in supporto al marito. La madre si incazza, urla, si fa rossa e indica il figlio, invitando il padre a colpirlo ripetutamente.<br />
Se il figlio è piccolo la madre inciterà il padre a colpire il figlio ''"Addai, addo' no si veti"'' o esclamando ''"Danci a'nculu!"''<br />
Se il figlio è adolescente la donna inciterà il padre ad atti di violenza più clamorosi e che rischiano di sfociare in un pestaggio vero e proprio al grido di ''"Spacchici li musi a dda capu ti gnanda!"'' Oppure ''"Fanci sputari sangu a ddu chinu ti mberda!"''


Dopo le urla si passa alla forza bruta: il padre colpisce più volte il ragazzo con ripetuti pugni, schiaffi e calci. Il rumore delle percosse è sempre molto forte, perché sia il padre che il figlio, non si sa come, appena superano la soglia di casa sono automaticamente in [[mutande]], sia in estate che in inverno, quindi il contatto con la pelle umana amplifica il rumore delle mazzate.<br />
#'''"beddaaaa! ma ddi mmenni tutti tua sontu?" - trad. "bella ma quelle tette sono tutte tue?"''' (''se la donzella è catalogata nella categoria ricottara, la risposta è d'obbligo:'' '''pircè tu li cugghiuni ccu ttanuta ti li sparti? - trad. "perché tu dividi i testicoli con tuo padre?")''' oppure '''"nu picchi so mia, e nu picca so ti la culaperta ti mambita!" - trad. "un po' sono mie e un po' sono di quella donna dalla agevole defecazione di tua madre"'''
Le urla e il casino finiscono quando la madre dice di non farcela più perché ogni giorno della sua vita è identico e merdoso e che quella scenetta la rende triste.
#'''"Cce belli uecchi ca tieni, comu quiddi ti l'Husky" - trad. "che begli occhi che hai, come quelli degli Husky"''' capitata a me personalmente
#'''"uè Santu Cò! mi li sprangi milliliri a cientu a cientu?" - trad. "Caro Giovinetto, me li cambi mille lire in monete da cento?"'''
#'''"Mannagghia li muerti ti li stramuerti tua e totta la rrazza tua! ce cazzu a decisu?" - trad. "Maledetti i tuoi antenati e quelli più remoti e tutta la tua stirpe! Che cosa hai deciso?"'''
#'''"Cè tieni cu guardi? nno lù sai ca eti la vagnona mia?" - trad. "Cos'hai da guardare? Non sai che è la mia fidanzata?"'''
#'''"Ci ti ccio ti zzicco" - trad. "Se ti uccido ti prendo"'''(''variante dislessica della più famosa ma banale '''"Ci ti zzicco ti ccio")'''
#'''"Giovini, lecchimi lu pesci" - trad. "Giovinetto, leccami il ..."''' pour elle
#'''"Chittemmorta, ci sì brutta" - trad. "Maledetti i tuoi antenati, come sei poco gradevole"''' perché può capitare che la donzella in questione, seppur viva e respirante, sia inutillizzabile, con e senza cuscino (chi sa sa, chi non sa sappia)
#'''"Aheeeeeeeeiiiiiiiii"'''.
#'''"A chiangiri stu muertu..so lacrimi pirdute" - trad. "A piangere questo cadavere sono lacrime sprecate"'''.


Il padre smette di menare il figlio, lanciando contro quest'ultimo un messaggio che ha terrorizzato centinaia di brindisini in tenera età
{{quote|POI SCUNTAMU QUANDU NO NCI STA' MAMBITA, SÀ.}}


A questo punto, la madre si morde una mano fissando il figlio e ripetendo come se fosse una preghiera: ''"Mammmammmaaaammmaa mammmaaa maaaammmaaa ce ti facía ci no nci stava leggi!"''<br />
Continua a ripetere la stessa litania, aggiungendoci qualche parolaccia o bestemmia nei confronti del santo locale, San Teodoro martire<ref>Delle bestemmie della sua città.</ref>, intanto cucina nervosamente facendo un baccano assurdo con i piatti.


La madre in quel momento inizia ad agitarsi dicendo che non sa che pene di fine abbia fatto sua figlia di quattordici anni. Il padre la chiama al [[telefono]] urlando
{{quote|Si po' sapèri cie cazzu ti fini ha fattu?! Ca 'qquai sta mangiamu!}}


La figlia risponde che sarà lì presto.


Passa mezz'ora. La figlia non si vede.<br />
Passa un'ora. La figlia non si vede.<br />
Passa un'ora e mezza, e la figlia arriva.<br />
Appena arriva a casa la figlia viene picchiata dal padre, dal fratello e dalla madre che sono affamati come mandrilli e proprio come questa razza di scimmie mordono, sputano, colpiscono con pugni la ragazza.

La ragazza piange e viene minacciata perché fa la zoccola con quello stronzo che l'ha accompagnata col motorino truccato e perché passa tutto il tempo "CON QUEL CAZZO DI CELLULARE!"

