Robert De Niro

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Robert De Naro.
La madre di De Niro mentre gli insegna a contare.
« Dici a me? Dici a me? Ma dici a me? Non vedo nessun altro qui intorno, dici a me? »
(De Niro a uno che gli ha chiesto che ore sono.)

Robert De Niro (New York, New Mexico, Canada, 1943) è un tassista con la passione delle armi da fuoco. Ha preso parte a molti film a partire dagli anni '70, in particolare thriller e d'azione. Una volta ha provato anche a recitare in un film comico ma ogni volta che provava a sorridere decentemente gli scappava la diarrea per lo sforzo quindi ha preferito evitare.

Non avevamo ancora detto che era un attore, ma non fa nulla.

Su di lui Stanley Kubrick, uno dei maggiori registi del '900, ha dichiarato, in merito alle sue magnifiche doti di interprete:

« Sulla guancia c'ha un neo gigante, chissà se è peloso. »

È molto abile a imitare la voce del celebre doppiatore italiano Ferruccio Amendola. Ci si chiede come diavolo faccia.


Biografia e carriera cinematografica

Morgan Freeman, affetto da una rara malattia, nasce a 60 anni. Perché stiamo parlando di Morgan Freeman? Boh. Comunque De Niro, a causa di una patologia simile a quella di Morgan Freeman, nasce a New York solo a 30 anni, ma con la faccia di un 60enne.

È italoamericano e, come ogni italoamericano che si rispetti, ha origini italoamericane.

Interessato all'atletica sin da bambino, con un salto in lungo riesce a saltare l'intera scuola superiore. Tenta quindi di laurearsi alla Gonorrea University, ma dopo aver scoperto che la gonorrea era una cosa brutta, decide di diventare un attore e imparare la sacra arte italiana del gesticolamento di mani. Appare per la prima volta sul grande schermo con i film Hi! Mom e Ciao America!, dove viene registrato per sbaglio mentre piscia in un vaso da fiori. Brian de Palma, regista dei due film, valorizzerà De Niro con le seguenti parole:

« Una gran figlio di puttana. »
Scorsese ai tempi di Controcampo.

Durante un corso di gesticolamento mani, Robert De Niro conosce Martin Scorsese, detto lo Scozzese in quanto Martin Scorsese fa rima con Scozzese e le due parole si assomigliano, anche se non c'era bisogno di spiegarla, questa cosa. Tra i due nascerà un grande sodalizio, e si formerà un duo inseparabile, al pari di Gianni e Pinotto e Stanlio e Ollio, ma non al pari di Aldo, Giovanni e Giacomo perché quello è un trio. Nel 1973 la loro prima collaborazione, Mean Streets, che riscuote talmente tanto successo che nessuno lo ha mai visto per quanto è bello. L'anno dopo appare ne Il Padrino 2, vincendo il premio di miglior protagonista non attore, superando al fotofinish un ottimo Gary Cooper, morto 13 anni prima.


Nel 1976 recita in Taxi Driver nel ruolo di se stesso. Viene infatti ripresa la sua routine quotidiana a sua insaputa, e il film ci mostra le attività solite di De Niro: guidare taxi, minacciare con una pistola la sua immagine riflessa allo specchio, portare ragazze nei cinema porno, tentare di uccidere politici americani e sparare ai papponi e ad Harvey Keitel. È considerata la sua seconda miglior interpretazione dopo la recita delle elementari, e per questo viene nominato per l'Oscar come miglior attore protagonista, ma viene battuto da Peter Finch, che recita in un clip dove fa i gargarismi col collutorio. Harvey Keitel resusciterà l'anno dopo nel film I Duellanti, dopo essere stato evocato da Ridley Scott. Nel 1978 recita ne Il Cacciatore di Michael Cimino, nel ruolo del cervo. Dopo questo film il regista Cimino scomparirà nel nulla e di lui si perderanno le tracce. A dire la verità nessuno sapeva della sua esistenza nemmeno prima del film, e molti presumono sia un demone arcano riportato in vita per girare "Il Cacciatore" e poi tornare nell'oltretomba. Grazie a questo film lo stesso Cimino vincerà l'Oscar come miglior demone arcano riportato in vita per girare un film e poi tornare nell'oltretomba.

De Niro recita spesso "un tantinello" sopra le righe.

Il primo Oscar come miglior attore protagonista lo vince nel 1980 con Toro scatenato, autobiografia del pugile italoamericano Jake La Motta, inventore del "montante panettone". Il colpo, suggeritogli dal suo allenatore Signor Balocco, ha deliziato per anni gli intenditori di pugilato poco amanti del pandoro. Per interpretare al meglio la parte del pugile a fine carriera, De Niro mangia settordici porchette intere e ingrassa di circa trenta chili. Dopo qualche anno (per imitarlo) Dustin Hoffman, per interpretare il soggetto autistico nel film Rain Man, diventa scemo davvero. Per tornare normale sarà costretto a frequentare di nuovo le elementari, e a giocare con i mattoncini Lego per due anni, al posto del fare sesso.

« Pronto? Pronto? Mi senti? Quella lurida troia di tua madre fa i pompini agli elefanti. Hai sentito? »
(De Niro, leggermente troppo calato nella parte, telefona (alle tre di notte) al vero pugile che interpreta il suo avversario Sugar Ray Robinson, al fine di ottenere una scena realistica il giorno dopo.)
Due drammatiche scene del film Toro scatenato.

