Timor Est

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Timor Est
(Bandiera) (Stemma)

Motto: Tieni la testa sulle spalle
Inno: Anvedi come balla Gusmão (plagiata a Teo Mammucari)

Sotto il puntino rosso c'è l'isola. Giuro!
Capitale Dali
Maggiori città

Dalà, Dasu, Dagiù e Dadove


Lingua ufficiale

Portoghese e Tetum (in spiaggia)


Governo Repubblica eversiva
Capo di stato Taur Matan Ruak
(che nella loro lingua significa:
Fesso che si farà uccidere)
Area Culonia subtropicale
Popolazione

Un discreto numero di individui


Moneta Dollaro statunitense e Centavo est timorense
(accettato solo dai custodi di cimitero)
Religione

Baciapilesimo


Sport nazionale

Arrivare al giorno dopo



« Non aver timore di venire a Timor! »
(Esaltante trovata per la campagna pubblicitaria italiana 2004.)
« Ciao mamma, sono appena arrivato a Timor. Tra due ore riparto altrimenti mi finisce la settimana di ferie. »
(SMS ricevuto da una madre in apprensione perché non aveva notizie del figlio da giorni.)
« Se volete vedere un lebbroso venite a Timor! »
(Pubblicità che fa leva su una esclusivissima attrazione dell'isola.)

Timor Est o Timor Orientale (in portoghese: Timor-Leste; in tetum: Timór Loros'ae; in indonesiano è vietato scriverlo) è uno Stato del sud-est asiatico, o almeno questo vuole farci credere. Il dubbio è legittimo per vari motivi: divide "alla romana" il territorio dell'isola con l'Indonesia ma parlano portoghese, la religione praticata è quella cattolica in un'area prevalentemente musulmana e, come se non bastasse, ci hanno girato due puntate di Mai dire Banzai. La cosa puzza parecchio ma, per ora, la diamo per buona.
Il paese è composto dalla metà orientale dell'isola di Timor (da cui il nome), dalle isole di Atauro e di Jaco, e da Oecussi-Ambeno, una exclave[eh?!] nella parte occidentale. Il resto dell'isola è una regione dell'Indonesia. Quando c'è la bassa marea questo stato è grande come la Puglia (togliendo lo sperone), con l'alta marea supera di poco la pista di pattinaggio di Bassano del Grappa.
Timor Est è stata definita anche “l'isola delle teste mozzate” a causa delle tante decapitazioni che l'esercito indonesiano infliggeva alla popolazione. Nel 1991 l'OMS dichiarò l'isola di Timor secondo luogo meno ospitale per l'uomo della terra, preceduta di un soffio dal deserto del Mojave durante la riproduzione dei crotali cornuti.
Sulla bandiera sono raffigurate le bistecche di fracosta, a rammentare al popolo che per ottenere l'indipendenza s'è fatto un macello. Lo stemma contiene arco, frecce e un AK-47, anche a provare a taroccarlo non si potrebbe far di meglio.

« ... sed publicam rem pertineret, magnus multitudini timor est iniectus, ... »
(Frammento della versione "Alcibiades 3" di Cornelio Nepote che parla della nazione (almeno credo).)

Geografia

Timor Est: terra di mezzo tra Asia e Australia, a soli due isolati dal centro storico.

L'unica nazione con cui confina è l'Indonesia, che si è tenuta l'altra metà dell'isola di Timor, per il resto è circondata dal mare, cosa che rende Timor Est classificabile probabilmente come penisola. Se poi la volete chiamare "mezzisola" a me non viene in tasca nulla. Copre una superficie di 18.900 km² la cui radice quadrata è circa 137, nozione che può apparire di scarsa utilità ma in realtà non ci serve a un tubo.
Il territorio è prevalentemente pianeggiante e in parte collinare; una catena montuosa l'attraversa da Est ad Ovest, rendendo gli spostamenti in automobile da Nord a Sud un vero incubo, specie se ti trovi davanti un Apecar guidato da una delle numerose suore missionarie presenti in loco. Questa divisione influenza le condizioni atmosferiche, creando una spaccatura netta tra la parte in cui vige un clima tropicale e quella in cui vige un clima di merda. La montagna più alta è il Monte Tatamailau che sfiora i 3.000 metri; dai racconti degli anziani trapela che nel 1907 ci fu un'abbondante nevicata, furono costruite numerose funivie e tutti andarono in settimana bianca. Occorsero quasi cento anni per scrollarsi di dosso l'appellativo di "isola dei cazzari".
A causa dei monsoni, e delle improvvise mareggiate, il territorio deve sopportare numerose inondazioni. La potente lobby dei venditori pakistani di ombrelli condiziona le scelte politiche del paese. I fiumi ci sono, ma è difficile distinguerli nell'enorme pantano che ricopre l'isola, gli autoctoni girano con un lungo bastone che gli permette di saggiare il terreno davanti a loro, nelle giornate di sole indossano tutti gli occhiali da sole per truzzi e pare di vivere nella terra dei cecati.
Le coste si presentano come il classico paradiso tropicale: sabbia bianca, palme e turisti color aragosta. Rappresenta un punto di arrivo per i surfisti di mezzo mondo, se stai cavalcando una delle imponenti onde dell'isola indonesiana di Sumba, a causa delle forti correnti oceaniche, basta un piccolo errore e finisci per ritrovarti a Timor.

