Lo Hobbit

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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Bilbo insieme alla sua squallida dipendenza da erbapipa
« In un buco nel terreno viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di vermi e di trasudo fetido. Mica stava a Napoli! »
(Incipit de Lo Hobbit)

Lo Hobbit è un romanzo di formazione scritto dal notissimo supereroe massone fiorentino John Ronald Reuel Tolkien, il cui seguito Il Signore degli Anelli è stato messo all'indice per il contenuto Nazional-Socialista.

Lo Hobbit narra le avventure di Bilbo Baggins, nel suo viaggio di auto-realizzazione dopo uno sfortunato incidente durante un rapporto intercrurale con un Gandalf, nel quale Bilbo perde l'uso del pene.

La trama del romanzo

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Una riunione inaspettata

Bilbo si sta facendo una canna in tutta tranquillità quando alcuni fastidiosi Testimoni di Geova bussano alla sua porta. Iracondo, lo hobbit tenta di mandarli via, ma questi lo ammorbano per tre quarti d'ora finché dal nulla non compare Gandalf, il mago pedofilo, che li teletrasporta dentro il Monte Fato, durante l'eruzione. Per Bilbo la situazione non cambia (odia i maghi quasi quanto odia i nani) e scocciato manda a fanculo il povero vecchietto adducendo come scusa che deve depilarsi i piedi. Come conseguenza, il giorno dopo si trova a casa tredici fottutissimi nanetti da giardino puzzolenti, che evidentemente scambiano la sua tana hobbit per un bordello di lusso.

Dopo l'ammucchiata vagamente omosessuale in cui i nani barbuti si esibiscono per tutta la sera, finalmente questi bei tipetti svelano al povero Bilbo perché la sua casetta si è trasformata di colpo in un centro sociale comunista. Ovvero perché secondo Gandalf Bilbo è un malavitoso dedito alle rapine e agli stupri. E loro stanno cercando proprio un ladro per la loro impresa... Bilbo ci rimane di merda, naturalmente, lui che non è neanche capace di legarsi le scarpe (e infatti va sempre in giro a piedi scalzi), ma a nessuno importa. Così la combriccola si mette in viaggio per ritrovare il famoso tesoro dei nani sorvegliato dal drago Samug, di cui nessuno ha mai sentito parlare.

Gransburrone

Dopo essersi incontrati alla locanda del Drago Verde, dove Bilbo approfitta di un attimo di pausa per andare a fare la cacca, i nani e lo hobbit si imbattono in tre drogati cannibali che solo grazie all'aiuto di Gandalf riescono a superare. I tre personaggi sono talmente random che non c'è nemmeno bisogno di dilungarsi su di loro. Si vede che Tolkien non aveva proprio idee la sera in cui scrisse il capitolo.

Comunque l'allegra compagnia (erbapipa...) raggiunge Elrond a Granburrone, più per fame che per sincero bisogno d'aiuto da parte di quegli snob degli elfi. E infatti nel breve periodo che sono ospiti ne combinano d tutti i colori, arrivando ad introdursi di soppiatto, uno dopo l'altro, nel letto di Arwen mentre questa fingeva di dormire (scena che sarà sicuramente presente nel film di Peter Jackson).

Incontro con strani personaggi per allungare il brodo

Rimessisi in viaggio, il manipolo di cazzari, di cui il lettore tenta a tutti i costi di ricordare tutti gli stupidi nomi, si perde nelle Montagne Nebbiose, dove dopo un incontro da vicino con gli orchi, il gruppo si divide. Bilbo a questo punto ruba l'anello del potere a Gollum che, incazzato come una bestia assetata di sangue, decide di sfidare lo hobbit ad una cruentissima gara di indovinelli. Manco a dirlo, quella testa di merda di Gollum perde in modo patetico. Bilbo e i nani vengono salvati dagli orchi dalle grandi aquile vegetariane e portati dritti dritti da Beorn, l'ennesimo personaggio del tutto inutile.

A questo punto Gandalf decide di abbandonare il gruppo perché si ricorda di aver lasciato il gas aperto a casa. Tutti lo salutano, mogi mogi, forse perché era l'unico con qualche possibilità di uccidere Smaug, poi si dirigono verso Bosco Atro, una specie di parco di Yellowstone in cui al posto di Yoghi e Bubu si ritrovano a fare i conti con elfi bislacchi e ragni giganti incazzosi.

Sono bionda naturale, cafone.

Gli elfi figli di puttana

Memori delle notti passate a succhiare le grosse bocce di Arwen a Granburrone, i nanetti tentano in tutti i modi di assaltare un'orgia elfica nel Bosco Atroce, causando di conseguenza un puttanaio di dimesioni bibliche. Mentre i nani sono occupati a combattere contro ragni grossi come Giuliano Ferrara, Thorin viene rapito, stuprato e ingabbiato dal popolo elfico. subito dopo anche gli altri vengono catturati e rinchiusi nella casa sotterranea di Thranduil, tutti tranne Bilbo che per errore mette l'anello sul prepuzio (lo teneva nelle mutande) e fortunatamente scompare.

Bilbo segue gli elfi maledetti e scopre dove tengono rinchiusi i nani. A questo punto, stanco e un tantino incazzato con i bassotti barbuti per il modo in cui lo trattano, si prende una lunga vacanza e si fa i cazzi suoi, mangiando e bevendo per mesi alle spalle degli elfi. Una volta riposato, libera i suoi amichetti e li fa scappare infilandoli in barili usati dagli elfi per la raccolta differenziata. La puzza d'immondizia manda fuori di testa praticamente tutti i nani, tranne Bombur il ciccione, impegnato com'era a mangiarsi gli avanzi che incrostavano il suo barile, ma alla fine il gruppo raggiunge la magica terra di Dale.

Dale e Smaug

Nessuno degli abitanti di Dale pare chiedersi come cazzo facciano dei nani rincoglioniti a uccidere un drago che fino a due minuti prima aveva tenuto in scacco l'intera montagna (cosa che non viene in mente neanche ai nani stessi), così festeggiano il loro arrivo e li spediscono a calci in culo su per il monte. Arrivati dentro la montagna, Bilbo capisce in circa un minuto e trenta secondi che la loro impresa è destinata al fallimento. Così ordisce un piano segreto per mettere uomini ed elfi contro i nani e liberarsi finalmente di questi piccoli deficienti.

Sfortunatamente per Bilbo, la guerra innescata fa sì che Smaug venga ucciso da Bard, un bardo che passava di lì per caso, con una singola freccia (minchia quanto era forte sto drago...) e di conseguenza gli uomini si accaparrano in un sol colpo la porzione di tesoro che era destinato allo hobbit, sbattendoglielo prepotentemente in quel posto. Bilbo viene così cacciato e rispedito a hobbiville, deriso inoltre per il suo stupidissimo nome. Una volta giunto alla sua casetta di marzapane, partorisce Frodo dal culo... ma questa è un'altra storia.

La trama è finita, leggete in pace.


Voci correlate