Cuozzo: differenze tra le versioni

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{{Cit|Pss pss...P'Secondiglian arò s'và?|Originale metodo di corteggiamento di un cuozzo}}
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[[Immagine:Cuozzo.jpg|right|thumb|200px|Esemplare di "Cuozzo" in tutta la sua Cuozzità.]]
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{{Cit|OOOO I song o mast o megl ro mun i son e cop o kuartier o sce ma ki t sap tu nun si nissun i teng a l amic mi ca t scom i mazzat|Tipico cuozzo che infesta le chat}}
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Il '''cuozzo''' è una sottospecie del ''Homo inutilis tamarrensis'', detto più comunemente ''cafardo'', vale a dire [[truzzo]]. È la specie più famosa che esista, a causa della sua provenienza ([[Napoli]]) che accentua le caratteristiche normali del Truzzo.
Il '''cuozzo''' è una sottospecie del ''Homo inutilis tamarrensis'', detto più comunemente ''cafardo'', vale a dire [[truzzo]]. È la specie più famosa che esista, a causa della sua provenienza ([[Napoli]]) che accentua le caratteristiche normali del Truzzo.

Versione delle 23:22, 8 set 2009

Template:Truzz

« uè TAMARRRUN!!!'! »
(Tony Tammaro su Cuozzo)
« Scusa "pozzo canoscere" »
(Un cuozzo su a una cuozza in luogo di "posso conoscere")
« Pss pss...P'Secondiglian arò s'và? »
(Originale metodo di corteggiamento di un cuozzo)
Esemplare di "Cuozzo" in tutta la sua Cuozzità.
« OOOO I song o mast o megl ro mun i song e cop o kuartier o sce ma ki t sap tu nun si nissun i teng a l amic mi ca t scom i mazzat »
(Tipico cuozzo che infesta le chat)

Il cuozzo è una sottospecie del Homo inutilis tamarrensis, detto più comunemente cafardo, vale a dire truzzo. È la specie più famosa che esista, a causa della sua provenienza (Napoli) che accentua le caratteristiche normali del Truzzo.

Caratteristiche principali

Tale specie animale è nota a Napoli e nelle sue province fin dall'antichità e il suo habitat si è notevolmente allargato con gli anni. Gli avvistamenti più numerosi tuttavia vengono fatti nei giorni festivi e prefestivi (soprattutto il Sabato sera), quando li si vede pascolare allo stato brado nelle piazze e nelle strade dello shopping di Napoli e provincia. La mandria si presenta come un insieme molto compatto, dove tutte le specie animali in essa presenti vestono in modo simile e usano un caratteristico richiamo, comprensibile solo ai membri della stessa specie, del tipo: amò, tesò, bellè.... Il bestiame è di solito di taglie diverse (dal maschio mingherlino alla donna obesa) e si muovono in branco, in genere sopra l'" esse-acca 150 avana braun " poiché sanno che c'è gente che vorrebbe sterminarli con un lanciafiamme o con un semplice insetticida.

Torniamo a esaminare questa specie, da alcuni definita animalia cozzetiella: sono rozzi, rumorosi e si trovano tra i primi posti nella classifica mondiale delle cose più fastidiose del pianeta, assieme alle zanzare, agli allarmi delle auto e ai sassi nelle scarpe. Ascoltano strani rumori da loro definiti musica, ma un qualsiasi essere umano dotato di cervello non può osare definirla così. Beh, se vogliamo dare un contributo al nostro paese, rinchiudiamoli con un branco di metallari, vediamo se ne esce qualcuno vivo e, per non rischiare che tutto si ripeta, uccidiamo anche lui.


Musica

   La stessa cosa ma di più: Musica neomelodica.
In tre sul motorino è un'ottima media, ma il record tutto partenopeo è di 5 passeggeri, tutti senza casco, sennò sei squalificato.

Parlare di musica per i cuozzi significa parlare di neomelodici, che in realtà stanno alla musica come un imbianchino alla pittura impressionista. La loro "musica" tratta di argomenti molto vari (lei lascia lui, lui lascia lei, lei sta con lui ma lui ha un'altra, lei sta con lui ma lui è un latitante, la quindicenne con voglie da adulta che vuole perdere la verginità col primo che passa, fosse pure un palo della luce), adatti a loro e non hanno un minimo di ritmo. I video di questi "cantanti" sono un monumento al cattivo gusto; persino il tenerosissimo Johan Hegg è preferibile a loro, sia dal punto di vista estetico che da quello artistico.

La struttura di questi video musicali è elementare come il cervello di coloro che li ascoltano: ci sono una decina di cuozzi vestiti di canottiere bianche e giubbotti traslucidi che "ballano" davanti una telecamera in un albergo. Poi c'è il cantante, che si distingue per la finezza innata con cui prende a ballare e a cantare ed è vestito nel modo più orrido che si possa immaginare, con occhiali da sole giganteschi e capello sugna e gel.

Usano baciare il dito indice e levarlo al cielo, probabilmente lo fanno per nascondere qualche herpes sulle labbra o forse per chiedere a Dio di aiutarli e salvarli da questo loro modo di essere, chissà. Mentre questi cantano si vedono piccoli cuozzi, rigorosamente grassi, gironzolargli intorno per picchiarsi, intanto si sentono le loro brutte vocine gridare: "Viene a ccà, pisciò, ca te vatto" o "Wagliò, ij t'agg spaccà a cap in ruje part", questo stringe il cuore delle loro mamme che l'incitano: "Bbelle a mammà, vattelo, vattelo". In tutto ciò il cantante ancora canta.

