Bergamo

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« Divertirsi a Bergamo è facile come essere un ebreo ad Auschwitz »
(Hermann Goering)
« Bergamo è la città migliore per staccare la spina e non pensare al mio lavoro »
(Rocco Siffredi)
« Secondo i Bergamaschi l'edilizia è desiderabile per se stessa »
(Aristotele)


Bergamo, detta anche Città dei Mille Muri è una città del Nord. Non è ridente, perché i suoi abitanti sono gente che lavora e non perde tempo ridendo. Non ha importanza neppure la nazione d’appartenenza: agli abitanti di Bergamo (detti Bergamaschi e Bergafemmine) importa solo essere a Nord. Di chiunque e di qualunque cosa. Ne consegue che i bergamaschi credono di essere al Polo Nord, e indicono periodiche crociate contro gli esquimesi, noti terroni. Non confondere Bergamo con Como.

Le Mura di Bergamo, che ingannarono Marco Polo

Storia

Gli abitanti di Bergamo narrano una leggenda secondo la quale sarebbero discendenti degli Iperborei mitica popolazione dell’estremo Nord dedita alla costruzione rituale di ipermercati per celebrare l'apparizione delle aurore boreali e di alcuni preistorici SouZ maschi, iperdotati e supergalli, ciò è riscontrato dalla alta percentuale presente di discendenti SouZ ancora nella popolazione odierna e che dimostrò la sua alta riproduzione all'incirca vicino allo 50 d.c.a.c. con uno dei loro esponenti chiamato Nerone. Quindi è riscontrato che un'elevata percentuale della popolazione bergasca faccia parte de "La Banda dei SouZ".

"La Banda dei SouZ"

In realtà è quasi certo che la città sia stata fondata nel Pranzozoico (era geologica precedente al Cenozoico ma successiva al Colazionezoico e soprattutto al aperitivizoico) da tribù guerriere di origine svervegia e intrippata di giochi online fin già dal 3000a.c. quando alcuni guerrieri SouZ batterono gli egiziani nella prima guerra mediterranea.

Il nome “Bergamo” deriverebbe infatti da due parole svervegie, “Bergh”, che significa “sbattere ripetutamente la testa contro una pietra appuntita sotto effetti di mariajuana” e “amo”, che significa “mi piace più che scopare soprattutto la ragazza altrui”.

Tale pernicioso passatempo, oltre a limitare lo sviluppo demografico della città, testimonia inequivocabilmente lo scarso quoziente intellettivo delle tribù fondatrici che infatti furono sottomesse, nel 256 a.C, dall’Alleanza Avicola costituita da Galli Boi, Galli Amburghesi e Galline Padovane.

Il malgoverno dei volatili cessò nel 44. a.C a causa dell’influenza aviaria, le truppe romane presero così possesso della città e decisero di sfruttare la congenita abilità degli abitanti nella costruzione di muri, esportandoli come schiavi in tutto il mondo.

Tracce inequivocabili della presenza di bergamaschi nel mondo sono il Vallo di Adriano, il Muro del Pianto, le Piramidi egizie (secondo una diffusa leggenda bergamasca, infatti, degli africani non sarebbero mai stati in grado di fare tutto quel lavoro da soli) e, naturalmente, la Grande Muraglia Cinese. Secondo recenti studi, infatti, l’immigrazione cinese in Italia sarebbe in buona parte dovuta al desiderio, da parte di questo popolo, di conoscere i divini artefici del loro principale monumento.

Dopo la caduta dell’impero romano, il Medioevo vide la città in preda allo scontro tra opposte fazioni: i signorotti locali guerreggiarono per secoli per stabilire chi avesse la torre più lunga.

 
La vincitrice delle ultime cinquanta edizioni di Miss Bergamo

Le controversie vennero risolte con l’annessione di Bergamo alla Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1327: i veneziani, capitanati dai fratelli Polo (Marco Polo e Polo Nord), vedendo le celebri mura della città cedettero di essere già arrivati in Cina e sottomisero gli abitanti, vantandosi della velocità dei propri mezzi di trasporto.

 
Tipico spuntino bergamasco

La gloria dei Polo, tornati in Laguna, fu assai effimera: l’equivoco venne presto scoperto e Marco Polo, che ammise di non sapere leggere la bussola né tantomeno utilizzare il navigatore satellitare, venne sarcasticamente soprannominato “il buco con la menta intorno” e imprigionato a vita. Alcuni suoi irriducibili fan fondarono però una società segreta che si batteva per la sua scarcerazione, il “Polo delle Libertà”, che ancora oggi riesce misteriosamente a conquistare proseliti.

