Grazie Padre Pio

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« È che penso a tutta quella gggente che soffre e combatte quotidianamente per la libbertà! »
(La grande sensibilità di Sara)
« Chi vuol male a Donatello, vuol male pure a Don Franco... »
(Don Franco durante il brindisi della confraternita)
« Lo sai? Sei un uomo che fa eccezione! »
(Sara al fantastico Donatello)

Grazie Padre Pio è un thriller del 2001, noto a livello internazionale per il suo immenso potenziale artistico.

Genere

Mentre il titolo può spingere a pensare che si tratti soltanto di una pellicola religiosa, Grazie Padre Pio incarna in sé diversi generi che vanno dall'action al musical, creando una miscela omogenea difficilmente riscontrabile in altre produzioni di questo calibro, capace di tenere lo spettatore col fiato sospeso fino all'ultimo minuto del lungometraggio. Il pathos che trasuda dalle prime scene di vita familiare, in cui un fantastico Gigione parte per la tournée lasciando al figlio le raccomandazioni di rito viene presto spezzato dall'angosciante turbine di mistero in cui la vita del giovane Jo Donatello precipita dopo l'ìncontro con la timida Sara e il losco Don Franco. Ed è proprio in questo momento che si innesta la vicenda che vede il nostro Santo Padre Pio compiere il miracolo che riporterà il bravo Donatello sulla retta via, grazie all'aiuto di un senza tetto e alla tenacia del povero Gigione, costretto ad un difficile pellegrinaggio in pullman a San Giovanni Rotondo per riprendersi il figlio.

Analisi di un capolavoro dei nostri tempi

Prima parte



Dopo un'incredibile carrellata di panorami mozzafiato di Napoli che introduce l'ambientazione partenopea neorealista del film, scopriamo che il nostro beniamino Gigione è in partenza per lavoro, ma prima di andarsene fa la solenne promessa al figlio Jo Donatello che al suo ritorno canteranno insieme. Donatello però sembra presagire gli eventi che segneranno il suo prossimo futuro lasciandosi sfuggire un doloroso "Seee.... ma quando?!". Ma Gigione, dall'alto della sua infinita saggezza, lo rassicura ricordandogli che per i giovani un mese passa in fretta. Il breve ma intenso dialogo tra padre e figlio ci fa capire subito quanto i due siano legati e quanto Gigione conti per il giovane Donatello. La famiglia è il primo dei grandi temi affrontati e in poco meno di due minuti il regista dipinge un quadro che molti film dei grandi maestri d'oltreoceano hanno saputo soltanto accennare (il valore della famiglia ne Il padrino è solo un pallido esempio).

La scena si sposta quindi a Napoli centro, dove Donatello incontra un suo grandissimo amico accompagnato da due fini e timide ragazze, tra cui Sara che pare immediatamente catturata dal fascino del giovane. La ragazza nel complimentarsi con Donatello per la sua guida, viene a sapere che ha il brevetto di pilota e ingenuamente gli chiede di partecipare ad una gara clandestina altamente pericolosa. Donatello titubante non dice nulla, ma è chiaro che per Sara accetterà la sfida. L'atmosfera si fa infuocata, volano occhiatine imbarazzate e alla fine Donatello canta la sua prima canzone d'amore alla ragazza che rimane letteralmente spiazzata. Il film ci regala quindi una perla che rimarrà negli annali della cinematografia mondiale, introducendo il secondo grande tema: la lotta per la libertà

- Sara: “Scusa Donatello... Non perché non mi piace, è solo che...”
- Donatello: “Non ti è piaciuta la canzone?”
- Sara: “No anzi! Mi è piaciuta tantissimo!”
- Donatello: “Perché sei triste?”
- Sara: “È che penso a tutta quella gggente che soffre e combatte quotidianamente per la libbertà!”
- Donatello: “Già... Questo rattrista anche a me...”
- Sara: “Ma adesso basta! Via la tristezza. Non stavi forse per baciarmi?”
- Donatello: “Sì.”