Le canzoni? Beh ce ne sono varie, tutte con lo stesso ritmo perché non possono sforzarsi di pensare, altrimenti la loro testa gelatinata (come dicono loro) scompiscerebbe. I più fulgidi rappresentanti di questi ritmi tribali sono:

Aspetto

   La stessa cosa ma di più: Tratti distintivi del truzzo.
Identikit del perfetto cuozzo.

Capigliatura

Maschio: Ha i capelli morbosamente piastrati, luridi e affogati nella gelatina. Li portano con una strana frangia (tipo emo ma più corta) di lato, che va a formare un altro strato di pelle, tanto sono attaccati sulla loro fronte, e si può di solito vedere qualche ciuffo alzarsi dietro la nuca.

Femmina: l'esemplare femmina è anch'essa provvista di frangia, forse ancora più sporca, sempre sul lato. I capelli sono perennemente bagnati dall'olio, non osiamo immaginare se sia naturale (una secrezione endogena degli stessi capelli) oppure comprato. Questi capelli vengono poi piastrati e riempiti di lacca, nafta, ceralacca, paraffina, cerume e altre sostanze a noi oscure.

Abbigliamento

Per il cuozzo napoletano il cappellino con visiera è un must. Tali specie animali sono infatti spesso avvistate con addosso dei cappellini di marche strane (originali e pezzottate) o le stesse usate dai truzzi. Il microclima che si crea tra il cappellino e i capelli unti del cuozzo rappresenta un pabulum ideale per il proliferare di spore, muffe e funghi.

Il vestito dev'essere sgargiante, aderente (anche se l'animale in questione è di grossa taglia) e fluorescente. Sì, più le cose attirano l'attenzione di qualcuno più loro le usano. La camicia è orgogliosamente aperta sul davanti, talmente aperta che di solito i peli in petto tremano dal freddo.

Ma è nella scelta del gioello che il cuozzo grida con forza all'umanità la sua assoluta mancanza di stile e di buon gusto. Il monile tamarro è ostentato e rigorosamente grande: collane d'oro grosse quanto catene di un motorino, che tirano il loro grasso collo provocando modifiche alla colonna vertebrale, modifiche che saranno trasmesse ai loro figli in modo ereditario.

Orecchini che ormai fanno parte delle loro sporchedicerumeperenne orecchie, solitamente enormi e con grosse sfere dorate. Gli orecchini dei truzzi, talvolta,dopo che i loro proprietari sono tornati a casa dopo una "bella" serata passata in discoteca, gli orecchini vanno da soli a coprire di nuovo il ruolo di lampadario come ogni giorno.

Le scarpe: un emblema di questa specie sono le Nike dorate o nere traslucide, perché il cuozzo rinnega sdegnosamente l'eleganza oltre che la buona educazione. Molto gettonate sono pure alcuni tipi di Converse. Altre scarpe entrate nell'albo d'oro tamarro sono le Timberland e le Richmond, simbolo di eleganza (???). Mentre negli ultimi tempi "si portano" (come direbbero loro) degli stivaloni da centauro Harley Davidson, indossati naturalmente dalle ragazze, che non rinunciano allo stivale con otto centimetri di tacco neppure in piena estate.

Maglie: la maglia cafarda dev'essere aderente, azzeccata al corpo, meglio se incollata con la colla vinilica. E poco importa se i rotoli di ciccia del cuozzo di turno fuoriescono da queste magliette come fiumi di lardo abbronzato, il vero cuozzo D.O.C. deve sacrificarsi in nome della moda. Per le ragazze il problema è raddoppiato perché ai rotoli di grasso sui fianchi si aggiunge la scollatura stretta che fa arrivare le tette delle poverine sotto al loro mento. Gli scienziati di tutto il mondo da sempre tentano di capire per quale assurdo fenomeno biologico le loro mamme li lascino uscire conciati in questo modo.

Cosa fondamentale di un cuozzo o una cuozza sono le due lampade settimanali obbligatorie in Estate-Primavera-Autunno-Inverno per non perdere l'abbronzatura e somigliare ai loro idoli. Il cafardo originale sembra sempre di ritorno dal Marocco e lo si vede spalmarsi di Leocrema pure la vigilia di Natale.

Occhiali: usano D&G e Ray Ban su tutti. Comunque sia questi sono più grandi della loro stessa faccia (lo faranno per coprirsi?)

Il trucco: il cuozzo ha uno strano rapporto con il trucco; la mattina si sveglia e comincia a spalmarsi fondotinta su tutto il corpo, quindi una lunga linea di matita (si potrebbe pensare che abbiano sbagliato due volte a mettersela), chili di phard e rossetti molto accesi, modelli all'ultima moda nelle sfilate della Domiziana collezione Primavera-Estate.

L'oscenità, del resto, è la loro materia. Quando camminano per strada in comitiva è uno spasso, ti senti davvero fortunato. Molti di questi hanno un attaccamento morboso a Dio, che però, li ha abbandonati tempo fa. Quindi indossano lunghe catene dorate, sotto le loro sporche canottiere, con una croce enorme. Ragazzi Dio vi ha lasciati... Talvolta il Truzzo è contornato da capi di vestiario simili a quelli che porta un semplice CAMERIERE, come il famigerato Gilet corto modello FACCHINO DEL GRAND HOTEL con sotto pantaloni stretti (soprattutto viola o gialli o rossi) e inoltre da ricordare la fantomatica maglietta bianca (o meglio dire "della salute") sotto il gilet, quest'ultimo può essere di differenti colorazioni e materiali: dal nero raso al blu jeans, dalla fantasia a quadrettoni al GIALLO OCRA.

Collegamenti esterni