Cristian Ledesma: differenze tra le versioni

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Versione delle 03:31, 3 gen 2023

File:MEX4281SAX.gif
« Ma proprio a me un figlio checca?? »
(King Kong papà di Cristian)
« Sono contentissimo... solo che non ho capito che sport è! »
(Ledesma sulla sua prestazione)
« Ma non capisco... oggi Ledesma è irriconoscibile! »
(Telecronista sky ogni domenica da dieci anni)
La somiglianza è sorprendente!

Ledesma è una nota specie di scimmia apparsa sul nostro pianeta per sbaglio. Gli scienziati hanno scoperto questa specie grazie al presidente della Lazio Claudio Lotito che, approfittando di una lacuna legislativa per quanto riguarda lo stipendiare gli animali, lo ha tessarato gratuitamente nella sua squadra di spaventapasseri.

La leggenda narra che, dei quattro centrocampisti schierati nella Lazio, due servano unicamente a rimediare agli errori eclatanti commessi da Ledesma (quali ad esempio farsi passare la palla sotto le gambe, fermarsi a spulciare i compagni regalando palla agli avversari, mandare il pallone in fallo laterale con piedi, ginocchia, polpacci, pene o qualunque altro arto del corpo). Si può quindi parlare di un centrocampo a due, poiché l'altro centrocampista rimasto ha il compito di lanciare sguardi ambigui e lussuriosi al guardalinee.

La settimana tipo di Ledesma

Ogni domenica questo essere è schierato in campo a causa dell'allenatore Delio Rossi che, come molte persone, quando gli muore un figlio, buttano il loro affetto sull'animale domestico. Nel rettangolo di gioco (o "parco giochi" come piace chiamarlo a lui, o "trogolo" per come gioca), Ledesma scambia il pubblico per i compagni di squadra, e così ogni qualvolta tocca palla questa finisce in tribuna. Ma l'allenatore non gli dice nulla? No, anzi, per l'affetto precedentemente descritto, Delio Rossi gli dona a ogni fine partita un bel casco di banane. Famosa è la sua relazione con Stefano Mauri, una femmina di scimpanzé schierata nel "recinto" poco più avanti di lui. Da Stefano ha imparato molto, e quando giocano in coppia (cioè sempre) riescono addirittura a collezionare 15 punti in 38 partite.

Superpoteri

Qui vediamo il nostro campione nella posizione di chi ha appena ricevuto un fallo da dietro che poteva causare un brutto infortunio dal quale, però, egli si è salvato grazie ai suoi magici poteri, riuscendo anche a trasferire l'atroce dolore su Totti, con la sola forza del pensiero.

Il nostro australopiteco preferito possiede una spiccata qualità, un asso nella manica che Lotito e Reja conoscono bene e al quale si tengono attaccati come le cozze sugli scogli: essere immune agli infortuni.

È così il nostro Ledesma trova finalmente il suo posto nelle schiere della Lazio, zampettando per i campi da calcio, subendo falli, simulazioni di falli, falli su falli, falli tattici, fallacci, Fallaci e falli di gomma, cadendo a terra dolorante e spasimante, ma puntualmente tutte le volte rialzandosi magicamente senza mai subire danni.

La bacheca di Ledesma

Cristian conserva in salamoia i capezzoli sinistri delle sue amanti.

Parlando di calcio, invece, Ledesma ha un palmares di tutto rispetto. A sedici anni diventa capocannoniere in un torneo tra le squadre dei tre manicomi della sua città natale, Portogruaro.

A 19 anni esordisce in Bundesfiga e per non venir meno alle aspettative insacca un bellissimo autogol dopo trenta secondi di gioco. Quell'anno viene perciò premiato come miglior esordiente.

A 23 anni passa al Real Caucasia, squadra georgiana che vince per i successivi 7 anni lo scudetto. Poco importa che il campionato fosse composto da due squadre e due sole giornate. In Europa, il Real Caucasia esce ogni anno al 17 turno preliminare. Durante questo periodo della sua vita gioca con altri campioni del suo calibro, come Apicella, Gresko, Pasolini e Sarkozy. All'età di 53 anni viene ingaggiato dalla Lazio, in cui però non riesce a dare il meglio di sé e la squadra non vince nulla.

L'ultimo premio conquistato da Cristian è stato il premio come migliore stuntman grazie ai suoi tuffi acrobatici durante Lazio-Volèmosebbene, partita valida per i 128esimi di finale della Coppa del nonno 2016.

Ad oggi, non è ancora mai stato visto ridere.