Finalmente, sono tutti a tavola. Iniziano le preghiere di ringraziamento al buon gesù e si mangia..
Macché! Naturalmente scoppia un'ennesima lite. Questa volta per il possesso della [[televisione]]. Tutti vogliono vedere un programma e ognuno ha una sua buona ragione.<br />
Ennesima rissa, urla urla e ancora urla. Il padre la vince con un gesto di superiorità sul branco di bestie agitando il telecomando come suo nuovo scettro di potere.
{{YoutubeVideo|u6U6vLBrDoM|position=right|width=420|height=345|caption=Piccolo esempio di pranzo brindisino, con un aiuto iniziale per capire la complessità dell'idioma locale.}}
Si inizia a mangiare: per mezz'ora c'è silenzio, tutti puntano con uno sguardo vuoto ed ebete la tv mangiando la solita pasta al sugo tracannandola con tre forchettate. Tre bottiglie di [[coca cola]] finiscono all'istante, prosciugate da uno spirito divino ignoto. Il padre aiuta lo spirito divino a far sparire una bottiglia di vino scuro come il sangue del [[diavolo]] e il figlio fa sparire senza spirito divino tre quattro birre. La figlia beve acqua perché sta a dieta.<br />
Inizia un lieve brusio: il figlio chiede dei soldi per aggiustare la moto, la figlia chiede soldi per fare la [[zoccola]]. Scoppia un'altra rissa con urla e piatti sbattuti sulla tavola. Il padre manda a quel paese il figlio dicendogli di andare a lavorare, cosa che lui, tra l'altro, in cinquanta anni di vita da vagabondo non ha mai fatto. Con la figlia è più delicato e paterno, consigliandole di andare a defecare a mare.

Si arriva al secondo piatto. Tutti si ingozzano ancora in silenzio, guardando TelePuglia e discutendo di quanto siano stronzi quelli del comune, che non gli hanno ancora dato la quinta casa popolare gratuita per il figlio. Non quello seduto a tavola, perché la coppia brindisina che si rispetti, di figli, ne ha almeno quattro.
Di questi, almeno uno o lavora al battaglione San Marco, o è in [[carcere]], o è morto schiantandosi con la macchina o è andato al nord per studiare/lavorare, per poi non farsi sentire mai più dai suoi consanguinei. Se è femmina si è semplicemente sposata con l'animale peloso che l'ha messa incinta a quattordici anni, e ora ha bisogno di una casa popolare, possibilmente vicino a casa della mamma.

Il pranzo si conclude solitamente con un ferito, una madre piangente, un padre che fuma settantanove sigarette di contrabbando una dietro l'altra e una figlia che va a parlare con un'amica di quanto faccia schifo la sua famiglia.

Il pranzo domenicale è una versione gigantesca di questo Caos. Di solito, si fa a turno se andare a casa dei genitori del padre o dei genitori della madre. Naturalmente c'è la famiglia al completo che urla, inveisce, ruba polpette e alla fine mangia tre quintali di [[cozze]] crude per cercare di contrarre il tifo e morirne.

== Economia ==
=== Lavoro ===
[[File:Imprigionato.jpg|right|thumb|200px|Un brindisino tipo.]]
Dopo il florido periodo dei Romani e della valigia delle Indie, dal 1900 in poi Brindisi basa la sua fiorente economia su un'associazione parapolitica denominata SCU (Sacra Corona Unita), che garantisce un'occupazione a buona parte dei maschi brindisini.
Tra le altre professioni ricordiamo
* Il pensionato
* L'emigrato
* Il carcerato
* L'operaio socialmente utile (alias l'ex-carcerato)
*Il pilota di Ararune
*Il cacavafe


Accanto alla SCU, la maggior fonte di lavoro (per i brindisini che non scappano via appena compiuti i 18 anni) sono le industrie del capoluogo (Enel, Montedison), le quali garantiscono ai propri lavoratori uno stipendio da nababbi e una morte sicura per [[cancro]] prima del compimento del sessantesimo anno di età.
Nel periodo di calura estiva esistono '''3''' tipi di '''''cacafavis brundisinus''''':


In alternativa ci si può sostentare con la redditizia pesca nelle salubri acque del porto interno, grazie alla dilettevole caccia del cefalo gigante o cefalo ''merdarulu'', specie tipica delle acque brindisine, dei ''cuggiuni'', degli ''sparatieddi'', i ''cazzi ti rre'', li ''saraghi'', le ''rascie'' o del ''[[granchio|lu caùru]]'' o dei suoi gustosi cugini ''caùru pilusu'' e ''caùru paddoni''.
#'''cacafavis bradipus''', solito appollaiarsi sulle panchine e fare frequente uso del grido d'amore per importunare le ricottare
#'''cacafavis imperterritus''', impeccabile nel pedinamento della pollastra adocchiata nel corso della mattinata nella spiaggia più caratteristica del litorale: '''"LA CONCA",''' fino all'esaurimento della stessa
#'''cacafavis evolutus''', il quale preferisce muoversi con un mezzo mobile per fare incetta di ricottare, ovviamente con tanto di clacson suonato ad ogni ''canecchia'' incrociata


Inoltre, è possibile richiedere un'occupazione presso il celeberrimo Circo Arárico, il quale si occupa del reclutamento e dell'addestramento dei Cacafave del futuro, oltre che del loro sostentamento.
Ma il brindisino doc dà il meglio di sé nei frangenti di dialogo acceso con un suo simile, allorquando non esita a ricorrere al branco per difendere il suo territorio o la sua ricottara.


Infine, come non citare il luogo in cui il brindisino doc si reca per una serata romantica con la sua ragazza, al fine di preservare la specie dall'estinzione:


#'''La Diga di Punta Penna Riso''' (volg. '''LA TICA''')
#'''Il Precampo dello stadio comunale''' (volg. '''LU CAMPU NERU''')
#'''Il Drive in '''zona limitrofa allo stabilimento balneare lido poste
#'''Il Bosco del Compare '''amena area verde alle porte della città, che tra le altre cose é anche molto ben frequentata, come il nome stesso suggerisce.


=== Turismo ===
È lì che la specie '''''cacafavis nobilis''''' continua a riprodursi fertilmente. Recenti fonti confermano che alcune coppie sono state avvistate in zone più o meno popolate da gente comune, svolgere le loro attività riproduttive con fare del tutto normale, vedesi il lungomare, sopracitato, Amerigo Vespucci (volg. '''LA LEGA''').
Dopo che l'amministrazione comunale ha scoperto sul dizionario il termine ''[[turismo]]'', la città ha cambiato completamente faccia.<br />
Sono stati creati servizi unici: guide turistiche locali che pubblicizzano altre città, strade con speciali buche 3D di 89cm di profondità, e caratteristici itinerari urbani con visita agli ameni parcheggi abusivi.


I servizi turistici prevedono inoltre bellissimi tour su lussuose e sintillanti Ararúne, dove si dice abbia perso la vita [[Mary Poppins]], e full immersion culturali nel Circo Arárico. Si potrà partecipare a corsi accelerati di truzzismo, di bestemmiologia, microcriminalità ed estorsione, sino all'ambito ''"giro in Ararúna per tutta la città"'', che riproduce l'abitudine locale di parcheggiare il proprio mezzo sin dentro l'attività commerciale che si vuole raggiungere, salvo poi imprecare per il traffico sul Formaggino delle Amazzoni.
== '''Luoghi di ritrovo''' ==
#'''''Pizzeria da Romanelli''''' classica la fritta da far riempire un lato di sale. La tradizione vuole che il consumatore si bruci la lingua col sugo bollente e se lo lasci cadere sulla maglietta nuova nuova comprata giovedi al mercato (con annessa la battuta urlata "Sangu di Ddio, propria osci me l'è lavata mama).
#'''''Panino da Guidone''''' Super panino imbottito da gustare passeggiando con il proprio amore sul romantico lungomare della lega o a scelta sull'attiguo Bus Pub.
#'''''Bar Betty/Vertigo''''' In realtà non sono bar ma luoghi dove sfoggiare gli occhiali Ray-ban appena comprati o l'ultimo modello dei pantaloni Dolce&Gabbana, e non importa che in tasca non si abbiano i soldi per permettersi un caffè, tanto c'è sempre qualche anima pia che lo offre.


