Roberto Benigni

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Benigni discute pacatamente con un critico che ha stroncato il suo ultimo film.
« La merda della maiala degli stronzoli nel culo delle poppe pien di piscio co' gli stronzoli che escan dalle poppe de' budelli de' vitelli con le cosce della sposa che gli sorte fra le cosce troppe seghe dentro il cazzo troppi cazzi dentro il culo che gli spuntan dalle cosce che gli tornan dalle gambe con la mamma ne' ppompino della nonna che gli schianta da il suo corpo che gli leccano la schiena poi gli sputa ne' coglioni e gli lecca ni' ggroppone co' schiantassa tra le zolle che si striscia 'n mezz'all'erba che mamme tutte gnude che si struscian dalle file e si sgruppan con la schiena co' le poppe sbatacchiate senza latte che si scopran tra le mucche che si infila che gli sorte 'n mezz'all'erba che gni gira 'n mezz'a'denti che gli sputa tan'de'n'terra e gli mettano le seghe nella fica e si gode con tutti insieme e si gode tutti insieme e lo guardan da lontano co i'ggroppone 'nsudiciato e le cosce la su sposa co' i'mmarito i'pparente gnele schianta gni piglia d'ipparente con la carne dentro il corpo co i'ccorpo nella carne e la mamma sdraiata tra le zolle che gli mena le zolle che gli tornan sulla terra e gli schiantano i'parenti gliele levano tre volte gliele sortano diciotto. »
(Roberto Benigni recitando la Divina Commedia)
« Vi voglio un bene amici miei... vi abbraccerei tutti quanti... »
(Roberto Benigni a ladri entrati in casa sua per derubarlo)
« "Benigni" sì, ma i tumori »
« "Perché non ha scritto lei la Divina Commedia?" "Perché non ci avevo pensato!" »
(Benigni in un intervista sulla Divina Commedia)

Roberto Benigni è il marito della ben più nota attrice Nicoletta Braschi, grazie alla raccomandazione della quale ha ottenuto, pur non avendo talento come attore, piccole parti in film demenziali italiani negli anni '80 e '90.

Attualmente sbarca il lunario intrattenendo platee adoranti di studenti di lettere recitando Dante Alighieri, incurante dei lamenti che si levano dalla tomba di Gassman ogni volta che si esibisce.

Roberto Benigni è anche un affermato regista: il suo film La vita è bella ha vinto un Oscar nella categoria "miglior plagio di Schindler's List".

Biografia

Benigni da bambino a otto anni, mentre andava a scuola.

Infanzia

Nato a Manciate di Misericordia, in Toscana, il 27 ottobre 1952, appena venuto alla luce tentò immediatamente di rientrare nell'utero, cosa questa che avrebbe continuato a fare, con scarsi risultati, per i successivi 56 anni. Successivamente strizzò il pisello del primario ostetrico dell'ospedale e lo baciò in bocca ridendo.

A scuola era il classico tipo considerato dai compagni simpatico, bischero e sboccato e che non avrebbe mai avuto futuro. Il tempo ha dimostrato come i compagni si fossero sbagliati: Roberto non è poi così simpatico.

Adorava fare scherzi, da solo o con il suo migliore amico: Massimo Troisi, coetaneo meridionale figlio del bidello della sua scuola. Fu proprio uno di questi scherzi (i due si divertivano a scureggiare spalle all'Arno) a causare l'alluvione di Firenze nel 1966.

Dopo questo sfortunato incidente, Benigni fu costretto a lasciare la scuola e trovò lavoro a 15 anni presso le Ferrovie dello Stato: svolgeva l'incarico di barra del passaggio a livello con il suo pene nella contrada di Galciana.

Putroppo anche qui accade una cosa triste: pochi mesi dopo il prezioso attributo gli fu amputato per essere utilizzato come batacchio della campana della chiesa del centro di Vergaio.

Esordi

A 20 anni non avendo nulla da fare e sopratutto roso dalla fame decise di cominciare la carriera televisiva come attore, ottenendo una raccomandazione da Loretta Goggi, un giorno vedendola la bacia, la tromba e poi dopo quell'eccitatissimo amplesso le dice: "Mi fai fare una trasmissione" lei accetterà ma non prima di averlo mandato a quel paese facendogli sentire la canzone di Gianni Morandi "Fatti mandare dalla mamma" (infatti un problema comunicativo impediva all'epoca alla giovane conduttrice di mandare a quel paese le persone).

Allora ottenne la parte di presentatore nella trasmissione Telecacca dove si vedevano in diretta belle sedute sul cesso di donne che cercavano in tutti i modi di far pipì in piedi, anche se il titolo faceva pensare diversamente.

Nel 1977 dopo quella sfigata esperienza televisiva inizia la sua carriera cinematografica con Berlinguer ti voglio bene! storia di un omosessuale innamorato di Enrico Berlinguer e della madre di lui (una settantenne rompiballe) sul set del film Benigni scrisse tra l'altro anche la Divina commedia improvvisandola e recitandola in un campo (incazzato quando Berlinguer disse alla proposta di matrimonio "No!"). Benigni non rinnegherà questa opera, tanto che ne farà spesso dizioni pubbliche.


In quel periodo parte anche il tour nazionale che sfocerà nel film Tuttobenigni dal vivo. Benigni intrattiene le platee italiane dando sfoggio della sua cultura classica nonchè ammirevoli doti canore con l'Inno del corpo sciolto nel quale cita ripetutamente, paro-paro, il netta culo di François Rebelais. Fortunatamente nessuno se ne accorge e l'inno diventa un su cesso.