Seconda parte


« È sempre gradito il vostro caffè Don Franco! »
(Sara, parlando in codice)

Donatello non tiene fede alla parola data al padre, ma accecato dall'amore che prova per Sara si lascia convincere dalla mite ragazza a incontrare Don Franco, un uomo legato agli ambienti camorristici (citato anche in Gomorra, di Roberto Saviano), in un baretto della zona. Fin dalle prime battute, Don Franco si dimostra ben disposto verso il giovane Donatello, grazie all'ambasciata precedente di Sara. Il tema delle corse clandestine viene quindi descritto in tutto il suo squallore in un breve dialogo tra i tre, dialogo intriso di ammiccamenti e codici camorristici che solo lo spettatore più attento riesce a cogliere.

- Don Franco: “Sara mi ha detto che sei un bravo pilota.”
- Donatello: “Se lo dice lei...”
- Don Franco: “E te la sentiresti di fare una corsa di prova?”
- Sara: “Sappi però che anche se di prova si scommettono soldi e... scusate se mi sono permessa.”
- Don Franco: “Hai fatto bene a sottolinearlo.”
- Donatello: “Sara, io vincerò per te!”
- Sara: “Donatello devi vincere anche per Don Franco”
- Donatello: “Don Frà, vincerò anche per voi!”

Donatello e Sara vengono allontanati dal locale da Don Franco, che fissa l'appuntamento per la prima corsa. E a questo punto l'amore tra i due ragazzi esplode incontrollato e dopo una passeggiata romantica, un parcheggio d'emergenza e un cappotto spiritato che compare all'improvviso, finalmente scocca l'ora della prima gara automobilistica che viene vinta brillantemente dal nostro eroe. Accolto da Don Franco come un messia del terzo millennio, Donatello viene festeggiato lungamente nello scantinato del bar visto in precedenza, evidente quartier generale della mala vita napoletana. Sara ricompensa quindi il suo amore con una calda scena di sesso e quando Donatello esce dal bagno per pettinarsi i boccoli la giovane si apre completamente a lui.

« Lo sai? Sei un uomo che fa eccezione! »
(Sara)

Ma la parentesi intima vissuta della coppia viene presto dimenticata grazie alle sconvolgenti riprese della seconda corsa di Donatello (a cui in seguito si ispirerà Vin Diesel con il suo Fast and Furious), ricca di adrenalinici sorpassi ai limite del possibile che porteranno naturalmente alla vittoria del nostro eroe. La vita sembra regalare a Donatello una soddisfazione dopo l'altra e il ragazzo dimentica la sua vita precedente fatta di scuola e serate a cantare negli ospizi partenopei col padre. Ma proprio Gigione, di ritorno dalla sua tourné internazionale, metterà presto fine alla sregolatezza del figlio. Dopo un dialogo intenso con la moglie, affranta dal dolore, l'uomo decide di andare a parlare direttamente con Don Franco e riprendere Donatello sotto la sua ala protettiva. Ritorna prepotente il tema della famiglia...

Terza parte


Gigione viene accompagnato dal losco cameriere nell'ufficio di Don Franco, che lo aspetta impassibile pur sapendo cosa il nostro pover'uomo gli sta per chiedere. La quiete che precede la tempesta viene spazzata via dall'impavido Gigione che risponde a modo al camorrista Don Franco in un dialogo ricco di tensione e arguzia come non se ne vedeva dai tempi di Pulp Fiction.

- Don Franco: “Portaci due caffè.”
- Cameriere: “Ceeeeertamente!”
- Gigione: “Io il caffè lo bevo solo con gli amici.”
- Don Franco: “Allora niente caffè. Prego accomodatevi.”
- Gigione: “Io mi siedo solo con gli amici.”
- Don Franco: “Allora carissimo Gigione siete destinato a bere pochissimi caffè, e a starvene quasi sempre in piedi! Cosa posso servirvi?”
- Gigione: “MIO FIGLIO!!!”

Don Franco, sebbene decida di non uccidere Gigione, non sembra intenzionato a sottostare al volere del nostro eroe a cui indica il luogo della prossima corsa del giovane Donatello. Gigione si reca sul luogo, ma in un dialogo spezza cuore si accorge che ormai per Jo non c'è più nulla da fare. Ormai è parte della malavita organizzata. All'improvviso un senza tetto corre da Gigione e gli consiglia di rivolgere le sue preghiere al santissimo Padre Pio. Gigione decide quindi di partire in pellegrinaggio per San Giovanni Rotondo.