== Curiosità ==
== '''Il vero brindisino''' ==
{{curiosità}}
# Ha partecipato almeno una volta nella sua vita allo scarico di sigarette nei mitici anni novanta.
*Il piano regolatore prevedeva un uso smodato di Denominazioni di Santi per quelli che sarebbero poi diventati i nuclei abitativi, successivamente diventati i Rioni che a tutt'oggi conosciamo. L'equazione matematica, utilizzata al tempo e rispettata ai giorni nostri, è semplice: la concentrazione di cacafave è inversamente proporzionale alla popolarità del santo in questione. La percentuale di rischio nel recarsi in questi quartieri non accompagnati dai locali è inversamente proporzionale ai Santi in [[Paradiso]] in concessione all'individuo.
# Finita la giornata al mare al lido granchio rosso toglie la sabbia dai piedi usufruendo della fontanella sita nelle vicinanze (dove ferma la 4 sbarrata).
*Il brindisino medio risente ancora della presenza delle truppe di occupazione americane, in quanto ha copiato da queste l'abitudine di andare in tuta a fare la spesa e di usare termini come ''Joking'' o ''Walking'' anziché corsa o passeggiata.
# Ha tirato il freno a mano della sua Fiat Panda/Seat Marbella sul piazzale del Duomo.
*A Brindisi è assolutamente sconsigliato l'uso della bicicletta, o di qualsiasi altro mezzo di locomozione che non sia un'Araruna. Rende il conducente del mezzo indegno di rispetto, risvegliando nel brindisino medio l'insano istinto di attaccabrighe col debole della situazione. Il suddetto consiglio è rivolto anche a podisti e jogger.
# Ha fatto il tuffo dalla punta della diga.
# Ha un sacco di compari.
# La prima sigaretta che ha fumato é stata una Marlboro 04 di contrabbando.
# Sciuvitia Marcatu - Giovedì Mercato (rituale ancestrale delle cui origini poco sappiamo, ma grazie a recenti ritrovamenti nello scavo archeologico di Egnatia gli scienziati hanno potuto constatare come un proto-mercato rionale nelle vicinanze del quartiere di Sant'Elia fosse già in auge ai tempi dei messapi).Si pensa che da questo luogo dall'alta percentuale di ricotteria, provengano i monili in schifosa arte cinese che i Cacafave usano per adornare la loro persona, scendendo spesso a compromesso con il cattivo gusto
# Chiama poppiti tutti i Leccesi e limitrofi (a ragione o torto, non sta a noi dirlo) ed inveisce contro i cellerini ed i tifosi avversari in curva (meglio se Foggiani, Monopolitani, Barlettani, Fasanesi, Andriesi, Ciociari e così via) prima di correre a gambe levate quando parte la carica lasciando da soli i 200 irriducibili della curva sud.
# 10 minuti prima di tornare a casa prende il cellulare ed esegue il famoso mantra "Uè mà, sta vegnu, cala la pasta".
# Ha sempre un buon motivo per litigare.
# È un fumatore incallito ma non compra le sigarette...le scrocca!!!
# Maledice Lecce ed Ostuni ma ci passa tutti i sabati invernali ed estivi
# Non manca mai alla partita di basket "''ca sta Studiu Cientu ca ndi 'nquadra e sciamu sobbra allu satelliti cussì putimu salutari totta la rrazza nostra ca sta sparpagghiata pi l'ItaGlia''"
# Compra solo SenzaColonne (lurido giornale cittadino) per vedersi fotografato a petto nudo in spiaggia al fianco della amica bona. E se scopre che non c'è si lamenta con la redazione. Se non è stato fotografato lo compra uguale perché c'è l'articolo sul nonno che vive per la sua macchina o perché ha mandato un sms e spera sia stato pubblicato.
# Non compra Quotidiano sol perché è di Lecce e la Gazzetta perché è di Bari (e fa niente se SenzaColonne il lunedì non esce...tanto mica contano le notizie!)
# Ascolta solo Ciccio Riccio.
# Fa il bagno alla Conca o a Granchio Rosso, se proprio deve cambiare Apani tutta la vita.
# Porta la birra e il ''muloni sarginisco'' in spiaggia...oltre a 4-5 canne per sballarsi un po'
# Ha tatuato "Fidelitas Brvndisina" con realtivo logo del comune sulla schiena
# Va a prendere il gelato da "Rouge et Noire" (più noto come "da Romolo") perché fa chic, e per ammirare con gelosia tutta la gente facoltosa della città, che da parte loro, va lì solo per farsi ammirare dalla gente meno facoltosa della città. Spesso nel sudetto locale si incappa nell'imperdonabile richiesta del gusto pistacchio o puffo, venendo invitato in modo molto cafoniano dall'esercente ad "andare a consumare in quei baretti di giù la marina".
# Il sabato (prima di andare a Lecce) compra un panino rigorosamente "completo" ai paninari di piazzale Lenio Flacco, con conseguente colica notturna.
# Prova i test d'ingresso della Marina, dopo non essere riuscito a sfondare nel mondo del pallone.
# Se è d'un quartiere periferico quando deve recarsi in centro non dice "sto andando in centro" ma "sto andando a Brindisi".
# Pensa di essere cacafave anche quando non lo è e continua ad esserlo finché non incontra un vero cacafave "''ca lu stuta''".
# Saluta le persone dicendo "''ooooooooooooh...compà avi quantu tiempu? Tuttu appostu?''" ed ottenuta la risposta "''Se se compa tuttu appostu! Tui?''" risponde "''Buenu compa..beh ndi vitimu! Statti buenu e saluta a casa''" e va via. Dopo tempo indefinito ripete la stessa scena con il medesimo individuo del quale, ovviamente, ricorda a malapena il nome.
# Ha fatto il puttan tour a Restinco
# Nei momenti di riposo tra periodi di disoccupazione e periodi di sfruttamento canta "ed è per questo che son nato brindisino e non chiamarmi salentino!!!"
# Se ha un esercizio commerciale e capita un cliente straniero applica la mitica "ngiobba" sul prezzo e comunica a gesti da babbuino normodotato perché non conosce l'inglese.
# Da bambino ha visto "Ciak Castoro" sulle frequenze di PugliaTv (che poi perché Puglia se prende solo a Brindisi?)
# Ha almeno un parente che è dentro per contrabbando
# La domenica mangia ''stacchioddi cu lu sucu ti li bbracioli''(orecchiette col sugo degli involtini) ed impreca la moglie se entro le ore 14.00 non è tutto pronto per andare allo stadio
# Non allaccia il casco ed ha uno Scarabeo50 o viola o fucsia, ma fa il figo col casco MomoDesign con conseguente pianto con la polizia quando viene multato
# Non paga il biglietto quando prende la corriera per andare al mare, intona "se facciamo l'incidente muore solo il conducente" e scrive sui sedili "Sant'Elia come Scampia"
# Usa la macchina anche se deve fare 5 metri
# Se c'è ressa al Betty e riesce a non farsi strappare lo scontrino (importo 2euro) lo rivende fuori dal bar per 1,50 euro così paga poco il gelato.
# Passa i tre mesi estivi alle Colonne Romane facendo finta di recarsi nei locali adiacenti, ma in realtà non consuma niente perché costa caro.
# A san Lorenzo ed a Ferragosto trasloca letti, armadi, cucina, salone, televisione ecc...in spiaggia per fare il falò, prenota il posto montando i gazebo extralarge (100 ettari cadauno) e porta il divano in spiaggia perché la nonna deve stare all'ombra e comoda.
# Quando passeggia sul corso se riceve involontariamente una spallata percorre i 100 metri successivi con la testa girata per guardare bieco chi gliel'ha infilata così da scattare come un animale se quello ride o lo guarda o, anche, se chiede scusa. Insomma, se dai una spallata a Brindisi tieniti pronto, entro 30 secondi prendi botte!
# Legge fino a meta questa lista perché è tardi e deve andare a vedere li fuechi di San Ghiatoru.
# In gruppo fermano ragazzi in bicicletta,chiedendo se fossero fratelli di una fantomatica "Maria" e alla risposta negativa della povera preda rispondono "iddu eti" lo riempiono di botte e gli tolgono la bicicletta.
# A parte il calcio non pratica nessun altro sport ma,cadesse il mondo,in primavera deve iscriversi a "Brindisi in bicicletta" salvo poi ritirarsi al primo bar per nutrirsi
# Se incontra un altro brindisino in qualsiasi parte del mondo gli luccicano gli occhi e fa festa ,perché in fondo "simu cristiani di cori" e Brindisi è unica.
# Riempie lo stadio solo quando la squadra è nei primi 3 posti della classifica e festeggia se si sale di categoria facendo il bagno nella fontana di piazza Cairoli.
# E' estremamente volubile nel tifo: riesce a passare nell'arco di un minuto da una totale ed ancestrale imprecazione verso il giocatore che sbaglia, ad una auto-osannazione verso il medesimo giocatore che non sbaglia più "Atu vistu ca tinia raggioni cà quiddu è buenu cu scioca??!"
# I brindisini di origine poppita o barese sono i primi a lamentarsi della città quando è monotona, salvo poi rimanere a casa o andaresene fuori città quando vi è un grande evento in città.


