Inquisizione
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L'Inquisizione fu un'organizzazione cattolico-culturale semi-clandestina nata allo scopo di farti pensare come Dio. Nel senso di come Dio comanda, quindi per nulla, altrimenti finivi arrosto.
Storia
Storicamente, l'Inquisizione si può considerare stabilita già nel Concilio di Cernusco sul Naviglio nell’anno 1001 d.C. da papa Pietro II - La vendetta del martire, dall’imperatore Federico Barbarossa e da suo figlio Luca, che già si esibiva sui palcoscenici internazionali. Con l’editto Ad zittirem omnes opininones Innocenzo III e Onofrio IV insieme a Gregario VII, iniziarono le danze condannando ai lavori sforzati un contadino che aveva osato dire che suo figlio era suo figlio, invece che di Dio. Nel 1252, con la bolla nolo audire volare moscam, Innocenzo IV autorizzò l’uso della tortura, della macchina della verità, della castrazione chimica, dell' antidoping e di altri metodi crudeli nella lotta contro la cosiddetta stregoneria. Tale Inquisizione (detta Inquisizione medievale) si distingue dall’Inquisizione degli spagnoli, istituita da Sisto XXXII nel 1478 su richiesta dei sovrani Ferdinando e Clarabella, caratterizzata da metodi particolarmente repressivi, e dall’Inquisizione dei portoghesi, istituita nel 1536 da Urbano III il Vigile, che si proponeva di estirpare il fenomeno dei viaggiatori abusivi sui mezzi pubblici. Allo scopo di combattere più efficacemente la Riforma protestante, il 21 luglio 1542 Urbano III emanò la bolla Licet vobis cazzos vestros facere, con la quale si costituiva un vero e proprio archivio, con schede provviste di impronte digitali e codice fiscale. Per le donne bone era prevista anche una foto in bikini.
Gli inquisitori procedevano:
- contro gli eretici ed i fautori, ammiratori o ricettatori di essi, contro i sospetti di una falsa credenza, contro quelli che impediscono agli inquisitori di farsi i cazzi tuoi;
- contro i pagani e il paganesimo;
- contro i malefici ed i sortilegi delle streghe; contro gli astrologi giudiziari, divinatori, maghi, cartomanti, televenditori, vu cumprà, Teletubbies, lavavetri, gay, trans, prostitute. Contro quelli che abbiano fatto patti col demonio o che si siano sentiti con lui anche solo per telefono, contro quelli sostengono che la Ss. Vergine non sia stata concepita senza macchia originale ma che la macchia sia stata tolta in un secondo tempo con la candeggina;
- contro gli apostati, i prostatici, i diabetici, i petomani, i satanisti, gli interisti, i batteristi, gli anestesisti, i macchinisti, i ferrotranvieri.
- contro il logorio della vita moderna (slogan poi ripreso dal Cynar).
L’inquisizione era inoltre contro quelli che annaffiano le piante prima delle 10 di sera, quelli che passano ai semafori col rosso, quelli che fanno la scarpetta nel piatto, quelli che si mettono le dita nel naso o che producono troppa saliva. Insomma per non rischiare di lasciare scoperto qualcuno l’Inquisizione colpiva praticamente tutti.
La giustizia secondo l’Inquisizione
Il processo accusatorio, previsto dal diritto pubico romano, consisteva nel pubblico confronto orale fra accusatore e accusato, al quale assisteva un parrocchiano che aveva il ruolo di giudice super partes, nel senso che era super di parte per quello che lo pagava di più. Con l’avvento dell’Inquisizione invece le regole del gioco si fanno più interessanti ed il giudice può intervenire nella disputa, ma solo per buttare altro fango sull’imputato, mai per difenderlo. L’onere della prova ricadeva non più sull’accusatore, bensì sull’accusato che doveva fare i salti mortali per scagionarsi anche dalle accuse più assurde. Esempio:
- Accusatore : Pancrazio! Ti ho visto volare su una scopa l’altra sera! Eri tu, con Pupo, Ignazio la Russa e Marilyn Manson! Sei atterrato sul campanile della città ed hai ballato la lambada con un castoro albino! Anzi no, era un ippopotamo!
