Utente:Zurpone/Affari in sospeso: differenze tra le versioni

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== Andare a + verbo a caso all'infinito presente ==
'''Andiamo a + verbo a caso all'infinito presente''' potrebbe essere definibile come una perifrasi tipica del ''sermo plebeius'' che significa: "ora si fa questa cosa qua". Nella realtà si tratta invece di un inutile giro di parole il cui senso esistenziale viene esplicato essenzialmente attraverso i tre punti seguenti:
'''Andare a + verbo a caso all'infinito presente''' potrebbe essere definibile come una perifrasi tipica del ''sermo plebeius'' che significa: "ora si fa questa cosa qua". Nella realtà si tratta invece di un inutile giro di parole il cui senso esistenziale viene esplicato essenzialmente attraverso i tre punti seguenti:
# aerare il cavo orale di coloro che la utilizzano
# aerare il cavo orale di coloro che la utilizzano
# conferire un'aura di superiorità dialettica al discorso che si pronuncia
# conferire un'aura di superiorità dialettica al discorso che si pronuncia

Versione delle 19:42, 29 mag 2015

Lingua sarda

La lingua sarda è...

« No. Ho cannato completamente l'intro! »
(L'autore di questo articolo su "partire col piede sbagliato".)

La lingua sarda non esiste. È certo. È dimostrato. La portata di questa affermazione è tale da oscurare il mito di Babbo Natale e della Befana, a pari merito con quello della marmotta. Poiché la lingua sarda non esiste, non dovrebbe esistere nemmeno questa pagina, che invece esiste. Come può spiegarsi questa apparente contraddizione? Non esiste la lingua sarda, esistono le lingue sarde. E sono tante. Ognuna non può travalicare l'importanza delle altre e la preminenza di una lingua sull'altra termina esattamente sul confine comunale di pertinenza. I motivi di tale frammentazione sono molteplici e non tutti di immediata comprensione da parte della massa burina e pacchiana. In questa sede si tenterà, per quanto possibile, di esplicarli tutti, con la consapevolezza che tutto il tempo occorrente poteva essere impiegato altrimenti.

Ma è tempo che la gente finalmente sappia.

Cronologia di una colossale mistificazione storico-linguistica

Occorre chiedersi perché.

Tracce

Evoluzione

Frammentazione

Da Spano a Wagner

Enzo Tortora
« Un tempo si evadeva con la lima, oggi con la scheda elettorale. »
(Giulio Andreotti su Tortora il precursore.)
« Tu tuuuutu, tu tuuuutu! »
(Enzo appollaiato su un cavo dell'alta tensione tenta di vendicarsi rovinardo il pisolino pomeridiano di Andreotti.)

Enzo Totora fu uno dei piû famosi conduttori della RAI, superato in popolarità solo da Papalla e Carmencita la caffettiera, i veri dominatori del palinsesto. Decollò con la trasmissione Portobello, un mercatino nel quale inventori italiani presentavano le loro

mirabili creazioni. Durante questa trasmissione comparve per la prima volta la famosissima rubrica Chi l'ha visto, preannunciata in ogni puntata da un repentino cambio di registro di Tortora da allegro-gioioso a requiem-lacrimosa.


Banco del Mutuo Soccorso
« Ehm... vorrei accendere un mutuo... »
(Tizio confuso.)
« Come, non è una banca? Macheccazz...? »
(Tizio sempre più confuso.)
« No, non lo è. Però io sono Babbo Natale! »
(Francesco Di Giacomo un po' ci marciava.)

Il Banco del Mutuo Soccorso, per gli amanti della sintesi Banco, è un gruppo musicale italiano nato nel 1969 e tuttora in attività, sebbene dal 21 febbraio 2014 sia rimasto a corto di voce. Insieme alla Premiata Forneria Marconi, gli Area e Le Orme, è l'esempio più rappresentativo e noto, anche all'estero, di rock progressivo italiano. Tutta questa abbondanza non è stata sufficiente, purtroppo, per sopravanzare la fama dei Pooh, di Amedeo Minghi e dei Ricchi e Poveri. Alle volte la vita è davvero stronza.

Storia

« Arriva all'improvviso, arriva come il mare, e non sai mai da dove... »
(Il "Banco" sulla colica renale.)

l'inizio

Roma, tardi anni '60. Il diciassettenne Vittorio Nocenzi voleva fare musica fin da bambino. Divenne da subito espertissimo di tutti gli strumenti dotati di tastiere, specialmente i citofoni condominiali. I primi modelli di telefono a tastiera lo mandarono addirittura in estasi. I genitori non vollero smorzare quell'entusiasmo e gli regalarono una pianola Bontempi e un sacco a pelo; gli riempirono una bisaccia di pane, salsiccia e biancheria intima pulita. Dopodiché lo sbatterono fuori di casa. Il giovane Vittorio non si perse d'animo e si recò alla sede dell'importante label discografica[citazione necessaria] RCA, dove chiese ed ottenne un'audizione.

