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{{Cit|Era un grande [[comunista]]!|[[Poser comunista]] su [[Giacomo Matteotti]]}} |
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{{Cit|Quello che ha inventato il motore a scoppio!|[[Idiota di turno]], riferendosi a [[Matteucci]]}} |
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{{Cit|E poi le broglie parlamentari di [[Benito Mussolini]] e...aspetta...questa non è la proposta per la legge che avevo scritto...azz...adesso mi ammazzano oddio!|[[Giacomo Matteotti]] il [[30]] [[Maggio]] [[1924]]}} |
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[[File:Giacomo Matteotti.jpg|thumb|right| [[Giacomo Matteotti]] riflette sul fatto che avrebbe dovuto chiudere la bocca.]] |
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[[Giacomo Matteotti]] ([[Veneto|Posto del cazzo leghista]], [[10]] [[giugno]] [[1924]]- [[Roma|Muoiono tutti qui]], [[22]] [[Maggio]] [[1885]]) è stato un venditore di materassi, politico e [[comunista|rompi-coglioni che parla parla parla ma poi non risolve niente]]. |
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== Biografia == |
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Figlio di [[tua madre]] e del [[Umberto Bossi|Senatùr]], nasce e cresce in mezzo ai [[leghisti]]. Attraversato nel sangue da [[comunismo|un profondo odio che lo spingeva ad ardere vivi tutti i suoi amici leghisti]], aveva la passione di ardere vivi tutti i suoi amici [[leghisti]]{{citnec|}}. |
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Già da piccolo infatti era un anti-conformista: a 5 anni sostituì la bandiera italiana del suo asilo con una bandiera [[rossa]] e a 7 invece occupò la sua scuola elementare proclamando migliori condizioni per gli alunni. |
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A 10 anni cambiò il suo nome in ''Libertà Al Popolo E A Morte Tutti Gli Aristocratici!'', ma se lo tenne per poco tempo. Quando però i suoi parenti lo videro bruciare la sua [[Fratta Polesine|Città nebbiosa e umida]] definendola ''Rifugio di tutti i capitalisti'', decisero di lanciargli un termosifone in testa. Lui divenne meno rivoluzionario, ma non cessò di esporre al pubblico i suoi ideali, che ora non erano più ''comunisti'' ma ''socialisti''<ref>quanti cavoli!</ref>. |
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Dopo aver iniziato a studiare da uomo democratico di sinistra, molto moderato, a 25 anni finalmente si laureò in [[Informatica|scienze informatiche]], scienza che a quel tempo non garantiva grandi prospettive di lavoro. Per molti anni fece il venditore di materassi infatti. |
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== La politica == |
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Il lavoro di venditore di materassi però lo opprimeva, nonostante quell'attività lo portò alla conoscienza di di [[Giorgio Mastrota]], così creò un sindacato, cui fecero parte personaggi illustri quali [[Mauro Borghezio]] e [[Gianfranco Fini]], che comunque violavano gli ideali di '''Matteotti'''. |
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Ma il [[sindacato]] non era molto utile, così cercò un'altra via di scampo: stanco di vedere tutti suoi compagni venditori venire pestati a sangue da [[ebrei]] o [[gay]], decise di entrare in politica: lanciò una siringa dentro [[Montecitorio]] e tutti i [[deputato|deputati]] corsero a vedere cosa fosse quell'oggetto entrato misteriosamente dalla finestra, così Giacomo si intrufolò in parlamento e rubò il posto a un tizio con i capelli verdi. |
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== Il rapporto di Giacomo con i fascisti == |
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== Probabili moventi che portarono Giacomo al suo discorso == |
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== La morte == |
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== Voci correlate == |
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*[[Comunismo]] |
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*[[Socialismo]] |
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*[[Fascisti]] |
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*[[Materassi]] |
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== Note == |
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<references/> |
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== Collegamenti esterni == |
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[http://www. Collezione delle spillette di Giacomo Matteotti.com ] |
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[[Categoria:politica]] |
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Versione delle 16:58, 5 gen 2011
Come dicevo questa pagina è solo per te!
Per le tue prove, per i tuoi tentavi. Qui nessuno arriverà con avvisi o scadenze rompicoglioni!
Spero ti sia utile, buon Non-lavoro
Da modificare abbastanza (fanno meno cagare degli altri):
Ascanio Celestini
Il partito approva questo utente, soprattutto quando si scola mezza bottiglia di vodka e inizia a cantare:
☭ ... Москва не делать глупых этот вечер ... ☭ |
Qualora tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questa voce, dovresti fare un salto qui. |
Ascanio Celestini (Isola Pedonale Nicola Calipari, 2013), è un essere mitologico, un miscuglio tra un uomo, uno scimpanzè, un caprone e un alieno comunista, noto per aver composto album rap folk e per aver girato numerosi film, conosciuti a Livello Mondiale. Nonostante ammetta di aver visto più volte i suoi film però, suo cugino Livello Mondiale non sembra aver apprezzato l'arte di Ascanio.