Polo Nord riparò invece all’estero e fece una fortuna con il commercio di ghiaccioli tossici chiamati “Polaretti”.

I veneziani utilizzarono Bergamo come colonia penale per gli adulteri e i giocatori d’azzardo, che nell’austera città murata erano costretti a cambiare usi e costumi.

Nel 1799, dopo il trattato di Campoformio (detto anche “di Cloroformio” perché Napoleone tentò di addormentare con questa sostanza i sovrani delle altre nazioni e divorarsi tutte le tartine del buffet) Bergamo passò sotto la dominazione austro-ungarica.

Gli abitanti ricordano ancora con nostalgia la illuminata dominazione asburgica, caratterizzata dai coprifuoco e dall’assenza di dibattiti politici e commerci carnali.

È noto che, durante le Guerre di Indipendenza, i bergamaschi parteggiassero per l’esercito austriaco, i cui componenti erano tutti nati sopra la linea del Po.

Annessa suo malgrado allo stato italiano, Bergamo è stata incredibilmente risparmiata dai bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Per celebrare l’evento, gli abitanti, rivelando una volta di più il loro acume, anziché darsi alla pazza gioia e distruggersi di alcool e amore libero, decisero di fare un voto e proibire per 50 anni la costruzione di sale da ballo e altri locali di perdizione nel territorio cittadino.

Popolazione

Bergamo ha attualmente 118.350 abitanti regolari, così composti percentualmente:

  • 86,69% SouZ
  • 4,53% anziani
  • 3,81% etilisti
  • 3,2% immigrati di seconda generazione dalla Terronia
  • 2,32% preti, vescovi, suore e clero vario
  • 2,24% leghisti
  • 1,51% etiopi ed eritrei alloggiati presso strutture assistenziali
  • 1,01% senegalesi
  • 0,79% individui di cognome “Hasani”
  • 0,73% giovani
  • 0,41% cinesi
  • 0,01% giovani non illibati

La somma è superiore a 100 perché si tratta di percentuali multiple: ad esempio gli anziani etilisti sono stati conteggiati sia come “anziani” che come “etilisti”, mentre gli anziani immigrati di seconda generazione dalla Terronia e leghisti (uno dei gruppi sociali dominanti) sono conteggiati in tutte e tre le categorie.

Esistono inoltre 564.789 abitanti irregolari, al 100% boliviani provenienti dalla città di Cochabamba.

Tuttavia, l'omogeneità della popolazione è data dal culto imposto della Dea Neroazzurra detta anche Atalanta, per la quale si celebrano riti nello Stadio-tempio.

File:Vescovo.jpg
Il Grande Porpora, suprema autorità bergamasca

Forma di governo

Bergamo è governata da una monarchia assoluta di stampo teocratico.

Il vescovo, detto il Grande Porpora (GP) è la suprema autorità cittadina: egli è proprietario di tutti i giornali e le emittenti televisive locali, nonché di metà del patrimonio immobiliare del centro storico, tenuto volutamente sfitto per evitare che vi si installino dei locali notturni.

Non volendo comparire in prima persona, il GP utilizza dei replicanti prestanome che svolgono a turno il ruolo di sindaco, consiglieri comunali ecc.


Lingua

Lingua ufficiale è il dialetto bergamasco, che secondo alcuni studiosi è una lingua superiore di origine extragalattica che permetterà un pacifico sbarco di colonie aliene sulla Terra nel 2054. Un'altra corrente di studi fa derivare questa lingua da una sorta di codice interpersonale per opporsi alla lingua terrona parlata da alcuni sommi sacerdoti del culto mosconiano che tentarono di diffondere tale religione nei territori limitrofi al regno Bergamasco nel XVIII secolo. Molto usata nel dialetto bergamasco è la bestemmia, la quale serve non solo ad integrare la lingua con più sproloqui, ma è di fondamentale importanze per i muratori, ceto in maggioranza a Bergamo, i quali senza di essa non si potrebbero capire, con effetti collaterali immensi: basti pensare che un piccolo cambiamento di accento sulla "i" di Dio può essere intesa come "tira la malta fina" ma al contrario si voleva dire "passami la cazzuola".

