Grande coalizione

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(Rimpallato da Larghe intese)
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Esempio di grande coalizione
« Ha distrutto l'Italia, mai al governo con Berlusconi! »
(26 aprile 2013 - Enrico Letta prima di dare il via al "lettamaio".)
« Mai al governo con Renzi, ​né ora né dopo le elezioni! »
(16 luglio 2017 - Silvio Berlusconi si prepara al nuovo inciucio.)
« Tutte le strade portano alle larghe intese, tutte le strade portano affanculo. »
(Lo stato sociale su Larghe Intese)

Una grande coalizione (dal tedesco: Große Koalition; dal romanesco: Grossa colazione, pranzo e cena) è un esecutivo che si sviluppa in un sistema parlamentare multi-partitico in cui: i due maggiori schieramenti politici, apparentemente contrapposti ma che non arrivano a garantirsi il bottino in autonomia, si uniscono per spartirsi "tutto er cocuzzaro"[1] da buoni amici.
In Italia questo indegno comportamento è noto anche come governo di larghe intese, ma nell'immaginario collettivo si è affermato come un ben più eloquente "è tutto un magna-magna". Nella maggior parte dei paesi democratici[citazione necessaria] non esiste, perché sarebbe come prendere per il culo gli elettori, preludio all'inevitabilmente sodomizzazione degli stessi. D'altra parte è anche logico: se la preda è oramai afferrata saldamente per i fianchi, e non mostra alcun tipo di resistenza, sarebbe sciocco non approfittarne. Qualcosa però non quadra. Da tempo i politici si sono spartiti la torta in perfetta armonia, questo è più che un sospetto, gli arresti non fanno distinzioni di sesso, religione e tantomeno partito. Ma allora: "Perché nasce un governo di larghe intese?"
La risposta potrebbe essere "per il bene del Paese", ma il bruciore alle terga suggerisce un prudenziale atteggiamento di diffidenza. Vale la pena approfondire[2].

Genesi

La nascita di una grande coalizione, almeno in passato, è stata sempre anticipata da eventi nefasti. È successo in occasione delle guerre mondiali, che generarono le due War coalition inglesi, e nel caso della caduta della dittatura in Polonia, quando Lech Wałęsa divenne il primo presidente eletto democraticamente[può succedere] grazie all'appoggio di tutti i sindacati dei lavoratori.
Ma nel 2013, in occasione del Governo Letta, qual era l'emergenza?

  • Gina aveva appena litigato con Amedeo durante una puntata del Grande Fratello 37 bis. Questo aveva generato un comprensibile dibattito politico durante la votazione della Legge finanziaria, facendo slittare la stessa a data da destinarsi.
  • Le macchinette del caffè a Palazzo Montecitorio non funzionavano. Fu applicata la normativa 92 barrata della Camera, che prevede la sospensione dell'attività parlamentare fino al ripristino delle indispensabili apparecchiature.
  • Era in corso lo sciopero dei loro costosissimi barbieri. Si generò un'emergenza medica perché Renato Brunetta, che aveva barba e capelli troppo lunghi, fu scambiato per un puff per sedersi da Filippo Patroni Griffi, rimediando per questo la frattura di due costole.
  • Qualche politico onesto, appartenente ad un partitello populista che aveva racimolato meno del 30% dei voti, minacciava di togliergli la ciotola con la pappa e metterli in castigo in un angolo.

Non è certo per questi futili motivi che si possono superare antiche rivalità, calpestare il volere degli elettori e mostrare di avere la faccia come il culo. La spiegazione è stata chiara nelle parole del novello Presidente del Consiglio:

« Non lo avremmo mai fatto, ma è un sacrificio necessario per il bene del Paese, per renderlo governabile. »
(Enrico Letta all'indomani della paraculata.)

In questi casi ci si rimbocca le maniche e si lavora di comune accordo, ottimizzando i compiti: i sacrifici agli italiani e il governo ai politici, che sanno come fare[da verificare].

Varianti

Governo di unità nazionale

Un tizio contrario al governo di unità nazionale.

Compare di fronte a gravi emergenze per il Paese.

Nella storia italiana ci sarebbe potuto essere un governo di questo tipo, nel 1978, quando la Democrazia Cristiana fu quasi costretta a scendere a patti col Partito Comunista Italiano. Lo stava proponendo Aldo Moro, prima che la sua salute fosse minata da una pallottola.

Governo tecnico

   La stessa cosa ma di più: Governo tecnico.
"I dati parlano chiaro: siamo nella merda e non ne abbiamo abbastanza per tutti!"

Questo tipo di governo può essere tranquillamente incluso nella grande famiglia degli inciuci politici. Piace a tutti i partiti, soprattutto quando c'è qualche patata bollente che nessuno vuole maneggiare, come il dover aumentare le tasse dopo che si è promesso in campagna elettorale di non farlo. In prima battuta viene usata la formula "Ce lo chiede l'Europa", un modo arguto di dire: "Abbiamo amministrato a cazzo di cane, forse esagerando un tantinello con le mazzette, e il debito pubblico è aumentato. Ci hanno chiesto di rispettare i parametri, preparatevi a sangue e lacrime".
Per comporlo si ricorre a professionisti di chiara fama: persone altamente competenti in questioni di economia e finanza, che abbiano già ricoperto ruoli istituzionali e possibilmente già in pensione, in modo da non bruciargli definitivamente la carriera. Chi li avrà incaricati potrà additarli come i cattivoni che hanno infilato le mani nelle tasche dei contribuenti, un deplorevole atto a cui si sono da sempre opposti con veemenza. A quel punto, risolta la crisi, potranno tornare in televisione col finto sorriso, annunciare che taglieranno le tasse e dare il via ad un altro giro di giostra.

Il termine "Governo tecnico" implicitamente indicherebbe che normalmente il governo è fatto da gente improvvisata, che prova a fare le cose in proprio senza adeguata competenza; in Italia tuttavia questo termine si può tranquillamente usare (come fanno con indifferenza gli stessi politici non tecnici) e nessuno dice bau, perche la gente ha cose più importanti a cui pensare: come dire di no?

Governo di scopo

Nell'ambito del gergo parlamentare italiano si intende un esecutivo di breve durata, che abbia come obiettivo il varo di provvedimenti legislativi urgenti, ad esempio l'approvazione di una nuova legge elettorale. In genere segue una crisi di governo, ossia il particolare momento del panorama politico nazionale in cui il volere del popolo non è più rappresentato dalla classe governante. Per meglio chiarire: "Quando hanno davvero rotto i coglioni!"
La crisi viene scatenata dal cosiddetto "voto di protesta", che si palesa con un importante spostamento delle preferenze verso i partiti minori, cazzi disegnati sulle schede elettorali e parolacce che farebbero arrossire un portuale di Livorno. Ultimamente, per evitare di assistere a tali comportamenti incivili che non fanno che peggiorare la pessima immagine degli italiani, i politici hanno pensato di fregarsene di sana pianta e fare il governo che gli pare.

Il termine "Governo di scopo" implicitamente indicherebbe che in genere i governi sono fatti per niente - forse giusto per dare dei consistenti stipendi a gente che appunto non fa niente; in Italia tuttavia questo termine si può usare (come fanno con costruita seriosità gli stessi politici senza scopo) e nessuno dice miao, perche la gente non ha tempo per certe speculazioni linguistiche; come non dire "zi badrone"?

Note

  1. ^ il malloppo nella sua interezza
  2. ^ non in quel senso... vabbè, in parte è colpa nostra, non abbiamo parlato d'altro finora

Voci correlate