« Conosco Gabriella Ferri, ho musicato alcune sue canzoni! »
(Vittorio Nocenzi pensa di essere partito col piede giusto.)
« Senti bello, la conosco anch'io la Ferri, ed è l'ultima cosa che avrei detto prima di un'audizione! »
(Tizio della RCA pensa di aver liquidato alla svelta quel nabbo.)
« Ma l'ha detto adesso! Prima di un'audizione! »
(Nocenzi in fondo non era così nabbo.)
« Porc... vabbe', hai vinto. Sei assunto! »
(Tizio della RCA resosi conto della sua topica.)

Anni 70

   La stessa cosa ma di più: Francesco Di Giacomo.

Anni 80

Anni 90

===

Anni 00 e oggi (o comunque in questi giorni) ===




Area (gruppo musicale)
Gli Area al Torneo "Ascella Fetente Parco Lambro '75", immeritatamente secondi classificati.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Zurpone/Affari in sospeso
« Euuu, eeeeuuuiiiii, aioeiou, aaaaascensoooooouuuuuu gneouuuu gnoaaa »
(Tipica canzone degli Area.)
« ♫Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia♬ »
(Verso di una canzone di un soldato vietnamita completamente sbronzo da cui gli Area hanno preso spunto.)
« Forza Panino!!! »
(Idiota che è andato in una esibizione degli Area aspettandosi di trovare un altro gruppo musicale)

Gli Area, il cui nome completo è Area - National UnPOPular Groupies, sono[1] un gruppo musicale alla perenne ricerca della propria identità. Durante la loro carriera hanno cercato, senza mai trovarla, la loro dimensione artistica ed esistenziale nel jazz-rock, nella Musica classica, nel folk, nell'hip hop, nell'heavy metal, nel punk, nel pop, nella new age, nella Musica elettronica, nel blues e nella Musica sperimentale. Particolarmente attivi negli anni '70, hanno lasciato un'impronta indelebile sul pavimento del panorama musicale italiano, che non può permettersi una donna delle pulizie, quindi quell'impronta è ancora lì e sembra che sia destinata a restarci per un bel pezzo.

Contesto storico

Sul finire degli anni '60 in Italia iniziarono a delinearsi le ideologie e la filosofia che avrebbero condotto, di lì a poco, all'eversione di Stato con la strategia della tensione e all'atmosfera satura di polvere da sparo tipica degli anni di piombo. Gli ambienti artistici in generale e quelli musicali in particolare non erano rimasti con le mani in mano. Se una buona parte di cantanti insisteva con le melodie classicheggianti e i testi sdolcinati, una minoranza rumorosa e capellona rompeva gli schemi e i timpani con testi impegnati, anche politicamente, e una musica nuova ed incomprensibile. Era nato il Prog Rock italiota, come sempre in ritardo di qualche anno rispetto a nazioni più evolute. Dovunque nascevano gruppi musicali che si distinguevano per padronanza tecnica e sonorità aberranti. Nel caotico guazzabuglio di formazioni più o meno sconclusionate, una sembrava la peggio riuscita di tutte.

Prima degli Area

La roba verde qua sotto è da rivedere completamente, ma voglio tenere ultrasuoni e cani del quartiere che abbaiano.

Milano, primi anni '70. Sotto un cielo sempre nero[citazione necessaria] si incontrarono alcune persone che avevano risposto ad un'inserzione pubblicata sul Corriere Dei Piccoli a cura di un certo Giulio Capiozzo, primo rullante della Banda musicale Città di Coccaglio". L'inserzione recitava:

Cercasi elementi per la costituzione di un gruppo musicale il cui scopo e fine ultimo sia rappresentato dal superamento dell'individualismo artistico e dalla creazione di una musica totale, di fusione e internazionalità, sì da poter affermare: "Eh, 'sta musica è troppo avanti, la gente non capisce un cazzo". Ovviamente si spera anche di rimediare un po' di gnocca. Sono da escludersi lauti guadagni. Alto rischio di censura e concreta possibilità di denuncia. Contattatemi al numero 06/sucastocazzo, è molto probabile che risponda mia mamma.


Durante i servizi fotografici per i loro album gli Area si distraevano spesso.

