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==== Questione tedesca ====
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[[File:Territori tedeschi perduti dopo la WWI.jpg|thumb|320px|Come se non bastasse, la Germania fu costretta a ricoprire con diverse tinte dai colori imbarazzanti ampie porzioni del proprio territorio.]]
[[File:Territori tedeschi perduti dopo la WWI.jpg|right|thumb|320px|Come se non bastasse, la Germania fu costretta a ricoprire con diverse tinte dai colori imbarazzanti ampie porzioni del proprio territorio.]]




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* cedere gran parte della [[Posnania]] e della [[Prussia|Prussia occidentale]] e parte della [[Slesia]] alla [[Polonia]];
* cedere gran parte della [[Posnania]] e della [[Prussia|Prussia occidentale]] e parte della [[Slesia]] alla [[Polonia]];


* azzerare la propria aviazione e a ridurre le proprie forze armate ad un massimo di sei navi da guerra e 100.000 unità. Queste ultime, tutte rigorosamente [[sturmtruppen]];
* azzerare la propria [[Aeroplano|aviazione]] e a ridurre le proprie forze armate ad un massimo di sei navi da guerra e 100.000 unità. Queste ultime, tutte rigorosamente [[sturmtruppen]];


* cedere la città di [[Danzica]], che divenne "''Città libera di Danzica''"<ref>Suonava più figo, così.</ref>, sotto l'autorità della ''Società delle Nazioni'' e della [[Polonia]], ma soprattutto degli [[ebrei]];
* cedere la città di [[Danzica]], che divenne "''Città libera di Danzica''"<ref>Suonava più figo, così.</ref>, sotto l'autorità della ''Società delle Nazioni'' e della [[Polonia]], ma soprattutto degli [[ebrei]];

[[File:Bambini della Repubblica di Weimar che giocano con un aquilone fatto di banconote.jpg|left|thumb|200px|Grazie alla svalutazione del marco d'oro, necessaria per pagare il debito, i cittadini tedeschi ebbero nelle loro tasche molte più banconote<ref>Quasi senza valore, però.</ref>. Nella foto, dei bambini giocano con un aquilone fatto di banconote da [[millemila]] marchi ciascuna.]]





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Trattato di Versailles

La nuova Europa, secondo il volere della Francia
Luogo: Versailles
Inizio:

Conferenza di pace di Parigi, 1919

Fine:

3 ottobre 2010[1].

Esito:

Sparizione dalla faccia della Terra degli Imperi centrali; progettazione di una nuova guerra mondiale, più disastrosa

Casus belli:

Un'inezia: la Prima guerra mondiale

Fazioni in guerra

Regno Unito
Francia
Italia forse
Giappone
Stati Uniti d'America

Germania <-- loser
Impero Austro-Ungarico
Italia forse


« Questa non è una pace, è un armistizio per vent'anni. »
(Ferdinand Foch, ufficiale francese, 1920.)
« E una fettina di culo no? »
(La Germania, dopo aver visionato le condizioni di pace.)


Il trattato di Versailles, detto anche puniamo i crucchi, pappapero, è uno dei trattati di pace che pose ufficialmente fine alla prima guerra mondiale, con il secondo fine di distruggere totalmente la Germania.

Stipulato durante la Conferenza di pace di Parigi del 1919-1920, il trattato avrebbe dovuto garantire all'Europa un secolo di pace, un progressivo disarmo degli eserciti e, perchè no, la conquista della Luna.


Nella realtà, il trattato riuscì perfettamente a scontentare tutti gli Stati, anche quelli che con la guerra non avevano avuto nulla a che fare.

Antefatto

Il trattato di Versailles sancì la nascita della Società delle Nazioni, uno dei Quattordici Punti del [[presidente degli Stati

I protagonisti: i quattro grandi

I "quattro grandi", ovvero i vincitori, erano:

