Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna: differenze tra le versioni

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[[File:Vespasiano.jpg|right|thumb|250px|La sede principale in Piazza dei martiri 666]]
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Le origini della Scuola Superiore Sant’Anna sono avvolte nel mistero. Si ipotizza che la sua origine sia connessa con la Scuola Normale Superiore, di cui la Sant’Anna è notoriamente sorella sfigata. Pare infatti che a Pisa vi fosse un piccolo [[vespasiano]], presso il quale i poveri geni incompresi che non avevano superato l’esame di ammissione alla Normale si radunavano per [[sindrome dei sentimenti offesi|piangere sulla loro malasorte]] e inveire contro i professori.
Le origini della Scuola Inferiore Sant’Anna sono avvolte nel mistero. Si ipotizza che la sua origine sia connessa con la Scuola Normale Superiore, di cui la Sant’Anna è notoriamente sorella sfigata. Pare infatti che a Pisa vi fosse un piccolo [[vespasiano]], presso il quale i poveri geni incompresi che non avevano superato l’esame di ammissione alla Normale si radunavano per [[sindrome dei sentimenti offesi|piangere sulla loro malasorte]] e inveire contro i professori.


Questa situazione si prolungò per duecento lunghi anni, fin quando accadde l’inaspettato: un triste giorno del 1987 le dolci suore che gestivano il vicino Conservatorio di Sant’Anna si ritrovarono con l’impianto idraulico fuori uso durante una grave epidemia di [[colera]]. Dopo aver riempito tutti gli ottoni dell’orchestra, nell’impellente necessità di un luogo alternativo in cui liberarsi dei propri fluidi, si precipitarono tutte in fila nell’adiacente vespasiano, che fu successivamente annesso, con tutto il suo contenuto in studenti falliti, al Conservatorio, prendendone il nome. Era nata la Scuola Sant’Anna.
Questa situazione si prolungò per duecento lunghi anni, fin quando accadde l’inaspettato: un triste giorno del 1987 le dolci suore che gestivano il vicino Conservatorio di Sant’Anna si ritrovarono con l’impianto idraulico fuori uso durante una grave epidemia di [[colera]]. Dopo aver riempito tutti gli ottoni dell’orchestra, nell’impellente necessità di un luogo alternativo in cui liberarsi dei propri fluidi, si precipitarono tutte in fila nell’adiacente vespasiano, che fu successivamente annesso, con tutto il suo contenuto in studenti falliti, al Conservatorio, prendendone il nome. Era nata la Scuola Sant’Anna.

Versione delle 13:34, 20 ago 2010


Risponderò solo in presenza del mio avvocato!

Lui conosce metodi molto più convincenti dei miei per spiegarti che qui non sei il benvenuto. Sento la necessità impellente di mandarti gentilmente qui, ma il mio amico immaginario Babbi l'orsetto mi suggerisce di mandarti qui.


Qualora tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questa voce, dovresti fare un salto qui.
« Ma non fa parte della Normale? »
(Chiunque su scuola Superiore Sant’Anna )


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e Perfezionamento

La Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, brevemente Istituto Tecnico Femminile di Pisa, è un centro di accoglienza e recupero per coloro che non sono riusciti a entrare all’Anormale.

Storia

La sede principale in Piazza dei martiri 666

Le origini della Scuola Inferiore Sant’Anna sono avvolte nel mistero. Si ipotizza che la sua origine sia connessa con la Scuola Normale Superiore, di cui la Sant’Anna è notoriamente sorella sfigata. Pare infatti che a Pisa vi fosse un piccolo vespasiano, presso il quale i poveri geni incompresi che non avevano superato l’esame di ammissione alla Normale si radunavano per piangere sulla loro malasorte e inveire contro i professori.

Questa situazione si prolungò per duecento lunghi anni, fin quando accadde l’inaspettato: un triste giorno del 1987 le dolci suore che gestivano il vicino Conservatorio di Sant’Anna si ritrovarono con l’impianto idraulico fuori uso durante una grave epidemia di colera. Dopo aver riempito tutti gli ottoni dell’orchestra, nell’impellente necessità di un luogo alternativo in cui liberarsi dei propri fluidi, si precipitarono tutte in fila nell’adiacente vespasiano, che fu successivamente annesso, con tutto il suo contenuto in studenti falliti, al Conservatorio, prendendone il nome. Era nata la Scuola Sant’Anna.

Ammissione alla scuola

Entrare alla Sant’Anna non è facile. L’ammissione alla scuola prevede infatti un difficile concorso per esami, titoli e maniglie. Tuttavia se lo studente è in grado di dimostrare di essere stato segato alla Normale viene ammesso automaticamente, e gli vengono dati anche un lungo abbraccio consolatorio e un fazzoletto per asciugarsi le lacrime.

Una volta entrati nella scuola, gli studenti (che acquisiscono a tutti gli effetti la qualifica di “santannini”) devono soddisfare requisiti molto stringenti: devono avere in media almeno tre rapporti anali al mese con un professore a scelta, saper dire il proprio nome al contrario, bere otto bicchieri d’acqua al giorno, lavarsi le mani prima e dopo i pasti, scuotere bene il prepuzio dopo aver fatto la pipì, non abusare dei cibi grassi, mantenere il proprio intestino regolare.