Biografia
Nasce da uno che rimette a posto i mobili, mobili vecchi o antichi nato al Quadraro, e da una di Tor Pignattara che da giovane faceva la parrucchiera da uno che aveva tagliato i capelli al re d'Italia e a quel tempo ballava il liscio. La sua famiglia era povera e Ascanio uno straccione; ciò gli permise di far diventare la sua immagine come quella di qualcuno che partendo da niente è arrivato a essere famoso: dovrebbe essere l'idolo di tutti i ragazzi sfigati ma ambiziosi. Tuttavia la sua barba puzza e contiene nidi di ragno (a essa si è ispirato l'omonimo romanzo di Italo Calvino), perciò spaventa i bambini. Essendo poi comunista, di tanto in tanto tende a mangiarne qualcuno.
Infanzia e gioventù
Passa la sua infanzia a Roma, in mezzo ai rifiuti di Napoli. Lì frequenta la Scuola elementare comunale di Firenze. Già da piccolo però era una bella testa di cazzo, infatti alla scuola di primo grado usava frustare il maestro per farsi ridare il sasso che i genitori gli costringevano a regalare all'insegnante ogni mattina. Ri-ottenuto il sasso, lo gettava dall'aula sulla petroliera che passava nel cortile di scuola. A 16 anni si laurea con il massimo dei voti al Liceo Classico nome di un personaggio famoso di Torino. Finalmente dopo 25 lunghi anni può godersi il frutto delle sue fatiche, e può mantenrsi con la sua laurea in scienze delle comunica... Ehm... Non... Non contento comunque di ciò che aveva ricevuto, decide di darsi al teatro e alla televisione, soprattutto a quest'ultima: fa parte del pubblico in molte puntate di Affari Tuoi e L'Eredità. Ma questo già fa parte della sua carriera.
La coarriera
Dichiarato di sinistra, è in realtà un fascistone della Madonna. Oltre al fatto che si può capire dal film razzista Pecora Negra, nelle sue canzoni parla molto dei fascisti, trasmettendo messaggi subliminali: ad esempio in ben due canzoni del suo album Parole Sante accosta la parola fascista alla parola triste, ed essendo lui daltonico, a volte le distinzioni sbagliate avvengono anche con le parole, e per lui triste vuol dire felice. Nel momento in cui dici fascista felice intendi affermare che la persona di cui parli è contenta di avere un grande ideale, il che vuol dire solo una cosa: Celestini è un mussoliniano.
Inoltre in molte foto indossa una specie di maglietta nera con bottoni vicino al collo; allude sicuramente a una camicia nera.
Discografia
Ecco la discografia di Ascanio Celestini:
- Parole Sante (4.000 a.c.)
Singoli
Ecco tutti i singoli di Ascanio, presi dagli album Parole Sante, _________ , ________________ , ma soprattutto da ______.
- 1- La Riproduzione (il cantautore invita tutti i comunisti a riprodursi, riferendosi però al fascismo[1])
- 2- Il popolo è un panino (qui invece incita le persone di sinistra a svolgere la loro vera professione: nutrirsi di persone, soprattutto bambini)
- 3- Il mondo dei fuchi (canzone dedicata ai machi delle api, sempre messi da parte da tutti)
- 5- Il bambino è un popolo (riferendosi al brano Il popolo è un panino, qui invoglia i comunisti a trattare un bambino come un popolo, quindi mangiandolo)
- 6- Poveri parmigiani (poesia cantata che narra la vita dei poveri parmigiani, costretti a essere grattugiati prima di essere mangiati, provando così un dolore terribile)
- 8- Fino a che sono stato chiamato (si sente un vecchio pazzo che parla male l'italiano)[2]
- 10- Il popolo è un pampino (il popolo agli occhi di Benedetto XVI)
- 11- La morte dell'estintore (qui è cantato il rischio di usare gli estintori, poichè rilasciano sostanze nocive alla salute)
- 12- Il calore stupisce (riflessione sull'effetto serra e sui termosifoni condominiali accesi in estate e spenti in inverno)
- 13- Manolo è affranto (parole? Tante)(narra la storia di Manolo di Trebisonda e delle sue crisi sessuali)
- 14- Il bambino è un panino (qui si parla direttamente del concetto senza metafore o allegorie)
- 15- O mia cisterna (riflessioni sulla pancia e la dieta di Celestini)
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
Lettere di Ascanio Celestini a Babbo Natale .com