Donatello tornato vittorioso da una corsa scopre Sara avvinghiata a Don Franco e incredulo fa per andarsene quando la giovane lo convince a restare con lei, poiché è la sua ultima notte in città.

« Ho deciso di stare vicino alla ggente che combatte per la libbertà! »
(Sara spiega la sua decisione di andarsene)

Don Franco rivela a Donatello che Sara ha stretto un patto con la camorra e ha intascato i soldi delle corse clandestine esclusivamente al fine di aiutare la gente che combatte per la libertà, anche se non spiega esattamente di quali persone parla con esattezza. Donatello capisce che i propositi della ragazza sono puri, sceglie di rimanere con lei per l'ultima volta ma allo stesso tempo decide di troncare il rapporto malsano con Don Franco, il quale stranamente si dimostra molto comprensivo, al contrario degli altri grandi boss della camorra. Finalmente arriva il momento della terza fantastica canzone di Donatello che ci allieta con una melodia traboccante di dolcezza, accompagnato da un montaggio video che ci fa scoprire gli ultimi momenti insieme della coppia intermezzati da reminiscenze struggenti dei loro precedenti incontri. Nel frattempo Gigione si appresta a partire per San Giovanni Rotondo.

Quarta parte


Gigione prega Padre Pio che compie immediatamente il miracolo! Donatello lascia le corse e, informato dalla madre, decide di partire anche lui alla volta di San Giovanni Rotondo. Veniamo quindi allietati dall'incredibile interpretazione di Gigione di un'ode a Padre Pio accompagnato da alcuni giovani.

« Com'è buono Padre Pio, è la luce del Gargano, riscalda tutti i cuori che vengono a pregar. Padre Pio, padre buono. Proteggici dal male, insegnaci a pregar! Padre Pio, padre buono. Proteggici dal male, insegnaci ad amar! »
(Gigione e la sua commovente interpretazione)

E proprio sotto la benevola statua del Santo del Gargano, Gigione sfinito dalla preghiera ritrova il suo giovane rampollo Jo Donatello finalmente rinsavito. I due tornano a casa dove ritrovano la pace e l'intimità familiare. E una sera Gigione mantiene la sua promessa cantando una indimenticabile canzone dedicata alla moglie insieme a suo figlio, raccogliendo il giusto plauso da tutti gli avventori del ristorante La Vela in cui si erano dati appuntamento. Ed è di nuovo con il tema della famiglia che si chiude infine il capolavoro neorealista che è Grazie Padre Pio.

Curiosità

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  • In molti si sono chiesti per quale motivo ogni volta che viene ordinato un caffè, nessun caffè viene effettivamente servito. Alcuni pensano che sia un codice camorristico, altri che a Napoli siano vietate le riprese di persone che bevono caffè. Il mistero ad ogni modo viene rivelato nel commento del regista presente nei contenuti speciali del bluray disc del film.
  • Nel commento viene anche affrontato il tema della gente che lotta per la libertà, se ancora vi state chiedendo di chi si tratta realmente.
  • Di grande interesse sono le innovative scelte registiche compiute nella scena in cui Donatello si reca al bar per conoscere il famigerato Don Franco: il nostro eroe, cercando la sua amata, si guarda attorno e, nonostante lei si trovi già al suo fianco, resta fedele al suo copione pronunciando un perplesso: "Mah?!"; dopo essersi scambiati qualche battuta, i due si incamminano verso Don Franco e, improvvisamente, iniziano a muovere la mascella e gesticolare fingendo un'interessante conversazione, pur non emettendo suoni, mentre è quasi assordante il rumore dei biliardini.
  • Nel 2001 Gigione e Jo Donatello fecero causa a Rob Cohen, regista di Fast and Furous per plagio. I due abbandonarono poi la causa grazie ad un accordo con la major che distribuì il film americano. Le loro canzoni infatti vennero inserite nel soundtrack ufficiale della pellicola e possono essere ascoltate durante tutto l'arco del film.
  • Pare che il regista Robert Zemeckis voglia dirigere il remake americano della pellicola, con Bob Hoskins e Tom Hanks protagonisti. Hanna Montana e Hayden Panettiere si contendono il ruolo di Sara, mentre Robert De Niro tornerà a ingrassare venti chili come ai tempi di Toro Scatenato per interpretare il ruolo di Don Franco.

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