- Giudice : Allora Pancrazio come ti difendi? È molto grave ballare la lambada con un castoro e/o ippopotamo albino su un cucuzzolo di un campanile! Gesù si dispiace! Hai trenta secondi per darmi la risposta! Forza Pancrazio, il tempo scorre! Buttati su! ... Peccato! Mi dispiace Pancrazio, tempo scaduto! Finisci sul rogo, sarà per un’altra vita!
In casi speciali però l’accusato poteva girare la ruota o giocare il Jolly, che faceva ricadere la punizione che gli spettava non più su di lui ma sull’accusatore:
- Giudice : Bene Ser Baccello io vi condanno alla castrazione cum tenaglie incandescenti...Attenzione! Ser Baccello gioca il Jolly, la pena della castrazione dolorosa va a Ser Agazio, il suo accusatore! Ti regaliamo comunque il premio di consolazione, la scatola del Grande Giuoco dell’Inquisizione, con cui potrai divertirti a casa, ora che non potrai più fare sesso. Allegria!
- Ser Agazio : NOOOO!
Se la prova della colpevolezza non veniva raggiunta l’imputato veniva sottoposto a tortura. La tortura poteva consistere in varie prove sadiche: tra queste il condannato poteva:
- subire la corda, tramite la quale venivi appeso come un salame al soffitto
- sedersi sulla sedia incandescente
- subire lo strappo dei peli del naso
- ricevere le scoregge in faccia da parte dei sacerdoti
- ascoltare le canzoni di Gigi D'Alessio in dolby sorround
- guardare una puntata di Porta a Porta
- leggere un libro di Emilio Fede
- partecipare all’Isola dei Famosi come concorrente, o peggio, come inviato e subire il nonnismo mediatico di Simona Ventura.
Una prova considerata fonte di assoluta innocenza durante il Medio Evo era stringere tra le mani una barra di ferro incandescente: se l’imputato non emetteva alcun grido di dolore doveva essere protetto da Dio e quindi assolutamente innocente. Per una stranissima coincidenza del destino, davvero incredibile a dirsi, nessuna persona risultava innocente dopo queste prove e tutte finivano per confessare. Guardare il salotto di Vespa con Crepet che indossa sempre la stessa felpa turchese può provocare un dolore intollerabile anche per i corpi più temprati. Una volta estorta la molto attendibile confessione il malcapitato non veniva perdonato ma veniva condannato a morte, perché aveva confessato:
- Inquisitore: “Dunque Ser Pipillo, confessate di esservi fumato una canna con Belzebù?”
- Imputato sotto tortura: “AAARGH! Io...io...e va bene! Sì! Però basta adesso, smettetela di scoreggiarmi in faccia!”
- Inquisitore: “Bene, fermate la tortura.”
- Imputato sotto tortura: “Uff... menomale, va!”
- Inquisitore: “Sarai bruciato vivo domani all’alba.”
- Imputato sotto tortura: “Cazzo... posso riavere la tortura?”
Per giungere alla condanna era sufficiente la testimonianza concorde di almeno due testimoni che riconoscevano l’imputato (È lui! È lui! È Gianni Bui!) oppure la confessione dell’imputato, il quale durante lo svolgimento del processo veniva detenuto in carcere, dove non poteva né parlare con nessuno, né andare in bagno, né fare una telefonata. Se si provava l’accusa di eresia, il tribunale chiedeva all’imputato di abiurare, cioè di rinnegare le proprie convinzioni. Abiurando, l’imputato evitava la condanna a morte ma i preti si riservavano il diritto di confiscarti tutti i beni e di ciularti la moglie quando andavi al lavoro. E poi abiurare era una cosa spiacevole; se partire è un po’ morire abiurare è un po’ penare. Se invece l’imputato era recidivo oppure rifiutava l’abiura o si pentiva ma non era abbastanza dispiaciuto oppure se l’imputato si pentiva ma gli inquisitori erano degli stronzi era prevista la condanna a morte, questo secondo la bolla papale De bello et captivo tempore e secondo l’afte episcopale Te Bannum di padre Merendero il Sadico.
