Vratislav Greško

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« Quel ragazzo ha talento da vendere! »
(Massimo Moratti su Gresko)
« Quel ragazzo ha venduto il talento! »
(Tutti su Gresko)
« Lui gioca bene a calcio come io faccio ridere a crepapelle »
(Mr. Lui su Gresko)
« Ho fatto un gol da cineteca oggi! »
(Gresko parlando della propria giornata passata a giocare alla playstation)
« La nostra arma in più »
(Marcello Lippi dopo aver vinto lo scudetto 2001/2002)
Qui si sta per vomitare sui piedi dopo l'ennesimo stop sbagliato.

Vratislavo Gresko è ricordato come uno dei migliori acquisti dell'Inter assieme a Vampeta. Diventa un ottimo giocatore solo se schierato nel ruolo di magazziniere. Nel 2002 vince il pallone di latta, come miglior scarpone, battendo la concorrenza di mostri sacri, quali Sorondo e il goleador mancato Javi Moreno.

Biografia

Vratislavo Leonida J. Gresko nasce in SloVacca in una una disgraziata giornata del 1977. Era stato concepito 9 mesi prima nell'incontro omosessuale tra quel coglione della pubblicità delle suonerie e Alfonso Signorini. Proprio quest'ultimo infatti si occupò della sua crescita e fu il principale artefice della sua carriera calcistica martellando costantemente i piedi del piccolo Leonida con martelli, incudini e pesi di ogni genere. La carriera del piccolo procede, egli infatti è la piccola stella del Real SloVacca, ma un litigio con l'essere che l'ha creato e cresciuto travia per sempre la sua carriera: Leonida e Alfonso litigano su chi dovrà essere a finire il barattolo di mostarda e alla fine Signorini decide di lasciare a Gresko l'onore, però abbandonadolo e lasciandolo al suo destino rifugiandosi sull'isola di Mykonos. Dopo l'iniziale soddisfazione per la possibilità di finire l'amato condimento Gresko si sente tremendamente solo, sembrerebbe la fine ma... Una squadra italiana nel disperato tentativo di cercare terzini sinistri lo assolda. È l'inizio della sua breve ma FRUTTUOSISSIMA carriera nell'Inter, culminata nel 5 maggio 2002 quando il nostro fuoriclasse regalò ai suoi tifosi una delle gioie più grandi della storia. Verrà sempre ricordato nei cuori degli Juventini come "uno di noi". Dopo un anno di prestazioni a dir poco vomitevoli i Boys (ultrà dell'Inter) vorrebbero la sua testa, solo la sua testa, i piedi no, per l'amor di Dio. E così viene venduto a un trafficante di schiavi inglese, che lo cede alla squadra della sua città per due mandarini e tre cazzi di gomma.

Squadre

Qui sta pensando intensamente, affranto, al genitore Alfonso Signorini dopo il litigio della mostarda.

La sua carriera inizia, come già detto, nei pulcini del Real SloVacca, guidato dal famoso allenatore Slovacco Fabioje Capeallje. Prima di approdare all'Inter approda al Bayern Leverkazzen e distingue alle cene sociali per le sue doti ubriacone. Approda finalmente nella squadra italiana dove si distingue per la sua abilità nel riuscire a farsi odiare da qualsiasi persona di qualsiasi età, religione, stato sociale, tifo. A Parma si dirige per assaggiare il prosciutto e il formaggio, finisce in campo per sbaglio 5 volte. Al Blackburn viene ricordato per la sua capacità di scoreggiare dalle orecchie. Ritorna poi alla sua abituale mansione di ubriacone al Bayern Leverkazzen.

Curiosità

  • Ha segnato 3 gol in tutta la carriera, contando anche gli allenamenti
  • Per un periodo è stato usato come palo della porta di San Siro
  • Ha i capelli color merda secca in onore dei genitori
  • Ha pubblicizzato il NO-GAS/GIULIANI
  • Ascolta i Tokio Hotel
  • Il patrono del suo paese è il 5 maggio
  • È la persona che ha causato la maggior ondata di ilarità in Italia negli ultimi dieci anni alle persone non-nerazzurre
  • Di recente è diventato Santo