Gladiatore: differenze tra le versioni

D4 n0nCic10P3d1A, l'3ncIc10p3D14 L337
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
(Nuova pagina: right|thumb|200px|Un gladiatore mentre tenta di domare una bestia feroce. {{Cit|Ave Cesare, morituri fanculo te mandat!|Saluto tipico dei gladia...)
 
(cazzo, il latino almeno!!! :D)
Riga 1: Riga 1:
[[Immagine:Gladiatore orsetto.jpg|right|thumb|200px|Un gladiatore mentre tenta di domare una bestia feroce.]]
[[Immagine:Gladiatore orsetto.jpg|right|thumb|200px|Un gladiatore mentre tenta di domare una bestia feroce.]]
{{Cit|Ave Cesare, morituri [[fanculo]] te mandat!|Saluto tipico dei gladiatori}}
{{Cit|Ave Cesare, morituri [[fanculo]] te mandant!|Saluto tipico dei gladiatori}}
{{Cit|Schiavo, L'imperatore ha scelto te. O duellerai con la tua spada contro un barbaro, oppure dovrai combattere contro una belva feroce, a te la scelta.|Il consigliere dell'imperatore ad un gladiatore}}
{{Cit|Schiavo, L'imperatore ha scelto te. O duellerai con la tua spada contro un barbaro, oppure dovrai combattere contro una belva feroce, a te la scelta.|Il consigliere dell'imperatore ad un gladiatore}}
{{Cit|Mah, preferisco una partitina a [[poker]], ho un pò di mal di testa...|La risposta del gladiatore}}
{{Cit|Mah, preferisco una partitina a [[poker]], ho un pò di mal di testa...|La risposta del gladiatore}}

Versione delle 00:13, 30 mar 2009

Un gladiatore mentre tenta di domare una bestia feroce.
« Ave Cesare, morituri fanculo te mandant! »
(Saluto tipico dei gladiatori)
« Schiavo, L'imperatore ha scelto te. O duellerai con la tua spada contro un barbaro, oppure dovrai combattere contro una belva feroce, a te la scelta. »
(Il consigliere dell'imperatore ad un gladiatore)
« Mah, preferisco una partitina a poker, ho un pò di mal di testa... »
(La risposta del gladiatore)


Il gladiatore era un genere di lottatore durante l'impero romano; il nome deriva da gladio, piccola spada, riferito al pene, infatti alcuni combattimenti dei gladiatori, specie quegli più dotati, si svolgevano con l'ausilio del proprio membro. I personaggi più ricchi dell'epoca erano soliti offrire al popolo spettacoli pagati da loro in cui i gladiatori si fracassavano di botte, invece della solita partita di calcio amichevole Roma-Lazio. In genere i gladiatori erano schiavi, condannati a morte, o lottatori professionisti, nonchè esseri odiosi di cui il popolo si voleva liberare, come pubblicitari e testimoni di Geova, che alla fine però, finivano sempre per vincere sfinendo l'avversario e soffocandolo con volantini e opuscoli vari, anche se l'avvesario si trattava di una bestia feroce. Gli scontri si svolgevano in particolare in grandi anfiteatri, come il Colosseo, ma a volte l'imperatore poteva ospitare i combattimenti a casa propria, quando la mamma era fuori a fare la spesa.

