Alessandro Magno
Alessandro Magno (Palla, 356 a.C. – Babilonia, 323 a.C.) fu un condottiero, filosofo e playboy macedone.
Anche noto come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore, Alessandro il Magnifico e Quello sculato con tre mogli, la sua più grande impresa resta certamente l'aver conquistato la Persia, unificando così la cultura occidentale e quella orientale e regalando al mondo la splendida invenzione dei souvlaki al curry. Oltre naturalmente alla vittoria dei campionati del mondo di bocce del 340 a.C. Inoltre, pare che si dilettasse anche a praticare la recitazione, come attestano due suoi camei nei blockbuster La Bibbia e Il Corano.
Biografia
Giovinezza
Alex nacque a Pella, in Macedonia, una regione a nord della Grecia situata in una terrina, subito a destra della coca-cola e del pollo avanzato ieri.
Dal padre, Filippo IV, prese la passione per le i, tanto che ne aggiunse tre al suo nome, dalla madre, Olimpiade, prese la sua proverbiale pigrizia e antisportività. Purtroppo per lui Alessandro non era decisamente un tipo bello a vedersi: era basso, anche per gli standard di un popolo di montanari denutriti che si dedicavano alla pastorizia, aveva la schiena storta, i piedi piatti e gli occhi di colori differenti l'uno dall'altro. Si può ben comprendere perciò perché il padre gli avesse vietato di uscire dopo il tramonto o durante il giorno.
Educazione
Filippo IV era un tipo che amava pensare in grande: non accorgendosi dei limiti del figlio[1] chiamò nientepopodimenoche Aristotele per educarlo. Il filosofo istruì il giovane alla filosofia, alla fisica, alla dialettica e alla pederastia.
Appare evidente, comunque, che Alessandro non abbia capito un'emerita mazza di quello che Aristotele gli avesse insegnato. Inoltre, in questo periodo, sviluppò la prima forma di alcolismo, tanto era il suo interesse per le lezioni del filosofo.
Bucefalo
All'età di dodici anni Alessandro compì il suo primo miracolo: invitato alle nozze di due sposi di Cana domò il cavallo Ombromanto Bucefalo. L'animale, acquistato dal padre per trenta talenti d'argento, si rivelò l'ennesima fregatura della concessionaria greca Φίατ, con sede a Pella. Bucefalo, infatti, aveva paura della sua stessa ombra e quindi non si poteva montargli in sella, visto che era imbizzarrito ventiquattro ore al giorno e sette giorni su sette. Inutile dire che Filippo la prese male e per vendetta conquistò la Grecia, ma non divaghiamo.
Dicevamo, Alessandro risolse brillantemente il problema cavando gli occhi alla bestia che non poteva così più vedere la sua ombra e quindi essere tranquillamente montata[2].
Non lo so cosa sto emerito idiota ha fatto in grecia
La conquista della Persia
Stanco di fare il bulletto con delle polis decrepite e in piena decadenza, Alex decise di prendersela con il più grosso stato che fosse in circolazione e dichiarò guerra alla Persia. Il re persiano Dario, in quel periodo impegnato ad arricchire illegalmente uranio, fece quello che chiunque altro avrebbe fatto in quella situazione: rimase paralizzato da un attacco di ridarella. Sfortunatamente però, in persiano, questo equivaleva a dare l'ordine alle proprie truppe di attaccare il nemico a mani nude. Ovviamente i persiani furono sbaragliati.
Dario ora era un po' più preoccupato, ma non eccessivamente: aveva ancora orde e orde di uomini, mentre Alessandro avanzava nel suo territorio con quattro gatti e un attendente. Inoltre le fila macedoni si assottigliavano ogni giorno per l'abitudine di Alessandro di ubriacarsi e ammazzare il primo che gli passava davanti. Dario decise quindi di schiacciare il nemico con un massiccio attacco frontale; in fondo, pensò, sia Serse che Ciro erano riusciti a battere i greci proprio con questa tattica[citazione necessaria].
Fallito l'attacco frontale Dario decise di chiudersi in difesa: fece erigere a ovest di Babilonia un muro di 74Km, munito di imponenti torrioni e senza cancelli o porte. Sfortunatamente Alessandro attaccò da nord e la città fu rasa al suolo. A questo punto Dario fu colto da un attacco d'ira e si mozzò la testa da solo.
In India
salamalekum
Morte
All'età di 33 anni Alessandro fu crocifisso morì di cause naturali: spiaccicato cadendo da un balcone mentre, ubriaco marcio, cercava di imitare uno scoiattolo volante.
Alexander (film)
Sulla figura di Alessandro sono nati miti, leggende, poemi e altre forme di tributi artistici. Il più recente è il film[citazione necessaria] Alexander, diretto da Oliver Stone. Il regista porta sullo schermo una versione romanzata e pittoresca[citazione necessaria] di Alessandro il Grande, ritratto come un uomo diviso tra due mondi: quello etero e quello omo.
Le battaglie sono portate sullo schermo con gigantesche scene di massa in cui i dettagli si perdono, fino a creare delle bellissime scene degne di un dipinto surrealista, durante le quali non è infrequente che gli spettatori si consultino l'un l'altro per chiedersi che cosa stia succedendo o se per caso il proiettore sia guasto.
Grazie a queste premesse il film di Stone non ottenne gli incassi o il successo sperato, il regista si difese affermando:
Nonostante tutto, comunque, il film resta un'opera di grande spessore, se non altro perché le tette di Rosario Dawson vengono sventolate sotto il naso del pubblico per una buona mezz'ora.
Riflessioni finali sulla sua figura storica
Dopo tutto questo viene spontaneo chiedersi: ma era poi così grande? Ok, ha conquistato la Persia ma, al giorno d'oggi, chi di noi non ne ha conquistate almeno un paio?
La verità è che Alex era Grande quanto me o te, caro lettore[4], quando doveva suonare uno strumento, per esempio, era forse Grande? O quando componeva poesie? O quando Aristotele lo interrogava a sorpresa sull'horror vacui? Decisamente no, era decisamente mediocre, scadente direi.
Possiamo quindi concludere che Alessandro è un personaggio largamente sopravvalutato oggi come oggi, molto meglio sarebbe prendere a modello gente che ha lasciato davvero un segno nella storia, tipo Perdicca o Giorgio Rossi.
Note
- Portale Storia: accedi alle voci che trattano di storia