Devono anche laurearsi, ma questo è secondario.

Didattica

La scuola dispone di un’offerta didattica di tutto rispetto, suddivisa nelle due classi “Bimbi Fantasiosi” e “Bimbi Curiosi”.

Alla classe di “Bimbi Fantasiosi” corrispondono i corsi universitari di Scienze delle merendine, Lingue inventate, Storia della Fiction, Canzoni della nostra Infanzia.

Alla classe di “Bimbi Curiosi” corrispondono i corsi di laurea in Fisica del Catarro, Origami, Merdologia, Giardinaggio, Bricolage.

Vita alla Sant’Anna, goliardia, collegggggialità e tutte queste cazzate

Nella scuola Sant’Anna viene data grande importanza ai valori dell’amicizia, alla vita in comune, all’amore, alla gioia di aiutare il prossimo. Insomma, a sentir loro è la scuola dei Power Rangers.

Tuttavia, per raggiungere l’armonia e il benessere psicofisico necessari alla dura attività di studio, i santannini hanno bisogno, ogni tanto, di fare un po’ di sano, intelligente e bonario umorismo. Così si mettono a gettare gavettoni contro le finestre dei collegi avversari, a fare le pernacchie alle spalle dei normalisti, a raccontarsi barzellette sui matematici.

Lo straordinario e brillante “sense of humor” dei santannini si manifesta anche e soprattutto nella calorosa accoglienza che riservano alle matricole. È infatti in onore dei nuovi arrivati che essi ricorrono ai giochini più simpatici e divertenti. Eccone qualche esempio:

La sfondatio: In questo gioco, ogni studente degli anni superiori prende una matricola e inizia a infilare oggetti nel (gli studenti dicono “toccare con oggetti il”) suo sfintere anale. Vince chi ne fa sparire (loro dicono “mette da parte”) di più.

La delitiosa: le matricole mangiano gli escrementi (gli studenti parlano di “partite di cioccolato fortemente aromatizzato”) dei loro vicini di stanza.

La mordatio: la matricole maschio si staccano a morsi (gli studenti dicono “sfiorano con la punta del naso”) il pene reciprocamente.

La palpatio: Le matricole (solo i maschi, le femmine hanno un aspetto orrendo) si devono spogliare e farsi palpare (gli studenti aggiungono “voluttuosamente”) nell’intimo dagli studenti più grandi.

Queste e altre simpatiche iniziative hanno lo scopo di temprare lo spirito dei nuovi arrivati e farli sentire accolti nel miglior modo possibile. Non si tratta quindi di nonnismo, anzi. Io direi che le matricole dovrebbero ringraziare per queste occasioni di divertimento che vengono loro offerte.

Ogni tanto qualcuno si suicida, ma è norm … cioè, volevo dire, non c’è niente di strano nel fatto che non tutti ce la facciano. Voglio dire, siamo in un istituto di eccellenza, mica al Liceo Classico.

Dopo tre mesi di divertimento, si fa una grande festa con le matricole sopravvissute senza lesioni gravi, ci si spoglia tutti e si finisce in una grande orgia.

Alloggio

Gli studenti alloggiano per lo più nella sede centrale della scuola a Piazza dei Martiri (un nome, un programma). Qualche povero sfigato viene invece mandato al nuovissimissimissimo collegio Faedo, cogestito dalla Normale. Caratteristica di questo collegio è che i santannini che vi abitano sono più frequentemente soggetti a crisi depressive e vivono completamente a scrocco della Normale.

Quando tutto manca, gli studenti in esubero hanno un alloggio garantito e del tutto gratuito sulle sponde dell’Arno.

Sedi distaccate

Dopo essersi estesa a diverse sedi all'interno di Pisa negli ultimi anni, la Scuola Sant'Anna si allarga alla sua provincia; come un morbo, un cancro maligno che divora dall’interno la nostra società. L’obiettivo finale e il dominio completo del pianeta.

Come riconoscere un santannino

Somiglia a un Normalista, ma ha l’aria più frustrata perché sa che lui non diventerà mai famoso (a meno di chiamarsi Giuliano Amato). Inoltre, contrariamente al normalista, il santannino non è sempre gay.

Se ne vedete uno seguite le seguenti norme di sicurezza:

  • Sostituite in ogni frase il termine “normale” con altri più politicamente corretti, come “ordinario”, “non speciale”, “banale” e così via.
  • Se siete costretti a una vicinanza prolungata col santannino, siate il più possibile simpatetici con lui; Ditegli che i normalisti son tutti nerd e ricchioni, che Palazzo della Carovana è solo una montagna di vecchiume e non compete con la struttura moderna ed elegante del Sant’Anna, che da loro si viene ammessi solo “per merito” e cose così.
  • Non fate battute sugli ingegneri o sugli avvocati.
  • Loro si occupano di “Scienze applicate”, non di manovalanza. Ricordatevelo.

Cosa fare se siete entrati al Sant’Anna

Sparatevi.

Voci correlate