  • il primo ministro britannico, David "the Goat" Lloyd George, uno che nel settembre del 1936 incontrò Adolf Hitler nella sua residenza, e che in seguito lo definì "il più grande tedesco vivente" e "il George Washington della Germania". Un vero liberale. Il suo soprannome ("il Capricorno") derivava dalla sua fama di donnaiolo impenitente;
  • il presidente del consiglio francese, Georges Clemenceau, l'unico francese bellicoso e interventista dell'intera guerra. Andò alla riunione spocchioso e a testa alta, dimenticando che nessuno sapeva il perchè della presenza della Francia tra i vincitori;
  • il presidente del consiglio italiano, Vittorio Emanuele Orlando, noto per essersi più volte finto un nobile della Casa Savoia approfittando del proprio nome, fu prima neutralista, poi interventista, poi milanista, poi morì. La prima cosa che fece dopo la disfatta di Caporetto fu quella di telegrafare al maresciallo Luigi Cadorna, per riconfermargli la sua fiducia e la sua stima, mentre allo stesso tempo mandò Armando Diaz a sostituirlo con la raccomandazione "Prendilo a calci nel culo, quell'idiota." Devoto ministro giolittiano, sempre coerente con sè stesso;
  • il presidente statunitense, Thomas Woodrow Wilson. Gli fu dato il premio Nobel per la pace per aver scritto un trattato di pace che nessuno rispettò, a cominciare proprio dagli americani. Grande seguace del dialogo democratico, Wilson ordinò ai Marines di impedire alla delegazione tedesca di entrare alla conferenza. Era dislessico[2] e morì giustamente di ictus.

I loro obiettivi

Diversi motivi portarono i vincitori alla decisione di punire la Germania;

  • la Francia voleva vendetta, milioni di soldati francesi - a causa della guerra - si erano rotti le unghie delle mani nel tentativo di premere i duri grilletti dei fucili.
  • il Regno Unito voleva punire la Germania ma in modo non eccessivo, in modo da controbilanciare il predominio continentale della Francia. Quindi, insieme agli alleati, prese a calci nei coglioni la Germania, poi le vendette del ghiaccio.
  • l'Italia, che non aveva ancora capito bene se aveva vinto o perso, era desiderosa di poter ampliare i propri possedimenti coloniali e completare, finalmente, l'opera risorgimentale con l'annessione delle terre italiane sotto il dominio Austroungarico.
  • gli Stati Uniti, invece, volevano solo tornare a casa il prima possibile per mangiare qualche hamburger. Poi, visto che la cosa sarebbe andata avanti per le lunghe, Woodrow Wilson prese una penna e fece su un foglio i famosi "Quattordici punti".

Poi li unì.

Quello che avrebbe dovuto apparire era un trattato che parlasse di una politica mondiale avente lo scopo di assicurare la pace, attraverso il primo tentativo di creare una corte mondiale: la Società delle Nazioni. La teoria era che se le nazioni più deboli venivano attaccate, altre avrebbero garantito loro protezione dagli aggressori.

Altre, mica gli Stati Uniti, eh.

Quello che apparve invece fu questo...

I 14 punti

  1. Pubblici trattati di pace, stabiliti pubblicamente e visibili da tutti su facebook.
  2. Assoluta libertà di navigazione per mare, fuori delle acque territoriali, così in pace come in guerra, così in cielo così in terra. Tranne che per la Svizzera. Ecchecazzo, quelli lì sono sempre neutrali e vogliono pure l'accesso sul mare. Ma vaffanculo, vah.
  3. Soppressione, per quanto è possibile, di tutte le barriere economiche; tra qualche anno ciò sarà realizzato, con ottimi risultati.
  4. Gli armamenti dei singoli stati saranno ridotti al minimo compatibile con la sicurezza interna. Ciò varrà anche per Sealand.
  5. Regolamento liberamente dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte le rivendicazioni coloniali, fondato sulla stretta osservanza del principio che nel risolvere il problema della sovranità gli interessi delle popolazioni in causa abbiano lo stesso peso delle ragionevoli richieste dei governi, i cui titoli debbono essere stabiliti.
  6. Abbandonare a loro stessi tutti i territori russi. Tanto non abbiamo nemmeno capito come hanno concluso la guerra.
  7. Il Belgio dovrà essere evacuato e restaurato; giusto in tempo per essere invaso in una prossima guerra.
    1. Il territorio della Francia dovrà essere completamente liberato e le parti invase restaurate. Il torto fatto alla Francia dalla Prussia nel 1871, a proposito dell'Alsazia–Lorena - territori di cui non frega una cippa a nessuno ma che vengono puntualmente scambiati tra gli stati dopo ogni singola guerra da almeno due millenni a questa parte - deve essere riparato affinché la pace possa essere assicurata di nuovo nell'interesse di tutti[citazione necessaria].
    2. Ecco, poi ci sono quelle terre irrid...errid...irredenti, - o qualcosa di simile - che gli italiani vorrebbero unire al loro regno. Ma lo sanno che gli abitanti di quelle terre odiano gli italiani? Vabbè, affari loro.
    3. Ai popoli dell'Austria–Ungheria, alla quale noi desideriamo assicurare un posto tra le nazioni, deve essere accordata la più ampia possibilità per il loro sviluppo autonomo. Nel frattempo, verrà ridotta ad 1/8 della superficie originaria.
    4. La Romania, la Serbia ed il Montenegro dovranno essere evacuati, i territori occupati dovranno essere restaurati; alla Serbia sarà accordato un libero e sicuro accesso al mare, e le relazioni specifiche di alcuni stati balcanici dovranno essere stabilite da un amichevole scambio di vedute, tenendo conto delle somiglianze e delle differenze di nazionalità che la storia ha creato, e dovranno essere fissate garanzie internazionali dell'indipendenza politica ed economica e dell'integrità territoriale di alcuni stati balcanici sfigati, tipo la Macedonia.
    5. Alle regioni che fino ad adesso sono state sotto il giogo dell'Impero ottomano dovrà essere assicurata una sovranità non contestata. Comunque, sono popoli che resteranno per sempre dei puzzoni.
    6. Dovrà essere creato uno stato indipendente polacco, che si estenderà sui territori abitati da popolazioni indiscutibilmente polacche; gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente accesso al mare, e la sua indipendenza politica ed economica, la sua integrità dovranno essere garantite da convenzioni internazionali.
      1. Dovrà essere creata un'associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d'indipendenza e di integrità territoriale. Tranne che alla Germania, eh.