== Rischi per la Salute ==
== Note ==
{{note}}
* Brindisi pullula di [[emo]], soprattutto della specie 15anni / più interessato ai vestiti che a qualunque altra cosa / myspace (decisamente la peggior specie). Gli esperti si chiedono come abbia fatto quest'insolita popolazione a stabilirsi in numeri così elevati senza destare sospetto. Ma d'altronde, gli emo brindisini sono noti per la loro elevata capacità di mimetizzazione. Sono in grado di passare inosservati di fronte a centinaia di cacafave (sarebbero troppo combattuti tra il deprimersi per i loro insulti o opporre una qualche barriera ideologica), tuttavia si mostrano frequentemente non appena succede qualcosa di "alternativo". In questi casi gli emo appaiono in tutta la loro maestosità, frange e vestiti a strisce al seguito. Si suppone che queste manifestazioni siano collegate a misteriosi rituali.
* Assolutamente sconsigliato l'uso della bicicletta o di qualsiasi altro mezzo di locomozione non provvisto di motore a scoppio (in quanto rende il conducente del mezzo indegno di rispetto), in quanto questo risveglia nel brindisino medio l'insano istinto di attaccabrighe col debole della situazione (il ciclista). Il suddetto consiglio è rivolto anche ai podisti e praticatori dello jogging.


[[Categoria:Città d'Italia]]
[[Categoria:Comuni d'Italia]]
[[Categoria:Provincia di Brindisi]]
[[Categoria: Luoghi dimenticabili]]

Versione attuale delle 23:58, 18 set 2023

« Nui simu brindisini la la la la la, e addò sciamu sciamu la la la la la la, lu cori vi lassamu la la la la la la, e lu culu vi spaccamu la la la la la la »
(Inno della città)

{{città |Nome=Brindisi |Stemma= |Motto= UÉ MA, CCE MI FACI LI STACCHIODDI CU LI PURPETTI? |Posizione=SCP-094 occidentale |Abitanti= scimmiette (0.09%); pecori (0,00000000000000001%) |Etnia=Cacafave |Lingua= Urla |Governo= Dittatura di Albano |Moneta= sigarette |Patrono= san Ghiatòru

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Brindisi

Brindisi è un ridente del giudizio (ahahahahha) sobborgo della città pòppita, ma ai brindisini non importa: tanto hanno una voce più bella sia su Nonciclopedia che su Wikipedia.

I leccesi credono che Brindisi sia il nome dell'aeroporto di Lecce, ma ai brindisini non importa: è sempre meglio che viaggiare con i poppiti.

Storia

La città è famosa ai più per vari fatti di rilievo storico avvenuti sul suo suolo.

Il primo, all'incirca 2000 anni or sono, ossia la morte del poeta Virgilio
.

Brindisi al tempo di Roma era un importante porto di collegamento con l'Oriente e la via Appia fu creata apposta per questo.

Durante la fuga di Vittorio Emanuele III, alla fine della II guerra mondiale, Brindisi è stata capitale d'Italia (questo è vero, ma fa ridere quindi è giusto che stia qui).

Dagli anni '70 agli anni '90 Brindisi è stata nuovamente capitale, ma del contrabbando di sigarette.
Questo ha lasciato un profondo influsso sulla lingua brindisina: il termine che gli indigeni usano per indicare l'azione del correre, cosa che il brindisino notoriamente paddone fa solo in casi di estrema necessità, è "scappare". Proprio perché se si corre è solo per scappare da qualcuno, di solito la finanza.

Altro retaggio di questo periodo storico si ha nella sala di rappresentanza della provincia, in cui è presente un affresco che illustra in maniera allegorica le ricchezze di Brindisi: il mare con i suoi pescatori, le vigne, ed il dio Mercurio, notoriamente protettore di mercanti, ladri e contrabbandieri.

Il 19 dicembre 1980, però, accadde un fenomeno che avrebbe ridestato il fascino di Brindisi agli occhi del mondo: SCP-094, un aereo britannico colmo di aspirapolveri per le pulizie, stava trasportando dalla Grecia (e non dall'Australia) un divino oggetto d'oro a forma di boomerang, la Farfallizza, forgiata nell'Etna miliardi di anni fa da Efesto in persona e usata come strumento musicale dagli dei dell'Olimpo, che la persero (sarebbe stata ritrovata dal fondatore della Wharfedale Pio, il celeberrimo "Don Engin"!). A un certo punto, l'aereo, però, fece un incidente e si schiantò a Brindisi, generando un mistico enorme cratere a forma di formaggio, quello che oggi è il Lago Formaggino; la Farfallizza andò perduta e il cratere venne riempito d'acqua formando un lago artificiale, assieme a un altro più piccolo riempito dal sangue dei piloti della cabina caduta sopra la diga, il Formagginonoide Rosserde, detto anche "Di Giematria".

La Farfallizza ha fatto aumentare esponenzialmente (dalle esponenziali matematiche utili per la vita di uno studente) il turismo a Brindisi e oggi è ancora un grandissimo mistero il cui scioglimento è bramato. Così, finisce la Storia interessante di Brindisi.

Geografia

Brindisi fa parte del Salento, sebbene se ne vergogni.

La ridente cittadina sorge su un porto naturale dell'Adriatico meridionale che, guarda caso proprio all'altezza della città, forma un'insenatura a forma di corna di cervo. Il porto, a partire dalla caduta del muro di Berlino, ha conosciuto un turismo sempre crescente di Albanesi e altri popoli ricchissimi d'oltremare, i quali apprezzano così tanto le bellezze della città che tendono a rimanervi anche diversi anni.

