Pitura Freska

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« In Olanda xé legal, qua invense no! »
(Pitura Freska su loro musica)
« Quanta mona che ghe xé a la Bienal! »
(Pitura Freska su eventi culturali)
« Ricion ti sarà ti! »
(Sir Oliver Skardy su Riviera Romagnola)
« Mango, papaya e verze! »
(Brombe su interpretazione personale di "The boss")
« Quand'è che tornate insieme?! »
(Tipica domanda di ogni fan medio[1])


Il logo della band.

I Pitura Freska (Venessia 1356 a.C. - 3057 d.C.) sono il più famoso gruppo di fattoni provenienti da una città che non esiste. Secondo i principi della logica aristotelica questo implica che nemmeno loro esistono, quindi che cosa ne parliamo a fare?

Le sorti de una pineta

Questo sciagurato gruppo di tossici nacque quando Ciaci, detto El Kinder (in quanto avvezzo a stringere amicizia con bambini cosparsi di Nutella), si sedette per sbaglio (o per via del fumo) su una panchina appena verniciata e pronunciò questa storica frase:
« casso, ma no li podeva meterghe un cartelo? »
Da qui il nome, che servì come messaggio di denuncia e di sensibilizzazione affinché non ci fossero più vittime delle panchine appena verniciate[citazione necessaria].
I Pitura Freska in concerto

La densa coltre di fumo per la sua essenza rendeva criptica la musica della band, per cui, per non saper né leggere né scrivere e causa una pregressa accusa di atti osceni in luogo pubblico per Valerio (per aver suonato la tromba davanti ad un poliziotto della buoncostume), la loro musica fu inizialmente definita Porno Rock. Immerso in un limbo di autocommiserazione, Skardy fu colpito da crisi depressiva, blocco dello scrittore, manie di persecuzioni e una terribile forma virale di ginocchio della lavandaia.
Fu così che in cerca di ispirazione decise di partire alla volta di Milano per seguire il Festival del Reggae dove almeno avrebbe trovato qualche tocco di fumo, si disse. Essendo squattrinato, da vero rasta, si incamminò lungo l'A4, ma si perse dopo il cavalcavia di Marghera. Vagò per alcuni mesi nella pianura padana, tanto che alcuni lo dettero per morto o per sposo ad una nutria e qualcuno giurò di averlo visto passeggire coi cuccioli. In realtà in questo periodo gli apparve lo spirito di San Marley o qualunque altra cosa si potesse vedere in quello stato e lo spinse ad intraprendere la strada del reggae, dopo aver tentato invano di spingerlo contro il Verona-Innsbruck delle 10.27. Iniziò così a sfrugugliare i maroni a tutta la band, tanto che i membri decisero di suonare il reggae solo per farlo smettere una buona volta. 12 album e 13 anni di carriera dimostrano il loro fallimento. Una carriera sfolgorante che ha permesso loro di essere sconosciuti in tutto il globo terraqueo.

Questa enorme popolarità li fece notare dalla direzione artistica del Festival di Sanremo: Pippo Baudo disse di non aver mai visto un gruppo di fumati capace di reggere uno strumento musicale fingendo di saperlo suonare, senza darlo a vedere. Si decise dunque di farli partecipare alla kermesse. Lì sfoggiarono un look che sfortunatamente non superò per sobrietà quello degli Elii dell'anno prima, quando si presentarono pitturati d'argento e vestiti da Divino Otelma. Il comportamento sul palco invece rimase nella vetta del più grande sputo in faccia alla platea dell'Ariston, condito da velate minacce di stampo mafioso da parte di Mike Bongiorno, fino alle flessioni di Albano a Sanremo 2015. Durante la kermesse cantarono l'unico loro brano conosciuto in tutta la Repubblica delle Banane: Papa Nero.
Dopo il successo del festival le idee traboccarono, tanto che per quattro anni fecero uscire ben cinque album con il meglio della band. Dopo questi quattro anni di novità non sia capisce come il gruppo alla fine sia sia sciolto. Forse avevano esaurito le trovate, forse furono colti da crisi esistenziale, forse volevano intraprendere una carriera da solisti nei parchi pubblici. O forse erano solo stufi di 'sto cazzo di reggae e visto che ormai avevano guadagnato un patrimonio di 200.000 lire, senza contare le spese per gli strumenti, si dissolsero nell'etere. Ma i fans li richiamano a gran voce; i Pitura Freska giurano che un giorno torneranno di nuovo insieme. Un minuto dopo un asteroide delle dimensioni del Canada si abbatterà sulla Terra e porrà fine alla vita come noi la conosciamo. Oppure no, non sono mica un paragnosta.

Le me canson in venexian[2]

Anche i testi sono intrisi di fumo e scritti sulle cartine, come da tradizione rastafariana. Le musiche sono benedette da San Marley.
Infatti si può notare come nei testi i Pitura cerchino a tutti i costi tutte le rime possibili ed impossibili riuscendo nell'incredibile impresa di mancarle quasi tutte. Alcuni esempi:

« Più che 'ndemo vanti
de cantarghelo no saremo mai stanchi. »
« De inmatonii, de cassa fatti e de Sgarbi
no ghe ne ciava un cazzo a Skardy »
« Coi tenpi che core

scampar via tuti no so dove.
Co sta aria che tira

senpre pezo no scherzo miga. »

E queste sono solo tre canzoni, il resto lo si può immaginare.