Nel 1984 recita in C'era una volta in America di Sergio Leone, che parla degli archi di volta etruschi rinvenuti nel Nuovo Continente. Di questa favola, prodotta dalla Disney, non si conosce però la fine. La pellicola dura in totale 256 minuti e l'unico che l'ha vista tutta è morto di vecchiaia, poco prima di rivelarci il finale. Questo ha alimentato un alone di mistero, e alcune voci incontrollate vorrebbero che il principe azzurro diventi presidente degli Stati Uniti, che sposi Margherita Hack in seconde nozze (dopo aver ripudiato Maga Magò, andandoci pari), e che quindi, al termine della quarta guerra mondiale, l'America finisca in mano agli Ostrogoti. Nel 1985 Terry Gilliam gira il lungometraggio Brazil e ci butta dentro De Niro. Giusto per dare ordini a un rincoglionito, spiegherà poi.

« Se fosse realmente morto sul set sarebbe stato molto ma molto ma davvero molto meglio. »
(Critico dopo aver visto Brazil.)
De Niro mentre spara a un messicano.


Nel 1987 è il boss mafioso Al Capone nel film Gli intoccabili, diretto ancora da Brian De Palma. La sua interpretazione gli vale il solo premio "Miglior ciccione in un film drammatico ma nemmeno tanto" ai Golden Globe, mentre Sean Connery fa incetta di premi. Accecato dall'invidia uccide (con uno schiacciasassi) "Titan", l'amato chihuahua di Connery. In seguito, con un foglio di carta assorbente, lo asporta dall'asfalto e lo spedisce con una raccomandata all'attore scozzese. L'episodio incrina una bella amicizia e sei costole a Bob. Per due anni, indispensabili per tornare integro, De Niro interpreta ruoli in alcune commedie di cui non vale la pena parlare, figuriamoci vederle. Cioè, se volete vedetele, ma poi non venite a rompermi il cazzo. Decide così di abbandonare definitivamente quello che per lui è ormai diventato un cliché: il ruolo del mafioso o del criminale psicopatico. Per tale motivo, nel 1990 interpreta un mafioso nel film Quei bravi ragazzi e, l'anno seguente, un criminale psicopatico in Cape Fear: Il promontorio della paura.


Il periodo che va dal 1993 alla metà del 1995 viene definito dalla critica "una gallonata di merda", e consegna al mondo perle quali: Frankenstein di Mary Shelley; Lo sbirro, il boss e la bionda; Les cent et une nuits de Simon Cinéma. Quest'ultimo, distribuito solo in Francia, fu fatto visionare (dietro pagamento) ad un campione di casalinghe della Provenza. Alla fine del primo tempo il 48% avrebbe pagato il doppio del compenso per uscire, il 27% cercava di aprirsi una via di fuga scavando un tunnel col piegaciglia e la restante percentuale si era gettata la cipria negli occhi e vagava nella sala a tastoni.
Dalla seconda metà del 1995 alla fine del 1998 le cose cambiano e l'attore azzecca grandi interpretazioni in ruoli che vanno finalmente oltre l'essere un gangster o un delinquente. Di questo periodo infatti ricordiamo: Casinò (gestore di un locale della mafia), Heat - La sfida (Killer solitario), The Fan - Il mito (assassino pazzo ma pazzo scatenato), Jackie Brown (trafficante di armi) e Ronin (mercenario).
Finalmente De Niro ha abbandonato i ruoli di mafia, ma dura poco. L'anno seguente girerà infatti Terapia e pallottole, in cui è un boss mafioso affetto da attacchi di panico.

L'oblio

De Nigro De Niro dopo aver recitato in Manuale d'amore.

Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010, De Niro resta vittima delle influenze nefaste generate dalla congiunzione di Giove in trigono col la costellazione del Babaco, interpretando film ritenuti idioti persino dagli idioti. Possiamo anche usare come capro espiatorio il Millennium Bug, ma è un fatto che la "Trilogia dei consanguinei" nasce proprio in quegli anni. Dopo Ti presento i miei, Mi presenti i tuoi? e Vi presento i nostri, l'attore sarebbe intenzionato a girare (stavolta come regista) Ti presento i nonni, Ecco gli zii e Questi sono i nostri lontani parenti del Kansas, con l'obiettivo di offuscare la saga di Guerre Stellari. Lo sdegno è comunque manifesto:

« Ma che cazzo mi avete fatto vedere? Non ho mai visto una cosa così schifosa. »

Di questo periodo vale la pena segnalare anche Nascosto nel buio (che sembrava annunciare la promessa di levarsi dalle palle) e The Good Shepherd - L'ombra del potere, film talmente intricato che, per conferire maggiore linearità alla storia, hanno mischiato a caso le riprese in fase di montaggio. L'anno seguente (2007) esce Stardust, in cui l'attore interpreta un pirata gay; per questo motivo il film è stato inserito nella classifica "Cose che fanno incazzare a bestia" e l'ha scalata in sole due settimane, portandosi al nono posto esattamente tra "Colpire col mignolo del piede il comodino" e "Prendere le piattole da una puttana di alto bordo pagata un occhio". È con estrema vergogna (per il solo fatto di conoscerlo) che dobbiamo segnalare Machete, presentato "fuori concorso" alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (che è come dire: "non ci hanno fatti entrare ma c'eravamo anche noi").
Dobbiamo inoltre iniziare a preoccuparci dei numeri: nel 2011 De Niro ha girato cinque stronz film, nel 2012 quattro e nel 2013 addirittura sei; si dovrà dare una calmata, prima o poi.

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