Svolgimento del combattimento

Prima del combattimento i gladiatori venivano addestrati duramente tramite discipline finalizzate al combattimento quali la scherma, il pugilato, il maneggio di armi varie, l'equitazione, le tabelline, il riporto del bastone, l'uncinetto, corsi di bricolage, e persino incontri di pokèmon. Quando l'imperatore intendeva dare un divertente spettacolino, mandava la sua servitù in giro per la città a pubblicizzare la battaglia, offrendo ai partecipanti più grandi una notte gratis nel bordello di Poppea ed una simpatica ascia da guerra per i più piccini, ancora insanguinata ed autografata dalla star dell'epoca Massimo Decimo Meridio. La scelta dei combattenti avveniva di solito in base a selezioni volontarie, dove lo schiavo poteva scegliere molto volontariamente di scendere in campo o essere sbudellato immediatamente. Se non si trovavano volontari si passava alle eliminatorie primarie, disputate con scazzottate, parolaccie o quiz di cultura generale, o in alternativa con l'infallibile e scentifico metodo dell' ambarabaccicciccò. Durante la battaglia l'anfiteatro somigliava molto ad uno stadio: gli spettatori, invece di lanciare motorini dagli spalti, lanciavano carretti di legno, con tanto di asino a seguito, e si abbandonavano a cori sfegatati come "MASSIMO, MASSIMO, MASSIMO, FACCÉ SOGNÀ!". Non mancavano poi i venditori ambulanti che vendevano oro, incesto e birra, attuali antenati dei nostri vucumprà.

I giochi

Una volta entrato in campo il gladiatore, si dava il via allo spettacolo. Le sfide in cui il gladiatore si cimentava erano molto varie, tra cui:

Vittoria o sconfitta

Il gladiatore che risultava vincitore aveva diritto ad una ricompensa, ad esempio:

  • se era schiavo, poteva riavere la libertà;
  • se era libero, poteva avere la schiavitù;
    Il vincitore talvoltà si abbandonava a volgari frasi di trionfo.
  • l'arruolamento nell'esercito dell'imperatore;
  • una notte con la moglie dello sconfitto, se questo ne aveva una, altrimenti una notte direttamente con lo sconfitto;
  • un week-end per due persone a disneyland;
  • un rifornimento per un anno di tortelli Giovanni Rana;
  • bustine di figurine calciatori panini 2340 a.c.

Nel caso della sconfitta, il perdente poteva essere ucciso direttamente dal vincitore, se richiesto a furor di popolo e approvato dall'imperatore. Altrimenti doveva subire pesanti umiliazioni:

  • Doveva inchinarsi dinanzi al trionfatore e leccargli le suole dei calzari;
  • era costretto a farsi urinare addosso;
  • veniva sculacciato con un battipanni;
  • riceveva una pesante supercazzola;
  • la sodomizzazione da parte di tutto il tibunato, che aspettava il proprio turno con il numerino;
  • veniva costretto a girovagare per la città vestito da Gino il pollo;
  • il pubblico gridava "NUDO! NUDO!";
  • doveva intonare canzoni senza senso restando in equilibrio su di un piede solo, usando lo scopino del cesso come microfono, il tutto con una carota infilata nel deretano.

il pollice verso

L'imperatore Fonzie I, l'inventore del pollice verso.


Alla fine di ogni incontro, mentre il perdente giaceva riverso per terra in fin di vita, l'imperatore decideva le sue sorti grazie al suo dito. Se alla fine dell'incontro suo il dito pollice veniva portato all'insù con un gran rullo di tamburi ed un "OOOLEEE!" finale, significava che il perdente veniva rispiarmato. Se invece l'imperatore abbassava il dito perchè non riteneva il malcapitato un valoroso guerriero o perchè gli stava semplicemente sul cazzo, il perdente riceveva il colpo di grazia direttamente dal vincitore, con grande spargimento di frattaglie e un gran divertimento e grosse risate per i bambini. A volte capitava che l'imperatore, volendo fare lo stronzo, alzava inizialmente il dito illudendo il poveretto, poi faceva un gran pernacchia, abbassava il dito, diceva "E ce credevi eh? ah scemo!" e se la rideva di gusto.Se l'imperatore alzava il dito indice, significava solamente che doveva scaccolarsi, se se lo avvicinava al culo doveva grattarsi, e se alzava il dito medio significava che voleva mandare a fanculo qualcuno.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Contribuisci a scop migliorarla disintegrando le informazioni nel corpo della voce e aggiungendone di inappropriate

  • Per quanto i gladiatori si potessero sforzare, oggi non riuscirebbero a tenere testa ai calciatori in quanto a morti sul campo.
  • Massimo Decimo Meridio era un gladiatore talmente esperto che scendeva in campo con una penna biro.
  • Mio nonno è stato un grande gladiatore.

Voci correlate