Il confronto tra le due lingue presenta degli spunti quasi esilaranti. Nel dialetto bergamasco, tramandato solo oralmante da generazioni, il verbo laurà significa alzarsi presto alla mattina farsi il C..o per tutta la giornata e rincasare solo dopo aver visto tramontare il sole in coda sulla A4 tornando da Milano, arrivare a casa e costruire un garage e un gazebo e dopo mangiato una torre astronomica per digerire. Lo stesso verbo in lingua terrona significa alzarsi con calma alla mattina trovare qualcuno che faccia qualcosa al tuo posto, aspettare che venga fatto e solo dopo tornare a casa distrutto dalla fatica.

Religione

 
La divinità Cane mentre compie un miracolo

Malgrado la C.H.I.E.S.A., tramite il Grande Porpora, abbia imposto il cattolicesimo come religione ufficiale, nella popolazione, in particolare tra gli strati più umili, è ancor viva una forma di panteismo animista assai affine all’Agnosticismo mosconiano.

Il Pantheon bergamasco comprende infatti:

  • La divinità Porco, la più venerata e rispettata, in quanto questo animale sacrifica se stesso per nutrire il genere umano con le sue carni.
  • La divinità Cane, venerata in quanto emblema di fedeltà, amicizia disinteressata e tenacia. Suo cono d’ombra è la tremenda divinità satanica Bruto Cane, che simboleggia il lato oscuro e ombroso che talvolta si impossessa di questo animale, rendendolo portatore di vendetta e morte.
  • La Vaca Madona, figura femminile frutto di un culto sincretico che accosta, sotto il segno del rispetto e della devozione per la maternità, la Madre di Gesù, venerata dai cristiani, al culto agreste per la mucca, animale “materno” per eccellenza
  • La Putana Madona, altra sincretica figura femminile che accosta, assai audacemente, la Madre di Gesù alle professioniste del mestiere più antico del mondo (ben rappresentato, nei Vangeli, da Maria Maddalena), viste come redentrici delle pulsioni più oscure del genere umano. In questa figura è forse possibile leggere il panteismo di Spinoza, secondo il quale Dio è in ogni luogo, pare purtroppo che Dan Brown si stia interessando a questa divinità bergamasca per metterla al centro del suo prossimo romanzo.
  • Il dio Impestat, il cui culto testimonia la credenza nella presenza del divino anche nei più oscuri momenti di malattia.
  • Il dio Bastardo, il cui culto testimonia che la mescolanza tra principi ed elementi diversi è consusstanziale al mondo.
  • Il dio In pè nüt, il cui culto testimonia una presenza divina anche presso coloro che vagano a piedi nudi, perciò coloro che sono più poveri.
  • L'Ostia, il cui culto rivela una profonda credenza del popolo bergamasco nel miracolo della transustanziazione. L'ostia assume, nel culto popolare, una vasta gamma di attributi: ostia sconsacrada, ostia sacrilega, ostia putana, vaca l'ostia, fuori dall'ostia

Buona parte dei bergamaschi è dedita al culto della Dea Atalanta, la quale si manifesta a tutti incarnandosi in un gruppo di giovani atleti che per novanta minuti devono correre lanciando una palla all'interno dello Stadio-tempio di Bergamo.

Questo culto è poco studiato dagli etnologi in quanto ogni minima parola di biasimo provoca nel devoto alla dea Atalanta una sorta di Ballo di San Vito.

Vita sociale

File:Cb cimitero.jpg
Il più frequentato locale notturno di Bergamo in un'immagine d'epoca

Le donne di Bergamo (o Bergafemmine) sono note in tutto il globo per essere assai disinibite: secondo esami medico-legali, alcune di loro sono morte avendo addirittura perso la verginità. Pare tuttavia che le sucitate donne rassomiglino la locale squadra di calcio nel fatto che non ne prendono neanche uno in casa, ma fuori casa ce n'è per tutti.

Non sorprende che gli hobby preferiti dai bergamaschi di tutte le età siano il bricolage (con particolare attenzione all’arte del traforo), l’etilismo e il teppismo da stadio.

Molti giovani, inoltre, decidono di proseguire gli studi oltre le scuole superiori pur non avendo assolutamente voglia di frequentare l’Università al solo scopo di scopare, recandosi in altre città e ingrossando l’esercito dei fuori sede.

È stata proprio grazie all’iniziativa di alcuni di questi migranti del sesso appena tornati da Bologna che Bergamo, dal 1981, si è dotata di una propria Università. Obiettivo dei cospiratori era quello di attirare in città il maggior numero possibile di ragazze straniere di etnia Erasmus; la cospirazione è stata però scoperta e l’ateneo bergamasco, sotto l'egida del Grande Porpora, ha così deliberato di operare scambi culturali unicamente con l’Università Pontificia, il Burka Atheneum di Teheran e la Hymen Preservation University del Tennessee.