Storia

Il massacro di Dili, ripreso per caso da un operatore Real Time durante una puntata di Hell's Kitchen.

Timor fu colonizzata all'inizio del XVI secolo dai portoghesi, dagli olandesi e dalle meduse. Dopo un lungo periodo di contesa, si spartirono a testa o croce l'isola agli inizi del novecento, all'Olanda andò la parte occidentale, al Portogallo quella orientale e alle meduse il mare. I primi, più scaltri commercialmente, vendettero immediatamente la loro parte all'Indonesia, in cambio di un container di kiwi.
Il 28 novembre 1975, approfittando della "rivoluzione dei garofani" (che pose fine alla dittatura portoghese di Salazar), Timor Est dichiarò la propria indipendenza. Da quel momento "furono cazzi": nove giorni dopo l'esercito indonesiano ne prese il controllo. In Portogallo nessuno si accorse di aver perduto l'isola, nella confusione generata dalla nascente democrazia parecchie carte erano andate perse, al catasto Timor risultava una tenuta di Madeira coltivata a babaco. I pochi a preoccuparsene furono quelli ancora a Timor che, presi dal panico, persero la testa. Infatti furono immediatamente decapitati dai feroci militari indonesiani, che continuarono anche negli anni successivi indisturbati. Le "squadre della morte" fecero strage di civili fino al massacro di Dili, compiuto il 12 novembre 1991 in cui ci furono 250 vittime. A quel punto l'episodio ebbe risonanza internazionale e portò alla Risoluzione ONU 3520 e spicci:

L'intervento dei caschi blu dell'ONU nel 1999.
« Considerando la ferocia dei massacri di cui c'è giunta voce; rifiutando nel contempo la vostra richiesta di considerare sport nazionale il tagliare teste; tenendo conto inoltre che sono mesi che non vi fate sentire, vi informiamo che è nelle intenzioni dell'assemblea di togliervi il saluto. »
(La durissima Risoluzione ONU 3520 e rotti a carico dell'Indonesia.)

Terrorizzata dall'iniziativa dell'ONU, l'Indonesia continuò ad ammazzare gente per altri otto anni. Il 30 agosto 1999, in seguito alle forti pressioni internazionali che imposero un embargo sulle vongole, fu indetto un referendum per l'indipendenza che si concluse col 78,5% dei voti a favore. Le autorità militari indonesiane gridarono al broglio elettorale e contestarono il conteggio dei voti.

« Questi numeri non sono verosimili! Nel seggio almeno metà della popolazione era sotto tiro. »
(Bima Kurniawan: comandante delle forze anti-rivolta.)

Per garantire votazioni regolari, e la sopravvivenza dei bipedi restanti, fu necessario l'intervento dei caschi blu. Il 20 maggio 2002 Timor Est divenne a tutti gli effetti uno stato indipendente, quindi libero di fare una guerra civile (2006) e un golpe (2008) senza l'intervento di rompicoglioni stranieri. Da circa due settimane è tutto tranquillo e nessuno muore ammazzato, la gente inizia a temere il peggio.

Fauna

Il mercato di Dili è una buona occasione per conoscere da vicino la fauna (seppur morta) dell'isola.

A Timor è presente una notevole varietà di animali, quasi tutti marini. Considerando l'elevato traffico di pallottole, che svolazzano a qualsiasi altezza, alcune specie si sono evolute adattandosi ad un ambiente più tranquillo, due esempi su tutti: il serpente di mare e la volpe volante[1]. Il tasso di povertà sull'isola è enorme, per questo motivo, le forme di vita che non formulano correttamente la frase "Smetti di mordermi deficiente!", vengono mangiate. Ma vediamo le più diffuse.