Il cinema

Nel 1984 gira con il suo amico d'infanzia Troisi Non ci resta che piangere che racconta una vicenda che i due hanno vissuto da piccoli, mentre stavano tentando di tornare a casa un temporale li improvvisa e i due si ritrovano nel 1492. Il film ebbe un grandissimo successo e valse a Roberto l'Oscarrafone che gli diede fama mondiale.

Nel 1987 il giovane Roberto incontra l'uomo che cambierà la sua vita: Dario Fo. Benigni lo incontra in un bar di Via dei Bigozzi. In preda alla gioia gli salta in braccio, lo bacia e gli piscia nel caffè; il grande comico rispose dandogli un paterno consiglio: "Ma va all'inferno, deficiente". Queste affettuose parole illuminano il giovane: Il piccolo diavolo è infatti il suo terzo film, girato poco dopo quel fortunato incontro.

Roberto Benigni ai funerali di Massimo Troisi.

Fece nel 1991 un altro film Johnny Stecchino storia di un ragazzo che usa sempre stuzzicadenti per potersi levare un pezzo di cannolo siciliano rimasto tra un dente dopo un'abbuffata di paste dolci, alla fine riuscirà a levarlo, ma dopo 10 ore di film!!!

Il film successivo, Il Mostro, è in gran parte autobiografico: Benigni fu in effetti sospettato di essere il Mostro di Firenze dal GIP, che ordinò venisse messo sotto stretta sorveglianza. Il comico lo capì un giorno che, rincasando a casa presto, trovò il postino a letto con sua moglie: la coppia infatti non riceveva mai posta.

Nel 1997 realizza La vita è bella: la toccante storia di un padre deportato nei campi di concentramento nazisti. Con Leonardo Pieraccioni da bambino nel ruolo del figlio di Benigni.

Il suo successivo film, Pinocchio, è tanto demenziale da non poter essere descritto nemmeno su Nonciclopedia. La verità, tuttavia, è che la pellicola altro non è che la versione cinematografica del celebre Inno del corpo sciolto dello stesso Benigni.

La sua ultima fatica è La tigre e la neve, la storia di una ragazza che parte per l'Iraq in guerra per ritrovare il suo grande amore: Fabrizio Quattrocchi.

Le dimesse comparsate televisive

Roberto Benigni vuole molto bene al suo Paese, e d'altronde come gli si potrebbe voler male con tutti i dindini che c'ha rimediato. Dindini che non bastano mai, quindi in uno slancio di generosità ci regala ben 3 opere pedagogiche destinate al volgo abbrutito, trasmesse poi dalla Rai a prezzi modici, appena sufficienti a ripianare il debito dello Zimbabwe.

Dante: Inferno e Paradiso

Dal modestissimo sottotitolo "Roberto Benigni recita la Divina Commedia a un branco di bestie analfabete", l'attore si dilunga in una narrazione del mattone che viene inflitto agli scolari italiani (non quello, quell'altro), in perfetto accento fiorentino trecentesco, facendo ricorso alla sua incredibile capacità di imitare il dialetto fiorentino. Lo spettacolo viene rodato nelle carceri prima del debutto televisivo, che avviene solo dopo aver accertato che gli ergastolani più violenti si calmano subito se gli si dice "guarda che ora chiamo Benigni".

La più bella del mondo

Il tema dello spettacolo resta un mistero fino al debutto, in cui per ore Benigni sproloquia di una miriade di argomenti diversi senza la marmaglia incolta possa capire che cosa sia mai questa cosa più bella del mondo: la mamma? La mi' ganza? La topa de' tu' ma'? Macché, è la Costituzione! La più bella del mondo! Accidenti a quel nano bastardo che la vole distrugge! O FASCI 'NFAMIII![1]

I dieci comandamenti

Dopo la letteratura e l'educazione civica niente di meglio dell'ora di religione. Almeno questo sembra pensare il nostro potenziale ripianatore di debiti dell'intera Africa subsahariana che non sapendo più neanche lui quanti soldi ha pensa che se ne fa di più ormai è lo stesso, ma lui vuole bene al Paese.[2] E quindi passa ad elencare le 10 cose che lui si è divertito a fare tutta la vita venendo anche pagato profumatamente ma che i grulli 'gnuranti che lo guardano in tv è meglio di no perché senno' il Signore dei grulli se la lega al dito. E poi non è forse questa la più bella Bibbia del mondo? Insomma, basta che non si parli di politica che il segretario ha detto "a posto, non serve più", e poi la Ditta è la Ditta...

Curiosità

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  • Roberto Benigni ha probabilmente strizzato più cazzi di Paris Hilton. Fra i vari personaggi che si sono fatti strizzare le palle da lui, ricordiamo Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Fiorello, Topo Gigio e Maria de Filippi.
  • A giudicare da ciò che abbiamo sentito durante la cerimonia di consegna dell'Oscar per La vita è Bella, il suo maestro di inglese è Aldo Biscardi.
  • Una volta Benigni ha baciato in bocca Giovanni Paolo II. Ha successivamente provato a fare la stessa cosa con Joseph Ratzinger, ma questi si è rifiutato, adducendo questa motivazione: "se non sono chierichetti non mi interessano".
  • Con i soldi pagati per poter usare le loro battute gli amministratori di Spinoza.it sono in vacanza da tre anni alle Bahamas.
  • Roberto Benigni è talmente snodato che, a 58 anni passati, è ancora in grado di infilarsi la testa fra le gambe e leccarsi l'ano. Grazie a questa sua innata abilità da sempre risparmia l'acqua per farsi il bidet.
  • Ogni volta che Benigni si commuove i coccodrilli piangono e le balene vanno a finire sulla spiaggia.

Note

  1. ^ Salvo poi dire che, massì, si pole modifi'a', ma pecché fa' tanti distinguo, basta che sia uno de' nostri...
  2. ^ purché non sia l'Italia e possa fungere da paradiso fiscale

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