      Le condizioni imposte dagli alleati

      Questione tedesca

      Come se non bastasse, la Germania fu costretta a ricoprire con diverse tinte dai colori imbarazzanti ampie porzioni del proprio territorio.


      - Germania: “Ma non abbiamo cominciato noi la guerra, è stata l'Austria!”
      - Austria: *sottovoce* Ma che cazzo vuoi?”
      - Francia: “Tutte scuse, "tecnicamente" l'avete cominciata voi!”
      - Germania: “La verità è che questa commissione è controllata totalmente dai francesi, popolo rancoroso che non è capace di vincere una battaglia dai tempi di Napoleone!”
      - Francia: *fissando l'Italia* c'è chi è messo peggio di noi.”


      La Germania venne quindi gentilmente invitata ad abbandonare la seduta e fu condannata a:


      • cedere tutte le sue colonie. I tedeschi cominciarono quindi a gettare nell'immondizia tutti i profumi che possedevano, quando venne loro spiegato che "si intendeva un altro tipo di colonia";
      • cedere lo Schleswig settentrionale alla Danimarca, con l'obbligo di spiegare pazientemente ai danesi la corretta pronuncia di quella regione;
      • saltare su una gamba sola;
      • azzerare la propria aviazione e a ridurre le proprie forze armate ad un massimo di sei navi da guerra e 100.000 unità. Queste ultime, tutte rigorosamente sturmtruppen;
      • cedere la città di Danzica, che divenne "Città libera di Danzica"[3], sotto l'autorità della Società delle Nazioni e della Polonia, ma soprattutto degli ebrei;
      Grazie alla svalutazione del marco d'oro, necessaria per pagare il debito, i cittadini tedeschi ebbero nelle loro tasche molte più banconote[4]. Nella foto, dei bambini giocano con un aquilone fatto di banconote da millemila marchi ciascuna.


      Quando il trattato di Versailles venne concluso, la Germania fu costretta inoltre a pagare agli alleati 6.600.000.000 di sterline (132 miliardi di marchi d'oro); nel 1921, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 33 miliardi di dollari. Il sacrificio necessario per il suo pagamento, per nulla esagerato[citazione necessaria], ebbe alcune leggere conseguenze, come la fine della Repubblica di Weimar e l'ascesa al potere di Adolf Hitler, che inevitabilmente portò allo scoppio della seconda guerra mondiale.

      Colonie asiatiche

      Ad un certo punto, comparve nella sala il Giappone, che stava fotografando tutto quello che era fotografabile. La Francia gli si avvicinò:

      - Francia: “Ehi, coso asiatico! Sembra che ti spettino le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, toh.”
      - Giappone: “Ah *annuendo, facendo finta di aver capito* grazie!”

