Supermercato

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« Eccezionale solo per oggi: compri tre Dixan e ne paghi due!  »
(Offerta eccezionale di un supermercato)
« Raccogli solo 18500 punti e per te in regalo un pupazzo di Barbapapà!  »
(Promozione natalizia di un supermercato)
« Si accettano contanti fino a 1000 euro, bancomat, tutte le carte di credito, ricariche del telefono, cambiali e pagamenti tramite la nostra finanziaria di fiducia "Usurleasing" »
(Avviso alla cassa)
Anche l'uomo più potente del mondo si fa fregare dai supermercati.

Il supermercato è quel posto in cui si trova il quintuplo di quello che si trova in un negozio qualunque e dove si spende il decuplo di quanto si spende in un negozio, e questo per motivi di ordine psicologico che non vi spiegheremo assolutamente.

Marketing subdol-subliminale

La vera ragione per cui gli uomini vanno a fare la spesa.

Perché il tempo trascorso in un supermarket è direttamente proporzionale alla quantità di merce acquistata? Perché la qualità della merce acquistata è inversamente proporzionale alla qualità di quello che vi è sparito dal portafoglio? Ma soprattutto, perché i commessi sono sempre brutti e le cassiere sempre cotonate?

Per rispondere a tali inquietanti interrogativi è necessaria un'approfondita analisi della strategia di mercato e delle dinamiche commerciali imperanti, del contesto socioculturale e del sostrato psicosomatico del cliente, ma in particolare della fedina penale degli amministratori delegati del supermercato.

File:Dart Fener al supermarket.jpg
Al supermarket si possono fare gli incontri più impensabili...

Stratagemmi per vendere di più

Trattandosi quasi sempre di SpA (Società per Aggiotaggi) i quadri dirigenziali dei supermercati si riuniscono in gran segreto nel bunker di uno di loro a rotazione, dove stanno svegli tutta la notte a vedere chi lo tira più in alto, il prezzo, e chi lo infila più dentro, nel sedere dei consumatori. Poi, verso le cinque di mattina, arrivano le escort.

Queste le strategie più conosciute uscite da tali brainstorming.

...e si vende proprio di tutto.
  • Diffondere per tutto il supermercato, per il parcheggio e per i gabinetti una musica abbastanza rilassante e rincoglionente da farvi procedere con il carrello alla velocità di un'anziana paraplegica con il morbo di Parkinson e le scarpe da ginnastica con dei chewingum appiccicati sotto le suole, così che vi soffermiate più a lungo fra gli scaffali e intasiate abbastanza le corsie da permettere anche a tutti gli altri di guardare i prodotti esposti. Lo scopo è far comprare più roba possibile. L'effetto collaterale è l'aumento del numero di bestemmie.
  • Piazzare i prodotti di marca, quelli che costano di più, all'altezza media degli occhi, variabile da paese a paese e dall'uso minore o maggiore dei tacchi. In Italia tali prodotti si trovano sul quarto ripiano, a circa un metro e mezzo d'altezza. Il cliente, tendenzialmente pigro e affetto da problemi alla schiena, tenderà di conseguenza a vedere e credere che la marca più costosa sia l'unica disponibile. Lo scopo è far spendere più soldi possibili. L'effetto collaterale è sbattere la testa contro i cartelloni pubblicitari e calpestare i bambini.
Le sottomarche sono lì, nelle zone non illuminate.
  • Illuminare le corsie in modo trasversale e piazzare la roba sugli espositori a intervalli, di modo che le lampade siano perpendicolari alle corsie e illuminino la roba costosa lasciando nell'ombra le sottomarche. Lo scopo è far acquistare il meglio dei prodotti esposti. Gli effetti collaterali sono l'accumularsi di sottoprodotti scaduti sui ripiani, le fermate improvvise di clienti, i tamponamenti di carrelli e le risse fra le corsie.
Il consiglio di amministrazione al completo.
  • Diffondere odori e profumi accattivanti: di pane al banco del pane verso le 8 di mattina, di porchetta arrosto al banco della gastronomia verso mezzogiorno, di Chanel alla corsia dei profumi verso le 8 di sera, di merda alla corsia della carta igienica sempre. Lo scopo è far credere che quegli odori e profumi provengano davvero dalla merce in vendita e coprirne quello reale, a parte la carta igienica. L'effetto collaterale è vomitare su un'insalata russa e diventare coprofagi.

Risposte ai quesiti precedenti

Alla luce delle esaustive delucidazioni sopra enunciate, il cliente è un coglione di bassa statura e l'amministratore delegato un ladro di altissima levatura.

Una giornata al supermercato

Al supermarket si trova sempre qualcosa di interessante.

D'inverno molti sono usi frequentare i supermarket per sfruttare il riscaldamento, la musica gratis, un po' di compagnia e per rubare qualcosa. D'estate uguale, ma per sfruttare l'aria condizionata. Ma non è questo il nostro caso. Qui si prenderà come esempio la spesa di una coppia, eterosessuale.