Altra peculiarità del mare brindisino è la pulizia. Chiazze nere ondeggiano sull'acqua del porto 25 ore su 24, mentre di inverno gli stessi brindisini vanno sulle spiagge con i loro cavalli a farli cagare in mezzo alla sabbia. D'estate invece non c'è un giorno dove non te ne esci dalle spiagge con i piedi sporchi di petrolio scaricato a mare dalle navi.

Di grande rilievo è il parco urbano del Cillarese, la cui attrazione principale è data dal Lago Formaggino, con il suo emissario, noto come Formaggino delle Amazzoni. Tale corso d'acqua, è regolarmente percorso da ararune nere (ancora non abbiamo capito cosa sono) che navigano allegramente, con servizio traghetto regolare, con corse ogni 10 minuti da e per il mare (solo il weekend, dalle ore 5 alle ore 23 in caso di coprifuoco, fino alle 24 in periodo normale). Per l'acquisto dei biglietti ci si può rivolgere presso le Scuole Pie, in via Duomo, o presso un Punto STP. Si segnala inoltre il Dirupo Michelin ove appaiono, senza alcuna ragione apparente, moto guidate da omini invisibili.

Società

Le donne

Miss Sant'Anna 2009

Di sabato, le brindisine usano bighellonare sul lungomare (abbasciu alla marina) o sui corsi piene di paiette, stivali di pelle, giubbotti verniciati rosa e minigonne rasopiccione, per rimorchiare tutti i monopolitani, poppiti e baresi che passano per la ridente cittadina.

Se un esemplare maschio brindisino si accosta ad una brindisina, per salutarla o semplicemente complimentarla, la risposta di rigore per la brindisina è

« CE CAZZU UEI!? Ci no ti ndi vai amprima mo chiamo frauma cu ti crepenta ti mazzati![1] »

Essendo così caldamente ricevuti, i maschi brindisini concludono che l'unico modo di accedere al tanto ricercato "piccione" è quello di trattare le brindisine come delle troglodite. Quindi, più sono attratti dall'esemplare femminile, più lo insultano.

Non è chiaro il motivo per cui i brindisini maschi vogliano accedere al famigerato piccione, in quanto è risaputo che le femmine brindisine sono notoriamente ignoranti della propria anatomia e raramente si sentono in dovere di manutenere il proprio equipaggiamento genitale. È luogo comune la storiella della tipica brindisina che al terzo anno di scuola media, quando è incinta per la terza volta, si senta in dovere di correggere professori e compagni circa la lezione di anatomia genitale femminile, essendo convinta che ci sia solo un buco "dda ssotta", e non tre.

Gli uomini

Da questa predisposizione del sesso femminile originario di Brindisi, nasce l'indole violenta del truzzo brindisino, meglio noto al mondo con l'aggettivo di cacafave. Il tipico cacafave si atteggia a persona erudita, frequenta i locali più in della città, abita a Sant’Elia (più precisamente piazza Raffaello), veste solo Prada, D&G, Richmond, Gucci (tutti ovviamente taroccati). Adorna la sua automobile con fari al neon dei colori più sgargianti, e sveglia tutta la città con canzoni napoletane propagate dai subwoofer, posti nel bagagliaio dell'auto più diffusa sul territorio adriatico: la Punto nera, degna erede delle ormai estinte Uno Turbo e Punto GT e ancora prima la mitica Alfetta.
Tutto ciò avviene solo al sabato sera, allorquando l'amministrazione comunale apre le gabbie dei ghetti dove i cacafave sono stati confinati sin dai tempi di Virgilio.

Il luogo di maggior proliferazione naturale di questa specie è la Curva Sud del campo sportivo della città, dove, ogni domenica, avviene il raduno cittadino dei cacafave per fare il tifo per la squadra locale. La riunione speciale con cadenza annuale avviene, invece, durante la prima settimana di settembre, allorquando il truzzo brindisino sfoggia tutta la sua bravura nel corso della festa patronale. Appostatosi nei pressi delle giostre (attese per 364 giorni), aspetta il suo turno per esibirsi nel "salto sul tagadà in movimento", lo sport più praticato in città e il miglior metodo di rimorchio, viste le innumerevoli ricottare che sbavano sotto la giostra per accaparrarsi il saltatore di tagadà più bravo.
Va ricordato che nella maggior parte dei casi chi si cimenta in questo sport estremo finisce nel pronto soccorso cittadino dopo essere stato deriso, picchiato e oltraggiato (con la tipica frase: "mannagghia chitestramuèrtu ma fattu cateri puru a mei!") dagli altri cacafave.


Un esemplare di cacafave marittimo Mummificatus spiega al telegiornale locale usi e costumi della microsocietà brindisina dinnanzi al ritrovamento di bombe inespolose della seconda guerra mondiale proprio in quel ritaglio di mare in cui egli suole fare il bagno.

Diventato padre di famiglia, il truzzo brindisino raggiunge lo stadio di cacafavis mummificatus: distrutto da una vecchiaia malportata, d'estate infesta la costa, andando avanti e indietro per la spiaggia ad inveire contro le autorità e cercando costantemente rituali di violenza con altri esemplari della propria specie. Non smette mai di rimpiangere "I bei tempi del contrabbando di sigarette, quando tutti stavano bene" e quando parla non si capisce niente, perché utilizza una forma dialettale risalente al 1815, ormai incomprensibile ai più.