Menù delle condanne
Le condanne a morte erano le più svariate. Esisteva:
- l’impalamentum ad focum
- il bollimentum in pece rovente
- il cocinamentum in frictus di paranzas
- l’occultamentum in pilone caementis
- la purga con succo di prugne
- lo spiedo con rosmarino sotto le ascelle, una mela in bocca e una carota in culo
L’eretico poteva essere cucinato:
- alla livornese
- alla bolognese
- alla genovese, con le cipolle
- all’acqua pazza
- in bianco, con olio e aceto.
- sul fuoco di sant'antonio
L’eretico arrosto in particolare rappresentava una pietanza molto prelibata e spesso il malcapitato veniva cucinato con la pastella assieme ai fiori di zucca e servito fritto con calamari e triglie durante le cene dei frati dell’ordine dei cistercensi e dei circensi intransigenti. Se non si gradiva il fritto l’eretico abbrustolito poteva essere cosparso di pomodori ed olive, diventando così una squisita bruschetta gigante da dividere in base al numero di commensali. Se non veniva usato come pietanza l’eretico carbonizzato veniva usato come torba o come carbonella per accendere il fuoco.
L’Inquisizione oggi
Dopo alcuni secoli di magra nella caccia alle streghe e nei processi per eresia da quando Benedetto XVI è stato proclamato Papa si è assistito ad una grande ripresa dei processi e delle condanne. L’Inquisizione ha lentamente ripreso a funzionare ed oggi lavora con il lusinghiero ritmo di 36 scomuniche, 24 processi, 18 condanne e 8 roghi al giorno. Il Vaticano ha già una lista nera di persone da eliminare. Secondo fonti attendibili (Il Corriere dei piccoli) essi sarebbero:
- Margherita Hack
- Antonino Zichichi
- Rita Levi Montalcini
- Carlo Rubbia
- Galileo Galilei
- Enrico Fermi
- Archimede Pitagorico
- Michele Cucuzza
- I fratelli Vanzina
- Harry Potter
- Maga Magò
Gli interessati ovviamente smentiscono, pur grattandosi le palle mentre lo fanno. Eppure ogni tanto uno scienziato scompare dal nostro paese e la stampa risolve tutto parlando di “fuga dei cervelli”; ma alcuni interrogativi rimangono sospesi:
- E se fossero caduti in mano agli inquisitori?
- Harry Potter si salverà da loro con una delle sue magie?
- Anche per Michele Cucuzza è lecito parlare di fuga dei cervelli?
- Enrico Fermi, morto da 54 anni, può considerarsi al sicuro?
- Che cazzo c’entrano i fratelli Vanzina in questa lista?
- Chi è il barbiere di Antonino Zichichi?
Dubbi finora senza soluzione.
Oggi la Santa Inquisizione è una Società Per Azioni il cui general manager, il cardinal Camillo Ruini, per questioni di marketing e di immagine, ha dovuto smembrare in molte piccole sottosocietà: la CEI, il MOIGE, Famiglia Cristiana, Porno Bambino e la P2.
Voci correlate
- Caccia alle streghe
- Galileo Galilei
- Giordano Bruno
- Malleus maleficarum
- Strega
- Conservapedia
- Rogo dei libri
- Controriforma
- Argano della strega
- Toro di Falaride
- Culla di Giuda
- Leggenda nera dell'Inquisizione
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