Lei : Allora... parcheggia la macchina, prendi il carrello, tira fuori la lista e seguimi
Lui : Sono il tuo cane
Lei : Ecco bravo. Leggi e vedi di stare buono a cuccia
Lui : Sì. Allora... assorbenti, pinzette, igiene intima, crema per il viso, collant, smalto fucsia...
Lei : Piano, imbecille!
Lui : Ah sì, scusa. Scusami tanto tesoro
Lei : Presi. Poi?
Lui : Poi... non riesco a leggere, non hai scritto molto bene, non...
Culo da supermercato.
Lei : Da' qua, razza di analfabeta
Lui : Tieni amore
Lei : Ah già. Il pesce per stasera. Vai a prenderlo
Lui : Subito cara
Lei : E non farlo bruciare come l'altra volta, se no non te lo compro più
Lui : Ok, starò attento. Grazie tesoro
Lei : Basta. Abbiamo preso tutto. Ce ne possiamo andare
Lui : E la mia birra?
Lei : Non ci sta più niente nel carrello, non lo vedi?!
Lui : Ok, scusa gioia
Lei : E adesso va' a pagare. Io esco dall'uscita senza acquisti. E tanto che aspetto vado al bar a prendermi un caffè
Lui : Va bene cara. Cerco la cassa con la fila più lunga così te lo bevi tranquilla

I topi di supermercato e i cani da guardia

Il cane da guardia è sempre in agguato.

Quando ci si aggira per le corsie di un supermercato con la sola intenzione di fare la spesa è solito imbattersi in tizi curiosi che si guardano attorno con un atteggiamento furtivo: sono i "cani da guardia" del supermarket, che solitamente vengono scambiati per maniaci sessuali che, fingendo di infilare l'affare in una scatoletta di cibo per gatti, scrutano attorno nella speranza che qualche bella casalinga o qualche ragazzina svestita li guardi.

Una rapina al supermercato (quello con la pistola è il direttore generale).

Invece è il loro modo per fingersi clienti, del tipo "sono qua perché c'è il riscaldamento ma non compro niente", e vedere se riescono a sgamare qualche piccolo odioso ladruncolo. Essendo pagati a provvigione, più ne acchiappano più guadagnano. A differenza dei poliziotti privati che attendono i furbi che escono senza pagare al di là delle casse, per poi azzannarli e fargli vomitare la merce rubata fuori dalle mutande, il cane da guardia delle corsie ha uno sguardo meno idiota e più lascivo, vi segue passo a passo come un segugio ed è pronto a saltarvi addosso non appena accennate ad aprire un pacchetto di patatine solo per sentire che odore hanno.

Si fanno scoprire così facilmente che c'è gente che va al supermarket apposta per farli girare come cretini sempre attorno allo stesso scaffale e che spesso, notati dalle telecamere, vengono scambiati essi stessi per ladri e arrestati dal personale del supermarket.

Un'anziana conta la moneta necessaria per comprarsi una patata.

Il "topo di supermercato" al contrario è colui che cerca sempre di rubare qualcosa: non perché ne abbia bisogno o perché sia cleptomane, ma per il piacere di farsi riprendere dalle telecamere e rivedersi poi nell'ufficio del direttore facendosi quattro risate con un pacco di popcorn e una bottiglia di birra. È il nemico giurato del cane da guardia, il quale ne riconosce l'odore già dal parcheggio, e il terrore delle vecchiette, che temono gli si infili sotto la gonna.

Il topo si avvicina allo scaffale, uno qualunque, si guarda intorno, aspetta che il cane lo guardi, sorride alla telecamera e poi afferra velocemente un tubetto di maionese e se lo infila sotto la giacca. Se non chiamano i carabinieri, se la cava con una passeggiata della vergogna in mezzo alla gente fino alle casse, dove è poi costretto a pagare e a mangiarsi la maionese davanti a tutti. I topi di supermercato, veri o fasulli, vengono sempre e comunque beccati, tanto che c'è chi dice che siano assunti dai soliti amministratori proprio per far vedere alla clientela che la sorveglianza funziona, che la merce esposta è di ottima qualità e che il crimine non paga, almeno a questi livelli.

Tassonomia dei supermercati

Anche gli alci fanno la spesa al supermarket.

Si prende come grandezza di riferimento il "supermercato" così come lo conosciamo, a ph 7. Tutti gli altri vendono pile più o meno alcaline e yogurt più o meno acidi.

Verso l'alto:

  • Maximercato: quello di cui stiamo parlando, ma un po' più grosso
  • Megamercato: come quello sopra, ma ancora più grosso e disonesto
  • Ipermercato: quello mimetizzato dentro un centro commerciale per non farsi beccare
  • Ultramercato: in Italia non ce ne sono
  • Ridicolmentegrandemercato: quello dove si va a fare la spesa con il TIR* Mercatoeuropeo: quello che sta andando a puttane
  • Continente: quello andato a puttane
Un ipomercato.

Verso il basso:

  • Mercato: quello con le bancarelle e la puzza di formaggio
  • Minimercato: quello per i bambini
  • Ipomercato: quello sottoterra
  • Micromercato: quello per i barboni, a cui si dà fuoco per intascare l'assicurazione* Mercatino: solo a Natale
  • Vucumprà: quello a cui si dà fuoco e basta
  • Ricercadimercato: not found, forse cercavi intervistatore rompipalle

Altri tipi di supermercato

Questi clienti non avevano abbastanza soldi per pagare la spesa.
  • All'ingrosso, tipo Ipergross: il supermercato per i negozianti e le partite IVA; qui bisogna comprare almeno 350 chili di roba se no non vi fanno uscire, e a differenza di un supermercato normale dev'essere tutta fatturata; gli scaffali sono talmente alti che la spesa non si fa con il carrello ma con il muletto.
  • Discount, tipo Lidl: quello dove il cliente si deve portare le cesoie da casa per aprirsi gli scatoloni.
  • Hard-discount, tipo Ekom: quello dove il cliente si deve tagliare anche la carne.
  • Hard-hard-discount, detto anche Bosnia: qui la merce potreste essere voi.

Voci correlate