La vita notturna di Bergamo è seconda solo a quella del Monte Athos per eccentricità e ricchezza dell’offerta: pare che l’incidente d’auto costato la vita al leggendario playboy Porfirio Rubirosa sia avvenuto mentre fuggiva a tutta velocità da questa città.

Si salva il bar che prepara degli squisiti Ponce alla livornese, vicino al porto.

Territorio della provincia di Bergamo

La provincia di Bergamo si divide in due parti.

La parte meno a nord è insita in una pianura sconfinata dove è possibile segnalare alcuni nuclei rurali, asserragliati nei loro paesi a causa delle temibili tribù di Minotauri nordafricani che si annidano nelle foreste di mais della regione. Le zone orientali sono spesso teatro di incontri cordiali e commistioni con l'etnia confinante, che popola la provincia di Brescia.

La parte più a nord invece si divide in due biforcazioni corrispondenti alle principali delle oltre 2 milioni di valli alpine della provincia.

La più importante di queste è detta Valle Brembana, anche se alcuni geografi ipotizzano non esista. Essa sembrerebbe priva di popolazione, di fauna e di territorio. Le uniche attività umane presenti sono cantieri per la costruzione di strade ed edifici e uno stabilimento di inquinamento delle falde acquifere. A valle si distingue un nucleo abitativo chiamato Ponte San Pietro, la cui popolazione è però troppo impegnata negli scontri tribali per accorgersi che esiste un mondo tutt'attorno.

La Valle Seriana invece si sarebbe originata dal segno lasciato dal sacco a pelo di Chuck Norris su quella che allora era la spiaggia del mare Alpino. La regione fu poi colonizzata dai Bergamaschi che, spinti dalla loro paura ancestrale per i greti dei fiumi e dalla volontà di celebrazione della propria vocazione edilizia, decisero di coprire totalmente la valle di strade a 12 corsie e costruzioni in cemento. Nonostante l'odierna popolazione ammonti a circa 15 individui, il progetto prevede la costruzione di 13 miliardi di appartamenti da lasciare vuoti a maggior gloria della Città dei Mille Muri.

Zona assai più conosciuta dalla stragrande maggioranza de La Banda dei SouZ è il comune delle industrie di Muren, stato a se stante in cui ogni stravolgimento della costituzione italiana è permesso.

Da citare anche le numerose montagne che costellano le estremità settentrionali della Provincia.

Tra le più importanti citiamo: Monte Poieto (1.400 m), Monte Pora (231 m), Monte Bianco (4.345 m), Monte Carlo (1.987.234 m),Monte Negro (35 cm), Monte Guglielmo (0,5 m), Pizzo Coca (128.289 m), Pizzo del Cavolo (1.534-23 m), Pizzo Ricamato (12.337 m), Pizza di Mario&Luigi (1983 m).

Bergamaschi famosi

Bergamo e il suo territorio hanno dato i natali a celebrità come:

  • Bartolomeo Colleoni, noto condottiero dai tre testicoli (il terzo crebbe in adolescenza in conseguenza delle divertentissime serate trascorse a Bergamo) celebre per il motto “Non temo di morire: son già morto in mezzo a voi, o concittadini!
  • Papa Giovanni XXIII, il “papa buono”, santo protettore dei giovani emigranti, celebre per il motto “Andate e moltiplicatevi, non aspettate che ve la mollino queste qui!”.
  • Adalberto, (di nobile stirpe) famosa è la sua torre nella cittadella. Un Adalberto fu anche Vescovo di Bergamo; famoso perché obbligò le donne allegre a vestirsi con una tunica rossa (solo di sera. Ovviamente.)
  • Gigi D'Alessio, tifoso atalantino, autore di canzoni leggendarie quali "O mia bèla Sità Ólta" e "Tira sö ol mur". Ha collaborato col Bepi alla festa del centenario dell'Atalanta.
  • Mio zio, imperatore di Bergamo dal 2011 al 2009.

La città è stata inoltre scelta come patria d’adozione da: Tòmas de Torquemada, Roberto Calderoli e Osama Bin Laden.

 

Gemellaggi

I bergamaschi e le bergafemmine sono di norma dei simpatici guasconi, secondi solo ai Talebani per senso dell’umorismo e autoironia. Spiccano comunque per particolare cordialità le relazioni che legano agli abitanti di Bergamo a quelli di Brescia e Napoli.

La somiglianza fra le rispettive visioni politiche lega invece i bergamaschi ai livornesi.