Turkmenistan

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Turkmenistan
Posizione geografica
Anno di fondazione 800 a.C.
Abitanti
Etnia principale
Lingua
Sistema di governo
Moneta
Attività principale

Il Turkmenistan (Turchimenistan in sbagliato, Natsinemkrut in inverso), è una nazione piena di alti e bassi che contiene millantasette milioni, quintordicimila e trecento abitanti. Confina con tutte le nazioni il cui nome finisce per -stan: Afghanistan, Uzbekistan, Kazakistan, Andokazzostan... L'unica cosa degna di nota che si può trovare in Turkmenistan è uno scoiattolo morto e una buccia di banana, frutto sconosciuto ai turkmenistani, turkmenici... vabbè, a loro.

Storia

La storia del Turkmenistan è assai travagliata e costellata di eventi tragici. Subì la dominazione di popoli dai nomi ributtanti come i Sasanidi, gli Eftaliti, gli Achemenidi, gli Enterogermina... le popolazioni autoctone ne soffrirono perché avrebbero preferito essere conquistate da popoli con nomi un po' più belli e famosi tipo i Fenici o i Longobardi, ma così, ahimè, non fu. Il Turkmenistan inoltre subì i pidocchi, la varicella, il fuoco di Sant'Antonio e i concerti di Mino Reitano: tutte queste disgrazie segnarono il paesaggio e la fragile psiche degli abitanti che, ogni volta che sentono una canzone di Mino Reitano, scappano piangendo e pregando Dio di risparmiarli uccidendoli.
Come se non bastasse, la nazione fu costretta a sopportare la vodka e i colbacchi dei russi, nonché i russi stessi e il loro alito fetente. Dopo la Rivoluzione russa del 1917 la nazione cominciò a far parte dell'URSS e per la prima volta dopo molti secoli si sentì davvero parte di qualcosa di importante che non fosse il club del libro. Si ricredette quando l'Urss stessa gli impose più volte di cedergli tutto il suo oro e tutte le sue vergini da sacrificare al partito comunista. Il crollo dell'unione diede al Turkmenistan la possibilità di riottenere l'indipendenza, le leggi sui matrimoni gay e su quelli tra ovini, le figurine calciatori Panini, ma non il suo oro e le sue vergini. Dopo di ciò non accadde nulla di significativo, a parte la morte di quello scoiattolo.

Politica

Il Turkmenistan non conosce la parola democrazia (non è segnata nemmeno sul dizionario turkmeno), per cui è caratterizzata da una dittatura fortemente personalistica e fortemente forte. Secondo la costituzione il capo di Stato e di governo detiene il potere esecutivo, legislativo, giudiziario, super-poteri, è bello, forte, aitante, ha un ciuffo da far invidia a Little Tony e conosce un colpo segreto che se te lo dà muori. La dittatura si basa su precetti filosofici contenuti in un libro, il Libro d'Oro, e in base ad essi il popolo turkmeno deve preservare i propri costumi da corruzioni esterne: quindi se mettono ad asciugare fuori il costume di Batman appena lavato, devono stare attenti che il vicino rosicone non glielo rubi. Sempre secondo questo saggio libro sono ammesse leggi che vietano acconciature stravaganti, i calzini spaiati, le extension nelle donne, i combattimenti tra galli e così via... Spazio alla fantasia.
È assai forte inoltre il culto della personalità del Presidente a cui vengono dedicate statue d'oro con paillette, magliette con la sua faccia sopra e canti, balli, festini... È interessante notare come in Italia le usanze siano assai diverse: infatti all'attuale capo del governo vengono sempre dedicate enormi statue di merda. Stranamente.

Geografia

Geograficamente parlando il Turkmenistan non è un granché: diciamo che ci si ammazza dalla noia là dentro. È ricoperto dal deserto del Karakum che è deserto e ha persino un nome orrendo dal significato dubbio, poi ha un paio di montagne, qualche canyon qua e là, sabbie mobili, talvolta presenta un accenno di natura che è costretta però a perire non appena realizza che l'ambiente in cui ha deciso di crescere è inospitale e turkmeno. La fauna è caratterizzata da tutti i possibili animali velenosi esistenti come il cobra, la vedova nera, lo scorpione, il varano, il cammello velenoso, il cavallo velenoso, il berbero velenoso eccetera eccetera. Le possibilità di sopravvivere in un ambiente così privo di invettiva sono quasi nulle, ci si rompe le palle dopo tre secondi. L'unica cosa con una certa vitalità è una palla di sterpi che si diverte a rotolare tutto il giorno per le strade turkmene.