Utente:Alsonot/Sandbox

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Il mercante di Venezia


« Non è tutto oro quello che luccica. Anche il platino. »

Il mercante di Venezia è una commedia all'italiana di William Shakespeare, dimostrazione che Roberto Giacobbo, quando delirava circa le origini peninsulari del drammaturgo, aveva ragione.


C'era una volta

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

Parte prima: la bistecca e la gnocca

A Venezia, il mercante Antonio è con l'acqua alla gola per i debiti: i suoi tentativi di arricchirsi mediante il gioco d'azzardo sono cristianamente andati in fumo e le sue ultime sostanze sono investite nei suoi traffici marittimi. Il nostro, in preda alle preoccupazioni, si confida con il suo carissimo amico Bassanio:

Antonio : Bassanio, amico mio, sono seriamente angosciato nonché preoccupato per i miei commerci. Ho investito le mie ultime risorse monetarie e se questa spedizione dovesse andare a monte resterei senza una lira
Bassanio : Sì?
Antonio : Già, probabilmente dovrei tirare la carretta e accingermi a campare di debiti. E tu sai cosa fanno ai debitori incalliti, qui a Venezia, no? Ti torturano in piazza, ti staccano pezzi di carne, ti cagano in gola. Dopo avermi ucciso in seguito a lunghe sevizie, violenterebbero il mio cadavere e ne userebbero le varie parti come soprammobili taroccati svenduti alle fiere di paese. Ucciderebbero la mia famiglia e brucerebbero le mie proprietà per farne un falò.
Bassanio : Davvero? Uao, fratello. Interessante una cifra. Spacca. Senti, amico, mi servono urgentemente tremila ducati per cercare di rimorchiare una donna al gratta e vinci. Ho una possibilità su tre di riuscirci, nel qual caso non te ne verrebbe assolutamente niente in tasca. Ogni calcolo economico-probabilistico giocherebbe a tuo sfavore, come ho letto nel libro di Fabio Caressa. Che ne dici di indebitarti con quell'usuraio ebreo che medita vendetta nei tuoi confronti perché gli hai rivolto cori razzisti e gli hai rovinato i bilanci economici, e che sarebbe disposto a qualsiasi subdolo cavillo legale pur di vederti morto o ridotto in miseria?
Antonio : Va bene.

Così i due si dirigono dall'usuraio in questione, tal Shylock, per mettere a punto il prestito di tremila ducati:

Antonio : Ehi, tu! Parlo con te, ebreo deicida barbone canaglia! Facciamo affari.
Shylock : Signor Antonio. Mi hai insultato, sputato in faccio, deriso pubblicamente. Mi hai abbassato i pantaloni davanti a tutta la classe per poi ridere della mia circoncisione. Mi hai fatto lo sgambetto all'asilo davanti alla maestra per poi dire che volevi liberarmi dal demonio e convertirmi alla tua religione. È un piacere fare affari con te, tant'è che non ti chiederò neanche gli interessi!
Antonio : Non pensavo che uno sporco giudeo checca come te potesse essere gentile. Accetto, brutto stronzo galileo!
Shylock : E dato che, come ti ho detto, nutro affetto nei tuoi confronti, ti offro uno scherzo tra amici. Se non mi pagherai in tempo sarò autorizzato a tagliarti una libbra di carne. E sarò io a decidere da quale parte del corpo ottenere la libbra. Ci stai?
Antonio : Va bene.

Sbagliare è umano, perseverare è da pirla.

Parte seconda: gli scrigni

Porzia, la donna che Bassanio vorrebbe conquistare col denaro, pur non avendola mai vista in faccia, ha appena perso il padre, il quale, onesto e amorevole nei confronti dei cari, è precedentemente defunto pronunziando alla figlia i lacrime le seguenti, commoventi parole d'addio sul letto di morte:

« Figlia mia, nel nome dell'amore paterno che provo per te, l'unico frutto del grembo della buon'anima della mia quinta moglie, pubblica quest'inserzione sul giornale di domani: "Vendesi figlia di bell'aspetto e buone misure, nuova di zecca e danarosa. Pratico libretto d'istruzioni incluso. Garanzia semestrale. Astenersi straccioni ed ebrei". »

E per quanto nessuno vigilasse sull'effettiva applicazione dell'ultima volontà dell'amorevole pater familias, affinché la trama possa continuare è necessario che l'oggetto in vendita, ossia Porzia, accetti di sottostarvi, in tutti i sensi. Il bando prevede che il corteggiatore, dopo aver depositato la sua offerta libera, debba scegliere di aprire uno fra tre scrigni di diverso materiale:

  • Uno d'oro, con su scritto: "Colui che mi sceglie avrà ciò che tutti gli uomini vogliono: denaro, sesso e potere".
  • Uno d'argento, con su scritto: "Colui che mi sceglie avrà ciò che merita: denaro, sesso e potere".
  • Uno di piombo, con su scritto: "Colui che mi sceglie dovrà affrontare mille pericoli e rischiare tutto quello che ha".

