« Mino Raiola venderebbe anche sua madre. Al Manchester City per 21 milioni. »
(Pier Paolo Pasolini su Mino Raiola)

Mino Raiola è una particolare forma di virus intestinale che causa mal di pancia ai calciatori in scadenza di contratto.

Gli inizi

 
:- Raiola: “Risponderò a tutte le vostre domande purché non siano su Balotelli.”
- Giornalista: “È vero che la Guardia di Finanza le contesta una frode fiscale per 3 milioni di euro?”
- Raiola: “... parliamo di Balotelli.”

Raiola nasce a Panciera Inferiore il 4 novembre 1967, ma la famiglia, nel tentativo di non pagare il canone RAI, emigra meno di un anno dopo ad Haarlem, nei Paesi Bassi. Il padre, meccanico, apre un ristorante, ma le sue scaloppine all'olio esausto non riscuotono il successo sperato. Il giovane Mino è costretto quindi a "rimboccarsi le mani" (come ama dire lui).

Inizia a giocare a calcio nella squadra della sua città, gli Harlem Globetrotters. Qui mette a segno il suo primo colpo, vendendo una partita ai rivali del Groningen. Scoperto, si giustifica dicendo:

« Ehi, ho solo venduto qualcosa a qualcuno che aveva i soldi per comprarla! »

La stessa scusa che useranno poi gli Stati Uniti per spiegare la vendita di armi ai talebani.

Con i soldi della combine, a diciott'anni Raiola apre un'impresa edile e a diciannove rileva un McDonald's. Tanto la composizione del cemento armato e della pastella del Chicken McNuggets è la stessa.
In breve tempo il suo McDonald's diventa il locale più popolare della città. Anche perché tutti gli altri hanno accidentalmente preso fuoco.

A vent'anni abbandona il ramo alimentare e, forte della sua avvenenza e dei suoi modi raffinati, intraprende la carriera di procuratore sportivo.
Nel 1989 diventa unico rappresentante all'estero dei giocatori olandesi, nonostante l'iniziale titubanza del sindacato calciatori. Niente che non si possa risolvere con una bella testa di cavallo tra le lenzuola.

Nel 1992 porta Bryan Roy al Foggia per 18 miliardi. È un vero colpo a sorpresa, soprattutto per Bryan Roy, che di mestiere fa il carpentiere.
Nel 1993 intercorre come mediatore nella trattativa che porta Dennis Bergkamp e Wim Jonk dall'Ajax all'Inter, cosa per cui i due calciatori lo ringraziano ancora adesso.

Il Metodo Raiola

Negli anni successivi porta in Italia:

  • Michel Kreek, uno spazzino, al Padova per 7 dracme e una caffettiera Bialetti.
  • Marciano Vink, il suo giardiniere, al Genoa per 80000 dobloni spagnoli.
  • Pavel Nedved, centrocampista cieco, alla Juventus per 70 miliardi di lire. Ma la Juventus avrebbe dovuto fiutare il bidone quando Nedved si è presentato a firmare il contratto accompagnato da un cane guida.
 
Ibra e Raiola mentre discettano sul concetto di Assoluto secondo Hegel.

Nel 2001 tenta di vendere il suo primogenito al Chelsea, ma l'affare sfuma a causa dell'intrusione di Scotland Yard.

Il definitivo salto di qualità nella categoria merdacce Raiola lo fa nel 2006, ingaggiando nella sua scuderia Zlatan Ibrahimovic, uno che si è preso la mononucleosi a forza di baciare ogni anno una maglia diversa. Con l'aiuto di Ibra Raiola sviluppa e porta alla perfezione quello che oggi è universalmente conosciuto come Metodo Raiola®, che si compone di quattro punti:

  • Rassicurazione ("Ibra è incedibile.")
  • Dubbio ("Stiamo valutando alcune offerte che ci sono arrivate.")
  • Smentita ("Non ho mai detto che Ibra vuole andare via.")
  • Mal di pancia ("Ibra è scontento e vuole andare via.")

A questo punto o il presidente capitola, rinnovando il contratto a Ibrahimovic con un aumento faraonico, o lo vende a qualche collega ancor più sprovveduto. In queste trattative Raiola si ritaglia una piccola percentuale del 95%.
Dopo aver munto Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint-Germain, però, Zlatan e Mino sono ormai noti nell'ambiente, e nessun club di vertice vuole più avere a che fare con loro.
È molto probabile quindi che l'ultima squadra di Ibra sarà la Battipagliese. Anche qui, bacerà la maglia e dichiarerà:

« Ho sempre sognato di vestire questa maglia. Quando ero piccolo in Svezia guardavo sempre videocassette di Battipagliese. »

I grandi affari recenti

Nel 2008 Mino Raiola viene fermato all'uscita dell'Ikea di Salerno con le tasche piene di matite omaggio. Patteggia una pena di ventidue euro più la cessione del cartellino di Christian Poulsen, che i dirigenti Ikea trasformano con successo in magazziniere.

Nel 2009 si assicura un'altra gallina dalle uova d'oro mettendo sotto contratto l'insigne filosofo ed esegeta Mario Balotelli, dopo averlo notato in un villaggio ghanese durante un safari. Pur di portarlo in Italia, Raiola paga al capotribù una penale salatissima, quantificata in due accendini, una stecca di Marlboro, cinque paia di Levi's e un coltellino svizzero rotto.
Oltre che curare i suoi trasferimenti, Raiola a Balotelli fa da padre, madre, fratello maggiore, autista, pusher e parrucchiere (è lui a suggerirgli quelle sobrie pettinature).

È anche il procuratore di Paul Pogba, piazzato con successo alla Juventus, e di Maxwell, piazzato con successo al mercato degli organi cinese.
Altri suoi celebri assistiti sono Robinho, Emanuelson e Ignazio Abate, tutti e tre venduti al Milan. Evidentemente il Milan gli sta sul cazzo. Ora che Pogba non è più un Vugumprà?! della città di Manchester e Torino, anzi si sta trasformando in un vero Tamarro alla ricerca dei Pokemon, uovo Omino Mino Raiola lo classifica al pari di un buon Moët poi scambiato per un Monet. Tanti penseranno che non vale 125 milioni di miliardi di mila di monete, ma non è così infatti basta pensare a quanta fatica a fatto Mino nel nascondere Paul dentro la valigia in aereo porto per non pagare il biglietto.

Nel 2011 Peppiniello, il suo unico neurone, si toglie la vita a causa della solitudine. Nonostante questa disgrazia Raiola non si perde d'animo e continua a fare ottimi affari.

Curiosità

 
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  • È amico d'infanzia di Tony Ciccione.
  • Il suo cognome può essere pronunciato indifferentemente come Raìola, Raiòla o fizz'e bagassa.
  • Parla fluentemente sette lingue: napoletano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese. Ma non l'italiano.
  • Quando Ibrahimovic ha pubblicato l'autobiografia Io, Ibra Raiola ha letto solo l'ultima pagina ed è rimasto deluso perché non c'era scritto chi è l'assassino
  • Mino nel contatto di Mkhitaryan mise un bonus il quale dice che se fosse mai comprato da una squadra dove non c'è un giocatore con un cognome più inscrivibile Raiola avrebbe guadagnato 3 milioni+una paninoteca dello stadio
  • Nel tempo libero lavora come controfigura di Bruno della Vodafone
  • Il suo aspetto fisico ha ispirato il design dell'omino della Michelin