Velvet Underground: differenze tra le versioni

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====I'll Be Your MIrror====
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Invito al suicidio di coppia.
Invito al suicidio di coppia.

====The Black Angel's Death Song====
I VU pongono le basi anche del [[metallo]].

====European Son====
Un po' d'avanguardia, giusto per accontentare Andy.<br /><br />

Il disco ebbe un insuccesso clamoroso: entrò a forza nella top 200 di ''Billboard'' per fermarsi attorno al 170° posto o giù di lì. Ma, a [[culo|posteriori]], la sua influenza fu grandissima. Era stato infatti scritto nel Grande Libro dal profeta [[Brian Eno]]:

{{Citazione|<poem><sup>18</sup>l'oggetto discoidale entrerà in possesso di un centinaio di mortali
ma <sup>19</sup> questi cento diventerano tutti degli [[illuminati]].</poem>|Libro dei Numeri}}


==Nico molla...==
==Nico molla...==

Versione delle 11:54, 20 mag 2008

Template:Incostruzione/Stile pistola

« E mentre tutti stanno a dire che sono froscio io mi trombo Nico »
(Lou Reed)
« Eh, no, Lou, ci sono prima io »
(John Cale)
« Ehi, c'è qualcuno tra voi che mi vuole consolare? »
(Lou Reed)
« Qvando kapirete che io zono tonna e non imparentata con dei paztori zarti? »
(Nico_(cantante))
« E mo'? »
(Maureen Tucker)
« Ehi, questa "Sunday Morning" è dolce e rilassante, è la colonna ideale per lo spot dell'Enel! »
(Coglione)

I Velvet Underground sono al contempo la migliore e la peggiore cosa capitata alla musica rock dai tempi dei folks di Cousins e Demoss alla fine del diciannovesimo secolo.

Nascita

Successe un dì dell'ormai lontano 1964, che un giovane ebreo nuovayorchese, tal Reed Lou in arte Lou Reed, stava cercando d'inventarsi un uso creativo per la sua collezione di cucchiaini della Hobby & Works, trovandolo nell'eroina. S'appassionò così tanto a questo nuovo hobby che le sue visite ad Harlem, al 125 di Lexington Avenue, divennero frequenti. Stufo che il suo amico fosse perennemente ritardatario e incazzato per via del fatto che avesse aumentato il prezzo della droga del 15%, facendolo salire a 26 $, Lou decise di vendicarsi di lui, prima cercando di metterlo in cattiva luce nell'ambiente dei tossicodipendenti, poi, accortosi che era pedinato da strani tizi con una pistola in mano, tra cui il famigerato uxoricida "Hey" Joe, pensò bene di trasferirsi in un'altra zona della Grande Mela, dove, con alcuni intelletualoidi perdigiorno come lui, tra cui il concertista frustrato John Cale e lo studente fuoricorso Sterling Morrison, fondò una band, giusto per scrivere tal brano "Waiting for the Man", che sputtanava il vecchio "amico". Racattata come batterista un'amica di Sterling, nota come la ragazza più brutta del paese da cui provenivano entrambi, tale Maureen Tucker detta "Moe" per via del suo intercalare "E mo'?" imparato dalla nonna, che era casertana, la band cominciò a sfidare sia l'ambiente della malavita che quello, più congegnale, della musica.

