Utente:EdwardNigma/sandbox: differenze tra le versioni

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== Modalità di svolgimento di una missione di pace qualsiasi ==
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== Curiosità ==
== Curiosità ==

Versione delle 20:59, 24 ott 2011

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PROGETTO DESTUB TÈ ffatto


Missione di pace all'estero Template:Violenza

« Qualcuno pensi ai bambini! »
(Tipica esclamazione a difesa delle missioni di pace all'estero. )
« Si vis bellum, para pacem. »
« Per fortuna che esistono, altrimenti saremmo tutti disoccupati. »
(Emergency commenta le missioni di pace all'estero italiane.)
« Siamo d'accordo con Emergency. »
(La gilda dei becchini.)
« Come get's some. »
(Soldato americano si prepara ad una missione di pace all'estero.)
Tramonto dopo una lunga giornata in missione di pace.

Con la dicitura missione di pace all'estero si intende, in molte nazioni che esportano la democrazia negli altri paesi, una spedizione militare con fini propagandistici umanitari. Nel nostro bel Paese esse sono rivolte a:

  1. Convincere le altre Grandi Potenze, come gli U.Es.Ei, il Bhutan e l'Andokazzostan che ci siamo anche noi nel nostro piccolo (come se il Bhutan si lasciasse infinocchiare così facilmente) e
  2. Convincere l'italiano medio che l'Italia è, dopotutto, una grande potenza mondiale, e in quanto tale, può permettersi tranquillamente di spendere cifre folli per mandare i propri eserciti in giro per il mondo.

Questo instilla negli italiani un forte senso di soddisfazione e di orgoglio : ciascuno di noi, pagando un po' di tasse, può dare il suo contributo alla pace mondiale!

Storia

Le origini

Le origini di tale pratica si fanno risalire al conte Camillo Benso di Cavour, all'epoca ministro per l'avvistamento degli iceberg nel Mediterraneo del Regno di Sardegna, che insistette presso Francia e Gran Bretagna per poter partecipare alla Guerra di Crimea del 1853, che queste potenze stavano combattendo contro la Gruande Santa Madre Russia. Venne così inviato un corpo di spedizione di 15.000 bersaglieri ed un pacchetto di Krumiri Bistefani, che però non ebbero occasione di mettere in mostra tutto il proprio valore. I soliti francesi invidiosi, che temevano che le loro truppe sfigurassero al confronto con le nostre, giocarono un brutto scherzo ai loro alleati, e per indebolirli misero di nascosto del Guttalax nelle loro borracce, causando un intasamento alle latrine. Nonostante questo però, l'iniziativa poteva ben dirsi un successo: si era infatti riusciti a far crepare ben 1300 soldati di peste e addirittura 16 (sedici!) in combattimento, ottenendo cosi un gran numero di martiri a sostegno della causa italiana, la quale iniziò così la sua trionfale scalata alla classifica dei paesi che hanno perso il maggior numero di guerre.
A cavallo tra Otto e Novecento si collocano invece le missioni umanitarie in Somalia, Eritrea e Libia; una menzione speciale va all'avventura etiopica, grazie alla quale il nostro amato Paese balzò definitivamente alla prima posizione della suddetta classifica, accrescendo enormemente il prestigio nazionale[citazione necessaria]. Infatti presso Adua nel 1896 l'Italia riuscì, non solo nell'ardua impresa di farsi sconfiggere in battaglia da una banda di africani scalzi, ma addirittura si fece battere grazie ad armi e munizioni fabbricate e vendute dall'Italia stessa al Negus d'Etiopia.

Il Novecento

Le missioni di pace sono sempre accolte con felicità dalla popolazione locale.

L'8 settembre del 1943 si arrivò all'apoteosi: dopo una serie di missioni volte a pacificare vari paesi indubbiamente bisognosi dell'aiuto italiano, come l'Albania, la Grecia e la Jugoslavia, senza contare la Russia, alla quale non ci si poteva certo esimere dal partecipare, vista la vicinanza geografica tra i due paesi. Gli eserciti che si trovavano in queste zone, oltre che nella Madrepatria, fecero ciò che, per l'inesperienza dell'epoca, non era riuscito a Caporetto: semplicemente si dissolsero, svanirono come neve al sole sotto gli occhi esterrefatti dei tedeschi che cercavano di rastrellarli. Ancora una volta la superiorità italica era stata affermata.
Negli ultimi anni le missioni di pace stanno vivendo una nuova giovinezza, con le spedizioni in Kosovo, Libano, e soprattutto in Iraq: qui i carabinieri si sono offerti di aiutare gli iracheni prestandosi come nemico comune contro cui coalizzarsi abbandonando i propri sanguinosi conflitti interni. Non dimentichiamo infine la missione in Afghanistan, che ha contribuito ad aumentare notevolmente la produzione di oppio nel paese, dopo che quei bacchettoni proibizionisti dei Talebani l'avevano stupidamente limitata.
È così che a piccoli passi ci avviciniamo lentamente verso la tanto sospirata Pace Mondiale...

La telenovela infinita

Recentemente tutto il nord Africa, ovvero l'Egitto, la Libia e Rosarno sono stati teatro di violenti scontri di piazza[citazione necessaria] tra immigrati ed i rispettivi dittatori che li governavano, cioè Mubarak, Gheddafi e Francesco Schiavone [1]. La NATO inizialmente si era offerta di aiutare questi paesi ma a causa della crisi economica, ha dovuto dichiarare bancarotta ed è stato possibile intervenire solo in Libia che, casualmente[citazione necessaria], è l'unica a possedere qualche pozzo di Template:Petrolio ancora attivo. Il consiglio di sicurezza dell'ONU ha fatto notare tuttavia che la strada per la pace è ancora lunga: i perseguitati di Cina, Iran, Siria e della Negreria attendono ancora di essere salvati dalla censura e dall'oppressione; il presidente Obama ha tranquillizzato tutti e dalla Casa bianca sta discutendo suo progetto per risolvere la situazione. Ad occuparsene è stato scelto Cetto La Qualunque, ma il contenuto del suo progetto rimane ancora un mistero.

Contributi delle missioni di pace all'estero per l'occidente

Contributi delle missioni di pace per gli altri paesi invasi

Ecco quello che rimane dopo le missioni di pace degli Americani.

Modalità di svolgimento di una missione di pace qualsiasi

Curiosità

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Note

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  1. ^ Peccato che la rivolta a Rosarno sia stata stroncata nel sangue
  2. ^ http://www.disarmo.org/rete/a/29981.html


Missioni correlate