Nonbooks:Guida illustrata ai privilegi della casta politica: differenze tra le versioni

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[[File:Simbolo partito elezioni 2013 Dimezziamo-lo-stipendio-ai-politici.jpg|thumb|right|220px|La solita ironia di grana grossa. Non sanno quanto sia difficile fare questo lavoro.]]
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{{cit2|Vuoi buttarti in politica ma sei preoccupato dallo stipendio?}}
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Versione delle 09:24, 8 mag 2020

La solita ironia di grana grossa. Non sanno quanto sia difficile fare questo lavoro.
« Vuoi buttarti in politica ma sei preoccupato dallo stipendio? »
« Pensi che per 5.000 euro al mese non valga la pena assumersi certe responsabilità? »
« Ritieni che siano meglio i benefit offerti dalle multinazionali? »
« Credi che i privilegi dei politici siano più che altro un'invenzione di Beppe Grillo? »

Questa Guida illustrata ai privilegi della casta politica, manuale indispensabile per chi si accinge ad intraprendere tale professione, farà finalmente luce sullo stipendio e sui benefit di deputati e senatori italiani, al fine di favorire una serena e ponderata scelta di diventare un infame burocrate odiato da tutta la popolazione.
Nel caso in cui aspiraste invece al ruolo di politico onesto, sempre che vi permettano di uscire dal manicomio, è presumibile che al termine della lettura sarete leggermente alterati[1]. Vi consigliamo pertanto di allontanare da voi le armi da fuoco e le persone a cui volete bene.
Molti avranno pensato: "Appena eletto farò di tutto per togliere questi indegni privilegi!". Queste persone, una volta in Parlamento, scopriranno presto di essere sole. Chi faceva in passato questo ragionamento non esiste più, o comunque, se ne starà in disparte per non essere deriso continuamente. Tutti gli altri avranno un sorriso smagliante, in gran parte pagato dal contribuente.

Il lavoro

Prima di parlare del compenso, è bene fare chiarezza sull'attività da svolgere.

Nessuno regala niente, saranno soldi sudati.
Parlamentari durante la "Pausa gnocca", istituita durante il Governo Berlusconi IV.
  • Orario di lavoro - In Senato si lavora da martedì pomeriggio, quando partono le convocazioni in aula e commissione, fino a giovedì mattina. Le pause sono frequenti. Vengono richieste per svuotare la sacca del catetere, per prendere le pillole e per misurare la pressione, specie quando vengono prese in esame le domande di autorizzazione a procedere. Alla Camera si lavora qualche ora in più, è prevista infatti una quotidiana scazzottata per tenersi in forma. La pennichella dopo pranzo è tollerata, al Senato è una necessità. Durante la ricreazione si può dare libero sfogo alle attività ludiche, che solitamente prevedono lo sventolare disegnini, scritte offensive e fette di mortadella. L'attuale record di fancazzismo è stato stabilito il 18 maggio 2010, contando l'intera settimana l'attività si è svolta per 16 ore alla Camera e 9 al Senato.
  • Ferie e permessi - L'intensa attività parlamentare[Bum!], a cui sono sottoposti i deputati, richiede fisiologicamente un certo periodo di riposo. Purtroppo i problemi del Paese sono enormi e quindi: in estate ci si dovrà accontentare di soli 40 giorni, ma ovviamente sono previste delle pause anche durante le Festività. Andare al lavoro non è comunque obbligatorio, figuriamoci. Se hai di meglio da fare, o se il tuo lavoro principale è ancora più redditizio, puoi tranquillamente saltare qualche seduta. L'attuale recordman in Senato è l'avvocato Niccolò Ghedini, presentatosi in aula lo 0,91 per cento delle volte. Gli tiene testa alla Camera Antonio Angelucci, re delle cliniche romane, in tre anni ha votato 86 volte su 16.365, con un tasso di assenza pari al 99,51 per cento. Un deputato su dieci non riesce a memorizzare il percorso per arrivare nell'aula delle votazioni.
  • Attività - Chi ne ha voglia può ascoltare le chiacchiere e sforzarsi di capire di cosa si stia parlando, ma non è necessario. Durante la votazione si deve semplicemente schiacciare il bottone deciso dal proprio schieramento, e quelli dei colleghi assenti. Non dovete temere di slogarvi l'indice o di soffrire di fastidiose tendiniti, dal 2013 Camera e Senato hanno approvato in tutto solo 36 leggi di iniziativa parlamentare e 176 di iniziativa del governo. Parliamo di un dispositivo al mese, contando anche quelli importantissimi come: