Diablo 3

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(Rimpallato da Diablo III)
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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è Diablo III.

Nuova patch 2.1.§, incrementata la probabilità di ritrovamento oggetti leggendari da 0% a 0.0001%!

La rassicurante, allegra e colorata copertina del gioco.
« Ma quanti cazzo sono?! »
(Casual Gamer sull'esiguo numero di 30 mostri pronti a scuoiarlo.)
« Ma xké trovo smpr armi per barbaro con i bonus d'intellighenza, e bonus di frza per un mago? »
(E-mail di un noob confuso, spedita alla Blizzard.)
« Bah, troppo facile e corto, l'ho completato in sole 6 ore. »
(Sud-Coreano su Diablo III.)
Programmatore 1 : ...E in questo punto mettiamoci un mostro Élite con 1 milione di punti vita, servi invulnerabili e qualche altra abilità potentissima.
Programmatore 2 : Ma è il primo Élite del gioco ed è a difficoltà Normale!
Programmatore 1 : Lo so. Muhuuahahahaah!

Diablo III è il risultato di lunghi e travagliati sforzi da parte della Blizzard, che dopo 10 anni di rituali satanici riuscì a mettere in commercio il gioco che avrebbe dovuto convincere tutti che World of Warcraft è meglio, e a pagarne quindi il canone mensile. Riuscendo perfettamente nell'impresa. Successore spirituale del precedente capitolo Diablo II, anche qui si ritrova la raffinata dinamica di gioco di compiere ogni azione, dall'attacco al movimento, solo con il mouse, configurandolo di fatto come un gioco punta e clicca.

Trama

Atto 1
La schermata che viene visualizzata più spesso durante una partita a Diablo III.

Vent'anni sono passati dall'ultima volta che gli innocenti Signori dell'Inferno tentarono di abbellire la terra con il loro stile goth. All'epoca, dei brutti ceffi gli impedirono di ri-arredare il tutto, rinchiudendo 5 dei 7 Signori in una speciale pietruzza, in attesa che qualcuno la smerciasse in qualche bancarella alle fiere e vi rinchiudesse gli ultimi due. Ma la tranquilla vita degli abitanti viene improvvisamente spezzata dallo schianto di un corpo celeste, e qui inizia l'avventura del protagonista scelto.

La leggenda afferma che quella è la stella che presagisce la fine dei tempi, altri testi invece sostengono che sia un satellite della Fox precipitato. Il protagonista, non curandosi di simili dibattiti, decide di andare a indagare per conto suo passando per la solare e ridente cittadina di Nuova Tristram. Qui apprende che l'oggetto caduto potrebbe effettivamente essere qualcosa di soprannaturale, visto il congruo numero di morti risvegliatisi per tutto il casino causato dallo schianto. Indirizzato alla cattedrale da una avvenente pulzella di nome Leah per indagare e per ritrovare il suo vecchio zio Deckard, il protagonista trova lungo la strada agghiaccianti scenari di distruzione e di morte.
Rammentatosi che questi due elementi compongono l'80% del gioco (il restante 20% sono i mostri), l'eroe salva il vetusto essere che lo informa che il Re Scheletro (nemico riciclato dal primo capitolo), non avendo di meglio da fare che svegliarsi ed evocare qualche centinaio di non-morti, sbarra il passo per i sotterranei dove si è schiantata la meteora. Effettuata una lunga e noiosa side-quest per trovare e riforgiare la corona del Re per poterlo mazzuolare sul piano fisico, il protagonista prende a calci nello sfintere il metallaro Re e si precipita nei sotterranei. L'oggetto caduto dal cielo è un uomo, che non ricorda nulla della sua vita se non che cadendo aveva una spada, che poi si è fratturata in tre parti, e una borsa piena di monete, sparita misteriosamente[citazione necessaria]. Inutili i tentativi dell'eroe di scoprire il codice della sua carta di credito, solamente aggiustando la spada il calvo uomo potrà recuperare la memoria. Recuperati i primi due frammenti, l'eroe si scontra con una strega incrociata alla farfalla di Belen, tale Magda, che per ostacolare l'eroe uccide Deckard. Recuperato l'ultimo frammento, ucciso un macellaio ciccione e riforgiata la spada, lo straniero ricorda di essere l'angelo Tyrael, venuto per risolvere la crisi economica e per distruggere gli ultimi maligni rimasti.

Atto 2
Un barbaro mentre utilizza la sua tecnica più potente: il peto fiammante.

La scena quindi si sposta ad Agrabah, con l'obiettivo di cercare il primo demone ed uccidere il suo lecchino fedele servitore, Magda. Girovagato per circa 2 ore in immense distese di sassi e polvere pullulanti di tenere creature, l'eroe giunge al covo della Strega farfalla e la uccide. Scopre però che il suo padrone, il demone Belialdo Camilleri (detto Belial), si è infiltrato nella corte dell'imperatore di Agrabah. Durante l'esplorazione, in una maniera del tutto casuale ed insensata, viene ritrovata la madre di Leah, Adria, simpatica zingara che si scusa con la figlia dei 20 anni di mancati assegni familiari con un "Leah, figlia mia, ma hai visto in che mondo di merda viviamo? Le poste non avranno recapitato l'assegno, e in più sono stata tenuta prigioniera per tutto questo tempo".

Riappacificatesi in 20 secondi circa, l'obbiettivo della missione diventa quello di trovare la magica pietra del sigillo, in possesso di un vecchio mago pazzo decapitato anni addietro in un luogo misterioso, che l'ha nascosta in uno sgabuzzino di casa sua. Mentre il giocatore rimane confuso e spaesato dalla quantità di sviluppi di trama, la Blizzard approfitta dell'attimo e rilascia qualche altra dozzina di patch correttive. Nel frattempo il giocatore sperimenta la gioia dei puzzle game umani, visto che si deve ricomporre il corpo del mago se vuole proseguire nell'avventura. Come se non bastasse (della serie "ore di gioco buttate nel cesso"), ricucito l'anziano con abbondante colla vinilica, l'eroe deve ri-smembrarlo per farsi consegnare la pietra. Mazzuolato il vecchio, si corre fino al palazzo reale per uccidere Belial, che con un colpo di scena assolutamente imprevedibile e non stereotipato[e la marmotta confeziona la cioccolata] si rivela essere l'imperatore stesso. Una volta distrutto e imprigionato, tutti si spostano felici e trotterellanti alla prossima meta, in cerca del prossimo signore dei cattivoni.

Atto 3

Con l'approcciarsi della fine del gioco, anche le idee originali e innovative cominciano a scemare, ed ecco che per l'ambientazione dell'atto viene rievocata la battaglia de "Signore degli Anelli: Il ritorno del Re". Il posto sotto assedio è il castello dello sfrattato conte Dracula, messo in mezzo ad una strada perché con la sua mancata presenza in Castlevania: Lords of Shadow non poté pagare l'IMU sul maniero. La rocca è sotto assedio da parte delle legioni infernali di Azmodan, desideroso di sfrattare gli inquilini. Trucidate svariate centinaia di demoni, eliminate le batterie di armi da assedio, essere disceso nel cratere fumante dove il tenero signore del male vive e dopo avere ucciso la sua aracnea consorte ninfomane, l'eroe affronta l'ultimo demone rimasto.

Una volta ucciso e sigillato, tutti ritornano al castello per festeggiare il mondo finalmente libero dal male con una bella sbronza. Purtroppo, la Blizzard decise di rinviare la sbronza per il protagonista, visto che i problemi non sono ancora finiti: Adria libera l'anima di Diablo dal corpo di Leah e la fonde con i suoi fratelli, dirigendosi poi con lui/lei in paradiso per conquistarlo.

Diablo in tutta la sua pucciosità.

Questo perché Leah è la figlia dell'oscuro viandante del secondo episodio, che fornicò con Adria per assicurare una futura resurrezione al demone. Nonostante l'anima stessa di Diablo fosse stata già distrutta nel secondo episodio, impedendo di fatto possibili resurrezioni, grazie a questo abile (e per nulla forzato) risvolto di trama risorge, assumendo come aspetto quello di un trans con indosso qualche abito alla Lady Gaga, causando la morte cerebrale del giocatore per il disgusto provocatogli dalla visione.

Atto 4

Una volta svegliatosi dal coma, il giocatore apprende che l'eroe deve concludere la battaglia nel paradiso e deve eliminare Diablo in cima ad un palazzo alto quintordici metri. Fattosi strada tra la sporcizia provocata dall'invasione e i cadaveri dei nemici che avevano la sfiga di incontrarlo, il giocatore arriva al cospetto di Diablo e fa una sconcertante scoperta: l'atto 4 è più corto della trama di un film porno!
Fumante di rabbia per aver speso invano 1/4 del prezzo d'acquisto, il frustrato giocatore ingaggia un violento scontro con Diablo, dal quale esce vincitore scaraventando giù dal paradiso il suo cadavere al grido di "Questa è Tristram!". Una volta superati i titoli di coda, appare la trolleggiante scritta "Congratulazioni! Hai sbloccato la modalità Incubo!", che tradotta significa "Ehi nabbo, guarda che non hai ancora finito, dovrai sputare bile parecchie altre volte per finire davvero questo gioco!".

Gli sfigati eroi e le relative controparti femminili

Barbaro/a

Tristi per la perdita della casa, trasformatasi in una conca piena di umida lava vulcanica, i barbari sono diventati vagabondi erranti per il mondo, sfogando la tristezza che li pervade usando i crani nemici come sottobicchieri e intonando canzoni di Gianni Morandi. La loro strategia d'attacco consiste nel tuffarsi (letteralmente) in mezzo alla mischia e accettare qualunque cosa si muova, per poi menare altri fendenti per riuscire a districarsi tra le interiora nemiche. La versione maschile è un simpatico armadio di 2 metri, mentre quella femminile è uguale, con la sola differenza della barba (la donna infatti se l'è rasata).

Monaco/a

Un monaco, appunto, che vaga per le terre desolate in missione per conto del Signore, per portare la sua parola a suon di pugni e mazzate. Egli stesso è la propaggine fisica degli dei, il loro strumento quando vogliono intervenire nel mondo fisico, come recita anche il monologo iniziale: "Quando gli dei vogliono colpire, io sono il loro pugno. Quando vanno al bagno, io sono la loro carta igienica. Quando bestemmiano, beh, a quel punto non so proprio che cazzo fare!".

Cacciatore di Demoni
Il concept art del Cacciatore di Demoni, per nulla copiato ispirato ad altre opere.

Un poveretto a cui i demoni hanno sterminato tutta la famiglia (gatto compreso), depresso e sconsolato per essere l'ultimo rimasto. Ma prima che potesse vestirsi di nero e tagliarsi le vene per lo sconforto, viene reclutato da un solare ordine di umani incappucciati e con gli occhi luminescenti. Quest'ordine gli impartisce un durissimo addestramento, consistente nel mettergli in mano una balestra, per poi spedirlo ad indagare sulla cometa. È anche l'unico personaggio ad utilizzare due fonti per le sue abilità anziché una: i travasi biliari vari che ha subito alimentano l’odio, che usa per scoccare freccette con potenza pari a quella di una mini-bomba nucleare e la disciplina, particolarmente utile per scappare come un vigliacco quando il nemico muove un passo verso di lui/lei.

Mago/a

Un cinese appena laureatosi ad Hogwarts, attacca con raggi laser ed evocazioni sparalucciccanti che causano crisi epilettiche ai mostri e al giocatore stesso (probabilmente l'unico motivo per cui tale organismo vivente erra ancora per il mondo). La sua resistenza ai colpi fisici è la stessa della carta al fuoco, quindi su di lui un semplice buffetto equivale ad un calcio nei reni usando gli anfibi, motivo per cui molti lo schifano e ripiegano sul barbaro.

Sciamano/a

Senza dubbio l'essere più abbietto e rivoltante mai concepito da mente umana, trattasi di un mingherlino rachitico originario della Mauritania che per il troppo studio dell'arte voodoo è pure diventato gobbo. Il giocatore si ritroverà quindi ad impersonare un cane che prova a camminare eretto, che attacca evocando bestie ripugnanti quali ragni idrofobi e che anche da fermo resterà nella tipica posa defecatio. Nonostante l'aspetto, è anche il personaggio più forte di tutti, facendo morire di rabbia gli utilizzatori delle altre classi nel vedersi scavalcati da siffatto essere.

L'asta

Evoluzione del precedente mercatino dell'usato tra giocatori, è il posto virtuale dove i niubbi pretendono di vendere ciarpame a prezzi stratosferici, e dove i nerd vendono oggetti a prezzi esponenziali alla loro potenza. Se nel secondo capitolo il commercio con lo scambio era integrativo all'esperienza di gioco e consentiva di accelerare i tempi di costruzione di un equipaggiamento decente, con l'asta il commercio è obbligatorio anche solo per sperare di sopravvivere per 2 secondi di più contro i mostri dello stesso atto. Una scelta obbligata in grado di trasformare il più mite dei casual gamer in un rapace affarista mancato di Wall Street. Inoltre, da lurida strozzina brava affarista quale è, la Blizzard decise di creare un'asta parallela a soldi veri, in modo da spennare i polli che effettuassero una transazione applicando una modica imposta del 15%. Notando poi con disappunto stupore che nemmeno i nerd degnavano di uno sguardo tale sistema, per ripicca manovra paritaria il dazio fu esteso anche ai soldi virtuali. Quali guadagni si possano ottenere da soldi virtuali e per giunta finti rimane tuttora un grande mistero della finanza.

Il drop system

La reazione di un giocatore all'ennesimo ritrovamento inutile.

Tradotto dal linguaggio dei giocatori significa: "La robaccia e il ciarpame che rimangono per terra dopo una battaglia contro un boss di fine livello", ovvero gli oggetti che i nemici lasciano per terra quando uccisi. Normalmente, la qualità e rarità dell'oggetto sono proporzionali al grado di sfida, perciò una battaglia contro mostri forti presto o tardi darà la sua lauta ricompensa. Ma tutto ciò era troppo mainstream per la Blizzard, che creò un algoritmo basato su integrali usati prima d'allora soltanto per spedire i rover su Marte, per gestire tale sistema.

Il risultato lasciò tutti a bocca aperta: chi urlava come in un quadro di Munch dalla disperazione di non trovare oggetti decenti nemmeno dopo lo sterminio di tutte le forme di vita di un atto; chi si esibiva in apocalittiche bestemmie nel constatare che l'unico oggetto utile (dei circa 50 lasciati cadere) trovato in 3 ore aveva statistiche pietose o addirittura insensate per la sua classe. È perfettamente normale infatti trovare alla massima difficoltà oggetti di 10 livelli inferiori, o equipaggiamento con bonus messi a casaccio che lo rendono invendibile persino presso i mercanti del mondo di gioco (e tali mercanti accettano e comprano senza fiatare qualsiasi cianfrusaglia gli venga rifilata), o persino oggetti forti, ma invendibili ed inutili per la mancanza di +trettro alla probabilità di sbucciare un ginocchio al nemico.
Gli oggetti leggendari meritano un discorso a parte: vista la probabilità di ritrovamento (per i comuni mortali) pari a quella di fare 6 al Superenalotto, quando ne viene trovato uno seguono urla festanti e sontuosi banchetti, prima che si riveli la trolleggiante verità. Tali oggetti inizialmente facevano persino più schifo del pattume che si trovava solitamente, con la differenza di non essere pattume ordinario, bensì pattume di qualità. Considerando che ci vollero quasi 10 anni per programmare tale capolavoro[citazione necessaria], i consumatori si chiesero quanti di questi fossero stati effettivamente spesi per la programmazione. La risposta per placare l'animo dei fan arrivò tempestiva con una patch, includente un video rubato da Wikileaks: "

- Megadirettore Blizzard: “Seriamente, 10 anni? Ma non è il maggio del '91? Forse avrei dovuto evitare di fare una vacanza decennale in Thailandia e sprecare i soldi degli abbonamenti di WoW in turismo sessuale... Beh, di' a quei polli che l'hanno comprato che quando mi passa la sbronza faccio una conferenza stampa per dire qualche cagata rassicurante, intanto vado a farmi una striscia da quelli del reparto trama. 'Spetta, quel coso sarà mica acceso?”

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Il numero di bug ed abilità sbilanciate avvalorano l'ipotesi che lo staff Blizzard sia in realtà composto da scimmie ammaestrate.
  • Morire in modalità Normale è direttamente proporzionale alle possibilità di vivere ad Inferno.
  • Il papa è un accanito giocatore di Diablo: prima di ogni omelia organizza una Run in Atto 4 assieme a Tarcisio Bertone. Nel caso venga ucciso, sfoga il suo disappunto dichiarando immorali due o tre punti chiave delle sua lista di "Immoralità da raccontare ai fedeli".
  • Non c'è nessun livello bovino, e questa volta per davvero.