Il pranzo

Una delle caratteristiche tipiche del brindisino è l'ossessione rituale per il cibo. Tutti i brindisini "A mmenzatdia" si radunano con urla scimmiesche e proteste a tavola.
Ci sono due tipi di pranzi, i pranzi quotidiani e i pranzi della domenica. Il pranzo quotidiano è un semplice raduno di un nucleo famigliare di cacafave, la domenica, invece è un raduno esteso di un branco di cacafave. Nei pranzi giornalieri si assiste alla solita scena nonchè pantomima di una realtà praticamente immodificata dai tempi in cui gli uomini erano maiali.

Il figlio arriva a casa presto, inventandosi una scusante per l'ennesimo giorno di "zumpo" a scuola. Il padre, che solitamente è disoccupato, è semplicemente tornato dal bar, dove va a parlare con i suoi quattro conoscenti di malaffare sui problemi di Brindisi, senza rendersi conto di essere egli stesso il problema della città.
Appena i due si incontrano scoppia la rissa: il padre è incazzato perché il figlio

« Teni la capustorta e ti mberda e non ci vola vai alla scola cussi faci nù futuru »

E non vuole che il figlio finisca come lui, povero in canna, ignorante e incazzato con la repubblica italiana perché non gli da denaro gratis. La rissa tra padre e figlio si estende per mezz'ora all'incirca. Il dialetto si infittisce, scompaiono le parole di senso compiuto, la tipica cadenza finale con la U diventa sempre più simile ad un urlo di gibbone inferocito delle pampas inferiori.

Figlio : Aouu papai ma ciè cazzzuuuuu uheeeeiii?
Padre : Cussiiii si rispondiiii a ttanuttaaa, chitemmuerthuuuu!
Figlio : Ahei ma no si po' diri nienti intra shta casa ahou!
Padre : Ahheeeeiii! Vagno' Ohuuu? Ce t'ha misu a'ncampu? AHOOUUU!?
Figlio : Aheyyyy! Ahouuu?!
Padre : AHOOOOUUUUUUU! AHEEEE!
Un gruppo di brindisini che fanno un brindisi a Brindisi.

Nel momento in cui la lite è più accesa arriva la madre, che butta a terra le buste della spesa e si aggiunge alla rissa in supporto al marito. La madre si incazza, urla, si fa rossa e indica il figlio, invitando il padre a colpirlo ripetutamente.
Se il figlio è piccolo la madre inciterà il padre a colpire il figlio "Addai, addo' no si veti" o esclamando "Danci a'nculu!"
Se il figlio è adolescente la donna inciterà il padre ad atti di violenza più clamorosi e che rischiano di sfociare in un pestaggio vero e proprio al grido di "Spacchici li musi a dda capu ti gnanda!" Oppure "Fanci sputari sangu a ddu chinu ti mberda!"

Dopo le urla si passa alla forza bruta: il padre colpisce più volte il ragazzo con ripetuti pugni, schiaffi e calci. Il rumore delle percosse è sempre molto forte, perché sia il padre che il figlio, non si sa come, appena superano la soglia di casa sono automaticamente in mutande, sia in estate che in inverno, quindi il contatto con la pelle umana amplifica il rumore delle mazzate.
Le urla e il casino finiscono quando la madre dice di non farcela più perché ogni giorno della sua vita è identico e merdoso e che quella scenetta la rende triste.

Il padre smette di menare il figlio, lanciando contro quest'ultimo un messaggio che ha terrorizzato centinaia di brindisini in tenera età

« POI SCUNTAMU QUANDU NO NCI STA' MAMBITA, SÀ. »

A questo punto, la madre si morde una mano fissando il figlio e ripetendo come se fosse una preghiera: "Mammmammmaaaammmaa mammmaaa maaaammmaaa ce ti facía ci no nci stava leggi!"
Continua a ripetere la stessa litania, aggiungendoci qualche parolaccia o bestemmia nei confronti del santo locale, San Teodoro martire[2], intanto cucina nervosamente facendo un baccano assurdo con i piatti.

La madre in quel momento inizia ad agitarsi dicendo che non sa che pene di fine abbia fatto sua figlia di quattordici anni. Il padre la chiama al telefono urlando

« Si po' sapèri cie cazzu ti fini ha fattu?! Ca 'qquai sta mangiamu! »

La figlia risponde che sarà lì presto.

Passa mezz'ora. La figlia non si vede.
Passa un'ora. La figlia non si vede.
Passa un'ora e mezza, e la figlia arriva.
Appena arriva a casa la figlia viene picchiata dal padre, dal fratello e dalla madre che sono affamati come mandrilli e proprio come questa razza di scimmie mordono, sputano, colpiscono con pugni la ragazza.

La ragazza piange e viene minacciata perché fa la zoccola con quello stronzo che l'ha accompagnata col motorino truccato e perché passa tutto il tempo "CON QUEL CAZZO DI CELLULARE!"

Finalmente, sono tutti a tavola. Iniziano le preghiere di ringraziamento al buon gesù e si mangia.. Macché! Naturalmente scoppia un'ennesima lite. Questa volta per il possesso della televisione. Tutti vogliono vedere un programma e ognuno ha una sua buona ragione.
Ennesima rissa, urla urla e ancora urla. Il padre la vince con un gesto di superiorità sul branco di bestie agitando il telecomando come suo nuovo scettro di potere.


Piccolo esempio di pranzo brindisino, con un aiuto iniziale per capire la complessità dell'idioma locale.

