Utente:Alex48/Laboratorio segreto: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:57, 27 mag 2014

« Quì è dove vengono sviluppati i miei articoli o parte di essi, dunque siete pregati di non toccare niente. Grazie e buon proseguimento! »
(--Alex 48 18:24, feb 27, 2014 (CET))

http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Leone

Giovanni Leone

« Testo citazione »
(Testo sotto)
« Testo citazione »
(Testo sotto)
« Vi prometto che sarà fatta giustizia! »
(Giovanni Leone ai sopravvissuti del Vajont il giorno prima di prendere le difesa dell'Enel.)


Giovanni Leone (Napoli, 3 novembre 1908 – Roma, 9 novembre 2001) è stato un politico e giurista italiano, sesto Presidente della Repubblica Italiana, nonché l'unico della categoria a doversi dimettere a seguito delle cavolate da lui stesso commesse.

È stato anche l'11º e 13º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, così, giusto per fare un po di danni in più.


Biografia

Giovanni leone era figlio di un noto avvocato di Napoli, il quale oltre ad aver tirato su una massiccia quantità di danaro aveva anche partecipato alla fondazione del Partito Popolare in Campania; per chi non lo sapesse questo partito getterà le basi per la DC.

Giovanni seguirà le orme paterne e conseguirà nel 1929, a soli 21 anni, la laurea in giurisprudenza, seguita da quella in scienze politiche nel 1930, a sua volta seguita da una notevole donazione anonima ad entrambe le università che gli rilasciarono le lauree; tre anni dopo a seguito di un'altra donazione anonima Leone divenne professore di diritto e procedura penale; in quel periodo per poter insegnare bisognava essere iscritti al partito fascista, ma per il futuro presidente non fu un problema dato che era tesserato già dai tempi della marcia su Roma. Dopo aver insegnato come professore incaricato, nel 1935 fu vincitore assoluto del concorso a professore ordinario, dato che tutto gli altri concorrenti subirono misteriosi incidenti i giorni antecedenti all'esame di abilitazione. Come ordinario ebbe modo di insegnare nelle seguenti città:

La sua produzione giuridica conta un numero imponente di pubblicazioni, tra le quali un trattato di diritto processuale penale in tre volumi da 10.000 pagine l'uno, un manuale di diritto processuale penale su cui hanno studiato generazioni di porno attori e un manuale di cucina creativa per avvocati in erba.

Durante la guerra prese attivamente parte al conflitto, ritirandosi in un bunker a redigere il codice di navigazione italiano, assieme a tanti altri giuristi di elevate qualità intellettive, quando poi nel 1944 la guerra stava per essere vinta dagli alleati, Leone si pentì dei trascorsi col fascismo e si iscrisse alla Democrazia Cristiana, un partito relativamente simile a quello che aveva da poco lasciato e che tra l'altro gli permise di divenatre un'avvocato di fama interplanetaria. Terminata la guerra ebbe modo di prendere parte all'assemblea Costituente e dopo essere stato eletto alla camera dei deputati dal 1948 al 1967, verrà premiato dall'allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, con il premio fedeltà di senatore a vita.

Attività ministeriali

Come presidente della Camera

Giovanni Leone ebbe modo di mettere le sue belle manine sul codice di procedura penale del 1930, chiamato "Codice Rocco", dal nome del suo ideatore Alfredo Rocco detto il Siffredi. Le norme di Leone che lui chiamava affettuosamente le "Novelle", sostituiro più di un terzo delle norme del Rocco e rimasero in vigore fino al 1989, anno in cui si decise di complicare ulteriormente le cose ed aprire in via definitiva a tutto quel groviglio burocratico-normativo che permette a certi rispettabili cittadini di farla franca qualora siano stati indagati per delle quisquiglie come: corruzione, falso, omicidio, disastro ambientale, traffico di armi, traffico di esseri umani e perché no, anche traffico di stupefacenti e il tutto a spese dei contribuenti.

Come presidente del Consiglio

Presidente della Repubblica

Le scuse dei Radicali

In occasione del suo novantesimo compleanno, fu promosso dalla presidenza del Senato un convegno in suo onore a base di aragaste, ostriche salmone e champagne, al quale, oltre al Presidente della Repubblica in carica Oscar Luigi Scalfaro e a numerose personalità, presero parte alcuni esponenti dell'ex PCI fra i quali il futuro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; naturalmente il tutto venne messo nel conto spese dei contribuenti.

Prima della manifestazione, Marco Pannella ed Emma Bonino, con una faccia tosta degna di pochi, andarono a stringere la mano a Leone e a scusarsi pubblicamente per gli attacchi di vent'anni prima. I due esponenti radicali hanno poi reso pubblica una lettera nella quale essi, oltre a rendere omaggio a Leone, affermano:

« Poté accaderci di eccedere. Non ne siamo convinti. Ma se, nell'una occasione o nell'altra, questo fosse accaduto, e non fosse stato pertinente attribuire al Capo di quello Stato corresponsabilità politico-istituzionali per azioni altrui, la pregheremmo, Signor Presidente, di accogliere l'espressione sincera del nostro rammarico e le nostre scuse. »
(Lettera di scuse in politichese.)
« Probabilmente abbiamo esagerato, ma tanto è uguale. Indipendentemente da questo, se per caso alcune delle nostre accuse fossero state dei volgari atti di diffamazione, le chiediamo scusa. »
(Lettera di scuse tradotta in italiano.)


Preceduto da:
Fanfarino

Presidente del consiglio
1963 - 1963
Succeduto da:
Il Moro
Preceduto da:
Il Moro

Presidente del consiglio
1968 - 1968
Succeduto da:
Il rumoroso
Preceduto da:
Saragatto
29 dicembre 1964 - 29 dicembre 1971
Enrico De Nicola
Azzeccagarbugli della Repubblica Italiana
29 dicembre 1971 - 15 giugno 1978
Succeduto da:
Sandro
9 luglio 1978 - 29 giugno 1985




Antonio Segni

« Testo citazione »
(Testo sotto)
« Testo citazione »
(Testo sotto)

Antonio Segni (Menfi, 2 febbraio 1891 ac – Roma, 1º dicembre 1972) è stato un politico egiziano naturalizzato italiano

quarto presidente della Repubblica. È stato il 5º e l'8º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Dopo aver ricoperto diversi incarichi governativi nei governi Bonomi III, Parri, De Gasperi I, De Gasperi VII e Pella, Segni fu per due volte Presidente del Consiglio dei ministri, dal 6 luglio 1955 al 15 maggio 1957 e dal 15 febbraio 1959 al 23 marzo 1960.


Preceduto da:
Il pesce grongo
11 maggio 1955 - 11 maggio 1962
Enrico De Nicola
Salma della Repubblica Italiana
11 maggio 1962 - 6 dicembre 1964
Succeduto da:
Lo Stregatto
29 dicembre 1964 - 29 dicembre 1971

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