Babadook

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Il Babadook, una delle figure su cui ruota il film. Stalker infanticida per alcuni, benefattore per altri.
« Il film è oggettivamente una cagata, ma dato che vengo pagato per dire il contrario lo definirò "molto agghiacciante". »


Babadook è un film horror australiano, il che è già davvero spaventoso. Diretto da Jennifer Kent nel 2014, le valse la candidatura per il Premio Oscar "Braccia rubate all'agricoltura", vinto poi da Veronica Roth per Divergent.

Trama

Il film narra le vicende di una madre vedova e di suo figlio Samuel, un bambino con evidenti problemi comportamentali, relazionali e mentali. Nulla che una giusta dose di schiaffi non avrebbe potuto correggere. Come tutti i bambini di sei anni, Samuel si diverte a costruire armi letali, fare giochi di magia e spaccare il naso alle ragazzine. Un tesoro.

Sua madre si occupa di lui come può, portandolo a scuola, andandolo a prendere in prigione, raccontandogli le favole e drogandolo col Prozac proprio come ogni brava mamma.

Come se occuparsi del bambino non fosse già una motivazione valida per suicidarsi, la donna ha un lavoro degradante, indossa abiti ereditati dai bisnonni che puzzano di naftalina e vive schifata da tutti.

Una pagina a caso del libro. Ah, le sane letture per far dormire i bambini.

La routine delle loro tristi giornate è destinata a cambiare quando, una sera, la donna trova in casa un libro animato per bambini dal titolo "Mister Babadook" che non ricordava di possedere, e decide di leggerlo al figlio nonostante le inquietanti figure illustrate. Il libro parla di una creatura conosciuta come Mister Babadook, la cui principale occupazione sembrerebbe quella di entrare abusivamente in case a caso per possedere genitori single e fargli ammazzare i figli, facendo poi concludere il tutto con un suicidio in perfetto stile film splatter. Dopo la traumatica favola della buonanotte il bambino si convincerà dell'esistenza della creatura, diventando incredibilmente più fastidioso di prima e portando lo spettatore a schierarsi inevitabilmente dalla parte del mostro.

Ma a questo punto inizia il vero incubo: lo spettatore si rende presto conto che il mostro altri non è che la donna stessa, vittima di una chiara isteria dovuta al poco sonno, alla frustrazione e a quel piccolo bastardo del ragazzino che porca miseria se era figlio mio cinghiate sui denti. Per due giorni la donna si autoconvince che sbarazzandosi del figlio la sua vita migliorerà notevolmente, e che nessuno avrebbe denunciato la scomparsa del bambino perché in fondo stava sulle palle a tutti, finché una notte Babadook non si rompe il cazzo di aspettare che la donna faccia quanto suggerito e decide di palesarsi e possederla per finire sta storia.

Nonostante giunti a questo punto del film tutti sperino in un lieto fine, l'amore genitoriale darà la forza alla donna per resistere alla possessione e non uccidere il figlio, liberandosi dell'essere e costringendolo alla ritirata nel seminterrato dopo una lavata di capo.

Il film si conclude con la donna e il figlio che cercano vermi in giardino per portarli nel seminterrato e darli da mangiare all'essere, perché entrambi fermamente convinti che chiamare un esorcista per liberarsi di un demone sia una cosa totalmente inutile, molto meglio tenerselo in casa per dargli la possibilità in futuro di vendicarsi.

Interpreti e personaggi

  • Essie Davis nei panni di Amelia Vanek, una madre che avrebbe risolto molti dei suoi problemi se solo avesse tirato una cinghiata nei denti al figlio ogni volta che questi osava aprir bocca;
  • Noah Wieseman nei panni di Samuel Vanek, un irritante bambino che avrebbe scatenato istinti omicidi pure in Gandhi;
  • Tim Purcell interpreta Mister Babadook, una misteriosa e malevola entità che perseguita madre e figlio perché sì.

più altra gente che interpreta amici e parentame vario che, con ottime ragioni, non sopportano madre e figlio.

Quesito: Mister Babadook esiste davvero?

Il film ci suggerisce più volte che il Babadook sia semplicemente la rappresentazione della frustrazione di Amelia Vanek, ormai isolata da tutti perché difficilmente qualcuno riusciva a stare vicino al figlio per più di un minuto senza sentire l'impellente bisogno di sbattergli ripetutamente la testa sul muro, così come il libro della creatura altro non era che la rappresentazione dei desideri repressi della donna, che vedeva nell'infanticidio la migliore scappatoia per tutti i suoi problemi. Le allucinazioni dove la sua frustrazione prende la forma di un tizio con mani alla Edward in cappotto e cilindro neri invece trovano una semplice spiegazione nell'abuso di antidepressivi.

Quindi no, mister Babadook non esiste, proprio come la fatina dei denti, Babbo natale e il Molise, e il fatto che lo vedesse anche la piccola scimmia urlatrice non conta, considerando che il suo cervello da bambino speciale lo rendeva capace di vedere anche mostri sotto il letto.

Il fatto che l'anziana vicina non si sia accorta del Babadook nonostante questi sia malamente nascosto, e che appaia casualmente solo quando Amelia controlla cosa combina di bello la vecchia, avvalora l'ipotesi che l'essere sia solo un trip mentale della donna.

Voci correlate

Curiosità

  • Gli spettatori alla fine del film uscirono dal cinema terrorizzati... appena si resero conto di quanto avevano speso per comprare il biglietto.