Esordi

Dopo gli esordi nelle cantine più puzzolenti dell'East Side, pagati in natura, cosa che interessava Lou ed eventualmente Moe (cagata da qualcuno per la prima volta in vita sua) ma non gli altri due componenti della band, i quattro (no, non mi riferisco a quei quattro) si spostarono al Greenwich Village, noto quartiere degli artisti ispirato ai Navigli di Milano. Lì, tra Bob Dylan, Fugs, Ramones e Cramps (queste ultime due band non erano ancora nate, peraltro), si trovarono a loro agio. Mentre Lou faceva incetta, nei mercatini librari, di alcune operette morali scritte da illuminati autori, John s'esercitava con la sua viola elettrica, spaventando l' intero isolato con dei suoni strazianti, aiutato in questo dalle selvagge percussioni di Moe mentre Sterl rimaneva in silenzio improvvisando scale blues.
Amatissimi da tutti i gestori dei locali del Village, che facevano a gara per mandarli a suonare in quello che consideravano il posto ideale per la loro musica, i quattro non potevano che puntare più in alto: un giorno beccarono il noto artista Andy Warhol in giro per i negozi di idraulica alla ricerca dell'ispirazione per qualche nuova opera e cominciarono a fare dello stalking (compreso quello di tipo sessuale) nei suoi confronti per convincerlo a scritturarli. Stufo di vedersi spuntare la testa ricciuta di Lou anche nella tazza del cesso e non credendo più alla scusa che si trattasse di semplice feticismo, Andy alla fine prese sotto la sua ala protettiva i ragazzi, ormai emanciati per la gran fame perché non accettati più manco nelle cantine, e li fece entrare nella sua "Factory" per tenere compagnia a quella giovenca di Nico e quello stallone di Joe Dalessandro.

Gli show alla Factory

Lou Reed a 24 anni durante le registrazioni di "VU & Nico"

Immaginate di essere in uno scantinato con muro in mattoni rosso mattone, attorniati da luci stroboscopiche, talmente rintronanti che in confronto le moderne discoteche sono illuminate con delle candele, filmati proiettati in ogni dove e, sul palco, quattro invasati che suonano ad altissimo volume e dei ballerini che si frustano a vicenda, attorniati da un tipo di pubblico che non trovereste in nessun rave party, manco a cercarlo col lanternino. Può sembrarvi una descrizione al limite dell'inverosimile, quindi adattissima alla Nonci; in realtà è la presentazione d'uno spettacolo medio dei Velvet Underground sotto la sapiente direzione del Gran Capo Andy.
Quando non impegnati a suonare, gli hobby preferiti dei quattro erano, nell'ordine di preferenza: drogarsi; ubriacarsi; menarsi; sodomizzarsi; guardare i Superamici. Lou era ormai chiamato trovare un nomignolo divertente relativo al fegato grazie a tutte le epatiti che prendeva, mentre John aveva brevettato un nuovo fischio per i cani, basato su una nona minore ritardata fatta sulla sua viola, d'indubbio successo. Moe sperava di diventare ricca e famosa e di fare tanti soldi per potersi permettere finalmente una plastica, mentre Sterl era impegnato a farsi fare, tramite un medico mai laureatosi che esercitava illegalmente in quel di Hell's Kitchen, un certificato falso che confermasse un presunto handicap mentale per poter evitare d'essere spedito in Vietnam.

L'arrivo di Nico e il primo album

Attorno al dorato mondo della band cominciò ad aggirarsi la bionda Nico, dalla voce vellutata e dall'ottimo accento newyorchese. Nononostante in apparenza glaciale come un filetto di merluzzo della Norvegia, la cantante era ambiziosa ed immaginava per la band un futuro bello roseo, almeno come la pelle prima delle frustate, quindi tanto valeva farsi aman... ehm, amico chi contava di più fra loro: siccome Lou s'atteggiava a leader dei quattro, s'appropinquò a lui, facendo avvenire o' miracolo: per un breve periodo della sua vita, il chitarrista ebbe dei rapporti eterosessuali, cosa che gettò nello sconforto i suoi fan.
Rosicone, John, l'altro che s'atteggiava, probabilmente con maggior ragione, a leader del complesso, rivendicò i suoi diritti di eterosessuale, anche perché non aveva intenzione di rifarsi con quel maschiaccio di Moe: da quel momento cominciarono i primi attriti tra i due vecchi amici.
Andy intorbidò tutto imponendo la sua protetta come cantante dei VU che s'alternasse a Lou: in un ambiente in cui la massima ambizione era farsi male, era diventato sadico anche lui.

