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Versione delle 15:57, 27 mag 2014
http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Leone
Giovanni Leone
Giovanni Leone (Napoli, 3 novembre 1908 – Roma, 9 novembre 2001) è stato un politico e giurista italiano, sesto Presidente della Repubblica Italiana, nonché l'unico della categoria a doversi dimettere a seguito delle cavolate da lui stesso commesse.
È stato anche l'11º e 13º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, così, giusto per fare un po di danni in più.
Biografia
Giovanni leone era figlio di un noto avvocato di Napoli, il quale oltre ad aver tirato su una massiccia quantità di danaro aveva anche partecipato alla fondazione del Partito Popolare in Campania; per chi non lo sapesse questo partito getterà le basi per la DC.
Giovanni seguirà le orme paterne e conseguirà nel 1929, a soli 21 anni, la laurea in giurisprudenza, seguita da quella in scienze politiche nel 1930, a sua volta seguita da una notevole donazione anonima ad entrambe le università che gli rilasciarono le lauree; tre anni dopo a seguito di un'altra donazione anonima Leone divenne professore di diritto e procedura penale; in quel periodo per poter insegnare bisognava essere iscritti al partito fascista, ma per il futuro presidente non fu un problema dato che era tesserato già dai tempi della marcia su Roma. Dopo aver insegnato come professore incaricato, nel 1935 fu vincitore assoluto del concorso a professore ordinario, dato che tutto gli altri concorrenti subirono misteriosi incidenti i giorni antecedenti all'esame di abilitazione. Come ordinario ebbe modo di insegnare nelle seguenti città:
- Messina, dove ebbe modo di legare con alcuni esponenti di una nota famigghia locale;
- Bari, dove ebbe fra i suoi collaboratori quel furbacchione di Aldo Moro e alcuni giovani allievi del centro sociale locale;
- Napoli, sua città natale dove conosceva un po tutti;
- Roma, dove finirà la sua carrierada insegnante, ma non prima di aver insegnato anche all'estero su esoratzione di alcuni eminenti uomini d'affari locali e politici di varie regioni.
La sua produzione giuridica conta un numero imponente di pubblicazioni, tra le quali un trattato di diritto processuale penale in tre volumi da 10.000 pagine l'uno, un manuale di diritto processuale penale su cui hanno studiato generazioni di porno attori e un manuale di cucina creativa per avvocati in erba.
Durante la guerra prese attivamente parte al conflitto, ritirandosi in un bunker a redigere il codice di navigazione italiano, assieme a tanti altri giuristi di elevate qualità intellettive, quando poi nel 1944 la guerra stava per essere vinta dagli alleati, Leone si pentì dei trascorsi col fascismo e si iscrisse alla Democrazia Cristiana, un partito relativamente simile a quello che aveva da poco lasciato e che tra l'altro gli permise di divenatre un'avvocato di fama interplanetaria. Terminata la guerra ebbe modo di prendere parte all'assemblea Costituente e dopo essere stato eletto alla camera dei deputati dal 1948 al 1967, verrà premiato dall'allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, con il premio fedeltà di senatore a vita.
Attività ministeriali
Come presidente della Camera
Giovanni Leone ebbe modo di mettere le sue belle manine sul codice di procedura penale del 1930, chiamato "Codice Rocco", dal nome del suo ideatore Alfredo Rocco detto il Siffredi. Le norme di Leone che lui chiamava affettuosamente le "Novelle", sostituiro più di un terzo delle norme del Rocco e rimasero in vigore fino al 1989, anno in cui si decise di complicare ulteriormente le cose ed aprire in via definitiva a tutto quel groviglio burocratico-normativo che permette a certi rispettabili cittadini di farla franca qualora siano stati indagati per delle quisquiglie come: corruzione, falso, omicidio, disastro ambientale, traffico di armi, traffico di esseri umani e perché no, anche traffico di stupefacenti e il tutto a spese dei contribuenti.
Come presidente del Consiglio
Presidente della Repubblica
Le scuse dei Radicali
In occasione del suo novantesimo compleanno, fu promosso dalla presidenza del Senato un convegno in suo onore a base di aragaste, ostriche salmone e champagne, al quale, oltre al Presidente della Repubblica in carica Oscar Luigi Scalfaro e a numerose personalità, presero parte alcuni esponenti dell'ex PCI fra i quali il futuro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; naturalmente il tutto venne messo nel conto spese dei contribuenti.
Prima della manifestazione, Marco Pannella ed Emma Bonino, con una faccia tosta degna di pochi, andarono a stringere la mano a Leone e a scusarsi pubblicamente per gli attacchi di vent'anni prima. I due esponenti radicali hanno poi reso pubblica una lettera nella quale essi, oltre a rendere omaggio a Leone, affermano:
Preceduto da: Fanfarino |
Presidente del consiglio 1963 - 1963 |
Succeduto da: Il Moro |
Preceduto da: Il Moro |
Presidente del consiglio 1968 - 1968 |
Succeduto da: Il rumoroso |
Preceduto da: Saragatto 29 dicembre 1964 - 29 dicembre 1971 |
Enrico De Nicola Azzeccagarbugli della Repubblica Italiana 29 dicembre 1971 - 15 giugno 1978 |
Succeduto da: Sandro 9 luglio 1978 - 29 giugno 1985 |
Antonio Segni
Antonio Segni (Menfi, 2 febbraio 1891 ac – Roma, 1º dicembre 1972) è stato un politico egiziano naturalizzato italiano
quarto presidente della Repubblica. È stato il 5º e l'8º Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Dopo aver ricoperto diversi incarichi governativi nei governi Bonomi III, Parri, De Gasperi I, De Gasperi VII e Pella, Segni fu per due volte Presidente del Consiglio dei ministri, dal 6 luglio 1955 al 15 maggio 1957 e dal 15 febbraio 1959 al 23 marzo 1960.
Preceduto da: Il pesce grongo 11 maggio 1955 - 11 maggio 1962 |
Enrico De Nicola Salma della Repubblica Italiana 11 maggio 1962 - 6 dicembre 1964 |
Succeduto da: Lo Stregatto 29 dicembre 1964 - 29 dicembre 1971 |
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