Si inizia a mangiare: per mezz'ora c'è silenzio, tutti puntano con uno sguardo vuoto ed ebete la tv mangiando la solita pasta al sugo tracannandola con tre forchettate. Tre bottiglie di coca cola finiscono all'istante, prosciugate da uno spirito divino ignoto. Il padre aiuta lo spirito divino a far sparire una bottiglia di vino scuro come il sangue del diavolo e il figlio fa sparire senza spirito divino tre quattro birre. La figlia beve acqua perché sta a dieta.
Inizia un lieve brusio: il figlio chiede dei soldi per aggiustare la moto, la figlia chiede soldi per fare la zoccola. Scoppia un'altra rissa con urla e piatti sbattuti sulla tavola. Il padre manda a quel paese il figlio dicendogli di andare a lavorare, cosa che lui, tra l'altro, in cinquanta anni di vita da vagabondo non ha mai fatto. Con la figlia è più delicato e paterno, consigliandole di andare a defecare a mare.

Si arriva al secondo piatto. Tutti si ingozzano ancora in silenzio, guardando TelePuglia e discutendo di quanto siano stronzi quelli del comune, che non gli hanno ancora dato la quinta casa popolare gratuita per il figlio. Non quello seduto a tavola, perché la coppia brindisina che si rispetti, di figli, ne ha almeno quattro. Di questi, almeno uno o lavora al battaglione San Marco, o è in carcere, o è morto schiantandosi con la macchina o è andato al nord per studiare/lavorare, per poi non farsi sentire mai più dai suoi consanguinei. Se è femmina si è semplicemente sposata con l'animale peloso che l'ha messa incinta a quattordici anni, e ora ha bisogno di una casa popolare, possibilmente vicino a casa della mamma.

Il pranzo si conclude solitamente con un ferito, una madre piangente, un padre che fuma settantanove sigarette di contrabbando una dietro l'altra e una figlia che va a parlare con un'amica di quanto faccia schifo la sua famiglia.

Il pranzo domenicale è una versione gigantesca di questo Caos. Di solito, si fa a turno se andare a casa dei genitori del padre o dei genitori della madre. Naturalmente c'è la famiglia al completo che urla, inveisce, ruba polpette e alla fine mangia tre quintali di cozze crude per cercare di contrarre il tifo e morirne.

Economia

Lavoro

Un brindisino tipo.

Dopo il florido periodo dei Romani e della valigia delle Indie, dal 1900 in poi Brindisi basa la sua fiorente economia su un'associazione parapolitica denominata SCU (Sacra Corona Unita), che garantisce un'occupazione a buona parte dei maschi brindisini. Tra le altre professioni ricordiamo

  • Il pensionato
  • L'emigrato
  • Il carcerato
  • L'operaio socialmente utile (alias l'ex-carcerato)
  • Il pilota di Ararune
  • Il cacavafe

Accanto alla SCU, la maggior fonte di lavoro (per i brindisini che non scappano via appena compiuti i 18 anni) sono le industrie del capoluogo (Enel, Montedison), le quali garantiscono ai propri lavoratori uno stipendio da nababbi e una morte sicura per cancro prima del compimento del sessantesimo anno di età.

In alternativa ci si può sostentare con la redditizia pesca nelle salubri acque del porto interno, grazie alla dilettevole caccia del cefalo gigante o cefalo merdarulu, specie tipica delle acque brindisine, dei cuggiuni, degli sparatieddi, i cazzi ti rre, li saraghi, le rascie o del lu caùru o dei suoi gustosi cugini caùru pilusu e caùru paddoni.

Inoltre, è possibile richiedere un'occupazione presso il celeberrimo Circo Arárico, il quale si occupa del reclutamento e dell'addestramento dei Cacafave del futuro, oltre che del loro sostentamento.


Turismo

Dopo che l'amministrazione comunale ha scoperto sul dizionario il termine turismo, la città ha cambiato completamente faccia.
Sono stati creati servizi unici: guide turistiche locali che pubblicizzano altre città, strade con speciali buche 3D di 89cm di profondità, e caratteristici itinerari urbani con visita agli ameni parcheggi abusivi.

I servizi turistici prevedono inoltre bellissimi tour su lussuose e sintillanti Ararúne, dove si dice abbia perso la vita Mary Poppins, e full immersion culturali nel Circo Arárico. Si potrà partecipare a corsi accelerati di truzzismo, di bestemmiologia, microcriminalità ed estorsione, sino all'ambito "giro in Ararúna per tutta la città", che riproduce l'abitudine locale di parcheggiare il proprio mezzo sin dentro l'attività commerciale che si vuole raggiungere, salvo poi imprecare per il traffico sul Formaggino delle Amazzoni.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Il piano regolatore prevedeva un uso smodato di Denominazioni di Santi per quelli che sarebbero poi diventati i nuclei abitativi, successivamente diventati i Rioni che a tutt'oggi conosciamo. L'equazione matematica, utilizzata al tempo e rispettata ai giorni nostri, è semplice: la concentrazione di cacafave è inversamente proporzionale alla popolarità del santo in questione. La percentuale di rischio nel recarsi in questi quartieri non accompagnati dai locali è inversamente proporzionale ai Santi in Paradiso in concessione all'individuo.
  • Il brindisino medio risente ancora della presenza delle truppe di occupazione americane, in quanto ha copiato da queste l'abitudine di andare in tuta a fare la spesa e di usare termini come Joking o Walking anziché corsa o passeggiata.
  • A Brindisi è assolutamente sconsigliato l'uso della bicicletta, o di qualsiasi altro mezzo di locomozione che non sia un'Araruna. Rende il conducente del mezzo indegno di rispetto, risvegliando nel brindisino medio l'insano istinto di attaccabrighe col debole della situazione. Il suddetto consiglio è rivolto anche a podisti e jogger.

Note

  1. ^ In tempi passati, la frase si confomrava al linguaggio più colorito ed antiquato: "CE CAZZU UEI?! Ci no la spicci mo chiamo frauma cu ti sbarra tantu di siddoni!"
  2. ^ Delle bestemmie della sua città.