VU & Nico

In quel favoloso '66, mentre dall'altra parte del paese la spensierata gioventù locale surfava, era dedita all'amore libero, si faceva d'acidi e si lasciava mazzolare dalla polizia durante le manifestazioni contro la sporca guerra chez Charlie, a New York i VU cercavano d'imporre la loro moda proto-dark e, considerando come portava i capelli Cale, anche proto-emo. Nella città che aveva visto Dylan emettere i suoi primi rantolii di senso compiuto e la nascita di forme d'arte improponibili altrove, quei quattro cazzoni depressi venivano considerati peggio di novanta minuti di fila sul Ponte di Brooklin durante l'ora di punta e furono scacciati di peso da tutti i locali; così cominciò un favoloso tour per gli USA, a suonare per gli apertissimi studenti dei colleges della provincia più profonda (Minnesoreta e così andando), che andavano nelle sale per spararsi uno shake e venivano storditi da Venus in Furs, lenta come la linea Sassari-Cagliari e stridula come del polistirolo sfregato contro una lavagna: tentato linciaggio dopo tentato linciaggio, i quattro arrivarono in California, dove rischiarono d'essere trattati peggio (tranne Lou, che nella gaia San Francisco si divertì tantissimo). Furono salvati dall'avvenenza di Nico, che ipnotizzava i maschiotti nei locali in cui suonava la band, ma anche in quel caso i VU dovevano fare fronte alla concorrenza portata avanti da una banda di avieri dell'era di Jefferson.
Dopo quest'estenuante esperienza, i quattro furono messi sotto contratto dalla Verve ed entrarono in studio d'incisione, prodotti da Tom Wilson... ehm, qui dicono Andy Warhol e così sia[1].
Per la prima volta la band dovette comprimere i propri pezzi: però, non esistendo ancora l'mp3 e il peer-to-peer, si poterono limitare alla sola durata dei brani. Fu uno strazio per John rinunciare a tutte le infioriture di viola che rendevano Venus in Furs lunga 38 minuti netti, mentre Lou dovette tagliare il 90% della sua sentita dichiarazione d'amore alla sua eroina.

Ma ecco la presentazione dei brani, uno per uno:

Sunday Morning

Canzone messa all'ultimo minuto per accontentare uno sponsor. Molto amata dagli emo, è un invito alla depressione.

Waiting for the Man

Ne abbiamo parlato sopra.

Femme Fatale

Nico sfoga le sue fantasie segrete... o l'autore del brano?

Venus in Furs

...ora avrete capito perché i VU sono il complesso più amato da Sircana.

Run, Run, Run

Lou racconta le gloriose tappe del tour lungo gli States.

All Tomorrow's Parties

Cose noiose che accadevano alla Factory.

Heroin

Mamme, babbi, fratelli maggiori: non fate ascoltare ai pargoli di casa questa canzone, potrebbero travisarne il significato come avete fatto voi per primi!

There She Goes Again

Ah, finalmente un po' di beat! Testo vagamente misogino (ma tanto l'autore è Lou).

I'll Be Your MIrror

Invito al suicidio di coppia.

The Black Angel's Death Song

I VU pongono le basi anche del metallo.

European Son

Un po' d'avanguardia, giusto per accontentare Andy.

Il disco ebbe un insuccesso clamoroso: entrò a forza nella top 200 di Billboard per fermarsi attorno al 170° posto o giù di lì. Ma, a posteriori, la sua influenza fu grandissima. Era stato infatti scritto nel Grande Libro dal profeta Brian Eno:

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18l'oggetto discoidale entrerà in possesso di un centinaio di mortali
ma 19 questi cento diventerano tutti degli illuminati.

 »
(Libro dei Numeri)

Nico molla...

Indecisa tra le avances di John e quelle di Lou, la bionda teutonica

...John Cale se ne va...

Mentre i maschi della band (Lou compreso) cercavano di consolarsi con un'amica, tal Federica, dalla casa discografica arrivò l'ordine di pubblicare un album nuovo, possibilmente meno deprimente e più commerciale del primo. Fu presa sùbito in parola, e i quattro entrarono in sala d'incisione per pubblicare quello che sarebbe diventato un classico della bubble-gum music, White Light, White Heat.
La seduta, durata il tempo d'una mezza dozzina di pomiciate di Tom Wilson con le groupies presenti (circa 8h13") fu memorabile:

...ed anche Lou

Eredità

Note

  1. ^ ma in fondo, ve ne fotte qualcosa di chi ha prodotto un LP quando lo state ascoltando? Manco fosse George Martin, David Bowie o Brian Eno!

Voci correlate