Che enigma impossibile, signori. Altro che l'ipotesi di Riemann, la Teoria di Yang-Mills, le Equazioni di Navier-Stokes, la Congettura di Birch e Swinnerton-Dyer o la confutazione del Quinto postulato di Euclide: questo sì che è un vero enigma impossibile. Nel caso il pretendente fallisse, egli dovrà lasciare la Patria per sempre e non potrà mai accostarsi ad alcuna donna. Il che denota come Porzia, oltre a essere imperatrice di Belmonte, detiene il controllo mentale su ogni altra donna del globo. Roba grossa, insomma. Molto più della fantasia di Shakespeare in quest'opera, in realtà.

Parte terza:

Intermezzo amoroso: Shylock ha una figlia, Jessica, come i gelati; l'usuraio ha ovviamente cresciuto la figliola secondo i canoni tipici della sua categoria, sin da bambina:

Jessica : Papà, a scuola ho incontrato un bambino tanto carino che dice che sono tanto bella e quando saremo grandi mi sposerà e andremo ad abitare in un castello incantato.
Shylock : Davvero? Bene, se il suo patrimonio familiare supera il milione di ducati avrete la mia benedizione, e farò personalmente in modo che abbiate già da adesso una decina di figlioli l'anno, ché i commerci vanno a rotoli, ho bisogno di manodopera e tu hai già sei anni!... ce li ha un milione di ducati, vero?
Jessica : ...
Shylock : No? Piccola traditrice scostumata, non osare mai più accostarti a quella carogna di un cristiano barbone: anzi,

Prima dell'arrivo di Bassanio, due principi danarosi affrontano la prova degli scrigni, ovviamente fallendo. Il primo è il principe del Marocco:

« Tu bella donna, Porzia. Io volere te sposare e fare tanto snu-snu. Io affrontare prova. Io ricco. Io non essere cattivo solo perché nero. Io buono. Tu tanto buona. »

Il secondo è il principe del Regno di Aragona, che Shakespeare rapresenta a cavallo di un toro e brandendo lo spadino di Zorro. Ma nessuno dei due indovina lo scrigno giusto, e sono condannati ad una vita di astinenza. Dopodiché arriva Bassanio, e cosa accade?
Sceglie lo scrigno giusto.
Che era quello di piombo.
Che gran colpo di scena, signori! Quanto spannung, quale inaspettata svolta degli eventi! Chiniamoci di fronte a tanto ingegno ed evitiamo operette di più basso valore come Amleto o Macbeth! È in quest'opera che l'inventiva di Gugliemo raggiunge livelli mai visti!

Insomma, Bassanio può finalmente sposare la bella Porzia, godere della sua dolce compagnia, della sua angelica visione, nonché diventarne erede universale, il che non guasta mai.

Parte quarta:

Tuttavia da Venezia giunge la notizia che le navi di Antonio sono sparite e pertanto il mercante sarà costretto a pagare col sangue il debito di Shylock. Servirebbe davvero un avvocato coi controcazzi per salvare la pelle al bell'Antonio. Infatti è Porzia che decide in segreto di travestirsi da avvocato e andare a parare il fondoschiena al veneto.

Qui viene il dubbio: come può la donna più bella del circondario, tanto da essere apparsa come coniglietta di Playboy, travestirsi da avvocato e parlare come tale dinanzi a una corte di duecento persone, marito compreso, senza dover subire pesanti interventi chirurgici e cambiare sesso? Aggiungiamo che l'istruzione femminile a quei tempi scarsina, e difficilmente una donna avrebbe potuto imbrogliare un giudice, il Doge di Venezia, la giuria e la stessa Costituzione di Venezia senza utilizzare metodi diversamente orali. La risposta è semplice: mistero della fede.

Ordunque la virile Porzia, presentatasi dinanzi alla corte e ai macellai, riesce a salvare il mercante mediante un'arringa sintatticamente e sinteticamente organica:

« Proteriamente non interagirei con la scartravetratura della questione paradigmatica circa la ponderabilità della questione in senso ascensionale atomico, come fosse antani platonizzato a nord-est. L'economizzazione della desuetaggine arcaica denota uno scappellamento passibile di qualsivoglia corrente pre-post-filosofica girotondinando la prepuziazione dell'inficiante annosaggine del tarzanellico prepuzio, quanto citato prostaferesicamente da correnti amletiche tarde. Goniometricamente parlando, richiedo appello all'animosa tapiocità della restrittività normativa della caratterizzabilità del veritierismo combustibile, in quanto profetizzazione della magistrabilizzazione del roditorismo sincopato. Vostro Onore, alla luce di suddette argomentazioni incontrovertibilmente arcaizzabili in quanto verità giuridica, chiedo il rilascio dell'imputato e che il giudeo venga cristianamente messo in mutande! Ho concluso. »
(Porzia sfoggia la propria eloquenza retorica.)

A quel punto la corte non può far altro che rilasciare Antonio, lasciare cristianamente Schylock in mutande e procurarsi una dose abbondante di pillole per l'emicrania.

Parte quinta:

Critica

Il mercante di Venezia ha riscosso sin dalle origini un unanime consenso di pubblico, tant'è che era parte integrante del programma ministeriale delle scuole pubbliche tedesche degli anni Trenta, esperimento poi ripetuto ai giorni nostri in Iran e ad Adro.

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Note

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