Pitura Freska

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SOSTANZE STUPEFACENTI!
Pericolo di diventare tossicodipendenti come Pitura Freska.
Prima di leggere consultare il vostro medico o il vostro pusher di fiducia.
« In Olanda xé legal, qua invense no! »
(Pitura Freska su loro musica)
« Quanta mona che ghe xé a la Bienal! »
(Pitura Freska su eventi culturali)
« Ricion ti sarà ti! »
(Sir Oliver Skardy su Riviera Romagnola)
« Mango, papaya e verze! »
(Brombe su interpretazione personale di "The boss")
« Quand'è che tornate insieme?! »
(Tipica domanda di ogni fan medio[1])


Il logo della band.

I Pitura Freska (Fantasilandia 1356 a.C. - 3057 d.C.) sono il più famoso gruppo di fattoni provenienti da una città che non esiste. Secondo i principi della logica aristotelica questo implica che nemmeno loro esistono, quindi che cosa ne parliamo a fare?

Biografia

Questo sciagurato gruppo di tossici nacque quando Ciaci, detto El Kinder (in quanto solito stringere amicizia con bambini cosparsi di Nutella), si sedette per sbaglio (o per colpa del fumo) su una panchina appena verniciata esclamando: «casso, ma no li podeva meterghe un carteo?» Da qui il nome, che servì come messaggio di denuncia e di sensibilizzazione affinché non ci fossero più vittime delle panchine appena verniciate[citazione necessaria].

I Pitura Freska in concerto

Siccome nessuno aveva la minima idea di cosa suonassero (ma soprattutto del perché li ascoltassero) la loro musica fu definita Porno Rock[2]. Dopo aver sentito tale definizione, Skardy cadde dal palco e, senza alcun apparente motivo, decise di partire per Milano[3] dove, al Festival del Reggae, avvene l'incontro tra quest'essere, più fumo che uomo, e questo genere musicale. Iniziò così a sfrugugliare i maroni a tutta la band, tanto che i membri decisero di suonare il reggae solo per farlo smettere una buona volta[4]. Da allora è iniziata una carriera sfolgorante che ha permesso loro di essere sconosciuti in tutto il globo terraqueo.

Questa enorme popolarità li fece notare dalla direzione artistica del Festival di Sanremo: Pippo Baudo disse di non aver mai visto un gruppo di tossici capace sia di reggere uno strumento musicale sia di fingere di saper suonare senza darlo a vedere. Per tal motivo si decise di farli partecipare. Lì sfoggiarono un look che sfortunatamente non superò per sobrietà quello degli Elii dell'anno prima, quando si presentarono pitturati d'argento e vestiti da Divino Otelma. Il comportamento sul palco invece rimase nella vetta del più grande sputo in faccia alla platea dell'Ariston, condito da velate minacce di stampo mafioso da parte di Mike Bongiorno, fino alle flessioni di Albano a Sanremo 2015. Durante la kermesse cantarono l'unico loro brano conosciuto in tutta la Repubblica delle Banane: Papa Nero.

Dopo il successo del festival le idee traboccarono, tanto che per quattro anni fecero uscire ben cinque album con il meglio della band. Dopo questi quattro anni di novità, esaurite le trovate, non trovando più alcuna ragione di esistere, ognuno di loro con la volontà di intraprendere un percorso professionale diverso (da solisti)[5], ma soprattutto stufi di 'sto cazzo di reggae, decisero di dissolversi nell'etere. Ma i fans li richiamano a gran voce; i Pitura Freska giurano che un giorno torneranno di nuovo insieme. Un minuto dopo si abbatterà sulla Terra un asteroide delle dimensioni del Canada che porrà fine alla vita come noi la conosciamo.

Formazione

Secondo le ultime dichiarazioni in conferenza si schiereranno con un 3-4-3, molto offensivo... Scusate, ho sbagliato foglio. Andiamo a vedere i vari membri del gruppo.