Tutto cominciò con l'incontro di diversi musicisti: il cantante Demetrio Stratos, il batterista e.... ehm.... altre persone di cui non parleremo per vari motivi.
Demetrio qualche anno prima, per vincere una gara di karaoke impiantò al posto delle corde vocali un aggeggio che poteva fargli cantare in modo molto insolito: trifonia, quadrifonia, quintifonia e poteva anche cantare utilizzando gli ultrasuoni[2]

Line-up

Nel 1973 Gli Area sfornarono il loro primo album[3] che si chiamò Arbeit Macht Frei, frase che continuava a ripetere il nonno di Capiozzo al nipote, prodotta dall'etichetta discografica Cramps alla Man. Già all'epoca, nelle loro canzoni c'erano temi politici e non veniva trascurato nemmeno l'impegno sociale, fino a giungere a polemiche con altri musici di quel periodo (ad esempio litigarono con i PFM perché non dettero dei soldi a un senzatetto.)
L'anno dopo venne creato il loro secondo album, Caution Radiation Area, i cui temi politici si fecero ancora sentire, ad esempio il titolo dell'album era un riferimento al dittatore Francisco Franco, che spesso si dimenticava di mettersi il deodorante e il suo palazzo era pieno di cartelli con quella scritta.
Con il passare del tempo gli Area cominciarono a occuparsi di progetti solisti, ad esempio Stratos fece due canzoni da solista: Metroodoradiurinadigallo e Vociare il canto e Fariselli si rinchiuse in casa a creare modellini di automobili. Conclusa questa fase, la band lavorò all'album successivo: Crack, che però secondo molta gente non è al livello dei precedenti album.
Il lavoro successivo, Maledetti, maledetti per l'eternità! Tutti! del 1976 confermò la volontà degli Area di conservare l'identità creativa della band che sarebbe andata a farsi benedire coi lavori successivi. Negli anni successivi il progressive stava attraversando un periodo di crisi, i giuovini preferivano il punk e quando sentivano parlare degli Area rispondevano:

« SE VI PIACCIONO GLI AREA NON CAPITE UN CAZZO DI MUSICA; SE VI PIACE IL PUNK VIVREMO IN UN EPOCA DI AMORE E FRATELLANZA O ALMENO COSÌ DICEVA LA CHIROMANTE CHE VIVE IN FONDO ALLA STRADA »

Non facevano altro che ripeterlo, anche quando uno li chiedeva l'ora rispondevano così. Nel 1978 gli Area lasciarono la Cramps per l'etichetta Ascoltoedicochefatecagare, e nello stesso anno uscì il loro nuovo album studio, 1978, gli dei se ne vanno, gli atei ballano, che però avevano perso le sonorità che le avevano caratterizzate, o più probabilmente le aveva rubate quel tipo losco con la faccia da stupratore e le tette grosse.

Curiosità

  • Alcune canzoni degli Area erano state censurate per via dei loro titoli; Le Labbra del Tempo poteva far pensare a qualcosa di osè.

Note trifoniche

Template:Legginote

  1. ^ Perché esistono ancora, chi più chi meno.
  2. ^ Vinse la gara, ma i cani del quartiere, da quel momento in poi, abbaiarono in continuazione.
  3. ^ Dopo essersi accorti che i dischi non vanno cotti al forno lo ricrearono.

Andare a + verbo a caso all'infinito presente

Andare a + verbo a caso all'infinito presente potrebbe essere definibile come una perifrasi tipica del sermo plebeius che significa: "ora si fa questa cosa qua". Nella realtà si tratta invece di un inutile giro di parole il cui senso esistenziale viene esplicato essenzialmente attraverso i tre punti seguenti:

  1. aerare il cavo orale di coloro che la utilizzano
  2. conferire un'aura di superiorità dialettica al discorso che si pronuncia
  3. appagare un uditorio solitamente sordo e poco avvezzo alle divagazioni lessicali

Origini

L'espressione andiamo a + verbo a caso all'infinito presente (da qui in avanti: Aa+vacaip) nasce in un'epoca imprecisata: forse è sempre esistita ma l'uomo, per questioni di buon gusto, l'ha sempre snobbata, almeno fino al terzo millennio. Da qualche anno, invece, corre sulla bocca di tantissimi, tramite una diffusione virale dalla quale pare non esserci scampo.
La televisione ha dapprima promosso l'espressione Aa+vacaip, diffondendola capillarmente in tutto il territorio nazionale ed ora tutti la fanno propria, sfoggiandola come se fosse un vanto di cui andare particolarmente fieri.
Non è dato sapere chi sia stato il primo ad utilizzare l'espressione Aa+vacaip, peccato perché ogni tanto sfogarsi un po' non farebbe male. Si possono fare delle ipotesi:

Caratteristiche