  1. Volpe volante. Mammifero originario della Malesia, dove viene chiamato curiosamente "pipistrello vampiro", ha trovato a Timor un habitat perfetto ed ha proliferato. Questo finché gli abitanti dell'isola non hanno scoperto che è squisito da mangiare, escludendo le ali che sono amarissime. Viene venduto essiccato a mazzetti da dieci.
  2. Mangusta albina. È uno degli animali più difficili da catturare, la sua proverbiale velocità la salva da qualsiasi tentativo di tenderle una trappola. Alla fine degli anni '80 però João Figueredo, un commerciante di crostate di maiale, scoprì per caso il modo. Presso la sua azienda aveva appeso, tramite cordicelle, una decina di zamponi di porco a scolare. Col suo mangianastri stava ascoltando Luna di Gianni Togni, quando tornò a controllare i suoi zamponi, trovò al loro posto alcune manguste albine. Per qualche ragione che la scienza non riesce a spiegare, anche il solo nominare il cognome del cantante genera la voglia di impiccarsi in questi animali, e succede anche dicendo "circo".
  3. Serpente di mare. È uno dei più velenosi del globo, ma anche uno dei più pavidi e fugge a gran velocità appena vede l'uomo. Tuttavia, se è nella stagione della riproduzione e, dopo averlo afferrato in modo violento, inizi a ruotarlo vorticosamente in aria mentre gli dai del finocchio, ti morde.
  4. Sorcio panzerotto. Specie importata probabilmente con i galeoni olandesi, rappresentano la principale risorsa proteica della dieta timorese. Uno dei libri più venduti sull'isola è 100 modi di cucinare un talpone, scritto da Suor Germana.

Sport

La popolazione dell'isola ama lo sport, a cui vengono incoraggiati sin da piccoli (anche con la forza).

Nonostante il paese non abbia mai partecipato ad una olimpiade, la cultura sportiva è molto diffusa. La corsa è praticata da tutta la popolazione, ai bambini viene insegnato che: per sfuggire ad un fucile di precisione di un cecchino devi continuare a muoverti velocemente. Questo proliferare di ottimi atleti ha portato alla costituzione del Comitê Olímpico Nacional de Timor-Leste, ostacolato però dalle farraginose norme sportive internazionali, che prevedono la consegna della lista dei partecipanti due anni prima dell'olimpiade, arco di tempo troppo ampio per il tasso di mortalità dell'isola. Oltre agli sport tradizionali, ne esistono di tipici:

  1. Testa o Croce. Durante l'occupazione indonesiana, un condannato a morte poteva scegliere se farsi tagliare la testa o essere crocifisso. Da questa barbara usanza è nato una sorta di biathlon del luogo. Le due discipline sono: prima ci si sfida a capocciate e poi (i sopravvissuti) corrono una marcia di tre chilometri con una croce sulle spalle.
  2. Bombathlon. Gara per velocisti, che consiste nell'arrivare in tempo a farsi disinnescare il C4 inserito nel gilet, prima che il timer (impostato sul record di Usain Bolt) faccia il suo sporco lavoro.
  3. Sollevamento fieno. Sostituisce la disciplina olimpica tradizionale, per venire incontro al livello di denutrizione e debolezza dei timoresi. Sutan Ma'ruf, l'attuale campione nazionale, è detentore anche dei titoli di sollevamento polemiche e lancio della ciriola.
  4. L'Escapar. Variante dell'Encierro (la corsa dei tori di Pamplona). Pur non essendo classificabile come sport, partecipare all'evento richiede un'elevata preparazione fisica. A partire dal 2004, anno in cui si sono mangiati l'ultimo toro in circolazione, al posto dei bovidi vengono usati soldati armati di Kalašnikov a bordo di jeep.

Curiosità

Nel distretto di Liquiçá c'è uno degli ultimi lebbrosari del mondo. Affrettatevi a vederlo prima che lo chiudano.
  • A Timor Est esiste uno degli ultimi focolai di lebbra del pianeta; purtroppo per prenderla è necessario affrontare un viaggio molto lungo a causa dei cattivi collegamenti, ma il risultato è garantito e ne vale sicuramente la pena: ti danno l'invalidità al 100% e quindi ci becchi la pensione.
  • Per poter chiedere in moglie una donna, l'uomo deve portare i genitori di lei in un club di scambisti e dimostrare con la futura suocera di avere tutto funzionante, il padre ne approfitta per ricordarsi come si fa.
  • Secondo una legge del 2011 gli studenti possono essere bocciati solo per tre volte. Per il fatto che la squola è l'unico posto in cui non è consentito portare armi, essi lo facevano apposta per essere al sicuro. Il fenomeno è diventato evidente quando, in una classe di terza media di Manatuto, il professore era il più giovane dei presenti in aula.
  • Ancora oggi, per una leggenda austronesiana, gli anziani di Timor credono di abitare sulla schiena di un enorme coccodrillo[2].
  • L'ultima vacca presente sull'isola si chiamava Matilda, era lo stesso nome che aveva la moglie del primo ministro.

Note

  1. ^ Esistono, esistono...
  2. ^ Giuro!

Voci correlate