L'espressione dei Pitura di fronte ai Carabinieri come narrato nel brano "La Pianta".
  • Sir Oliver Skardy. Il leader, il frontman, l'anima e il culo del gruppo. Questo mitologico essere metà uomo e metà piantina nasce un puzzoledì ventorbe marcio 1492[6] Fu lui a portare il reggae alla band, causando traumi psicologici a coloro che coraggiosamente hanno ascoltato i loro pezzi. Ancora oggi persiste a farci sanguinare i timpani durante le pause dal suo vero lavoro.
  • Marco "Furio" Forieri. Detto anche Capitano (dopo un'esperienza da mozzo tremendamente sottopagato su una nave della Costa Crociere). In quanto unico possessore di un sassofono, fu costretto vitanaturaldurante a ricoprire il ruolo di sassofonista (ma se fate molta attenzione in alcuni brani potrete sentirlo cantare). Per sfuggire alla grinfie degli altri membri emigrò in Messico. Solo dopo alcune ere decise di fondare un nuovo gruppo di cui sarebbe stato il leader; senza successo, visto che ancora oggi viene costretto a suonare il sassofono. Fu inoltre la riserva di erba per tutto il gruppo. Lo si può riconoscere perché in testa, al posto dei capelli, porta una palma giamaicana. Oggi vive nel più rinomato e lussuoso quartiere residenziale di Venezia.
Furio mentre amoreggia con un sassofono.
  • Valerio Silvestri. L'unico nel gruppo che tromba, ma solo perché è un trombettista. Non ha fatto praticamente un beneamato cazzo all'interno della band, tranne prestare la sua voce per l'intro di Picinin.
  • Francesco Duse. Vista la sua minima capacità di coordinare, anche dopo massicce dosi di cannoni, gli fu affidato il ruolo di chitarrista. I suoi contributi per il gruppo furono numerosi e talmente importanti da lasciare senza parole, quindi non ne parleremo.
  • Cristiano Verardo. Nel momento di scegliere quale strumento affidargli tra tamburello e chitarra, si optò per quest'ultima, perché si vociferava che avesse lavorato in un negozio della Fender e per questo si pensava che conoscesse lo strumento. Sembra strano, ma fu il compositore di gran parte delle musiche di questa banda di scellerati. La cosa più incredibile fu che riuscì a far sembrare musica quel marasma che usciva dal cervello di Skardy.
  • Francesco Casucci (detto Ciuke). Bassista. Ovvero lo strumento più sfigato che possa esserci in una band. L'unico modo per sfuggirvi è la morte. E vi è sfuggito. In sua memoria, il gruppo prima andò in overdose di crack, poi organizzò un concerto e suonò in Piazza San Marco finché non arrivarono i carabinieri e la Finanza coi lacrimogeni a farli chiudere.
  • Toni Costantini. Vista la carenza di fiati nelle sonorità del gruppo, decise di infilarsi clandestinamente nella sala prove della band e suonare il trombone. Il suo contributo non passò inosservato.

Discografia

  • Ossigeno Un nuovo tipo di droga.
  • 'Na Bruta Banda L'autobiografia.
  • Duri Sotto i Banchi
  • Oi
  • Oi in Dub(bio)
  • Gran Palma Dedicato ai capelli di Furio.
  • Olive vol.1 Per lo spriss.
  • Piatti Roventi - Pitura Freska Kitchen System
  • Olive vol.2 Secondo giro di spriss.
  • Tutto Olive (Olive vol.1 + Olive vol.2) Happy hour version.
  • Goldón[7].
  • El pezo (Tradotto: "Il peggio")

Video

La dimostrazione che troppo fumo non giova ai neuroni:



Voci correlate

Note

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  1. ^ puntualmente deluso
  2. ^ Questo è vero.
  3. ^ lasciando il gruppo privo del proprio cantante, ma nessuno ci fece caso
  4. ^ Cosa che non è riuscita visto che ancora oggi ci smarona con questo genere.
  5. ^ Da artisti consumati quali sono.
  6. ^ si dice che in quell'anno accaddero due cose, una buona e una cattiva. La buona è la nascita di Skardy, la cattiva è la scoperta dell'America, perché, se Colombo non l'avesse scoperta, non sarebbe mai esistita la Giamaica, quindi non sarebbe nato il reggae e forse Skardy si sarebbe dato all'ippica (a Venezia praticata sui cavallucci marini)
  7. ^ Che in lingua della terronia del nord significa letteralmente "preservativo".