      Improvvisamente, da sotto il tavolo apparve la Cina:

      - Cina: “Ho sentito bene? "Shandong"? No, perchè spetterebbero a noi, eh.”
      - Francia: “E tu chi sei?”
      - Cina: “Ma come sarebbe a dire?! Io sono la Cina! Piuttosto, chi è lui?! *indicando il Giappone*
      - Francia: “Io so solo che devo sequestrare le colonie asiatiche dei tedeschi per darle a qualcuno di quella zona. Ho visto prima lui, darò le concessioni a lui. E ora scusatemi, ma devo andare ad annettermi altro territorio tedesco.”
      - Cina: “Non finisce qui!”
      - Giappone: “Dai, non fare così...”
      - Cina: Ma vai a cagare, tu!
      - Giappone: Possiamo metterci d'accordo.”

      I cinesi la presero così filosoficamente che diedero il via al movimento culturale conosciuto come "movimento del quattro maggio", il quale portò al rovesciamento della dinastia imperiale.

      Nel frattempo la Germania, che origliava da dietro la porta, commentò:

      « Manco sapevo di avere delle colonie asiatiche. »

      Trattati correlati

         La stessa cosa ma di più: Trattato di Saint-Germain, - Impero austro-ungarico.
         La stessa cosa ma di più: Trattato di Neuilly, - Regno di Bulgaria.
         La stessa cosa ma di più: Trattato del Trianon, - Ungheria.
         La stessa cosa ma di più: Accordo Faysal-Weizmann, - Palestina.
         La stessa cosa ma di più: Trattato di Sèvres, - Impero ottomano.

      Gli aggiustamenti territoriali vennero fatti con l'obiettivo di raggruppare in nuovi stati diverse minoranze etniche, libere dalla dominazione dei potenti imperi di un tempo come l'Impero austro-ungarico e l'Impero ottomano. In teoria.

      • l'Impero austro-ungarico perse 7/8 del suo territorio, e si ritrovò con uno stato talmente ridimensionato che la capitale Vienna costituiva da sola il 70% di superficie del Paese. L'Austria divenne talmente ridicola ed ininfluente che quando Hitler la annesse al Terzo Reich nel 1938 nessuno se ne accorse;

      Conseguenze del trattato

      Obiettivi raggiunti


      • Il principio della riorganizzazione, su base etnica, della carta dell'Europa, accolto dal trattato in base ai Quattordici punti di Woodrow Wilson, paradossalmente - secondo lo storico britannico Eric Hobsbawm - fornì una giustificazione alle successive pulizie etniche e, addirittura, all'Olocausto degli Ebrei. Ad es. Adolf Hitler, applicando sino alle estreme conseguenze i principi nazionalisti, pianificò l'annessione alla Germania di tutti i territori fuori dai confini della madrepatria abitati da Tedeschi, e avviò a soluzione finale l’eliminazione degli Ebrei. A conferma di ciò si ricorda che l'art. 1 del programma dell'NSDAP di Hitler, stilato nel febbraio del 1920, chiede testualmente 'La costruzione di una Grande Germania che riunisca tutti i tedeschi in base al diritto della autodeterminazione dei popoli'.

      determinare le esatte dimensioni delle riparazioni che dovevano essere pagate dalla Germania. Nel 1921, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 33 miliardi di dollari. I problemi economici che questi pagamenti comportarono sono spesso citati come la principale causa della fine della Repubblica di Weimar e della ascesa di Adolf Hitler, che inevitabilmente portò allo scoppio della seconda guerra mondiale.

      Obiettivi non raggiunti

      Ehm...la pace.


      Note

      1. ^ Germany makes final payment for WWI reparations
      2. ^ E leggendo il trattato ci si accorge di ciò abbastanza velocemente.
      3. ^ Suonava più figo, così.
      4. ^ Quasi senza valore, però.

      Bibliografia

      • A. Ustria, Chi ha dato inizio alla WWI? Di certo non io. Tsk. Edizioni Internazionali, Vienna, 1919
      • Baguette, Le, Distruggere la Germania. E poi prenderlo di nuovo nel culo, Le vanagloriouse libercole, Parigi, 1940
      • Dente, Irre, Vittoria mutilata: storia di un popolo di idioti, Mondadori, Milano, 2012

      Voci correlate