Dal punto di vista contenutistico i testi si possono dividere fondamentalmente in 4 gruppi:

  • Canzoni d'amore, generalmente dedicate a donne acchiappate alla vigliacca in un locale il sabato sera;
  • Canzoni sulla vita serena, di solito scritte dopo il ciospo della mattina;
  • Canzoni polemiche, generalmente dedicate a qualche porco della giunta comunale o a "loro";
  • Canzoni a Maria, dedicate a questa signora che, sempre per colpa "loro", i nostri possono incontrare solo di nascosto e temendo le forze dell'ordine.

Na Bruta Banda

Secondo le ultime dichiarazioni in conferenza si schiereranno con un 3-4-3, molto offensivo... Scusate, ho sbagliato foglio. Andiamo a vedere i vari membri del gruppo.

L'espressione dei Pitura di fronte ai Carabinieri come narrato nel brano "La Pianta".
  • Sir Oliver Skardy. Il leader, il frontman, l'anima e il culo del gruppo. Questo mitologico essere metà uomo e metà piantina nasce un puzzoledì ventorbe marcio 1492[3] Fu lui a portare il reggae alla band, causando traumi psicologici a coloro che coraggiosamente hanno ascoltato i loro pezzi. Ancora oggi persiste a farci sanguinare i timpani durante le pause dal suo vero lavoro.
  • Marco "Furio" Forieri. Detto anche Capitano (dopo un'esperienza da mozzo tremendamente sottopagato su una nave della Costa Crociere). In quanto unico possessore di un sassofono, fu costretto vitanaturaldurante a ricoprire il ruolo di sassofonista (ma se fate molta attenzione in alcuni brani potrete sentirlo cantare). Per sfuggire alla grinfie degli altri membri emigrò in Messico. Solo dopo alcune ere decise di fondare un nuovo gruppo di cui sarebbe stato il leader; senza successo, visto che ancora oggi viene costretto a suonare il sassofono. Fu inoltre la riserva di erba per tutto il gruppo. Lo si può riconoscere perché in testa, al posto dei capelli, porta una palma giamaicana. Oggi vive nel più rinomato e lussuoso quartiere residenziale di Venezia.
Furio mentre amoreggia con un sassofono.
  • Valerio Silvestri. L'unico nel gruppo che tromba, ma solo perché è un trombettista. Non ha fatto praticamente un beneamato cazzo all'interno della band, tranne prestare la sua voce per l'intro di Picinin.
  • Francesco Duse. Vista la sua minima capacità di coordinare, anche dopo massicce dosi di cannoni, gli fu affidato il ruolo di chitarrista. I suoi contributi per il gruppo furono numerosi e talmente importanti da lasciare senza parole, quindi non ne parleremo.
  • Cristiano Verardo. Nel momento di scegliere quale strumento affidargli tra tamburello e chitarra, si optò per quest'ultima, perché si vociferava che avesse lavorato in un negozio della Fender e per questo si pensava che conoscesse lo strumento. Sembra strano, ma fu il compositore di gran parte delle musiche di questa banda di scellerati. La cosa più incredibile fu che riuscì a far sembrare musica quel marasma che usciva dal cervello di Skardy.
  • Francesco Casucci (detto Ciuke). Bassista. Ovvero lo strumento più sfigato che possa esserci in una band. L'unico modo per sfuggirvi è la morte. E vi è sfuggito. In sua memoria, il gruppo prima andò in overdose di crack, poi organizzò un concerto e suonò in Piazza San Marco finché non arrivarono i carabinieri e la Finanza coi lacrimogeni a farli chiudere.
  • Toni Costantini. Vista la carenza di fiati nelle sonorità del gruppo, decise di infilarsi clandestinamente nella sala prove della band e suonare il trombone. Il suo contributo non passò inosservato.

Discografia

  • Ossigeno Un nuovo tipo di droga.
  • 'Na Bruta Banda L'autobiografia.
  • Duri Sotto i Banchi
  • Oi
  • Oi in Dub(bio)
  • Gran Palma Dedicato ai capelli di Furio.
  • Olive vol.1 Per lo spriss.
  • Piatti Roventi - Pitura Freska Kitchen System
  • Olive vol.2 Secondo giro di spriss.
  • Tutto Olive (Olive vol.1 + Olive vol.2) Happy hour version.
  • Goldón[4].
  • El pezo (Tradotto: "Il peggio")

Video

La nuova campagna di sensibilizzazione contro la droga:



Voci correlate

Note

  1. ^ puntualmente deluso
  2. ^ perché el xé nero african.
  3. ^ si dice che in quell'anno accaddero due cose, una buona e una cattiva. La buona è la nascita di Skardy, la cattiva è la scoperta dell'America, perché, se Colombo non l'avesse scoperta, non sarebbe mai esistita la Giamaica, quindi non sarebbe nato il reggae e forse Skardy si sarebbe dato all'ippica (a Venezia praticata sui cavallucci marini)
  4. ^ Che in lingua della terronia del nord significa letteralmente "preservativo".
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